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Autore: ladyzaphira    18/01/2014    0 recensioni
*Completa*
Leo e Karai hanno avuto una breve storia, che però ha dato un esito del tutto inaspettato.
Come la prenderà una certa turtle dalla benda rossa?
RXL, piccoli accenni LXK
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incest
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“Non puoi andartene Karai!!” esclamò Leonardo “Non puoi seguirlo anche questa volta!!”
Il giovane leader delle tartarughe ninja si morse la guancia frustrato, rifiutandosi di piangere, nonostante gli occhi fossero già diventati lucidi. Karai, seconda in comando del Foot Clan, stava per raggiungere suo padre Shredder, già partito giorni prima da New York per chissà dove. Ancora una volta lo stava abbandonando, con l’unica differenza che insieme a lui … stava abbandonando anche la loro bambina.
Un piccolo fagotto di lenzuola bianche, infatti, si agitava tra le braccia del mutante. Una piccola neonata, di neanche un mese, piccola e delicata: La figlia di Leonardo e Karai.
“Karai!!” chiamò ancora l’azzurro, nascosto dietro una delle casse del porto, per quanto avesse voluto andarle dietro per fermarla non osava avvicinarsi, non con il piccolo esercito di ninja che vi era poco lontano. Non poteva mettere in pericolo la bambina.
La giovane si voltò verso la tartaruga, aveva un’espressione neutra sul viso, quasi indifferente. Possibile che la cosa non la interessasse minimamente??!!
Leo dal canto suo, non riusciva ancora a credere di essere diventato padre, lo aveva scoperto quel giorno stesso, appena poche ore fa. Quando si era visto comparire la scritta “Numero riservato” sul T-phone non avrebbe mai immaginato di trovare dall’altra parte il dottor. Chaplin.
“C’è una cosa che credo che tu abbia il diritto di sapere …” aveva detto il giovane scienziato.
L’idea che potesse trattarsi di una trappola aveva abbandonato presto la mente dello spadaccino, Shredder era fuori città e Karai era da parecchio tempo che non la vedeva più in giro, esattamente nove mesi da … era un’idea semplicemente assurda!!
“Devo andare Leonardo” disse la ninja fissandolo con i suoi profondi occhi color verde bosco “Devo” ripete.
“Ma … ma non puoi!!” replicò Leo scuotendo la testa.
Karai fece finta di non sentirlo, non chiamò nemmeno le guardie. Non era così spietata da far combattere Leonardo con una neonata in braccio, a maggior ragione se si trattava di sua figlia.
“Chaplin” sibilò un po’ corrucciata “E’ stato lui a dirtelo vero?”
“Non sarebbe dovuto essere lui a dirmelo!!” ringhiò l’azzurro guardando con apprensione la piccola, era piena notte e faceva freddo; non aveva avuto nemmeno il tempo di spiegare le cose alla sua famiglia (Che lo aspettava inconsapevole di tutto alla tana), e quando Chaplin gli aveva detto che Karai se ne sarebbe andata di lì a poco, lasciando la SUA piccola nelle grinfie di Stockman e di ninja assassini, era stato costretto a portarla via con se.
Era così piccola e fragile, come tutti i neonati umani, ma non era … completamente normale: A grandi linee sembrava una semplice bambina, ma la sua pelle era color verde foglia, chiara!! Quale neonato aveva la pelle verde!!?? … Uno metà umano e metà mutante. Appena Leo l’aveva vista ne era rimasto talmente sconvolto che quasi non era riuscito a scappare dal Foot Bulding, figuriamoci pensare ad avvolgerla con qualcosa di più caldo.
“Perché non mi hai detto che eri incinta??!!” ruggì il ninja.
“Solo Chaplin ne era al corrente” rispose lei con calma “Dopo pochi giorni, da quando noi due …” si interruppe, nella mente le immagini dell’unica volta in cui lei e Leonardo si erano permessi di disubbidire ai loro rispettivi padri (Senza che loro lo sapessero ovviamente).
Si erano amati, nel vero senso della parola. Ma non avrebbe mai immaginato di restare in cinta di un bambino, insomma un mutante e un umano … quando lo scoprì fu uno shock.
“Dopo pochi giorni mostravi già segni di gravidanza?” chiese Leo indispettito.
Perché non glielo aveva detto!!?? PERCHE’!!?? Aveva il diritto di saperlo!! Era … E’ il padre!!
“Che diavolo avevi intenzione di fare?!!” sibilò Leonardo “Ti rendi conto che se Chaplin non mi avesse convinto a venire, Stockman …” non riuscì a terminare la frase. Il solo pensiero di quel pazzoide chino sulla sua bambina con una sega circolare in mano …
Karai lo guardò incredula, come se ciò che lui le aveva appena detto l’avesse colta in contropiede “Non lo sapevo …” sussurrò rivolta più a se stessa che a Leo “Avevo dato disposizioni completamente diverse” ringhiò leggermente.
L’espressione di Karai si addolcì vedendo il fagottino bianco in braccio al leader “Mi dispiace … per tutti e due, ma devo andare”
“No!! Aspetta!!” fece il ninja avanzando inconsciamente di qualche passo fuori dalle ombre “Non puoi lascarci così!! Karai è TUA FIGLIA!!” continuò disperato “Ha bisogno anche di te!!”
“… Addio” disse semplicemente la mora dirigendosi verso la nave … senza voltarsi più indietro.
“KARAI!!!” gridò Leo senza più pensare alla sua copertura, ormai non gli sembrava più così importante.
Non lo avesse mai fatto, immediatamente venne circondato da una piccola pattuglia di Foot ninja che gli coprirono interamente la visuale. Probabilmente pensavano che volesse attaccare la loro signora e ciò lo confermava il fatto che avessero già messo tutti mano alle loro armi.
“Oh no” mormorò Leo maledicendosi per la sua avventatezza. L’azzurro strinse maggiormente a se la bambina, protettivo. Non poteva affrontarli ora accidenti!!
“Devo portare via la mia bambina” si disse nervoso “Karai, perché l’hai abbandonata?” aggiunse tristemente. La piccola avvertendo tutta quell’ansia (E sentendosi anche un po’ troppo stretta) cominciò a piangere facendolo sobbalzare.
“… Ssssh piccolina, andrà tutto bene” mormorò Leo nonostante non ne fosse affatto convinto e la paura per l’incolumità della bambina rischiasse di paralizzarlo.
Sguainò una sola delle sue katana, mentre con l’altro braccio continuava a reggere la piccola, con gli occhi si guardò bene intorno sperando di trovare una qualche via di fuga in quella maledetta cerchia di nemici. Non ebbe il tempo di fare altre mosse, i soldati ninja non persero altro tempo e poco gli importava del fagottino bianco e piangente in braccio del leader. Lo attaccarono in massa, messo come era, emotivamente sconvolto e con una neonata non fu in grado di resistere a lungo; un dolore acuto alla spalla lo fece piegare in ginocchio. una orripilante sensazione vischiosa e appiccicaticcia gli disse che stava perdendo sangue a fiotti, tuttavia, incurante delle conseguenze l’ultima cosa che fece prima di perdere i sensi fu raggomitolarsi a pallina … non gli importava di morire, doveva proteggere la bambina ad ogni costo … doveva proteggere sua figlia.

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Angolo dell'autrice:
Eccomi con questa nuova storia, vi anticipo che non sarà molto lunga, ma spero comunque che vi piaccia!! ^^

 
  
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