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Autore: SaraShawol1994    17/01/2014    9 recensioni
[JongKey, Accenni 2Min]
Vorrei tornare indietro nel tempo. Vorrei non fare lo stesso errore di nuovo. E' tutta colpa mia è se è finita così. Avrei dovuto farmi aiutare. Mi manchi, mi manchi tanto. Mi mancano tutti i momenti passati insieme... e solo ora... mi ricordo di quanto ti amavo davvero. Grazie dei bei momenti, ti amo... e ti amerò per sempre.
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 20: Empty Doom

 

Uno spazio sconfinato e completamente bianco, privo di qualsiasi colore o rumore. Un mondo dall'aspetto puro e privo di corruzione. Quiete e senso di vuoto: queste erano le sensazioni trasmesse.

Confuso ed inconsapevole del luogo in cui sembrava esser stato catapultato, il ragazzo dai capelli biondi respirò a pieni polmoni, cercando di farli riempire il più possibile d'aria fresca: si sentiva soffocare. L'aria, non ne voleva sapere di aiutarlo ed ogni volta che inspirava, si sentiva sempre peggio. Che razza di posto è questo? Se lo ripeteva dal momento in cui si era ritrovato in quella situazione così inusuale.

Lo colpì un intenso mal di testa, che aveva cominciato a trapanargli le tempie così forte da rendere i suoi sensi più deboli; si sentiva intontito e una sensazione di spossatezza gli aveva invaso il corpo intorpidito. Sforzò la vista riducendo gli occhietti dalla forma allungata a due piccole fessure, nel tentativo di intravedere qualcosa all'orizzonte; l'unica cosa che notò però, fu il nulla più assoluto. Vuoto. Intorno a lui solo il bianco più totale, nient'altro.

Sono morto? Si chiese, consapevole che quel posto non fosse dove lui si sarebbe davvero dovuto trovare.

Sospirò. Cosa poteva fare? Non sapeva dove si trovava e di conseguenza, non avrebbe potuto uscirne o scappare.

Semplicemente si sedette a terra... o pavimento... o quel che era, ed attese. Attese che qualcosa accadesse.

Portò, dopo un paio di minuti, le ginocchia al petto e si raggomitolò in posizione fetale, poggiando la testa su di esse e chiudendo gli occhi. Cominciò a piangere. Jonghyun...

Kibum...

 

Alzò il viso spaventato. Si guardò intorno con gli occhi sgranati e il fiato sospeso. Si morse il labbro inferiore, strappando le pellicine secche. Ora immaginava pure la sua voce. Fantastico!
Lasciò uscire un gemito malinconico, seguito da nuove e pungenti lacrime. Era morto e si ritrovava solo e completamente isolato; nessun essere mistico o qualsiasi traccia di entità strana. Solo.

Fece l'unica cosa che poteva aiutarlo a sopportare il tutto, oltre a piangere. Cantare. Avrebbe passato il resto della sua vita in quello spazio bianco ed incontaminato, no? Allora, tanto valeva cantare un po' per non pensare:

 

Quando le stelle cadranno come la pioggia, forse in quel momento saprai... che il mio cuore era solo per te...

 

Alzò il viso al cielo – se così si può definire quel vasto bianco che avvolgeva tutto – e fece cadere ogni lacrima che il suo cuore aveva trattenuto per tanto tempo.

 

Già, si ricordava ormai – fin troppo bene oserei dire – della tremenda depressione che aveva dovuto sopportare a causa di quel ragazzo. Di tutte le notti passate a bagnare il cuscino, unico e vero consolatore del suo dolore. Ricordava fin troppo bene ogni litro di alcool entrato nel suo corpo, quelle sigarette passategli dagli amici alle feste a cui partecipava per dimenticare, ogni pasticca ingerita e spesso vomitata. Ricordava troppo bene quel giorno, quel giorno in cui il suo cuore si ruppe in tanti piccoli pezzettini, come se fosse una fogliolina secca, oramai caduta dall'albero; e si sentiva tremendamente stupido per aver concesso a quello stesso ragazzo che lo aveva rovinato, di avvicinarsi di nuovo e rubargli il cuore una seconda volta.

Non sapeva più cosa pensare.

Lo avrebbe potuto benissimo lasciare di nuovo a bocca asciutta, una volta saziata la cotta e le voglie sessuali.
Poteva benissimo starlo usando per qualche scopata!

Eppure i suoi occhi erano così sinceri mentre lo guardava, mentre gli parlava e sorrideva.

 

Sei una persona speciale, così cara a me...
che più la ferisco e più voglio vederla...

 

Si ricordava perfettamente delle sue lacrime quando aveva scoperto dell'amnesia del biondo; ricordava il dolore che lui aveva negli occhi quando tornava a casa la notte fonda, per non incrociare lo sguardo del più giovane.

L'insistenza con cui poi cercava di fargli ricordare ogni cosa, ogni momento passato insieme... il significato di ogni foto.

Ed un singhiozzo più forte lo fece poi tremare. Si chiuse a bozzolo, poggiando le mani sugli occhi imperlati e gonfi di dolore.

 

Te lo prometto... non piangerai più lacrime di tristezza,
sarò sempre qui per te...

 

Rammentò poi anche di quella bellissima serata passata da solo con quel ragazzo, insieme.

Parole dolci sussurrate alle orecchie. Tante carezze leggere come petali di un fiore delicato. Risate cristalline e sorrisi sinceri, più belli della luce della luna; baci così profondamente passionali da essere quasi immorali.

Una fitta al cuore fece tremare il biondo. Jonghyun lo aveva reso felice da quando aveva avuto la perdita di memoria. Gli era sempre stato accanto cercando di fargli capire quanto i suoi sentimenti fossero sinceri: come poteva pensare che lo stesse usando? Eppure quella sensazione ce l'aveva... e non si decideva ad abbandonarlo.

 

E dolcemente presi la mia mano...
ed in quel momento capii...
Che questo mio amore non poteva fermarsi...

 

Doveva fidarsi? Si, avrebbe dovuto... ed ormai era inutile continuare a pensarci: tanto sono morto! Era inutile continuare a pensare a lui, ormai non era più in vita.

 

Per favore, ricordami che ti ho amato con tutto il cuore...

 

Ricominciò a piangere, era impossibile smettere. Si sentiva così perso, così solo senza Jonghyun. L'aveva perso due volte quindi?

 

Sei la persona che ho perso, nonostante fossi l'unica che realmente io guardassi...

Te lo prometto, non piangerai mai più lacrime di tristezza!

 

Il biondo alzò gli occhi, colmi di angoscia e rimase sorpreso. Labbra semi aperte e tremanti, occhi rossi e gonfi, fissi, spalancati. Guardava davanti a sé immobile e attonito.

 

Voglio unire insieme tutta la felicità del mondo e darla a te...

 

Jonghyun...” sussurrò Kibum incredulo. Il ragazzo era seduto con le gambe incrociate a pochi centimetri di distanza, davanti lui.

Dimmi Kibum.” chiese dolce il moro, sorridendo con gli occhi. La sua voce sembrava così lontana...

Cosa... ci fai qui?” il biondo si accorse che anche la sua voce sembrava rimbombare. Eco?

Potrei chiederti lo stesso.” sorrise ancora, anche con le labbra questa volta.

Dove siamo?” Kibum era sempre più confuso.

Non lo so...”

Sei una mia allucinazione?”

Non credo... potresti esserlo tu per me...” il viso del più grande andava incupendosi.

No! Io sono reale!”

Lo sono anche io.”

Siamo morti?”

Non penso...”

Siamo in paradiso?”

No, Kibum...”

Solo perché non credi in Dio, non vuol dire che il paradiso non esista.”

Non ho detto questo...”

Jonghyun...”

Tu vorresti che questo fosse il paradiso?”

Se significa restare insieme a te per sempre... si.”

Kibum...”

Jonghyun...”

Perdonami Kibum...”

Jonghyun?”

È... è colpa mia vero?” abbassò la testa, guardando il biondo tristemente. La vita gli era passata davanti ed aveva capito il perché di tutta questa situazione. Jonghyun era riuscito a trovare una risposta a tutte le domande che avevano cominciato ad insinuarsi nella sua testa. Aveva risposto a tutti i dilemmi ed ai dubbi creatisi dal momento in cui Kibum venne ricoverato. Aveva scoperto, e purtroppo, aveva scoperto tardi.

Troppo tardi per scusarsi sul serio dell'accaduto.

Non capisco, cosa è colpa tua?”

Se ora siamo qui.”

Kibum non riusciva a capire cosa Jonghyun intendesse dire. Lui aveva avuto una ricaduta: causata dallo stress di quell'intervista dove sarebbe stata annunciata la sua 'guarigione', con tanto di ritorno del gruppo.

Per quale motivo Jonghyun si trovava li con lui?

Kibum, siamo qui a causa mia.”

No Jonghyun... io... ero ad una conferenza alla SM, tu non c'eri...”

Appunto.” si rigarono gli occhi di lacrime e cominciò a gemere disperato. Piccoli singulti e sibili lasciavano le sue labbra, torturate dai denti.

Ma tu eri ad un programma radiofonico!”

G-già...” singhiozzava sempre più forte ed iniziava ad avere il respiro corto, i polsi a premere sugli occhi bagnati.

J-Jonghyun... non piangere...”

Kibum, non voglio che tu muoia!”

Jong...”

NO! TU DEVI VIVERE! Non... è... giusto...”

Kibum strinse a sé quel ragazzo che ora piangeva disperato, accarezzandogli la testa e baciandogli la fronte, cercava un modo per farlo smettere. Jonghyun poggiò le mani sulla schiena del biondo e la testa nell'incavo del suo collo. Si lasciò cullare.

Spiegami cosa sta succedendo, Jonghyun... perché ti trovi qui con me?”

Penso ci sia stato un incidente...” sibilò sulla sua pelle. La voce appariva ancora più ovattata di quanto già non fosse.

Kibum sgranò gli occhi e trattenne il respiro. Prese il ragazzo per le spalle e lo scostò dal suo corpo. “Cosa?!”

Sono stato investito da un'auto... probabilmente...”

Jonghyun...” anche gli occhi di Kibum si imperlarono e le guance arrossate si rigarono nuovamente; un'espressione di dolore gli si formò sul viso. “No... non può essere...”

Stavo correndo da te, ho sentito tardi il messaggio di Minho... e quindi non ho prestato la minima attenzione alla strada...”

Jonghyun...” ripeté Kibum, scosso.

Mi dispiace...”

Jon...ghyun...” il giovane tremava. Jonghyun lo abbracciò forte cercando di far calmare il suo cuore impazzito. Con le lacrime agli occhi, sussurrava le sue scuse. Gemeva chiedendo perdono per tutto il male che gli aveva provocato.

Kibum... Kibum... davvero, perdonami, ti prego!” il moro stringeva il ragazzo come se fosse la cosa più preziosa del mondo; come se avesse paura che da un momento all'altro gli potesse essere strappato dalle mani; come se da un momento all'altro venissero bruscamente separati.

Kibum strinse il ragazzo che amava, piangendo a sua volta “è colpa mia se sei stato investito! Se non fossi stato male ora tu staresti bene...” sibilò senza fiato, era troppo scosso.

È colpa mia se tu sei finito in ospedale così tante volte...” singhiozzava e piagnucolava rumorosamente il più grande. La sua espressione sofferente faceva stringere il cuore al biondo. “Hai sofferto per così tanto tempo... e sei finito in una brutta situazione per la mia stupidità! Ti ho fatto star male e non sono mai venuto a scusarmi... e poi ho pure preteso di tornare nel tuo cuore!” le sue parole cariche di angoscia e sincerità stavano riempiendo il cuore di Kibum di tante sensazioni contrastanti: era felice del fatto che Jonghyun gli avesse chiesto scusa, del fatto che finalmente avesse capito di amarlo... ma allo stesso tempo, lo feriva il fatto che fosse consapevole di tutto il dolore e la disperazione di cui era stato vittima. Questo aveva fatto male, aveva ferito il suo cuore ancora una volta, oltre che l'orgoglio.

Jonghyun aveva ammesso di amare Kibum, ma allo stesso tempo, aveva confessato di aver sempre saputo dei sentimenti dell'altro... e, soprattutto, li aveva ignorati una volta fidanzato con quella Se Kyung.

E ora? Rischiavano tutti e due la morte a causa di un amore che oramai non aveva più niente di puro e bello, era malato.

 

Kibum si staccò e si asciugò prepotentemente le lacrime, con forza, premendo sugli occhi come a volersi fare del male, come a voler cancellare la figura di Jonghyun da quel luogo... ma lui, non scompariva.

Jonghyun, vattene!” gemette furioso.

Kibum...”

No! Vattene!” ripeté.

Kibum... io...” Jonghyun voleva farlo ragionare, ma sapeva di non poterlo fare, aveva ragione il biondo ad odiarlo ora, dopo quella confessione.

Non ti voglio più vedere! Non ti voglio più sentire!”

Kibum... ti prego...” continuava a provarci, doveva provarci fino alla fine a convincerlo. Jonghyun amava Kibum e voleva fare di tutto per tenerlo legato a sé. Non voleva più perderlo.

No! No! Mi hai rovinato la vita!”

Bummie...” la voce del moro si spezzò in un pianto angosciato. Non poteva più fare niente... l'aveva perso per la seconda volta. Kibum non era più disposto a ragionare.

NON CHIAMARMI COSì!”

Ti prego...” Jonghyun... si sentiva morire.

Il biondo, adirato, voltò le spalle al più grande e cominciò a correre. A correre non si sa dove; dopotutto, non poteva scappare da quel posto.

Jonghyun lo guardava allontanarsi. Cosa doveva fare? Iniziò a camminare nella sua direzione, con le mani sul viso a scacciare le lacrime che uscivano ai lati degli occhi, oramai gonfi ed arrossati.

Kibum correva, correva a più non posso. Cercava di allontanarsi, di scappare dai ricordi e da quei sentimenti che lo avrebbero distrutto più di quanto già non fosse. Piangeva, piangeva e urlava, e le lacrime bruciavano i suoi occhi ed abbandonavano rapidamente il suo volto tanta era la velocità con cui le gambe tentavano di salvarlo dall'amore che provava. La sua voce rimbombava in quello spazio bianco e privo di qualsiasi altro rumore, faceva male ai timpani, era assordante.

La figura del ragazzo dai capelli color miele era sempre visibile alla vista del più grande, e notò che si era fermato; si era seduto a terra e chiuso a bozzolo, proprio come lo aveva trovato quando era finito in quel mondo tutto bianco.

A Kibum mancavano le forze per la corsa a perdifiato ed aveva deciso di sedersi: era inutile scappare, Jonghyun poteva raggiungerlo in un attimo... tanto, erano lì insieme. Portò le gambe al petto e la testa finì sulle ginocchia.

Una volta avvicinato nuovamente a quel ragazzo, Jonghyun gli si sedette a fianco senza parlare. Guardava il nulla e sperava che il suo Bummie lo perdonasse. Sperava di vederlo sorridere ancora e di farlo star bene.

Jonghyun...” Kibum cercava di parlare, di dire quanto era stato male... di fargli capire quanto lo aveva amato e quanto gli aveva fatto male, voleva, doveva dirglielo. Doveva capire. “Ti ho... odiato...”

Lo so, mi odio anche io...” si spostò un po' di più verso di lui, continuando a guardare davanti a sé e portò un braccio sul fianco del biondo.

Sono stato male.”

Lo so.”

Mi hai fatto piangere.”

Lo so.”

Ho cominciato a sentirmi depresso... e non volevo che questo compromettesse il gruppo, gli altri non meritavano tutto questo...”

Già...”

Ho fatto piangere Taemin... e Minho... e anche Jinki... ho fatto preoccupare tutti... per colpa tua...”

Ho fatto piangere te...”

Jonghyun, hai rovinato la mia vita.”

Lo so Kibum, ho rovinato tutto.”

Ho iniziato a bere e a... fumare... ma quello poco!” imbronciò le labbra, sembrava così tranquillo mentre raccontava tutto – finalmente – a Jonghyun.

Mh...” il moro non poteva rispondere, non poteva arrabbiarsi con Kibum, era lui ad essere in torto, non il biondo.

E poi, dato che l'alcool mi faceva solo stare peggio, sono passato ai farmaci...” sospirò pesantemente e si morse le labbra.“E quello ha peggiorato ancora di più il mio umore...”

Jonghyun abbracciò il suo piccolo Kibum, più forte che poté e lui non si ritrasse, ma allo stesso tempo, lasciò le mani a terra, non voleva ricambiare.

Bummie, riuscirai mai a perdonarmi?”

Mh...”

Jonghyun sospirò dopo aver appoggiato la testa tra la spalla ed il collo del ragazzo a cui aveva infranto il cuore. Inspirò il suo profumo e chiuse gli occhi, beandosi del calore della sua pelle.

Kibum non voleva reagire – nonostante i mille brividi che gli attraversavano tutto il corpo –, non voleva più cadere nella sua rete e rimanere ferito. Gli piangeva il cuore a non stringerlo tra le sue braccia e dirgli quanto lo amava, e quanto lo avrebbe voluto perdonare. Contemplava l'immenso vuoto davanti a sé, assente, con lo sguardo privo di emozioni: tutti i sentimenti, le sensazioni, i pensieri, ora, erano concentrati nel far resistere il suo cuore, soccorrendolo, cercando di tenere tutti i frammenti insieme; tutto nel suo corpo, cercava di far materializzare quel piccolo e sottile velo trasparente intorno al fragile organo: l'orgoglio.

Bummie, io ti amo... e... davvero, davvero... ho capito il tremendo errore molto prima di rompere con lei...”

Tu hai rotto con lei per le schedule troppo piene, e non prima. Non trovare scuse.”

Bum...”

Jonghyun, quando ho perso la memoria... sei stata la prima persona che ho visto... e mi trasmettevi un gran senso di benessere. Stavo bene, ero felice nonostante non... sapessi chi tu fossi.” il biondo fece una piccola pausa, sorridendo amaramente “...poi, i ricordi sono tornati... pian piano... e hanno cominciato a farmi un po' di male... ma, scrivevo tutto nel diario...” rise sarcastico “...ho creduto di poter cancellare quel passato che non sentivo più mio, ero come rinato e tu eri al mio fianco: mi coccolavi, mi accudivi e... mi baciavi, mi abbracciavi. Mi sei accanto dal giorno del mio risveglio...”

Gli occhi del più grande si bagnarono di nuovo ma questa volta, le lacrime non percorsero la pelle delle sue guance, ma la spalla del più giovane. La gola di Jonghyun ricominciò a bruciare quando tornò a singhiozzare rumorosamente, a tremare, abbracciato a quel corpo che una volta voleva essere protetto ed amato... e che ora, lo stava ignorando.

 

 

Omma...

 

C-che succede?” balbettò Kibum, riprendendosi e guardando Jonghyun, che nel frattempo aveva smesso di piangere, spaventato anche lui da quella voce familiare.

 

Hyung! Hyung! Ha mosso la mano! L'ho visto!

 

 

Jonghyun... ho paura...” ed ora, il più piccolo si era stretto al suo corpo, preoccupato.

Non aver paura...” sorrise amaramente “...è il piccolo Taeminnie che ti chiama...”

Cosa sta succedendo?”

Kibum, non hai ancora capito dove siamo?!”

Veramente no...”

Io si...” rise, accarezzando la testa bionda del suo amato. Baciò la sua fronte e continuò a parlare “...siamo tutti e due profondamente addormentati.”

In... coma?”

Probabile...”

Jonghyun...”

Si?”

Ho paura...”

Non devi, te l'ho già ripetuto.”

 

Jinki-Hyung, guarda! Guarda anche tu!! Ha mosso il braccio!

Minnie, potrebbe essere un riflesso involontario del suo corpo, non per forza si deve star svegliando...

No, no, Hyung, ne sono sicuro!

 

Jonghyun... m-mi... sto svegliando?” si alzò in piedi.

Possibile.” sorrise sereno.

Kibum sgranò gli occhi: stava svanendo. “N-non voglio, Jonghyun! Vieni con me!”

Non posso.” continuò ad avere quel sorriso triste mentre il suo Bummie scompariva.

Jonghyun, ti scongiuro, non voglio! Vieni con me!” ripeté ancora una volta il più piccolo.

Kibum, vai, e... scusami... per tutto quello che ti ho fatto...”

Jonghyun!!” le lacrime erano ancora più pesanti ora, le guance bruciavano e gli faceva malissimo il cuore. Girò le mani per guardarsi i palmi e notò il pallore e la trasparenza che stavano assumendo, si guardò le spalle e le gambe.

Dimenticami Kibum...”

Jonghyun, non osare! Non puoi restare in coma! No! Jonghyun!”

Ti amo Kibum... ti amo davvero, ed è per questo che rimarrò qui.”

 

Ti amo anch'io Jonghyun! Il suo cuore lo pronunciava, lo urlava, ma le sue labbra rimanevano semi aperte e tremanti. Non stavano pronunciando quella frase.

 

Svegliati omma!!

 

NO! JONGHYUN!” ripeteva il nome del ragazzo di cui era follemente innamorato come se fosse un mantra, non voleva, non voleva andarsene e lasciarlo lì.

Kibum si dissolse e Jonghyun scoppiò a piangere di nuovo, mentre scompariva, anche lui.

 

***


Mi svegliai di colpo; il cuore a mille e l'angoscia che cominciava ad invadere ogni centimetro del mio corpo. Stavo soffocando, non riuscivo a respirare per l'agitazione e l'unica cosa che feci, fu di urlare il nome di Jonghyun.

“O-omma...” il viso di Taemin mi fece trasalire. Avevo... sognato vero?! Mi guardai intorno e notai i volti felici degli altri ragazzi... tranne...

“D-dov'è Jonghyun?” chiesi muovendo a malapena la bocca; faceva male ed ogni muscolo era intorpidito, la gola secca e la testa leggera, mi sentivo intontito.

Il leader si avvicinò al lettino su cui ero sdraiato e prese una delle mie mani, stringendola saldamente. Abbassò gli occhi. No, non può essere! “Hyung, ti prego, dimmi che non è davvero stato investito!”

“C-come fai a saperlo?!” tutti e tre i ragazzi presenti nella stanza mi guardarono ad occhi sgranati.

“DOVETE SALVARLO!” mi mossi velocemente per scendere dal lettino e correre a cercare il mio ragazzo. Ero spaventato, il cuore ancora in gola e gli occhi che pungevano.

“Kibum calmati!” Minho cercò di farmi sdraiare nuovamente con forza ma lo strattonai, finendo a terra. Le gambe erano molli e faticai a sollevarmi da terra. Taemin era immobile a pochi passi da me, mi fissava spaventato. Abbassai lo sguardo cercando di fermare le lacrime e mi lanciai tra le sue braccia.

Non ce la facevo più a smettere. Il giovane mi accarezzò i capelli un paio di volte, prima di stringermi e sussurrarmi di stare calmo.


 

Avevano chiamato i dottori per controllare il mio stato attuale di salute.

Chiesi di Jong. Mi risposero che era ancora in sala operatoria e che cercavano di rianimarlo. “Si stava stabilizzando, sembrava stesse lottando con tutte le sue forze per non far cedere gli organi...” parlò con calma il medico “...ma, all'improvviso è crollato come se l'avesse fatto di proposito, dato che ormai avevamo stabilizzato le sue funzioni vitali.”

Jonghyun... quando diceva quelle cose... le diceva sul serio?

 

Dimenticami Kibum...”

Jonghyun, non osare! Non puoi restare in coma! No! Jonghyun!”

Ti amo Kibum... ti amo davvero, ed è per questo che rimarrò qui.”

 

“Si riprenderà dottore?” chiese il più grande con voce tremolante.

“Non credo, se lui non mette più la volontà di voler sopravvivere, penso che sarà inutile...”

Ricominciai a piangere come se non l'avessi mai fatto. Ero stanco, esasperato e volevo solo morire. Basta! Basta! Non ce la faccio più! È colpa tua! È colpa tua se ora sto così male! È colpa mia se stai per morire... Jonghyun... perdonami. Perdonami, davvero. Ti prego... non mi lasciare!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





 

Ciao a tutti *si prepara a schivare i pomodori*

Ehm... no comment. Ahahah, si, vorreste uccidermi (penso sia normale dopo un capitolo del genere x'D)

Sappiate che questa long mie care, è giunta quasi al termine - ora è certo -, avrà ancora due capitoli... e cercherò di pubblicarli a poca distanza di tempo l'uno dall'altro perché sono molto importanti e vanno letti (in teoria con questo). Non posso farvi spoiler per quest'idea che ho avuto, ma, spero vi farà piacere (?) *schiva pomodori*

Ovviamente le frasi colorate si riferiscono alla canzone “When Love Stops” ;) (La traduzione non mi appartiene.)

 

Grazie di chi mi segue da sempre, chi recensisce e chi mette in preferite, seguite o ricordate *-* siete fantastiche!! Grazie del supporto!!

Ehm, vorrei che mi lasciaste una recensione sul come sia venuto questo ventesimo capitolo (wow, 20 capitoli)... e spero che almeno... - per quanto possa non essere bello tutto quello che è accaduto - vi sia piaciuto.

Spero mi seguirete fino al capitolo 22, Chu.
Sara.

   
 
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