Anime & Manga > Lisa e Seya
Segui la storia  |       
Autore: Andy Grim    04/06/2008    2 recensioni
Mi ero ripromesso di non pubblicare questa storia finché non ne avessi ultimato la pubblicazione su MANGANET... ma leggendo la recensione di Kitthex sulla mia one-shot "Le dimissioni di Asuka Junior" (ispirata a questa stessa serie) è scattato qualcosa che mi ha spinto ad esaudire il suo desiderio di leggere qualcos'altro di mio e dunque rieccomi qui! Può darsi che Kitthex non bramasse affatto di leggere un secondo racconto su Saint Tail e ancora meno una storia come questa! Ho già pubblicato su EFP un lavoro analogo basato su Lamù e non so se abbia incontrato molto successo (ho avuto solo 12 recensioni abbastanza lusinghiere, ma un numero di letture in calando nella sequenza dei capitoli). Per carità, il lettore è giudice e mi rendo anche conto che si tratta di un genere forse troppo originale (ho infatti già deciso di NON pubblicare altre demenzialità di questo tipo)! Chi preferisse qualcosa di più "normale", può entrare nella sezione su Candy Candy e leggersi "Un compagno per Flanny Hamilton". Per ora non vi è altro, ma spero, nel prossimo futuro, di potervi offrire altre opere (le idee non mi mancano, lo sbuzzo un po' di più)! Riguardo alla storia qui presente, si propone di illustrare le lotte interne del co-protagonista di KST nella sua perpetua caccia alla coduta ladruncola di Seika, nonché le continue schermaglie amorose con le rivali in amore di quest'ultima. Ai lettori che fossero contemporaneamente dei fan di Uruseiatsura e di Kaitou Saint Tail potrebbe interessare il confronto diretto fra le equipes organiche di due esemplari umani (Ataru Moroboshi e Alan Daiki Asuka) che più diversi di così non avrebbero potuto essere. Buon divertimento... o almeno me lo auguro!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 19: Dalle assistenti mi guardi Iddio, che dalle concorrenti mi guardo io

Capitolo 19: Dalle assistenti mi guardi Iddio, che dalle concorrenti mi guardo io!

 

M

entre il flemmatico Gus Chandler seguiva scrupolosamente la registrazione delle molteplici sensazioni provenienti da Seya, che venivano smistate verso gli elaboratori della Neuro e della Genetica (morbidezza delle labbra, sapore, calore del suo corpo, profumo della sua pelle, pressione delle sue… rotondità), il “duro” James Watson osservava invece cupamente il Coefficiente Relazionale del soggetto aumentare progressivamente sul relativo display…

Quando alla fine lo strumento si arrestò, mostrando il notevole valore di 797 punti, il capo della Cerebrale fece una smorfia e si girò verso il collega: “Certo che per una donna è veramente facile! Vero…?”

“Che cosa?” chiese l’altro.

“Usare il sesso per farsi perdonare!” rispose Watson, mettendo le braccia conserte.

Il capo della Sensitiva si lasciò scappare un sorriso ironico: “Efficace, soprattutto…!”

“Sì, ma non è corretto” ribatté Watson, scuotendo la testa “non è così che si dovrebbe conquistare un uomo!”

“Non lo sai che in guerra e in amore tutto è lecito?”

“Certo che lo so. Ma non lo accetto!”

Chandler terminò di redigere i suoi appunti, si infilò il bloc notes nella tasca del camice e incrociò anche lui le braccia: “E Alan? Lui lo accetta, secondo te?”

“Ne dubito” rispose il collega, negando ancora col capo “altrimenti non vorrebbe fare questo mestiere!”

“Beh, allora rilassati: la Takamya ha sempre un vantaggio abbondante di 700 punti!”

“Non volevo dire questo!” obbiettò Watson, corrugando la fronte.

“Dai, dai… non fare il furbo! Lo sanno tutti, qui dentro, che parteggi per la biondina! Del resto, che c’è di male? Se vuoi saperlo, piace anche a me!”

“Davvero?” la voce del collega era un pochettino scettica “Significa che voterai per lei, alla delibera finale del Consiglio Organico?”[1]

Il responsabile della Sensitiva rimuginò un momento e fissò quello della Cerebrale: “Non lo so ancora… indubbiamente Rina Takamya è una ragazza bella, intelligente, schietta e sincera. Potrebbe anche essere la sua compagna ideale! Però…”

“…Haneoka ha qualcosa di più!” concluse Watson, sempre ironicamente.

“Ha un animo ardente. Soprattutto manifesta quel misto di innocenza, romanticismo e irrazionalità dal quale, un animo rigoroso e convenzionale come quello del signor Alan, non può che venire attirato come una calamita!”

“Già… i poli opposti che si attraggono!”

“Esatto. Vedi, se la signorina Takamya fosse magari un po’ più passionale…”

“NOOOOOO…!!!”

Improvvisamente,  la camera del controllo percettivo dell’organismo fu invasa da un grido isterico e angosciato…

“Che diavolo succede, adesso…?!” chiese Watson, sussultando.

“Non lo so… ora controllo!”

Gus Chandler si affrettò ad effettuare un check istantaneo sul pannello del ricevitore acustico e subito comparve questo messaggio sul monitor: SCREAM RICEIVED - LEVEL: 20,000 dB - FREQUENCY: 16.4 kHz - SOURCE: FEMMININE VOICE - IDENTIFICATED SUBJECT: RINA TAKAMYA

“Oh, Cristo…!! Questa che è proprio una bella frittata!” esclamò il capo-sezione.

Contemporaneamente, il responsabile della Cerebrale stava osservando il monitor del ricevitore ottico, dove si poteva chiaramente ammirare il viso piacevole ed eufemisticamente sconvolto della bella, intelligente, schietta e sincera nipotina del sindaco della città…

“Bene, fantastico!” commentò Watson, ghignando e mettendosi le mani in tasca “Vediamo adesso come Phil la riesce a sistemare, questa…!”

Il collega lo guardò… poi scosse la testa ed emise un sospiro: “Jimmy, toglimi una curiosità: si può sapere cosa ti ha fatto il povero Marlowe per starti così antipatico?”

 

***

La ladra e il poliziotto spalancarono gli occhi e, senza separare ancora le loro labbra, diressero le pupille nella direzione di quell’urlo. Constatata la presenza della loro “amica” si separarono di scatto e, dopo aver indietreggiato entrambi di mezzo metro, la fissarono con una certa preoccupazione… sarebbe stato difficile dire quale delle due Neuro fosse più traumatizzata in quel momento e quale delle due Cardiache fosse più in fibrillazione!

“Rina…!!!” gridarono, all’unisono.

La biondina era sconvolta. Rimaneva lì, immobile a gambe allargate, coi pugni stretti alla cintura, gli occhi spalancati e le labbra tremanti.

“Brutti bugiardi…!!!” gridò “Allora è così, eh…? Che stavano le cose!!”

La ragazza con la coda di cavallo si limitò ad abbassare il volto, nuovamente arrossito… ma Alan riuscì a mantenere il contegno e corrugò marcatamente le sopracciglia.

“Rina, si può sapere che cavolo ci fai q…”

“Zitto, Alan” lo interruppe lei, urlando “sei un ipocrita…!” le lacrime cominciarono ad uscire dai suoi occhi “Mi hai…” singhiozzò “…mi hai solo presa in giro!”

“Ma che dici?! Che vai a pensare?”

“Cosa penso…??” gridò lei, di rimando, guardandolo come se volesse incenerirlo “Cosa vedo, vorrai dire!! È così che volevi convincerla a smettere di rubare, eh…?”

La biondina era chiaramente sconvolta; non sembrava proprio che stesse recitando (tale, almeno, era il giudizio di Chandler). In ogni caso, se una cosa del genere fosse successa tempo addietro, il giovane detective avrebbe assunto la sua solita aria arrogante, intimando a Rina di farsi i fatti suoi senza tanti complimenti! Ma ora, dopo quel che era successo fra di loro dalla sera della fatidica scoperta, quell’ingombrante migliaio e mezzo di punti accreditati al suo C.R. non consentivano più all’inguaiato Marlowe di farlo agire in tal maniera… e fu così che commise il primo errore: “Andiamo, Rina… l’ho soltanto… soltanto baciata!”

Seguì un minuto di teso silenzio. Lisa Haneoka, ovvero Seya, la mitica ladra-giustiziera conosciuta anche come Saint Tail, rialzò di scatto la testa. Per la ragazza era stata una vera e propria mazzata!

Come soltanto baciata? Soltanto cosa…?

“Ah, capisco…” esclamò sarcastica la sua ex-assistente, sempre tenendo le mani sui fianchi “…soltanto baciata…” la sua parte più onesta stava cercando di convincerla a non pronunciare la frase seguente, ma la sua parte più scafata ebbe la meglio “…come la sottoscritta in quel bar, la domenica passata, immagino!!”

Trascorso un lasso di due secondi, Blackie Wolfe dovette comunicare alla Centrale Operativa che la temperatura interna era calata a 34 gradi! Gus Chandler dovette invece constatare che lo sguardo dell’ex-antagonista era diventato - se possibile - più feroce di quello della Takamya.

“Qui si mette male…!!” mormorò il tenace Rip Kirby, osservando con notevole interesse i comandi degli arti inferiori. Ciononostante, il pensiero di Alan Asuka che fuggiva inseguito da una Seya furente, gli sembrò abbastanza ridicola, cosicché li lasciò com’erano.

“Alan…” sussurrò quest’ultima “…sta dicendo la verità…?”

Il ragazzo sussultò e iniziò a balbettare: “Seya… Lisa… ecco…”

La ragazza in “tutù-frac” si avvicinò lentamente a lui, facendo ondeggiare la sua coda di cavallo. Quando gli fu davanti a meno di trenta centimetri, si arrestò e lo guardò dritto negli occhi. Chandler poté osservare che quelli della ladra erano adesso completamente asciutti… e Wolfe non mancò di comunicare in centrale che la temperatura interna era tornata quasi a 37…!

“L’hai baciata…?”

“Io…”

“Dimmelo!!” gli ringhiò.

Alan abbassò la testa. Purtroppo la sua onestà non gli consentiva di mentire.

“Sì…” rispose, in un soffio. Quando poi tornò a rialzare lo sguardo, vide che le guance di lei erano nuovamente umide… e commise il secondo errore: “…ma… solo una volta!”

Malauguratamente, Rina Takamya non gliela fece passare liscia… e il rimpallo fu veramente micidiale: “Conta meglio, ragazzo: sono due! Escluso quello che mi hai dato in fronte!!” precisò, implacabile.

Alan chiuse allora gli occhi e strinse la mascella, inspirando una buona boccata d’aria… poi si girò verso di lei: “Rina, adesso bas…”

“TUTTI A TERRA…!!!” gridò Gus Chandler che, con la coda dell’occhio sinistro, aveva visto la mano di Seya in arrivo…

In virtù del guanto che la ricopriva, l’impattò fu un po’ meno doloroso di quanto avrebbe potuto essere. Nondimeno, il personale delle sezioni cefaliche[2] si ritrovò completamente gambe all’aria!

Lew Harper, che era finito involontariamente sopra Eddy Parker, ne approfittò per chiedergli: “Questo che numero era?”

“Temo di avere perso il conto, signore” mugolò il capo dell’Immunitaria “non sono sicuro se sia il 13° o il 17°…!”

“Che bellezza… così, in entrambi i casi, ci porta pure sfiga!!”

Il detective, preso alla sprovvista, era finito col sedere per terra. Non sapendo più bene come comportarsi, se ne rimase lì a guardare la sua ragione di vita e i suoi splendidi occhi blu che non smettevano di lacrimare.

“Lisa…” tentò, con poche speranze “…per favore: lasciami spiega…”

La ragazza scosse la coda, insieme alla testa. Poi sibilò: “Ti odio…!!!”

Infine si girò su sé stessa e, con pochi balzi felini, saltò fuori dalla finestra fracassata. Di lì a poco, nel cielo notturno si stagliava la sua variopinta e infiocchettata mongolfiera.

Quando la vide sparire, Alan gettò uno sguardo inespressivo sulla ragazza bionda, rimasta impassibile a contemplare tutta la scena. Poi si rialzò, si rassettò brevemente la giacca e, dopo essersi massaggiato la parte “lesa”, le rivolse pacatamente la parola…

“Rina: te l’ha mai detto nessuno che sei una gran rompiballe…??”

 

***

Per tutta risposta, la ragazza bionda si irrigidì, stringendo la mascella per impedirsi di scoppiare a piangere, anche se le lacrime continuavano a solcarle le guance.

“Certo, capisco…” sussurrò, annuendo con la testa “…cosa posso dirti? Scusami se esisto, Alan…!” concluse, veemente.

Il ragazzo avvertì una leggera fitta all’altezza della sezione di Tracy… ma l’amico Marlowe riuscì a mantenerlo abbastanza controllato: “Oh, per favore, Rina: non fare la melodrammatica! Dopotutto, io…”

“Tu… tu avevi detto che le avresti parlato francamente: non che ti saresti buttato fra le sue braccia…! Non sei stato affatto sincero con me, Alan!” un’ultima lacrima le spuntò dal roseo visetto.

Benché tutto ciò gli apparisse alquanto esagerato, Alan Asuka sentì dentro di sé come un leggero senso di rimorso e la cosa non gli piacque per niente! Fu quindi lieto di trovare un piccolo argomento a sua favore…

“Mi dispiace, ma non sono d’accordo: se ben ricordi, t’avevo ben detto che vi amavo tutte e due! E poi - sincerità per sincerità - mi sembra che anche tu mi avessi promesso di non immischiarti, questa sera…!”

Rina rialzò la testa e si fregò il viso col dorso della mano: “Hai ragione, ma non ho potuto… dovevo vedere!”

“Vedere cosa, Rina?”

Lei si mosse per avvicinarsi a lui… che, istintivamente, indietreggiò d’un passo. La ragazza fece allora una smorfia amara: “Adesso ti faccio anche paura?!”

“Ma no, scusa…  è che sono un po’ nervoso!”

“Io… volevo sapere… vedere cosa Haneoka avrebbe fatto… e, soprattutto, cosa avrebbe detto! Capire se ti aveva ingannato per usarti… o per qualche altro motivo!”

Il detective se ne rimase meditabondo per un po’, tenendo le mani nelle tasche. Quindi rialzò il viso: “Ebbene, cos’hai scoperto?” chiese.

La biondina lo fissò con intensità, quasi volesse scrutarlo nel profondo dell’animo e lui, suo malgrado, avvertì un leggero brivido: “Guarda che non ti sto prendendo in giro… chi meglio di una donna può capire un’altra donna?”

Questa mossa l’aveva pensata James Watson (e Marlowe, per una volta, l’aveva applaudito). Rina lo guardò ancora a bocca aperta.

“E allora…? Cosa mi dici? Si stava solo divertendo con me o voleva veramente aiutare le vittime di tutti quei prepotenti? Su, parla: mi ha manipolato oppure no?”

“Ma… se io ti rispondo, tu crederai a ciò che ti dirò…?”

Il ragazzo sorrise e le si avvicinò. Poi alzò una mano a tergere alcune lacrime che ancora spuntavano dalle ciglia della ragazza…

“E perché non dovrei? Tu mi hai creduto, l’altra mattina, no?”

A Rina Takamya tremarono le gambe, ben consapevole che quanto avrebbe detto in quel momento avrebbe deciso, forse irrevocabilmente, il suo destino!

Già… sarebbe stato molto facile rispondergli che la sua rivale stava piangendo ad arte… e che Lisa, vistasi scoperta senza appello, cercava di sfruttare il sentimento del ragazzo per convincerlo di ciò che gli aveva detto e condurlo dove lei avrebbe voluto. Sarebbe stato molto semplice… ma rischioso! Perché, se non si fosse rivelato vero, non le avrebbe più lasciato alcuna possibilità.

Anche se il suo presente atteggiamento le mostrava che il ragazzo dei suoi sogni le voleva ancora bene, la biondina avvertiva che il filo che li aveva uniti in quei tre giorni si era molto assottigliato… e, se lei lo avesse teso ancora un po’, avrebbe finito con lo spezzarsi definitivamente. Era quindi decisamente meglio darci una leggera allentata!

“No” scosse la testa, risoluta “il mio sarebbe per forza un giudizio di parte! Lo sai quanto ci tengo a te: devi scoprirlo da solo!”

Il giovane allargò il suo sorriso, poi le mise le mani sulle spalle e le diede un leggero bacio sulle labbra… naturalmente la ragazza voleva approfondire, ma Rip Kirby ricevette il perentorio ordine (da chi, ve lo potete immaginare) di scostarsi appena in tempo!

“Anche nel tuo interesse… è la miglior risposta che mi potevi dare!” le diede un’ultima carezza e terminò “Vieni, ti accompagno a casa!”

***

“Allora, tirando le somme?” domandò Lew Harper.

“Dunque… Haneoka era a 797 punti dopo il bacio… lo schiaffo gliene ha fatti perdere 40… la sua sfiducia altri 55… la fuga 15… perciò e ridiscesa a 697!” concluse Marlowe, emettendo un sospirone.

“E la Takamya?”

“Lei era a 1500 questo pomeriggio, a scuola… ma la gherminella di stasera  le è costata 265 punti… però, le lacrime gliene hanno accreditate altri 30… infine, col bacio di Alan - più affettuoso che passionale - ne ha guadagnati altri 135… totale: 1400!”

“Mmm…” fece il Coordinatore passandosi una mano sul volto “…la Shinomya dov’era rimasta?”

“A 994!”

“Tsk… sarà dura che miss Coda Sacra ritorni al primo posto!” commentò sempre A1, scuotendo la testa.

“Beh…” sospirò ancora Marlowe “…in teoria, sarebbe sufficiente che Heneoka raggiungesse la sua rivale col punteggio più elevato!”

“Per quale motivo?” si informò Watson.

“Hai dimenticato che il suo C.R. usufruisce dello stato di blocco?[3] Qualunque altro C.R. femminile raggiunto dal suo, subirebbe un decremento istantaneo di almeno 200 punti! Quindi, se Lisa risalisse a quota 994, la Shinomya scenderebbe a 794 e, qualora raggiungesse i 1400 punti, Rina scenderebbe a 1200!”

“Capirai… per arrivare a 994 le mancano ancora 297 punti. E, per raggiungere la Takamya, ne servirebbero altri 426!” osservò Chandler.

“Sono 723 in tutto” concluse A1 “difficile, ma non impossibile. Che ne dice, Phil?”

Questi allargò le braccia: “Alla Neuro faremo del nostro meglio, signore… ma dipenderà soprattutto da lei stessa!”

“Beh, ci proveremo. L’importante sarà tenerlo lontano dalle altre spasimanti…”

Una moderata scarica di adrenalina venne ricevuta in quell’istante dai sensori tattili: camminando, il braccio di Rina aveva stretto affettuosamente quello del compagno.

“…a partire fin da domattina!” puntualizzò Lew Harper, con decisione.

 



[1] Dove viene di solito presa la decisione finale su chi sarà la consorte dell’organismo. In realtà, essendo le donne a scegliere i loro uomini, tali procedure rappresentano solamente “mere buffonate burocratiche”! Almeno così le definisce Harold Mitchell, capo della Neuro di Shinji Ikari. Uno che, parlando all’omologo James Bolton (capo della Neuro di Ranma Saotome) mentre questi gli raccontava i guai sentimentali del suo assistito, ebbe tutto il diritto di dirgli: “Lei si lecchi solamente i gomiti!”. Se volete saperne di più, non avete che da leggervi le fanfics di Ranma ½ e di Neon Genesis Evangelion. 

[2] Quelle cioè che risiedono nella testa.

[3] Vedi nota 4 del cap. 6.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lisa e Seya / Vai alla pagina dell'autore: Andy Grim