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Autore: Andy Grim    03/06/2008    2 recensioni
Mi ero ripromesso di non pubblicare questa storia finché non ne avessi ultimato la pubblicazione su MANGANET... ma leggendo la recensione di Kitthex sulla mia one-shot "Le dimissioni di Asuka Junior" (ispirata a questa stessa serie) è scattato qualcosa che mi ha spinto ad esaudire il suo desiderio di leggere qualcos'altro di mio e dunque rieccomi qui! Può darsi che Kitthex non bramasse affatto di leggere un secondo racconto su Saint Tail e ancora meno una storia come questa! Ho già pubblicato su EFP un lavoro analogo basato su Lamù e non so se abbia incontrato molto successo (ho avuto solo 12 recensioni abbastanza lusinghiere, ma un numero di letture in calando nella sequenza dei capitoli). Per carità, il lettore è giudice e mi rendo anche conto che si tratta di un genere forse troppo originale (ho infatti già deciso di NON pubblicare altre demenzialità di questo tipo)! Chi preferisse qualcosa di più "normale", può entrare nella sezione su Candy Candy e leggersi "Un compagno per Flanny Hamilton". Per ora non vi è altro, ma spero, nel prossimo futuro, di potervi offrire altre opere (le idee non mi mancano, lo sbuzzo un po' di più)! Riguardo alla storia qui presente, si propone di illustrare le lotte interne del co-protagonista di KST nella sua perpetua caccia alla coduta ladruncola di Seika, nonché le continue schermaglie amorose con le rivali in amore di quest'ultima. Ai lettori che fossero contemporaneamente dei fan di Uruseiatsura e di Kaitou Saint Tail potrebbe interessare il confronto diretto fra le equipes organiche di due esemplari umani (Ataru Moroboshi e Alan Daiki Asuka) che più diversi di così non avrebbero potuto essere. Buon divertimento... o almeno me lo auguro!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18: La Neuro entra in campo

Capitolo 18: La Neuro entra in campo

 

“Q

uanto manca, ancora…?” chiese A1.

“Tre minuti!” rispose James Watson.

“Bene… si tenga pronto, Rip!”

“Sissignore!” rispose il responsabile della Motoria, trattenendo a fatica un sospiro polemico: quella raccomandazione era già la sesta o la settima!

“Speriamo che la codina abbocchi, questa volta!” tornò a parlare Harper.

“Abboccherà!” fu la netta risposta del capo della Cerebrale.

“Sarebbe la prima volta…!” commentò Phil Marlowe che, pur essendosi imposto di stare zitto, non aveva resistito alla tentazione.

Il collega lo guardò con espressione impassibile, poi fece un sogghigno sarcastico: “Questa sarà la prima volta... visto che, finalmente, mi è stato consentito di applicare un po’ d’astuzia in un piano di cattura!”

“Come sarebbe a dire…?!” chiese il capo della Neuro, piccato.

“Che alla fine l’avete capito che non bastava applicare le migliori qualità dell’organismo nel solo inseguimento della ladra. Stavolta useremo il suo obiettivo come esca!”

“Ma là dietro non c’è il suo vero obiettivo…!”

“Appunto… ma lei non lo sa! Ecco perché, a differenza di tutte le altre volte, il piano non potrà fallire. Se avessimo proceduto in questa maniera fin dall’inizio…”

“Vorrai dire se avessimo giocato sporco fin dall’inizio…!” polemizzò ancora il collega.

Watson scosse la testa: “Sei proprio un ingenuo, fino all’inverosimile. Sono le nostre rivali organiche che hanno giocato sporco, non noi!”

“Sì, sì… divertiti pure, Jimmy. Tanto, poi, se la codina la prenderà male e il povero Alan verrà scaricato, toccherà a me di raccogliere i cocci!”

“Di che ti lamenti? Per male che gli vada, avrà pronti due rimpiazzi belli caldi: la Shinomya o la Takamya!”

“Sei un cinico bastardo, Watson! Renditene conto!!”

“E tu un povero coglione!”

“Fatela finita!!” li riprese A1 “Vi sembra il momento di discutere, questo?!”

“No, signore!” rispose Watson.

“Ci scusi!” replicò Marlowe.

Harper sospirò e si avvicinò al comunicatore intersezionale: “Cardiaca da Centrale: rapporto!”

“Pressione e frequenza di pompaggio normali, signor Harper!”

“Grazie, Tracy. Metabolica, a voi!”

“Temperatura interna a valore standard. Riserva calorica a sufficiente margine!”

“Molto bene, Wolfe. Tempo, Watson!”

“Ora H meno due, comandante!”

“Perfetto” il Coordinatore incrociò le braccia e appellò nuovamente il capo della Motoria “mi raccomando, Kirby: tenga pronta la compressa di Solidox!”

“Stia tranquillo, signore!”

“Questa contromossa non mi convince” saltò su Marlowe, con evidente nervosismo “chi ci assicura che userà il narcotico anche stavolta?”

“Non può fare altrimenti” rispose il capo della Cerebrale “la disposizione delle guardie farà credere alla ladra che ciò che cerca si trova dietro quella spessa tenda. Per aprirla e prendere il presunto quadro dovrà assicurarsi che nessuno la possa attaccare alle spalle in quel frangente. Narcotizzare i presenti non potrà che apparirle la mossa migliore. Ma avrà una bella sorpresa…!” detto questo, diede voce a Kirby, che alzò il braccio sinistro di Alan per rendere visibile l’orologio. Erano le dieci in punto!

“Ci siamo!! Vieni, bellezza: vieni da papà…!”

“Basta, Watson” ordinò Lew Harper “mantenga la freddezza!”

“Signorsì!”

“Centrale da Sensitiva!” si udì, dal comunicatore.

“Parlate, Sensitiva!” rispose A1.

“Signore, credo che stia arrivando!”

“Ne è sicuro, Chandler?”

“Stiamo captando le sue onde cerebrali… forse è solo una sensazione, ma avvertiamo anche un leggero sibilo!”

“Un sibilo…?” intervenne Watson “Dev’essere il narcotico! Rip, non appena le guardie cadranno a terra addormentate, fai accasciare Alan al suolo, secondo il piano. E ingoia subito quella pillola di Solidox!”

“Ricevuto!”

Gradualmente ma velocemente, la stanza dove si trovavano venne invasa da una strana nebbiolina rosa e i sensori olfattivi di Chandler avvertirono una marcata essenza di tali fiori… quindi gli strumenti della Cerebrale registrarono un crescente calo di concentrazione e la pressione sanguigna cominciò ad abbassarsi sui manometri di Tracy. Ma subito Kirby fece ingoiare al piccolo detective la sua “arma segreta”: una compressa di ossigeno solido che, sciogliendosi a contatto con la saliva, avrebbe generato una diretta immissione di aria pura nella trachea, impedendo così al ragazzo di cadere addormentato![1] Dopodiché, cercando di essere più naturale possibile, Alan finse comunque di cadere vittima del gas narcotico e si lasciò stendere al suolo, imitando gli agenti del suo seguito; i quali, seguendo sempre il suo stesso piano, si erano invece addormentati sul serio!

***

Dopo pochi secondi dall’assopimento dell’ultima guardia, un rumore di vetri infranti precedette quello di un leggero tonfo all’interno della stanza… una figura, minuta e agilissima, era balzata quasi al centro della medesima, a meno di un metro dal corpo - apparentemente inerte - del giovanissimo investigatore.

I sensori acustici di Chandler captarono dei lievissimi passi felpati, poi quelli tattili segnalarono una leggera carezza sul cuoio capelluto. Infine, ancora quelli acustici ricevettero il seguente messaggio: “Sogni d’oro, amore mio!”

STOC… la povera lancetta del galvanometro adrenalinico segnalò l’avvenuta sollecitazione dei sensori psichici della Neuro e, subito dopo, l’elaboratore emotivo registrò l’avvenuto aumento del C.R. assegnato a Lisa Haneoka/Seya che, abbandonati i precedenti 522 punti, risalì di nuovo fino alla quota di 573!

Contemporaneamente, il corpo di Alan fu scosso da un lievissimo tremito.

“Ohe, sergente” protestò Watson, allarmato “tienigli i nervi a posto!!”

“Piantala! È la prima volta che gli dice una cosa del genere sul lavoro! Non faccio miracoli!” si difese Marlowe.

“Sarà meglio che ci provi, invece” rimbeccò il capo della Cerebrale “perché se il mio piano va in malora per colpa tua…”

“State zitti, idioti!!” ordinò Lew Harper, col tono più secco che poteva.

La giovane ladra, dopo essersi portata la mano guantata alla bocca e aver lanciato un bacio al suo sempiterno antagonista, si avvicinò lentamente alla tenda che avrebbe dovuto celare il citato quadro La Sfinge, perla della collezione privata del ricco mercante d’arte Genzo Katamura. Il dipinto era finito nel mirino di Seya in quanto la novizia Mara Mimori le aveva spiegato che il suo attuale possessore se l’era procurato a un’asta fallimentare, bandita dallo stesso autore perché rovinato da una speculazione finanziaria sempre ordita dallo stesso Katamura. Per anni costui aveva tentato invano di convincere quel talentuoso ma sfortunato pittore a cedergli la Sfinge ad un prezzo molto conveniente (per lui)!

Seguendo le disposizioni, Rip Kirby aveva aperto una palpebra di Alan quel minimo bastante per osservare la scena… e il Consiglio Organico del detective dovette constatare che la ragazza si stava avvicinando al suo obiettivo con un ammiccante movimento sinuoso, non evidenziato solamente dalla sua lunga coda di cavallo!

Il primo ad accorgersene fu il capo della Sensitiva: “Accidenti, temo che abbia subodorato qualcosa!”

“Non può essere!!” protestò, deciso, Watson.

“Però quella sta sculettando…!” fece notare Sam Spade, con evidente eccitazione…

“Smettetela di distrarvi, una buona volta!!” ruggì il Coordinatore “E lei, signor Spade, cerchi di tenere a freno la sua Sezione per quando verrà il momento!”

“Agli ordini!” rispose il responsabile della Genetica.

Seya si trovò finalmente accanto alla spessa tenda di velluto, presso la quale un piedistallo reggeva una targa di ottone con inciso il nome del quadro che era venuta a recuperare.

La “Robin Hood in gonnella” eseguì un rapido controllo per accertarsi che non vi fossero trappole in giro; poi, rassicurata dal silenzio circostante - interrotto soltanto dal russare degli agenti - si decise a tirare finalmente il cordone della tenda…

***

Da quando aveva deciso di indossare il costume di Seya, l’amica-nemica di Alan Daiki Asuka aveva gradualmente imparato a dominare le sue emozioni, salvo lasciarsi andare quando tornava a indossare gli innocenti panni di Lisa Haneoka. Era proprio per tale motivo che la “normale” studentessa del Saint Paulia appariva spesso molto più infantile di quanto non fosse in realtà; poiché - durante il giorno - la sua solare esuberanza femminile si prendeva la rivincita prima di lasciare nuovamente il posto - nelle successive ore notturne - alla necessaria freddezza “maschile” della ladra Saint Tail!

Questa volta, però, la ben nota e provata flemma della fuorilegge non poté reggere a ciò che videro i suoi occhioni: una volta che i lembi della tenda si scostarono, rivelandole ciò che avevano coperto fino a quell’istante, la fantastica avversaria del “piccolo detective” si trovò di fronte non già il dipinto La Sfinge, praticamente estorto a quel povero pittore dall’arido faccendiere Katamura, bensì il pregiato specchio della Regina Rosa di Leche… che non mancò di restituirle la sua immagine, con l’unica ed ovvia eccezione della “mitica” coda di cavallo, nuovamente sciolta nella fluente chioma castano-rossiccia!

Ma questo fu ancora nulla… prima che la ragazza potesse riprendersi dallo shock e cominciasse a congetturare sul perché proprio quello specchio si trovasse lì davanti, al posto del dipinto che doveva rubare, la povera Neuro haneokiana ricevette infatti dalla Sensitiva un segnale molto, ma molto peggiore: l’immagine eretta del loro amato inseguitore, tutt’altro che fuori di combattimento!

L’espressione del piccolo detective era forse più beffarda di quanto avesse voluto (sicuramente Watson e Marlowe stavano negoziando sulla questione) e appariva curiosamente simile a quella dell’Humphrey Bogart degli anni migliori (gli mancavano solo il trench e il Borsalino)![2]

Fortunatamente, parve essere la linea di Marlowe a prevalere… tanto è vero che l’espressione del novello “Bogey” si raddolcì, pur diventando priva di sorriso. Infine, lui ruppe il silenzio: “Lisa… te lo chiedo per favore: smettila di nasconderti da me!”

***

Dal trasalimento seguito alla vista della sua riflessa immagine “scoduta”[3] la ragazza era rimasta paralizzata per alcuni secondi, salvo poi indietreggiare lentamente con la fronte madida di sudore e la pelle d’oca in tutto il corpo. Pur mantenendosi in piedi a stento, la prosecutrice delle imprese di Lucifer[4] avrebbe volentieri indietreggiato per un bel po’… ma quando si rese conto che in quel modo avrebbe finito per farsi “tamponare” dal detective, si ribloccò di nuovo. Se non ché, il ragazzo si mosse a sua volta e gli bastarono pochi passi per appoggiare le mani sulle semiscoperte spalle dell’avversaria.

“Bene” esclamò James Watson stringendo il pugno alzato “finalmente è fatta!! Forza, Rip: mettile le manette, prima che ci sguilli ancora di mano!”

“Non dire fesserie!!” ribatté Marlowe, con veemenza “Hai scordato qual è il nostro scopo?!”

“Le precauzioni non sono mai troppe! Dati i precedenti, la cosa più sensata è impacchettarla. Poi ci ragioneremo!”

“NO…!!!” urlò il capo della Neuro “Almeno un po’ di fiducia dobbiamo pur dargliela, per Giove!”

“Senti, Phil… sono anni che le diamo fiducia e guarda dove cavolo siamo…!!”

“Non voglio che lei lo ritenga spietato, lo vuoi capire?!”

“Allora preferisci che lo ritenga un cretino?!”

“ORA BASTA…!!!”

Al gridò esasperato del Coordinatore, i due poli opposti dello spirito del detective si ammutolirono all’istante.

“Signor Watson” disse adagio Lew Harper, quasi sussurrando “ritengo che lei abbia assolto pienamente il suo compito, per stasera. Ora lasci lavorare il suo collega!”

“Signore, io devo rispettosamente insistere affinché…”

Il Coordinatore lo fissò con occhi di ghiaccio e si avvicinò al comunicatore intersezionale: “Immunitaria: mandate immediatamente una squadra in Centrale Operativa!”

“Roger!” rispose la voce di Eddy Parker. Poi A1 tornò a guardare Watson, che era impallidito.

“Ha… ha intenzione di… mettermi agli arresti?!” balbettò lui.

“Dipende solo da lei. Obbedirà agli ordini?”

L’altro rimase silenzioso per un momento, la faccia totalmente inespressiva. Poi rispose “Signorsì!” e accompagnò la parola col saluto e con un batter di tacchi.

L’Organic Coordinator lanciò allora nel comunicatore un nuovo messaggio: “Immunitaria da Centrale: ordine revocato, signor Parker!”

***

“Lisa… o Seya, se vuoi” mormorò il detective facendo del suo meglio per mantenere la voce ferma “te ne prego: smettila di fare la ladra. Smettila di correre dei rischi per convergere la mia attenzione su di te… non hai più bisogno di farlo!”

La pelle che ricopriva le spalle della ragazza era già discretamente fresca (segno evidente che la sua Cardiaca stava richiamando parecchio sangue da tutte le parti del corpo) e i polpastrelli di Alan avvertivano tutto il tremolio che la scuoteva. La superficie dello specchio appartenuto un tempo alla Principessa Rosa continuava a riflettere la figura di entrambi, mostrando, oltre ai capelli sciolti di Lisa (sempre in realtà trattenuti dallo scuro fiocco di seta) anche i suoi bellissimi occhi, dilatati dalla paura.

Nondimeno, la guantata mano destra della giovane non tardò a posarsi su quella sinistra di Alan, sempre appoggiata sulla sua spalla. Le labbra di Lisa si erano aperte, ma non riuscivano a proferire nemmeno una sillaba. Però, la stretta della sua mano su quella del ragazzo confermò a quest’ultimo che Seya lo aveva ascoltato. Dentro di lui, infatti, il suo C.R. aumentò ancora fino a raggiungere i 594 punti e tutto questo lo incoraggiò a proseguire.

“Non hai più bisogno di sfidarmi… e di farti inseguire da me per conquistare il mio cuore… perché, se era anche questa la tua intenzione, ci sei già riuscita…” le mani di Alan avvertirono un notevole aumento nel tremito della fanciulla “…perché io… ti voglio già bene…!”

Naturalmente Philip Marlowe avrebbe preferito fargli dire ti amo… ma il C.R. di Lisa/Seya era tuttora relativamente lontano dalla fatidica quota dei 1000 punti e quindi il capo della Neuro non poteva ancora farlo senza poter disporre - come avrebbe desiderato invece in quel momento - di una sufficiente dose di ipocrisia!

Comunque, sembrò che l’efficacia del messaggio fosse stata sufficiente: la ragazza non resistette più e cominciò sommessamente a singhiozzare…

“Lacrime di coccodrillo…!” commentò Watson.

“Sta’ zitto, deficiente!!” sbottò Marlowe, quasi temesse che la Sensitiva di Seya potesse sentirlo. Poi si rivolse al collega della Motoria: “Avanti, Rip: abbracciala!”

“Eseguo!”

Le mani del ragazzo abbandonarono quelle morbide spalle per scendere verso il sottile giro-vita… e i singulti della ladra si fecero più forti.

“Non piangere, Saint Tail” le sussurrò lui, direttamente nell’orecchio “non piangere!”

“Alan…” gemette finalmente lei appoggiando le mani sulle sue, davanti al suo grembo “…Alan, perdonami!! Perdonami… l’ho fatto solo… per aiutare quelle persone che…”

“Lo so… l’avevo capito!”

“Io…” emise ancora un lieve singhiozzo “…io non volevo far soffrire nessuno, te lo giuro… tanto meno te!”

“Certo… certo…” rispose lui appoggiando il mento sulla sua spalla (e il contatto cutaneo fece scattare diverse spie di pre-allarme nei pannelli della Sensitiva e della Genetica) “…sta’ tranquilla: ti credo… ti credo!”

“Bravo fesso…!” mugugnò Watson, guardato ferocemente da Marlowe.[5]

“Allora… non mi odi…?!”

“No, no…!”

“Non mi serbi nemmeno rancore?”

“Ma no…!”

“Non sei proprio arrabbiato nemmeno un po’…?”

“Beh, un po’ sì…! Anzi, se proprio devo essere sincero, sono parecchio arrabbiato!!”

Nel dire questo, Alan accentuò la stretta del suo abbraccio e anche il tono sembrava ironico… ma le assistenti della Neuro haneokiana ritennero fosse il caso di prenderlo sul serio. Seguì un minuto di teso silenzio, poi la ladra sorrise: “Già… il tuo orgoglio di maschietto l’ha presa male, eh…?”

“Si può dire che non è ridotto bene, in questo momento!”

“Capisco” sospirò Seya “posso fare qualcosa, per lui…?”

Ad Alan venne in mente una risposta pepata a questa domanda (la stessa che era venuta in mente a Spade)… ma, fortunatamente, si convinse a trovarne una migliore.

“Beh… come seconda cosa, potresti spiegarmi un paio di cosette!”

La ragazza sbatté le palpebre: “E… come prima…?”

“Abbracciarmi come si deve!”

Nonostante fossero distanti ormai parecchi metri dallo specchio, il rossore delle guance di entrambi risultò visibilissimo! Ma la timidezza di Lisa lasciò subito il posto alla risolutezza di Seya… e la deliziosa ladra dalla coda di cavallo si girò su sé stessa per buttare le braccia al collo del suo adorato inseguitore.

“Ti amo…!” gli disse, mentre lo stringeva con dolcezza.

 

***

“A questo punto ci starebbe proprio un bacio come si deve!” azzardò il capo della Genetica.

“Mmm… non so se proprio adesso sia del tutto consigliabile!” rispose quello della Neuro.

“Senti, amico: questa pulzella ha dei ferormoni di tutto rispetto! Siamo già a DEFCON 4, quaggiù![6] Devo scaricarlo un po’, se vogliamo mantenere il controllo! E poi, non volevi fare alzare il più possibile il C.R. di Haneoka?”

Marlowe guardò verso A1, che rispose sorridendo: “Direi che ha ragione, Phil!”

“D’accordo… Motoria da Neuro: baciare la controparte… confermo!”

“Ricevuto” rispose Kirby “procediamo!”

“Niente lingua, però: mi raccomando, Rip!”

“Ma perché vuoi rinunciare a 100 punti?” insistette Spade.

“FA’ COME TI HO DETTO, RIP!! E tu, Sammy, vedi di calmare i tuoi bollori: c’è un tempo per ogni cosa, brutto pervertito che non sei altro!”

“Va bene, va bene…!”

“100 punti…!” borbottò il capo della Neuro, scuotendo la testa “Sai quanto se ne sbatte, quello, del Coefficiente Relazionale! Gli interessa solo il confronto con le altre due…!”

Tutti gli altri si limitarono a ghignare con discrezione… e, di lì a poco, sul display nella centrale del controllo emotivo compariva il messaggio “RELATION TYPE A IN PROGRESS - SUBJECT: LISA HENEOKA/SEYA (A.K.A. SAINT TAIL)”… mentre il livello del suo Coefficiente Relazionale risaliva rapidamente verso gli 800 punti…!

 



[1] Non so se sia realtà o fantasia… comunque, ho preso questo particolare dalla storia disneyana Topolino e i ladri di ombre, pubblicata in Italia negli anni Settanta.

[2] Famosa marca di cappelli.

[3] Mi concedete questo nelogismo?

[4] Della quale l’insigne Autrice ha raccontato troppo poco!

[5] È singolare che sia il responsabile della Cerebrale (cioè della parte razionale dell’organismo) a sentirsi punto da tutta la faccenda, mentre - a rigor di logica - lo dovrebbe semmai essere il capo della Neuro (che rappresenta invece la parte emozionale). Ma forse è proprio l’essere umano a non essere logico! Voi che ne dite?

[6] Come già sanno i lettori della Storia Segreta dei SISAS, la scala dei livelli di eccitazione sessuale parte dal minimo DEFCON5 (pace dei sensi) al massimo DEFCON1, dopo il quale viene raggiunto il climax!

  
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