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Autore: Ulver    18/01/2014    1 recensioni
Brevissima storia in 3 atti nello stile di una sceneggiatura teatrale.
Due amici, una sera d'estate; gli addii.
Questa storia partecipa al contest "Stile copione - inedite ed edite" di (Gaea).
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II.

Ambientazione diversa nel particolare ma simile nel generale.
 
Tristanopsisio e Tetrafila sono rispettivamente, guardando dal pubblico, sdraiati l'uno a sinistra e l'altra a destra rispetto al centro della scena, molto vicini.
 
Tetrafila:           Cosa stiamo facendo?
Tristanopsisio:  Guardando le stelle. [pausa] Non ti piacciono?
Te:       No, no! Anzi! Mi piacciono un sacco le stelle! Le stelle sono la mia cosa preferita! E vedere le stelle insieme con te è supermegabellissimerrimoso! [si rigira verso Tristanopsisio, gli da un bacio sulla guancia; con un braccio solo lo abbraccia, appoggia la testa sulla sua spalla] Sei uno sssssstupido! [pronunciare il suono /s/ come /sh/] Solo a te possono venire in mente cose del genere! Sei geniale. Dico sul serio! [lo bacia di nuovo sulla guancia; improvvisamente diventa seria, quasi triste] Tirsti, mi prometti... Mi prometti che ci sarò solo io nella tua vita? Che sarò io la tua unica ragazza, per sempre? Solo, solissimamente io?
Tr:        [con la sua solita flemma] Sì, lo promett...
Te:       [urlando] Yippie!!! [scoppia in una risata. Dà un bacino sulla bocca a Tristanopsisio, poi ritorna come prima] Sono solo tua! Sono solo tuaaa!
 
Tristanopsisio ride.
 
Tr:        [dopo qualche secondo] Sai, 'fila, c'è un motivo per cui ti ho portata qui, stasera. Se...
Te:       [subito, esaltata] Uhhhhhh!! Dì la verità, ci sono le stelle cadenti stasera, vero? Dove sono?! Dove?!
Tr:        No, scema, non mi riferivo a questo. [le mette una mano fra i capelli e affettuosamente glieli scompiglia] Dicevo... [si schiarisce la voce] Sei anni fa in questo stesso giorno, mi trovavo in una posizione e in un luogo simile a quello in cui mi trovo ora, solo che al mio fianco non c'eri tu, c'era Eudicotiledone, il mio migliore amico...
Te:       Eucosa?
Tr:        Eu-di-co-ti-le-do-ne.
Te:       Che nome buffo!
Tr:        Effettivamente... [riparte] Insomma, stavo dicendo, lui era il mio migliore amico, abbiamo passato la giovinezza insieme, in un paesino lontanissimo da qui, di cui ricordo benissimo tutti i particolari: la vecchia usuraia obesa che alle undici del mattino camminava per le vie del centro, le grondaie che quando d'estate pioveva facevano un rumore dell'inferno... [si sforza di ricordare altro ma non ci riesce, così va avanti] ecco, tutte queste cose, non so se mi spiego. E noi, il giorno prima che io me ne andassi, scappammo da casa, per una notte dico, e ci accordammo per trovarci in mezzo alla campagna, in un punto che Dio solo sa come abbiamo fatto a ritrovarlo, quel giorno. Era buio, anche se era sera solo da poco, e ricordo, lui mi chiese qualcosa di Venere... o Giove... Beh, non è importante. Il fatto è che poi attaccò un discorso su quanto gli sarei mancato, eccetera, ed io sul momento non capivo cosa volesse davvero dirmi con quelle parole, mi sembravano... sai, troppo banali per una persona eccentrica come lui. Il giorno dopo io partii. Nessun addio strappalacrime, ci siamo abbracciati e ci siamo detti “a presto”. Non ci siamo rivisti mai. [pausa] Ogni tanto, guardando le stelle, penso che anche lui, da qualche parte nel mondo, stia facendo lo stesso, e insomma, queste cose che si dicono per ingannare la nostalgia, ma la verità è un’altra, lo sappiamo tutti. [pausa] Passano gli anni, e spesso con loro i nostri ricordi; è la vita. Ed è così che sempre, lo stesso giorno, ogni anno, le parole che quella sera mi disse Eu assumono un significato sempre più chiaro. Mi disse così...[ricordandosi a stento] "Certe notti ci sono solo se si è giovani". [pausa] Più passa il tempo, più mi accorgo che è davvero così. [pausa] E che davvero, certe notti, non torneranno mai più.
 
Silenzio.
 
Te:       Tirsi?
Tr:        Sì?
Te:       [con sentimento] È una storia terribile...
 
Silenzio.
 
Tr:        Già.
Cala il sipario.
  
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