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Autore: Fear    17/01/2014    3 recensioni
[Sentimentale, angst, dark; splatter ― Flandre!centric, hint!Flandre/Remilia]
Cit/: «Non si trattano così le ragazze», la sua voce suonò come una melodia in quel posto, ma in mezzo secondo quel dolce suono si ruppe, e Flandre comparve dietro le spalle del ragazzo, colpendolo con le unghie affilate. Questo finì a terra urlando di dolore e finalmente Flandre vide quel colore.
Si abbassò a terra, con gli occhi persi nel vermiglio del sangue e immerse un dito in quella pozza, osservando poi le gocce rigarle il dorso della mano. Si portò il dito alle labbra e lo leccò con eccitazione, per poi metterlo completamente in bocca, succhiandolo e gemendo al sapore tremendamente delizioso.
Rosso, rosso, rosso. Così rosso. Dolce, dolce, dolce. Così dolce.
Rise, e poi arrossì al pensiero della sua adorata Remilia.
[...]
• {scritta perché Flandre impara; 793 parole}
Genere: Angst, Horror, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Flandre Scarlet
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
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Imparare ~
{ un mucchio di petali rossi fra le mani }





Flandre imparava in fretta.
Non sapeva da quanto tempo si trovasse lì, non era nemmeno certa di dove fosse “lì”. Di certo erano passati dei giorni, tanti giorni, forse addirittura anni. Flandre si trovava in una stanza buia, nera e senza alcun odore. Gli occhi ormai si erano abituati alle tenebre che li teneva avvinghiati a sé senza amore. Provava sempre – passava delle ore – a cercare di pensare a dei bei momenti, ma non riusciva a trovarli nemmeno nel profondo del suo cuore, fermo. Avrebbe terribilmente voluto abbracciare sua sorella, Remilia, ma tutto quello che la circondava erano i suoi stessi respiri, ormai corti e quasi affannati. Sentiva che i suoi sensi si stavano sviluppando; era giunta l'ora del pasto.
Si sedette sul freddo del cemento che copriva il pavimento e si mise ad ascoltare un flebile scalpiccio provenire dal piano superiore. Le mani iniziarono a tremare quando Remilia aprì la porta; era così bella. I suoi capelli color malva erano in parte coperti da un delizioso cappello a cuffia – così simile al suo – ed i suoi occhi scrutarono Flandre per pochi secondi. In ginocchio, di fianco a lei, c'era un ragazzo che apparve essere pochi anni più grande delle due sorelle, Remilia lo teneva stretto per i capelli castani e lui, spaventato, tremava.
Con un calcio apparentemente debole, Remilia lo fece cadere dalla cima delle scale, e lui cadde nel basamento, a pochi passi da Flandre.
Remilia se ne andò senza dire una parola, ma Flandre le sorrise dolcemente, promettendole che avrebbe fatto del suo meglio anche questa volta. Il buio prese il sopravvento ancora una volta. Questa volta, però, Flandre ci vedeva benissimo, le sue pupille dilatate iniziarono ad intridere l'iride della ragazza di un rosso irreale.
«Dove sei?» domandò il ragazzo, iniziando ad indietreggiare, in cerca di un qualsiasi appoggio. Flandre sorrise innocentemente e si avvicinò con passi felpati a quello stupido umano. Non riuscì a trattenere una risata appena un urlo gli scappò dalla gola, non appena Flandre gli prese il collo con una mano; l'altra invece teneva stretta un orsacchiotto di pezza nuovo di zecca. Al suono di quella risata, il ragazzo spinse Flandre con tutta la forza che aveva, facendola cadere a mezzo metro di distanza.
«Stammi lontana!» l'avvertì senza che la paura lo abbandonasse. Flandre si alzò di nuovo dal pavimento e strinse eccessivamente il pupazzo, così l'imbottitura bianca e candida all'interno uscì, spargendosi a terra.
«Non si trattano così le ragazze», la sua voce suonò come una melodia in quel posto, ma in mezzo secondo quel dolce suono si ruppe, e Flandre comparve dietro le spalle del ragazzo, colpendolo con le unghie affilate. Questo finì a terra urlando di dolore e finalmente Flandre vide quel colore.
Rosso.
Si abbassò a terra, con gli occhi persi nel vermiglio del sangue e immerse un dito in quella pozza, osservando poi le gocce rigarle il dorso della mano. Si portò il dito alle labbra e lo leccò con eccitazione, per poi metterlo completamente in bocca, succhiandolo e gemendo al sapore tremendamente delizioso.
Oh no, sta succedendo un'altra volta. Sto tremando, il mio intero corpo freme.
Flandre colpì un'altra volta il ragazzo, questa volta alla gamba, lacerandola profondamente e un letto di sangue l'avvolse. Immerse entrambe le mani nel liquido scarlatto e poi si toccò le guance, sporcandole, leccandosi poi gli angoli della bocca e il mento. Non riusciva a fermarmsi, le urla del ragazzo non le giungevano più le orecchie, ma doveva sfamarsi e non giocare. Non giocare con il cibo, sorellina. Così le diceva spesso Remilia, vedendo la sua dolce Flandre imbrattata di rosso, davanti ad un corpo sbrandellato e fatto a pezzi con violenza.
Rosso, rosso, rosso. Dolce, dolce, dolce.
Rise, e poi arrossì al pensiero della sua adorata Remilia.
«Muori, muori, così Remilia sarà fiera di me!», e corse, poi affondò i suoi canini nel collo del ragazzo. Succhiò quanto più poté, ma la sua forza prese il sopravvento e gli lacerò il collo, spezzandolo, e la testa cadde a terra, davanti a Flandre, guardandola con sofferenza – una disperazione suprema che regnava sul volto aperto in un urlo senza eco. La ragazza si alzò e sorrise al corpo senza vita dell'umano, sistemandosi la deliziosa gonnellina. Era stata brava, non c'erano dubbi, Remilia sarebbe stata orgogliosa della sua sorellina. Si guardò le mani, adornate da macchie gocciolanti, e finalmente si ricordò di una bellissima reminiscenza: quella rosa, quella rosa rossa che Remilia le aveva regalato quel giorno indefinito. I suoi petali erano così belli... rossi, dolci, rossi, dolci. Così rossi. Così dolci. E si strinse in sé stessa, cercando calore, sentendo quei soffici petali fra le mani. Perché, dopotutto, Flandre imparava in fretta, ed aveva ormai capito che il sangue le ricordava la sua dolce Remilia.

 



Note dell'autrice; premetto che questa non è una fissa del momento, ma bensì ce l'ho sempre avuta, da diversi mesi ormai. Mi spiace dire che non ho mai giocato a Touhou, ma essendo un'amante di anime e manga, mi sono informata leggendo diversi articoli, guardando video e immagini (inoltre le canzoni sono a dir poco stupende). Non conosco la complicata relazione di Remilia e Flandre, e ammetto che non mi piace la relazione fratello per sorella, ma dato che adoro lo yuri, per le sorelle Scarlet ho fatto un'eccezione – sono le prime che mi piacciono così tanto, anzi, le venero. Parlando della storia, diciamo che una Flandre quasi disperatamente infatuata di sua sorella Remilia mi ha sempre allettato, ma dato il suo normale carattere yandere (ADORO) e la sua personalità instabile, non mi sembra sia OOC; anche perché ho letto che Flandre tiene veramente molto a sua sorella. L'idea per questa storia mi è venuta dopo aver scoperto che Flandre non riesce ad attaccare ed a saziarsi data la sua incredibile forza fisica. Così ho deciso di raccontare di Flandre che cerca di limitarsi – fallendo in parte – con la sua violenza per amore della sua sorellina e per il ricordo citato alla fine della one-shot. Beh, spero solo che sia stata di vostro gradimento e lasciatemi una recensione, mi farebbe davvero piacere. Spero anche di leggere più storie su questo fandom dato che non è molto popolato. Ah! E in parte, per la storia, mi sono lasciata influenzare dalla canzone dello stesso videogioco "Beneath the scarlet moon, the crazed blossoms' severance' (緋色月下、狂咲ノ絶)". Miku.
   
 
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