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Autore: MC_Gramma    19/01/2014    2 recensioni
Ditemi che non sono l’unica a shippare Peter e Melissa.. a quanto pare sì, ma a me piace andare controcorrente! ^^
“Tu dovresti essere morto”
Si nascose nell’ombra a quelle parole.
Lei sapeva. Scott le aveva raccontato tutto ed ora Melissa aveva paura di lui, lo percepiva dalla leggera variazione del suo odore, e per nascondere l’angoscia che gli trasmetteva si nascose celando il proprio viso, la smorfia di.. dolore, sì, faceva fisicamente male! E wolf gli mordeva, anzi sgranocchiava le costole per invogliarlo a fare qualcosa, qualsiasi cosa, invece di starsene lì impalato.
“Avete tutti questa reazione” commentò.
Il cuore di lei accelerò, al suono della sua voce, e Peter si illuse che non fosse solo la paura a farlo battere così forte.

NB: in teoria il titolo è provvisorio, in pratica.. ho la sensazione che resterà così! xD
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Melissa McCall, Peter Hale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nota: la presenza di Jennifer, sia come Darach sia come "sollazzo" per Derek, non è contemplata.. sappiatelo! u.u

 
C’era un motivo se, da quand’era tornato, non era ancora entrato in contatto con Melissa.
Voleva riprendere da dove aveva interrotto, cioè cercare di stabilire un legame con Scott, pensando che così le cose sarebbero state più facili. E aveva avuto persino l’illusione di essere sulla buona strada, specie quando il giovane beta aveva completato i suoi ragionamenti mentre organizzavano quel disastroso attacco preventivo contro gli alpha.. disastroso, appunto! Derek aveva rischiato seriamente di lasciarci le penne e Peter s’era sentito impotente a riguardo: non aveva potuto aiutarlo, né durante né dopo.
L’essere stato resuscitato aveva compromesso tra le altre cose la sua capacità di guarigione, quindi non aveva potuto aiutare il nipote come Cora e gli altri beta facendo a turno per accorciarne la convalescenza, e non sapeva nemmeno se l’avrebbe mai recuperata del tutto: l’essere nuovamente parte del branco non aveva aiutato e Peter temeva più che mai che tutto questo fosse permanente.
Quindi, trovandosi al capezzale di Cora – “Stupida ragazzina! Ora più che mai capisco il tuo desiderio di vendicare Boyd, dico davvero, ma.. non vorrai mica lasciarti andare e raggiungerlo, vero!?” – l’unica cosa che poteva fare era urlare contro il personale di passaggio impegnato nel trasferimento dei pazienti per via della tempesta imminente: che la vita fosse un’infame venduta bastarda ormai era risaputo, ma Peter credeva che a tutto ci fosse un limite.. ovviamente, sbagliava!
Stava nuovamente tamponando la fronte di Cora – “Andiamo, piccola, reagisci. Puoi farlo per me? Sei l’unica che mi vuole ancora un po’ di bene. Ti prego, non lasciarmi, ti prego..” – quando Melissa entrò nella stanza: in altre circostanze avrebbe riconosciuto i suoi passi e wolf avrebbe iniziato a saltare come un matto, scombussolandogli tutti gli organi interni, ma non con sua nipote febbricitante in un letto d’ospedale.
Tu dovresti essere morto”
Si nascose nell’ombra a quelle parole.
Lei sapeva. Scott le aveva raccontato tutto ed ora Melissa aveva paura di lui, lo percepiva dalla leggera variazione del suo odore, e per nascondere l’angoscia che gli trasmetteva si nascose celando il proprio viso, la smorfia di.. dolore, sì, faceva fisicamente male! E wolf gli mordeva, anzi sgranocchiava le costole per invogliarlo a fare qualcosa, qualsiasi cosa, invece di starsene lì impalato.
“Avete tutti questa reazione” commentò.
Il cuore di lei accelerò, al suono della sua voce, e Peter si illuse che non fosse solo la paura a farlo battere così forte. Se lo ripeté quando Melissa si avvicinò con passi svelti al letto di sua nipote, che aveva appena vomitato sangue nero: le loro mani si sfiorarono, mossi entrambi dall’impulso di sostenere Cora, e lei si innervosì ulteriormente.
Decise di lasciarle fare il suo lavoro e si allontanò di qualche passo, fu terribilmente difficile con wolf che si agitava, dopo quel fugace tocco, e premeva contro lo sterno nel tentativo di farlo nuovamente avvicinare a lei. Per fortuna squillò il telefono – Che tempismo, Delboy! Giuro di non fare più commenti sulle tue entrate in scena ad effetto.. – e si distrasse per qualche minuto.
Finita la chiamata gli infermieri avevano rivestito Cora e Melissa era al suo fianco, ci mise qualche istante a capire che doveva firmare le carte per la dimissione della nipote minorenne: fece uno scarabocchio veloce e quando ebbe finito lei tirò un sospiro dileguandosi in fretta.
“La penna” disse, tendendola nella sua direzione.
“Tienila, ne ho molte altre!” fu la sbrigativa risposta.
Peter la strinse tra le dita, non troppo o avrebbe rischiato di romperla, e se la infilò in tasca mentre wolf guaiva inconsolabile. 
  
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