Se alla fine doveste avere dei dubbi (domanda retorica) non esitate a fare domande... anche se vi consiglio l'uso della fantasia e basta.
Ah, l’ordine di lettura non corrisponde a quello cronologico (8-11-10-9), ma c’è un motivo *coughfapiùsuspensecough*
I gemelli
Erano sempre insieme, sempre in giro, sempre nei guai. Non c’era angolo del villaggio o della foresta che avessero trascurato e si somigliavano a tal punto che, sebbene uno biondo e uno bruno, tutti li chiamavano “i gemelli”. Loro ne erano felici. Tanto tempo fa.
Rei era figlio unico. Kaname, invece, aveva una sorellina, che un giorno si unì ai loro giochi. Adoravano il loro piccolo mondo: per ognuno non esistevano che gli altri due.
Erano ancora al riparo dal mostro che abitava la foresta, dall’orrore scarlatto del tradimento. Sognavano soltanto il sole sull’erba.
Tanto tempo fa.
Anatemi
E ora, finalmente memori di sé, si fissavano negli occhi dopo diecimila anni di orrori. Non mancava neanche lei, la piccola rosa, e nemmeno il fedele compagno di viaggio attraverso il tempo ― il sangue ― dappertutto, come in quella notte dimenticata.
Kaname sorrise, funesto.
«Te la ricordi, la mia maledizione?»
Sì, la ricordava. Le loro vite s’erano fermate allora.
Così come tu hai mangiato me, il tuo “gemello”, per uccidermi… i tuoi figli, per sempre.
«E tu, ricordi la mia?»
Come un mostro, braccato nel buio. Disumano anche per lei… per la quale ci tradisti tutti.
Memoria di Eldorado
Quando entrò nel loro uragano fu colpita da una folgore. E non era la frusta del vento; non era terra.
Rimase lì, paralizzata, mentre gli occhi cominciavano a sanguinarle.
Per la prima volta nella sua vita era sveglia… spalancò la bocca per il primo respiro. Finalmente. Grazie.
Finalmente ricordava tutto.
Era di nuovo se stessa.
Ma non quella di pochi giorni prima, l’imbranato prefetto, o la vampira, no: ma una Yuuki che non era davvero Yuuki, il ricordo lontano che le sue antenate (discendenti!) avevano cercato invano in sé per secoli.
Guardò con sgomento i due uomini che amava e che si fronteggiavano con odio doloroso.
Perché? Perché? Li rivide giocare con lei in un mondo sbiadito. Kaname, che cosa avete fatto…
«E’ ora di farla finita.»
«Che cos’ avete fatto?!» gridò. O forse lo immaginò soltanto.
Perché ormai sapeva quale fosse l’unico esito del crimine antico.
Original sin
«La sposi?»
Abiti semplici e un utensile arrugginito; pensava li avesse rubati al vecchio molinaro per nasconderglieli, ma era un’ idea stupida. Non avevano più sette anni.
Rei sorrise.
«Prenderò la casa dei nonni, così vivremo senza la Kaede fra i piedi. Immagina la sua reazione.» Una risata esitante. «’Name…? Tutto bene?»
«Rei, ma io… che cosa sono?»
«Uh?»
«Niente, lascia perdere.»
Non poteva dirgli che desiderava quella stessa bambina, sua sorella, che non aveva mai smesso di sorridergli. Anche se cominciava a odiarlo, amava il suo “gemello”… e temeva di sentirlo gridare «mostro».
Ma un altro mostro si svegliò, presago del suo risentimento, nelle viscere della foresta.
Word
count: #12
[100] #13 [99] #14 [150] #15 [110].
Commento finale parzialmente
chiaritore:
i lettori attenti avranno
certo notato che “Rei” è pronuncia
tradizionale del kanji che rappresenta il
nome di Zero; c’è poi la citazione nell' #11 che
dovrebbe essere facilmente
riconoscibile, anche se messa in bocca a Kaname (fan di Ichiru?). A
seguire,
gli spoilerati si saranno accorti (?) che la questione dei gemelli
è una teoria
sulla nascita di vampiri e cacciatori (mi chiedo perché il
primo vampiro avrebbe
dovuto maledire solo i discendenti gemelli
dell’avversario… troppo
particolare per esser fumo negli occhi). Il
“mostro” sarebbe un qualche spirito
malvagio responsabile del mutamento, alla Anne Rice. Inoltre, da quanto
traspare, al mio subconscio non dispiacerebbe nemmeno una bella
maledizione sui
vampiri. E, dulcis in fundo, nel mio sogno
s’è fatta strada anche l’idea
di una reincarnazione di massa XD Signù, leggo troppa
fantascienza, di recente.
Spero non siate rimasti menomati a vita.