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Autore: Drunk on Love    17/01/2014    3 recensioni
Il cane corse via, in direzione dell'ospedale. Solo allora, si accorse che la piccola piangeva. Kakashi andò di fronte al tavolo, osservando con il suo occhio attento la bambina. Aveva la carnagione molto scura, i capelli ricci e degli occhi verdi che contrastavano con la sua pelle. Notò un piccolo graffio sulla guancia. Si decise a prenderla in braccio.
Questa ff parla di Kakashi, che da un giorno all'altro si ritrova padre di una bambina di cui sa solo il nome. Spero che vi piaccia ;)
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiraya, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Team 7, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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«Che cosa?!» Naruto, che fino ad allora era stato, stranamente, in silenzio, se ne uscì con la solita vocina squillante.
«Hai capito bene, Naruto. Supponiamo che la bambina che ora Kakashi porta in braccio fosse nata in carcere.» disse il Quinto Hokage.
«Ma non ne siete sicuri.» aggiunse Kakashi, capendo al volo.
Tsunade scosse la testa.
«E volete fare un esame del sangue alla piccola per vedere se combacia con quello della presunta madre.» concluse Jiraiya per loro.
«Esattamente.» rispose Tsunade.
«Ma è una bambina, non potete infilarle un ago nel braccio...» Naruto spezzò la frase a metà, impegnato a lamentarsi del dolore causato dal pugno in testa di Sakura.
«Naruto! Per una volta, ce la fai a restare al tuo posto?» lo ammonì la ragazza. Quando si calmò, Sakura si rivolse al Quinto Hokage.
«Però..in effetti non ha tutti i torti. È solo una bambina. Non si potrebbe fare in un altro modo? Con la saliva, ad esempio?» propose Sakura, con toni più pacati di quelli di Naruto.
Tsunade ci pensò un po’, dopodiché si rivolse a Kakashi.
«D’accordo. Preleveremo un campione di saliva. Se la bambina risulta essere sua, starà a te decidere. Ma se non combacia, dobbiamo trovare i suoi veri genitori.» concluse seria.
Intanto Sukai scalpitava e strillava dalla fame.
«Sakura, sai cosa fare. Shizune, accompagnala.» disse rivolgendosi alla sua assistente.
«Subito.» rispose pronta quest’ultima.
Si avvicinò a Kakashi per prendere in braccio la piccola.
L’albino esitò, ma quando la sua allieva gli poggiò una mano sulla spalla e gli mostrò un sorriso rassicurante e sereno, Kakashi si convinse a mettere la bambina nelle loro mani.
«Latte in polvere, giusto?» le sentì parlare mentre uscivano.
Naruto sbuffava e borbottava, come se stesse parlando con sé stesso.
Jiraiya si congedò.
Quanto a Sasuke, era rimasto in silenzio tutto il tempo, ad analizzare la situazione.
«Si è già affezionato a lei?» fu la prima frase che pronunciava da ore. Kakashi lo guardò, senza sapere cosa rispondere.
«Ti sei affezionato?» ripeté Tsunade, incredula.
Kakashi fu all’improvviso colto da un’ondata di ricordi d’infanzia, che aveva per molti anni sotterrato dentro le crepe del suo cuore. Ricordò suo padre che gli sorrideva, le corse nei boschi con lui, i suoi lunghi capelli agitati dal vento autunnale sul terrazzo di Konoha. E poi, per ultimo, come un coltello nell’anima, ricordò il sangue.
Dopotutto lui e quella bambina non erano molto diversi, forse lei era anche messa peggio: senza genitori, sola, aveva visto morire sua madre e avrebbe potuto ricordarlo solamente con l’inconscio.
Gli occhi gli si inumidirono, ma ricacciò indietro le lacrime e guardò dritto negli occhi del suo allievo.
 
 
Sakura stava preparando il latte per la piccola Sukai, mentre Shikuze stava lottando per infilarle un cotton fioc in bocca fra un urletto e l’altro.
«Secondo te è sua figlia? Insomma, tu l’hai vista. Si somigliano?» chiese con curiosità Sakura.
«Nemmeno un po’. Per dirlo dovrei almeno vedere il padre.» rispose, mentre finalmente riusciva a prendere un po’ di saliva dalla sua piccola boccuccia.
«Il latte è pronto.» Sakura si avvicinò e prese in braccio la piccola Sukai, dandole da mangiare.
«Credi che se il DNA combacia, Kakashi terrà la bambina?» chiese Shizune alla ragazza dai capelli rosa.
«Bé, in tutta onestà, non ho mai visto il maestro Kakashi alle prese con dei bambini ce non fossimo io, Sasuke e Naruto. Però non è così vigliacco da scappare di fronte alle responsabilità.» rispose con un lieve sorriso sulle labbra.
«Quindi, secondo te, la terrà?»
Sakura annuì.
La piccola Sukai bevve molto in fretta il latte.
Prima piano, poi sempre più forte, fino a diventare insopportabile, la bambina cominciò a lamentarsi.
«Che vuole adesso?» sbuffò Sakura.
«Forse vuole altro latte.» ipotizzò Shizune.
Non ebbero il tepmo di dire altro, che la porta della stanza dove si trovavano si aprì lentamente, lasciando spuntare una ciocca argentea.
Non appena Kakashi entrò, seguito da Sasuke e Naruto, Suaki cominciò ad allungare le braccia verso di lui.
«Neanche un giorno e già è innamorata persa di lei.» commentò Naruto rivolto al suo maestro.
Come biasimarla? pensò Sakura. Subito dopo si diede della stupida per averlo fatto.
Kakashi prese in braccio la piccola Sukai, che gli si aggrappò come una scimmietta, e finalmente tornò il silenzio.
Sembrava che a Sukai piacesse stare avvinghiata al petto del suo quasi papà, come se volesse prendere per sé tutto il suo calore.
Kakashi la abbracciò e le scoccò un lieve bacio sulla fronte attraverso la maschera.
Sasuke roteò gli occhi.
E addio agli allenamenti.. pensò.
Kakashi si accorse della reazione del suo allievo, così decise di voltarsi verso di lui, facendo un sorriso che si vedeva anche da dietro la maschera.
«Vuoi prenderla in braccio?» più che una domanda era un ordine a farlo.
«Ehi..no.. aspetti… » senza neanche sapere come, si ritrovò con la piccola Sukai in braccio che gli tirava i capelli.
Tutti i presenti scoppiarono a ridere, mentre Sasuke cercava di staccare le mani della bambina dai suoi capelli, stando però attento a non farle male.
A rovinare la sua opera, ci si mise il suo maestro, arruffandoglieli con una mano.
Sasuke sbuffò rassegnato, emettendo ogni tanto qualche ‘Ahi ‘ quando Sukai tirava un po’ più forte.
 
 
Dopo qualche giorno, Kakashi fu convocato nell’ufficio dell’Hokage, per leggere i risultati dell’esame.
Portò con sé anche la piccola Sukai.
Bussò alla porta e, quando la voce di Tsunade gli disse di entrare, obbedì.
Restò in attesa del verdetto, cercando di non lasciar trasparire emozione alcuna.
«La bambina risulta essere sua figlia.» annunciò Tsunade.
Kakashi tirò un sospiro di sollievo: poteva tenerla.
Dopo tanti anni passati a reprimere le emozioni, in quel momento proprio non riuscì a trattenere un sorriso probabilmente involontario che gli si dipinse sul viso, visibile anche attraverso la maschera.
«Non tanto in fretta.» lo ammonì l’Hokage.
Kakashi ritornò in sé, mettendo da parte ciò che provava er riaprendo la porta alla sua mente lucida.
«Innanzi tutto, dovremo consegnare il corpo della donna al Villaggio della Nebbia, dopodiché dovrò firmare un mare di carte e lottare con le unghie e con i denti se vuoi tenere la bambina. Per cui prenditi un giorno per pensarci bene; della bambina si prenderanno cura i tuoi allievi. Se vuoi tenerla, devi esserne sicuro, altrimenti non vale la pena di combattere.» concluse seria e diretta.
L’albino annuì, pensieroso. Da un lato era preoccupato per la sorte che sarebbe capitata a Sukai in mano a Naruto, dall’altro sapeva che doveva pensare bene se voleva davvero assumersi una responsabilità così grande.
«D’accordo. Fra poco vedrò Sakura, Naruto e Sasuke e gli spiegherò la situazione, poi me ne andrò a riflettere per conto mio.» rispose, riacquistando la freddezza che lo distingueva.
«Per quanto riguarda i ragazzi, sono stati già avvisati. Dovrai solo consegnargli la bambina.» lo informò Tsunade.
Kakashi annuì e prese congedo.
 
Incontrò i suoi allievi sotto casa di Sakura.
Mentre si incamminava per raggiungerli, tutti passanti lo guardavano attoniti.
´Kakashi Hatake con una bambina in braccio! ´ dicevano, per poi zittire quando gli passavano accanto.
«Maestro Kakashi!» esclamò Naruto appena lo vide.
Kakashi alzò la testa in segno di saluto.
«Sapete già tutto, no?» chiese il maestro.
I ragazzi annuirono.
«Stia tranquillo, maestro. Sukai è in ottime mani. Di Naruto non deve preoccuparsi, ci penseremo io e Sasuke.» disse Sakura con un sorriso che le illuminò gli occhi verdi.
Il maestro sospirò e mise attentamente la bambina in braccio alla sua allieva.
Non disse nulla e come era arrivato, così se ne andò.
«Io proprio non lo capisco. Un giorno è tutto allegro e sorridente, il giorno dopo non ti degna di uno sguardo!» si lamentò Naruto.
«Ma davvero non capisci? Deve prendere in un giorno una decisione che cambierà tutta la sua vita. E poi sai bene che è sempre stato così, figurati adesso!» puntualizzò l’amica.
«Suppongo che dovremo darle da mangiare.» si intromise Sasuke, portando l’attenzione sui lamenti della bambina.
Sakura si stupì che Sasuke si preoccupasse per la piccola, ma non volle spezzare l’incantesimo, così si limitò ad annuire ed avviarsi verso il mercato.
 
«Credi che al mercato troveremo del latte in polvere?» chiese ironico Naruto.
«No, stupido. C’è Shizune che l’ha preso per noi e mi ha detto di incontrarla lì.» rispose seccata Sakura.
Naruto roteò gli occhi sbuffando.
Intanto la piccola Sukai insisteva per andare in braccio a Sasuke, puntando le mani in direzione dei suoi capelli.
«Sasuke, prendila.» lo esortò la ragazza.
«Scordatelo. Non ci tengo a farmi tirare di nuovo i capelli.» rispose secco. Naruto scoppiò in una risatina.
«Non avrai mica paura di una neonata?» lo stuzzicò.
Sasuke gli lanciò un’occhiata di fuoco, che il biondo ignorò palesemente.
«Sasuke ha paura dei bambini! Sasuke ha paura dei bambini!» cominciò ad urlare Naruto, per sfottere il compagno.
«Sta zitto!» tuonò Sasuke, dopo avergli mollato un pugno in testa.
Sukai scoppiò a ridere.
«Fallo di nuovo. Le piace.» disse Sakura.
«Con piacere.» rispose il moro con un sorrisetto sulle labbra, colpendo di nuovo il povero Naruto.
La risatina di Sukai risuonò nelle loro orecchie, mentre le proteste di Naruto, quelle si sentirono per tutto il  mercato.
Infine, però, Sasuke si convinse a prendere in braccio la bambina.
«Quanti mesi credi che abbia?» chiese Naruto dopo un po’ di tempo, rivolgendosi a Sakura.
«Non ne sono sicura, ma a occhio e croce direi che sta per compiere l’anno.» rispose squadrando la bambina.
In effetti era già grandicella, con braccia e gambe paffute e occhietti luminosi e spalancati dalla curiosità di scoprire il mondo.


Spazio autrice
Ecco il nuovo capitolo, spero che vi piaccia. 
Volevo ringraziare le due persone che hanno recensito, ma anche chi ha letto in silenzio.
Spero vivamente che vi piaccia.
Alla prossima.

-Drunk on Love-
  
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