Capitolo 2
La ragazza con la treccia

Goku stringeva i pugni e fissava severo Vegeta, steso a terra da uno dei suoi potentissimi colpi: la M nera sulla fronte del principe era sparita e Vegeta, privo dei poteri datigli da Babidi, era diventato più debole di prima. Goku aveva pensato di porre fine allo scontro con le buone, ma poi aveva ricordato tutte le persone uccise allo stadio, le parole folli di Vegeta e la sua amica Bulma.
Quei pensieri erano bastati a far mettere da parte la bontà di Goku e a lasciare il posto all'ira e alla frustrazione per il fallimento con Vegeta: in quei dieci anni lo aveva accolto sulla terra a braccia aperte, aveva confidato nel fatto che lui fosse cambiato e, forse, che lui avesse messo da parte il loro conto in sospeso, ma evidentemente Goku si era sbagliato.
Quella consapevolezza aumentava ad ogni singolo colpo e, quando la sua ira si era lievemente placata, lo scontro era finito.
«Kaharoth...» boccheggiò Vegeta e Goku lo afferrò per il bavero.
«Non ho alcuna intenzione di riprendere lo scontro, Vegeta» ringhiò Goku: «Ora sei fuori dal controllo di Babidi, quindi significa che Gohan e Kaioshin sono riusciti a sconfiggere lui e Darbula».
«Ma...».
«Ora io e te andiamo da Gohan e Kaioshin, poi ti riporto a casa e prendo il radar cercasfere di Bulma per riparare al tuo disastro» lo interruppe il Saiyan più giovane: «E se insisterai a riprendere lo scontro io ti ucciderò, sono stato chiaro?».
Vegeta esitò a lungo prima di annuire scocciato e Goku divise con lui l'ultimo dei fagioli magici, poi lo prese per un braccio e si portò due dita alla fronte.

L'unica consolazione, in quel momento, fu che l'umanità non correva più alcun pericolo.
Crilin lo constatò con amarezza sul ciglio della voragine, mentre Junior aveva raggiunto Gohan per confortarlo. Mentre il ragazzo si accingeva a portare via il corpo da lì, il terrestre si accorse che, oltre a loro, c'era un'altra persona in quel lugubre luogo. Una ragazza era a pancia in giù e anch'essa sembrava addormentata, i capelli sfumati di viola raccolti in una treccia: dalle orecchie appuntite, dalla veste rossa che indossava e dal foulard arancione che aveva alla vita, Crilin capì che poteva provenire dallo stesso pianeta di Kaioshin.
Crilin prese tutto il coraggio che poteva avere nel corpo e si avvicinò alla ragazza, chinandosi su di lei e toccandole una spalla: «Mi scusi, signorina» la chiamò, ma non ottenne risposta. La chiamò nuovamente un po' più forte e, come aveva fatto Gohan pochi istanti prima, il piccolo guerriero toccò il collo della ragazza.
Anche lei, come Kaioshin, se ne era andata.
Crilin si rialzò e con l'umore più cupo di prima attese di essere raggiunto da Junior e Gohan, quest'ultimo con Kaioshin tra le proprie braccia. Pochi istanti dopo, anche Goku arrivò con Vegeta sul posto: alla vista del principe, il viso di Gohan si contrasse rigido per la rabbia.
«Ehi, Gohan, allora ce l'avete fatta» disse Goku.
«Sì, io ho ucciso Babidi e Kaioshin ha distrutto Darbula e il bozzolo, ma...» Gohan si interruppe e Goku vide i corpi di Kaioshin e della ragazza: «E lei chi è?» chiese.
«Non lo so, era già qui quando io e Junior ci siamo risvegliati» rispose Crilin: «Goku, cosa facciamo?».
«Ora andiamo tutti quanti da Bulma, così potremo prendere il radar cercasfere».
Il namecciano annuì e prese in braccio la ragazza, poi tutti e sette scomparvero.


Note dell'Autrice
Eccomi qua!
Lo so, è uno strazio continuo e sarà così per tutta la prima parte della long.
Non mi convince molto come capitolo, ma non potevo fare altrimenti. Non vorrei aver stravolto troppo Goku come personaggio, ma non potevo fargli uccidere Vegeta (non chiedetemi perché altrimenti cado nello spoiler), quindi l'unica soluzione è che il nostro principe sia un pochino umiliato.
Voi vi chiederete (giustamente): chi è la ragazza con la treccia trovata da Crilin? Ricordatela bene perché sarà importante per tutta la storia.
Un bacio,
Triz