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Autore: pamao    03/06/2008    3 recensioni
Ciao ragazzi!^^ Siamo nuove di questa sezione quindi nn uccideteci! Allora questa fic può sembrare poco originale, ma stavolta invece di due ragazze e del viaggio in germania,ci sarannò quattro ragazze e tutti i Tokio Hotel!
[Si conoscevano da poco, ma era come se si fossero già incontrati in un altro mondo.
Si baciavano continuamente, ma era come se fosse la prima volta.
Si abbracciavano dolcemente, ma era come se il calore fosse sempre presente vicino a loro e li proteggesse dal mondo circostante.
Si guardavano e rimanevano intrecciati in una miriade di sguardi che forse erano già avvenuti in un altro mondo.
Il mondo dei sogni…]

Buona lettura! *PaMaO*
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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JUST A DREAM

JUST A DREAM?

 

15. Tutto grazie all’amicizia

 

 

“Ciao…” “Come stai?” domande inutili.

Perlomeno in quel momento. In un incrocio alla fine di quattro vie, otto ragazzi, divisi a due a due si guardavano.

Osservavano gli occhi, lo sguardo dei loro amici… o almeno speravano fossero ancora così.

Tante erano le occhiate che si lanciavano, tanta e evidente era l’ansia che li invadeva sempre più.

Ma di parole neanche l’ombra. Tacquero. Almeno per quanto riguardava le ragazze.

I ragazzi invece non comprendevano bene la situazione, tuttavia in fondo capivano che c’era qualcosa che non andava, ma alla fine qualcuno doveva pur parlare no?

- Su ragazze perché non vi parlate?- iniziò per primo Tom, lanciando sguardi eloquenti agli altri compagni che parlarono dopo di lui.

- Sì, sono ore che non vi vedete…- continuò Gustav, sempre più convinto di non poter far niente per smuovere le giovani.

- Già, e poi dobbiamo anche andare a mangiare… sapete ho una certa fame!- disse Georg massaggiandosi la pancia. Non sapeva cosa dire, perciò si era inventato la prima cavolata.

- Dai su, siete amiche no?- concluse Bill, sorridendo incoraggiante alle quattro, mentre quelle era come se non ci fossero.

Belli incoraggiamenti. Ma i ragazzi non riuscivano a capire bene quello che stessero provando le ragazze. Bill aveva ragione, erano ancora amiche, ognuna di loro lo sapeva, o meglio, lo sentiva dentro di sé.

Ma la cosa che non sapevano era come parlarsi ancora, di nuovo, come sempre, dopo quello che era accaduto.

La situazione alla fine le aiutò. Erano in una strada deserta, con un silenzio che valeva più di 1000 parole.

Karla, Bea, Ilary e Fede si guardarono prima negli occhi, e poi senza esitare, tutte insieme corsero, l’una verso l’altra, abbracciandosi.

Un abbraccio non di chi perdona.

Un abbraccio non di chi chiede scusa.

Un abbraccio di chi aveva ritrovato un sorriso.

Quello che solo le vere amiche ti sanno dare.

- Ragazze, sono stata una stupida ad aspettare a parlare- ruppe il ghiaccio Beatrice, stringendo forte le altre, che ricambiavano con ardore.

- Ma no, io lo sono stata, come sempre…- proseguì Federica, mentre il solo pensiero di poter tornare a scherzare come prima la rendeva al settimo cielo.

- Smettetela di prendervi le colpe, tutte e quattro lo siamo state…- affermò saggiamente Karla, sorridendo alle altre.

- Vero, ognuna di noi ha fatto la sua parte… da idiota- concluse Ilary, pronunciando quell’“idiota” quasi ironicamente, a tal punto che scoppiarono tutte a ridere.

Una risata che riempì le vie di quell’incrocio.

Che riempì i negozi semi chiusi per la tarda ora.

Che riempì la città.

Che riempì le orecchie dei passanti, che contagiati, si misero a ridere anche loro.

Ma soprattutto una risata che riempì il loro cuore, tornato a battere a ritmo dell’amicizia.

Della loro amicizia.

- Ila, come osi dire a noi “idiota” quando qui in mezzo l’unica che lo è davvero sei tu?- disse in preda alle risate Karla, che non seppe resistere ad una delle sue battutine.

Era bello poter scherzare di nuovo con chi ti è sempre stato accanto.

Era una sensazione fantastica.

Tutte risero, tranne la piccolina, che fece finta di essersi offesa , incrociando le braccia e limitandosi a rispondere con un sarcastico “Uff…”

Le ragazze non erano le uniche a ridere. Anche i Tokio Hotel erano improvvisamente in preda alle risate, ma il motivo chiaramente ancora si ignorava.

Le quattro, osservandoli incuriosite, si avvicinarono a loro, per capire cosa avessero tanto da sogghignare.

- Ehm… scusate se interrompo, ma perché ridete?- chiese Federica.

- Già, guarda caso la stessa cosa che mi chiedo anche io, come anche Bea suppongo- continuò stranamente indagatrice Karla, mentre Beatrice annuiva riducendo gli occhi a fessure. Solo Ilary sembrava contenta di quel fatto.

- Dai, fateci ridere anche a noi! Ops, ok sto zitta…- capì subito Ila, essendo guardata con occhi parecchio minacciosi dalle altre tre.

- No, no niente tranquille- rispose sicuro Gustav, trattenendo il respiro per sembrare più convincente possibile.

- Sì, è come dice lui- confermò Tom, mentre Karla lo fissava come per dire “tanto prima o poi te lo farò dire, anche con le forze” il che mise non poca paura al povero chitarrista.

- Più che altro, vi siete chiarite vero?- domandò per cambiare discorso Bill, anche leggermente preoccupato.

-Sìsì amiche come prima…- risposero in coro, e ognuna dentro di sé pensò “Anche più di prima…” in fondo si sa, dopo vari ostacoli e discussioni le relazioni si rafforzano. E forse stava succedendo quello anche a loro.

- Ok, tutto bene quel che finisce bene… ma ora andiamo a mangiare? Vi prego!- esclamò supplicante il bassista, mentre faceva un’espressione da cucciolo affamato.

- Va bene, va bene! Sei proprio stressante Georg… in televisione non mi sembravi così!- disse esasperata Karla, scuotendo la testa per il comportamento del ragazzo e suscitando ennesime risate nel gruppo.

- Sì, comunque sono d’accordo con Georg - asserì Bea, dando forse un po’ di conforto al bassista.

- Io no! Non sono d’accordo!- si impuntò la bassetta, un pochino imbarazzata.

- Come no! E perché?- si lamentò sbalordita Fede facendosi da portavoce per tutti gli altri.

- Perché questo è solo l’inizio… e io sono troppo felice. Perciò voglio dirvi grazie.- dichiarò un po’ imbarazzata Ilary. A tutti sfuggì un sorriso sul viso.

Gustav guardò Bea e la prese per mano, Georg mise una mano sul fianco di Federica, Tom dopo un bacio a fior di labbra si strinse a Karla, mentre Bill e Ilary si guardarono negli occhi per poi stringersi anche loro.

Si incamminarono, ognuna felice di essere al fianco del suo idolo di sempre. E chissà se questo fosse durato davvero per sempre.

Sarebbe stato bellissimo, magnifico, e tutto quello in cui speravano non sarebbe rimasto solo un sogno.

Continuarono a camminare lungo le vie del centro di Roma, tutte ancora illuminate, nonostante fossero le 2.00

I negozi si succedevano, ma di posti in cui mangiare neanche l’ombra. Dopo circa un quarto d’ora finalmente si cominciavano a percepire odori invitanti. Cibo!

- Ce l’abbiamo fatta, fermiamoci qui è una pizzeria a taglio, meglio di niente!- affermò Gustav con estrema sicurezza. E a quel punto c’era qualcosa che non andava.

- E tu come fai a sapere che li c’è scritto “pizzeria a taglio”?- domandò astuta Karla. Lo aveva iniziato a sospettare da quando li avevano sorpresi a ridere. Il biondino nascondeva qualche sorpresa.

- E’ vero! Non avevate detto che nessuno di voi sapeva l’italiano?- chiese Ilary, riscoprendosi per la prima volta interessata a cosa stava succedendo.

- Ah ah… beccati!- trillò compiaciuta Bea, puntando il dito contro i quattro.

- Ecco perché prima ridevano! Avevano sentito tutto ciò che avevamo detto!- concluse, senza sbagliare Fede.

In realtà soltanto Gustav conosceva l’italiano, come dopo spiegò alle ragazze, e che prima aveva riferito ai suoi amici tutto quello che aveva sentito. Del loro gruppo solo Bill stava cercando di imparare quella lingua. Gli altri due se ne fregavano proprio.

- Lo imparerai anche tu l’italiano! Stanne certo!- mormorò allegra la castana al chitarrista che sbuffò rassegnato. Quanto avrebbe penato neanche se lo immaginava.

Chiarita la “scoperta” si accomodarono in quella modesta pizzeria, prendendo un tavolo abbastanza spazioso e ordinando le pizze affamati più che mai.

Era una fortuna per il gruppo dei Tokio Hotel, il fatto di non aver incontrato nessuna delle loro fan urlanti, anche perché la maggior parte di quelle sarebbero andate in discoteche e pub, da dove loro si sarebbero tenuti alla larga.

Arrivato il cibo, cominciarono a mangiare parlando del più e del meno.

I ragazzi presi ad abbuffarsi di quelle squisite pizze mai mangiate così buone. Le ragazze prese de 1000 pensieri e da 1000 domande.

Sul fatto che proprio loro, incredibile ma vero, non solo avevano conosciuto i loro idoli e quelli di miliardi di fans in tutto il mondo, ma erano sul punto di intraprendere una qualche relazione con i componenti da loro amati.

Era assurdo, più li guardavano e più non riuscivano a crederci. Fino a qualche giorno prima tutto quello lo potevano vivere solo in un sogno.

Mentre in quel momento era la realtà. E per loro la realtà più bella che gli poteva capitare.

Finito di mangiare, chiesero il conto, mentre in men che non si dica le ragazze si erano già volatilizzate, uscendo fuori dal locale e lasciando i ragazzi seduti.

- E chi dovrebbe pagare ora?- domandò confuso Georg.

- Non ci arrivi?- proseguì ghignando Tom. Tanto lo sapeva che sarebbe andata a finire così.

- Dai, fai un piccolo sforzo… non è difficile…- disse ironico Gustav, mentre si beccava uno sguardo agghiacciante da parte del bassista.

- Eh, tipico, tocca pagare a noi! Che non si fa per una ragazza, eh?- concluse Bill e insieme si alzarono per andare a pagare, dividendosi il conto che poi neanche era tanto.

Ma insomma, erano famosi, una band di successo, ricchi… e si lamentavano anche di pagare una misera cena?

Raggiunsero le ragazze, tutte soddisfatte del buon esito del loro piano prestabilito.

- Brave, avete fatto pagare a noi, eh?- esclamò Tom tranquillo, per lui non era stato nemmeno troppo fastidioso.

- Lo sapevi Tom… e comunque tranquillo, mi sdebiterò un giorno…- affermò maliziosa la più alta, dando un bacio al ragazzo.

- Però a modo mio, ok?- chiese esaltato il biondo. Situazione divertente per i suoi gusti.

- Oh si mio caro… nessun problema.- rispose leccandosi le labbra la giovane.

- Allora perfetto!- sibilò eccitato Tom, giocando con il piercing.

Le altre coppie li guardarono come per dire “Sono senza speranze” e cominciarono ad avviarsi. Una volta raggiunti da Karla e Tom si iniziò a parlare.

- Ragazzi, sentite… ma voi dove alloggiate?- domandò incuriosita Ilary.

- In un hotel qua vicino- rispose Bill incerto.

- Come si chiama?- chiese Bea sperando in quello che tutte e quattro stava pensando.

- Mi sembra… “Hotel D’Inghilterra” tipo…- disse Gustav.

Ma allora quello era il loro giorno fortunato! Le quattro si guardarono sbalordite.

Di solito era sfortunate e invece… bè, meglio cambiare no?

- Ehi, tutto ok? Perché quelle facce?- domandò sorpreso il rasta, anche un po’ preoccupandosi. La sua irrequietezza se ne andò quando le ragazze sorrisero felici.

- Perché si da il caso che quello sia l’hotel della mamma di Ilary!- esultò Karla, abbracciando il ragazzo con un gran sorriso sulle labbra.

- Ahhhhh è fantastico!- disse allegro il bassista.

- Ilary, tua madre potrebbe farci dormire senza pagare, visto che costa tantissimo?- domandò Fede guardando amorevole il suo Georg.

- Non lo so, ora la sento…- e detto quello, si allontanò per telefonare alla madre.

Intanto gli altri attendevano con ansia la risposta, mentre parlavano delle loro impressioni sull’hotel, davvero buono e uno dei migliori.

La bassetta tornò e cominciò a riferire il tutto.

- Allora ragazze, per il pagamento non ci sono problemi, non pagate, ma… di stanze ce ne sono rimaste solo quattro disponibili, e per di più matrimoniali!- tutti spalancarono gli occhi. Il pensiero di passare la notte con quei ragazzi faceva salire le ragazze alle stelle.

- Beh, qui le cose sono due; o si dorme maschio/maschio, femmina/femmina, oppure maschio/femmina…- propose Gustav sotto suggerimento di Georg.

- Io propongo maschio/femmina- disse deciso Tom, e Karla non seppe se pensare “c’era da aspettarselo” oppure “stanotte mi sdebiterò…”

Anche il bassista ripensandoci disse lo stesso.

- Se per te va bene Ilary, possiamo dormire anche noi nella stessa stanza…- esclamò Bill con quello che sguardo che solo lui aveva. Ilary si sentì mancare, ma si contenne.

- Ovvio! Ehm… cioè volevo dire… sì va bene anche per me!- concluse imbarazzata più che mai e abbassando lo sguardo.

- Dai Gusty manche solo te! Non fare il timidone…- lo spronò Bea, sorridendogli apertamente. Per lei non c’erano problemi, le piaceva stare in compagnia di quel ragazzo.

- E va bene, vada per maschio/femmina- mormorò con le guance rosse.

Decise le camere, si diressero verso l’hotel, anche abbastanza assonnati.

Arrivati entrarono, e mentre gli altri ammiravano quello stupendo hotel, Ilary si avvicinò alla madre per spiegargli la situazione, naturalmente omettendo la decisione del “maschio/femmina” e si fece dare le chiavi delle camere.

- Ecco qua le chiavi – e le distribuì – siamo tutti al terzo piano.- spiegò la piccolina.

Entrarono in ascensore, abbastanza grande da poterli contenere tutti e otto.

Quell’albergo era davvero molto grande e ben presto gli 8 ragazzi si resero conto che era anche molto lussuoso. Nell’ascensore le risate facevano da colonna musicale a quella magica serata, così magica che sembrava fosse un sogno. Ma non era così. Le quattro ragazze per la prima volta nella loro vita poterono ritenersi fortunate. Anzi, fortunate per loro era troppo poco, qualcosa di più le poteva descrivere…

Un qualcosa che non ha nome, che non si può descrivere a parole, ma soltanto con i battiti del cuore.

Arrivati al piano prestabilito si diedero la buonanotte, prima di entrare nelle rispettive stanze.

 

 

<<CONTINUA… SOLO SE RECENSITE!>>

 

Ragazzi, siamo tornate.

Ok,ok lo sappiamo siamo imperdonabili per il ritardo, ma davvero voi non avete idea di quanto sia difficile per noi (che siamo in 2) scrivere durante questi giorni. È pressoché impossibile.

Vi preghiamo di perdonarci, e di seguirci ancora, nonostante i nostri ritardi saranno sempre più frequenti. Ci dispiace davvero moltissimo.

Ora non abbiamo neanche il tempo di ringraziarvi tutte per le recensioni! Vi siamo davvero debitrici, un grazie enorme a chi ha commentato, a chi ha messo la storia nei preferiti e a chi ha letto!

GRAZIE davvero, ci spingete ad andare avanti.

Ah per la cronaca… in questo capitolo non succede nulla, perché nel prossimo ci saranno “Scintille”!!ahaha vi lasciamo sulle spine… ihih

Bacioni le vostre *PaMaO*

 

 

 

  
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