Spesso si tengono i ricordi del proprio passato dentro una scatola, pronti per l'uso.
Anche Miguel ne aveva una ed aveva deciso di riaprirla. Voleva riguardare il dolce viso della sorella, rileggere le sue lettere, rivedere i suoi disegni.
Nel tirar fuori quel contenitore, notò una busta ancora chiusa; la prese.

Per il mio rosso cavaliere preferito.

Era sicuramente per lui, così decise di aprirla

Le cinque regole per essere un bravo fratello maggiore.

“È proprio da lei scrivere queste cose”, pensò.

Regola n.1:dai il nome alla sorellina appena nata.

Come da tradizione di famiglia, il nome, l'aveva scelto il fratello maggiore. Aveva deciso di chiamarla come la propria fidanzatina. Ovviamente i genitori erano contrari, volevano che si chiamasse come una delle nonne, ma la tradizione era la tradizione e furono costretti a lasciarle il nome della futura “nuora”.
Che cosa ci si poteva aspettare da un bambino di cinque anni?

Regola n.2: Ascolta tua sorella.

Quante volte l'aveva ascoltata.
La loro era diventata una routine: solito bar, solito tavolino, solito orario, solito caffè; persino i discorsi erano sempre gli stessi: ragazzi, scuola, genitori.
Lui la lasciava sfogare e, poi, da bravo fratello maggiore, dava dei consigli. Ciò che esprimeva era oro colato, era un tesoro da custodire gelosamente e non c'era mai bisogno di una spiegazione; l'aveva detto Miguel, questo le bastava.

Regola n.3: ferma tua sorella quando sta per fare qualcosa di sbagliato.

Ne faceva di errori la ragazza.
Nemmeno lei riusciva a tollerare quella famiglia, persino lei voleva scappare da quelle quattro mura tradizionaliste e, ogni volta che ci provava, lui era lì a fermarla. Sì, la pecora nera riusciva a trattenerla ed a farla tornare sui propri passi,
Di Miguel ne bastava uno in quella maledetta casa.

Regola n.4: ricordati di minacciare il fidanzato di tua sorella.

“La regola perfetta per me!” rise, era da tanto che non lo faceva.
Troppe volte aveva spaventato quei poveri ragazzi, ma lo doveva fare. Non lo faceva per gelosia, ma per paura di veder piangere la propria sorella.
Alle volte, però, esagerava perché minacciare di morte il futuro cognato, non era bel biglietto da visita.

Regola n.5: difendi sempre tua sorella, costi quel che costi.

Ecco riaffiorare i ricordi della tragedia: le urla, il fuoco, il calore, sua sorella. La ferita che aveva nel suo cuore si era riaperta ed aveva fatto uscire tutto il dolore e tutta la paura di quella maledetta domenica.
“Ti dovevo proteggere, ma non ci sono riuscito. Ti chiedo scusa sorellina, purtroppo non sono stato un buon fratello” e, senza badare alle ultime quattro righe, decise di mettere via tutti i ricordi perché aveva ricominciato ad averne paura.

Queste sono le regole che tu hai sempre rispettato e che fanno di te un buon fratello maggiore!
Grazie Miguel.
Ti voglio bene.

P.S. Domenica c'è il mio matrimonio, non scordartelo.