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Autore: _joy    20/01/2014    9 recensioni
"... Tu sei giusta per me. E io ti voglio per me. In modo egoista, folle e assolutamente deciso. Non voglio nessun’altra. Non sceglierò mai nessun’altra. Voglio te e solo te. Voglio che tu mi sposi, che passi la tua vita con me. Voglio che invecchiamo insieme. Voglio che tu sia la madre dei miei figli. Voglio tanti figli e voglio crescerli con te. Voglio passare le mie giornate con te al mio fianco, voglio ascoltare i tuoi consigli e voglio studiare con te qualsiasi cosa ti appassioni. E voglio che tu sia accanto a me ogni notte della mia vita, da oggi… alla mia ultima notte"
Cosa accadrebbe se Hermione Granger venisse catapultata a Narnia e incontrasse il principe Caspian? E se quel mondo magico fosse minacciato da un'antica nemica? E se quell'antica nemica fosse legata misteriosamente a Gellert Grindewald? Chi potrebbe salvare Narnia, allora?
[Caspian/Hermione]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Jadis
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache della Grande Magia'
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Quando Hermione, quella mattina, bussò alla porta del dottor Cornelius, la attendeva una strana scena.
 
L’anziano maestro, di solito sprofondato in una comoda poltrona  con un tomo sulle ginocchia, era seduto al tavolo con un uomo che lei non aveva mai visto, il viso atteggiato a grande serietà.
«Oh, scusate…»
Hermione fece un passo indietro, per ritirarsi discretamente, ma Cornelius la chiamò con un gesto.
«Cara, vieni, ti prego… Posso presentarti Drinian, valente capitano della flotta di Narnia? Ha accompagnato il nostro Re nel suo ultimo, avventuroso viaggio»
«Oh, certo…» Hermione sorrise «Caspian me ne ha parlato. Piacere, come sta signor Drinian?»
L’uomo parve alquanto stupito nel vedere una giovane donna che gli porgeva la mano con un sorriso e gliela stringeva brevemente, ma capì subito.
«Mia signora, voi siete la giovane che viene dal mondo dei nostri antichi Sovrani?»
«Sì, ma la prego, mi chiami Hermione»
L’uomo sorrise, ricordando i modi aperti di Lucy e Edmund Pevensie.
«Non potrei mai accettare, mia signora…»
«Sciocchezze» Hermione liquidò le proteste con un cenno della mano «Ci mancherebbe altro!»
«La nostra Hermione è refrattaria ai formalismi di corte» disse l’uomo più anziano «Ma ti prego di restare, cara… Forse tu potresti esserci di aiuto»
«Ma, signore…» Drinian sembrava perplesso, ma Cornelius scosse il capo.
«No, Drinian, forse non sai che Hermione, nel suo mondo, è una strega»
Drinian sgranò gli occhi.
«Io… avevo sentito qualche voce, ma…»
 
Guardò Hermione, incredulo.
Quella fanciulla, una strega?
Pensò a Jadis e rabbrividì.
 
Cornelius annuì.
«Lo so, è difficile da credere… Ma io mi fido di Hermione e penso che lei sia l’unica che può aiutarci in questo momento»
Il capitano esitò ma poi fece un breve cenno verso l’uomo più anziano.
Cornelius invitò Hermione a sedere vicino a loro e congiunse le mani sul tavolo.
«Mia cara, Drinian è venuto a parlarmi di una questione davvero preoccupante e sarei lieto di conoscere il tuo parere in merito»
«Certamente: se posso aiutare lo farò volentieri»
Hermione si accomodò e, dietro invito dell’anziano, Drinian prese a parlare:
«Ecco, mia signora… dovete sapere che, durante il viaggio con sua Maestà verso la Terra di Aslan, purtroppo abbiamo incontrato non poche difficoltà, causateci dalla Strega Bianca. Non so bene come mai, ma poteva manifestarsi solo in forma di una malsana nebbia vedastra… che influiva sulle nostre menti e i nostri sentimenti, rendendoci nervosi, paurosi e irascibili»
La voce dell’uomo si spezzò, ma lui proseguì:
«Sapete, era come…se le nostre paure fossero centuplicate. Ogni parola era motivo di lite e scontro. Un vero incubo» scosse il capo «Ma la vera cosa assurda… è che talvolta, anche ora, mi sembra di vedere il Re nervoso e irritabile…come sulla nave…»
Hermione sussultò.
«Caspian?! Cosa intende dire, Drinian?»
«Ero proprio venuto per chiedere al dottor Cornelius se pensava potesse essere possibile… che quella nebbia ci abbia seguiti…»
Hermione batté le palpebre.
«Cioè, lei sta dicendo…»
«Che temo che la Strega ancora influenzi il Re, sì»
La ragazza sospirò, riflettendo.
«Mmmm… le forme di controllo sono in qualche modo possibili. Ma non so come funzionino qui, da voi. E non so nulla di questa strega di cui parlate… è difficile dirlo, così»
«Sapete, mia signora, devo aggiungere che proprio ieri sua Maestà è venuto al porto e… mi ha confessato di sentirsi nervoso e irascibile come durante quel viaggio. Confesso che io stesso, a volte, ho temuto che… insomma, ho visto degli atteggiamenti che mi hanno fatto temere e la conversazione di ieri ha rafforzato le mie paure, quindi sono venuto a parlarne con il dottor Cornelius»
Hermione guardò Drinian e poi l’anziano, che la fissavano angosciati.
«Cara, tu non conosci qualche incantesimo…» Cornelius ignorò la smorfia di Drinian e proseguì «Sì, qualche incantesimo che possa aiutarci?»
«Sì» ribatté lei semplicemente «Ma mi servirebbe la mia bacchetta»
L’uomo sospirò.
«Hum. Potrei provare a chiedere al re…»
«Caspian è restio» rispose lei «Spaventato, forse… gliel’ho chiesto, ma…»
«Già… l’idea della magia ci inquieta un po’, lo ammetto… Vedrò se posso convincerlo…»
«Ma una stregoneria verso sua Maestà…» obiettò Drinian, decisamente spaventato.
«Non è nulla di che, davvero. È un semplice incantesimo, tutto qui. Non fa male…né nulla. Solo che mi serve la bacchetta»
«Non so…» il marinaio era perplesso.
Cornelius invece sembrava decisamente favorevole.
«Drinian, se i tuoi sospetti sono fondati… allora meglio sapere, per poter intervenire»
Il marinaio sospirò e, dopo un po’, assentì.
«Il solo parlare di bacchette magiche mi terrorizza… ma, a volte, giuro che mi sembra di vedere il riflesso di quella nebbia dietro gli occhi del Re e questo sì che è il pensiero che mi fa più paura»
Hermione prese carta e penna.
«Forza. Ho bisogno di sapere ogni cosa su questa Jadis»
 
Ma, alla fine, le informazioni non erano poi così tante, né così precise.
Cornelius le aveva raccontato del tentativo della Strega di impadronirsi di Narnia e del sacrificio di Aslan, aggiungendo poi che Caspian aveva brevemente incontrato Jadis alla Casa di Aslan, durante la lotta contro lo zio per il trono.
Drinian aveva contribuito raccontandole come meglio aveva potuto gli effetti della nebbia sull’equipaggio e sul re.
«Quindi vi rendeva nervosi e violenti… ma riusciva a manipolarvi?»
«Bè, alcuni uomini sono venuti alle mani… E poi c’è stato quasi un ammutinamento, che il re ha sedato con non poche difficoltà… e re Edmund ha duellato con sua Maestà per il tesoro del drago, convinto di diventare ricco…»
«No, io intendo: non ha dominato nessuno di voi al punto di fargli fare delle cose, andare in giro… Come se il corpo fosse solo un burattino e lei avesse sostituito la propria volontà a quella della persona?»
Drinian parve inorridito:
«Non… no, no!»
«Diciamo che ha…amplificato la paura, i timori, il nervosismo che voi già provavate, giusto?»
Il capitano annuì.
«Oh, bene» Hermione sospirò «Temevo fosse qualcosa di peggio»
 
Cornelius e Drinian la fissarono sbigottiti.
«Sapete, se è così non si tratta di possessione ma di influenza ed è molto più facile da combattere. Molto dipende anche dal carattere della persona, dalla sua capacità di opporsi, ma con Caspian, una volta che sarà messo in guardia, direi che andiamo abbastanza sul sicuro…»
Battè la penna sul foglio e poi alzò gli occhi.
Quando vide gli sguardi dei due uomini aggrottò la fronte:
«Sì?» chiese.
«Voi… Non escludete che si tratti della Strega Bianca» esalò Drinian.
«No»
«E dite che…non è grave»
«Scusate, non volevo sembrare semplicistica. Mi spiego: non è grave come una possessione. Se scopriamo che la Strega Bianca in qualche modo esercita ancora una qualche influenza sul re un Incantesimo di Riconoscimento basterà. Poi, dovete sapere che il mettere in guardia la vittima (chiamiamola così) rende molto più difficile esercitare un’influenza all’entità malvagia, perché molto si può se la persona è inconsapevole e ha le difese abbassate. Io non conosco Caspian da molto tempo, ma mi sembra tutto tranne che una persona malvagia. Voi stessi dite che, per la maggior parte del tempo e fatta eccezione per qualche episodio isolato, è pienamente se stesso»
Cornelius, concentratissimo, annuì, mentre Drinian si grattava la testa, preoccupato.
«Voi…» chiese, esitante «Avete visto cose…peggiori?»
Hermione annuì, cupamente.
Pensò a Ginny Weasly, al suo prima anno a Hogwarts, quando era stata posseduta da Voldemort.
Pensò al legame malsano e indefinibile che quest’ultimo aveva con Harry.
«Sì, ho visto di peggio» disse, sbrigativa «Ma non permetterò che succeda qui»
 
 
Più tardi, la ragazza marciò decisa verso la Sala del Consiglio.
Aveva parlato a lungo con i due uomini sull’opportunità di mettere o meno Caspian al corrente dei loro sospetti, ma Drinian si era opposto e Cornelius gli aveva dato ragione.
«Finché non saremo sicuri» aveva detto il marinaio «Rischiamo solo di far infuriare sua Maestà, lasciando gioco facile alla strega»
«Sì…» aveva concordato l’anziano maestro «Caspian su certe cose è ancora un po’ come un leoncino impulsivo…»
Hermione aveva annuito, rimettendosi ai consigli dei due.
Ora, però, le si presentava la necessità di sapere di più sui contatti che Jadis aveva avuto con il re.
Ci aveva rimuginato su e le era venuta una mezza idea.
 
Quando arrivò in vista della Sala del Consiglio, trovò Lilliandil casualmente appostata vicino all’ingresso.
«Ciao, Hermione» la salutò, sorridendo.
Era passata subito a un tono informale, imitando Caspian.
«Ciao» salutò Hermione, con poco entusiasmo.
«Che fai qui, di bello?» chiese la stella.
Hermione aggrottò la fronte, infastidita dal tono condiscendente dell’altra.
In quel momento si aprì la porta e Caspian comparve, attorniato dai Lord.
Quando vide Lilliandil, subito scattata in avanti in modo da coprire Hermione, sembrò trattenersi con difficoltà dall’alzare gli occhi al cielo.
«Caspian, mio caro» trillò lei, che non aveva mai tradito con uno sguardo il fatto che avessero avuto una discussione accesa «Come è andata la seduta? Spero i tuoi nobili consiglieri ti lasceranno riposare un po’, ora»
Parla come se fosse la regina, ma con che diritto? – si chiese Hermione, infastidita, mentre i Lord annuivano e si inchinavano alla stella.
«Grazie per l’interessamento, mia signora, ma davvero non ce n’è bisogno…»
Lilliandil non fece finire la frase a Caspian:
«Oh, suvvia, Caspian, non essere così formale… Sono sicura che i signori ci perdoneranno, sapendo che ci rivolgiamo l’uno all’altra in modi più semplici e diretti»
Seguì un coro di risatine idiote e complici dei Lord, che sembravano sorridere ai due giovani con benevolenza.
Caspian era furioso e Hermione sul punto di vomitare.
Che dannata manipolatrice, quella.
La ragazza fece un passo avanti, schiarendosi la voce.
«Oh, sì» aggiunse Lilliandil «Forse la nostra piccola amica ti cercava, caro…»
Hermione la gratificò di un’occhiata gelida.
«Affatto, credo che il re sia troppo impegnato per essere disturbato ogni cinque minuti. Volevo vedere la Sala del Consiglio: mi dicono che sia splendida»
 
Lilliandil spalancò la bocca di fronte a quella frecciata non troppo velata, ma Caspian sorrise:
«Ciao, Hermione. Hai ragione, la Sala è splendida. È stata costruita e decorata con i marmi più pregiati. Lord Fidelius, per cortesia, potete mostrarla alla nostra ospite?»
L’anziano Lord si fece avanti con un’espressione gentile negli occhi.
«Con sommo piacere, mio re. Anche se temo di non essere all’altezza di sua Maestà nelle spiegazioni…»
«Sono sicura che non è così» intervenne Hermione, gentile, per poi lanciare un’ulteriore stoccata alla stella «Chiedo scusa per aver interrotto il Re e il Consiglio, non era mia intenzione: so che siete molto occupati»
Entrò nella Sala con il Lord, ma prima scambiò con il sovrano un’occhiata d’intesa: sparita lei, Caspian aveva sulle labbra un sorrisetto che fece innervosire la stella.
«Speravo di approfittare di questa bella giornata di sole per una passeggiata…» iniziò, ma Caspian era pronto: si scusò e disse che doveva ancora lavorare e la affidò a Lord Menicus, per poi trincerarsi nel suo studio.
 
Fu lì che una mezz’ora dopo Hermione fu annunciata dal ciambellano di corte.
Caspian diede ordine di farla accomodare e congedò i suoi uomini.
«La Sala del Consiglio è spettacolare!» esordì Hermione, rapita «Non ho mai visto un marmo con quei colori! Da dove viene? Come lo estraete? Ha una lavorazione particolare?»
«Ehi, calma!» il re sorrise «Se vuoi tutte queste informazioni ti faccio parlare con i marmisti di corte… Ma immagino tu non sia qui per il marmo»
«Perché dici così?»
«Perché mi sembrerebbe strano» sorrise lui.
«Ingrato» lei gli fece una linguaccia «La prossima volta non ti salverò da Lilliandil»
«Mi sono salvato da solo» osservò lui «Forza, dimmi che c’è»
«Ok. Sono venuta a chiederti se mi racconti qualcosa della Strega Bianca»
Caspian sussultò.
«E perché?»
Hermione era pronta, così disse con candore:
«Perché vorrei saperne di più sulle streghe che esistono a Narnia. Ho letto qualcosa e ho chiesto al dottor Cornelius, ma tu l’hai incontrata di persona»
«Oh» Caspian sembrò preso in contropiede «Ti interessa… perché è una strega?»
«Certo!» annuì lei, convinta «Mi interessa tutta la storia di Narnia, come sai, ma ho una curiosità particolare nei confronti della magia e delle streghe, com’è ovvio»
Il re batté le palpebre.
«Sì… Immagino di sì. Va bene. Cosa vuoi sapere?»
 
Le raccontò del suo primo incontro con Jadis, alla Casa di Aslan: di come la Strega aveva cercato di prendere il suo sangue per liberarsi dalla sua prigione e di come Edmund aveva sventato il tentativo.
«Jadis ha tentato di prendere il tuo sangue?»
Hermione sgranò gli occhi, con aria spaventata.
«Sì… perché?»
«Il sangue è una chiave pericolosa» mormorò lei, che sembrava distratta.
«A cosa pensi?» le chiese il re, dopo un po’.
Lei scosse il capo.
«Oh, scusami… Scusa. Stavo solo… ricordando»
«Cosa?»
«Nulla. Poi? Cos’è successo?»
Lui non indagò oltre, ma riprese a parlare.
Quando le raccontò del viaggio sul Veliero dell’Alba, lei sembrò altrettanto preoccupata.
«In che senso dici che vi controllava?»
Lui si mosse, a disagio.
«Era come...Come un tarlo che ti scava dentro. Come se le tue paure fossero centuplicate, come se non riuscissi a pensare ad altro che a cose brutte. Al fallimento. Alla paura»
«Come un incontro ravvicinato con un Dissennatore» borbottò lei.
«Cosa? Cos’è un dissenna…»
«Dissennatore. Sono le guardie della prigione dei maghi, Azkaban. E sono degli esseri rivoltanti. Si nutrono di speranze e sentimenti positivi, che ti succhiano via»
Lui fece una smorfia.
«Lo so, è rivoltante. Quindi?» aggiunse lei.
«Nulla… quando abbiamo sconfitto il serpente di mare la situazione si è risollevata… come mai sei così curiosa?»
«Non lo sono» negò lei.
«Invece sì. E mi guardi anche in modo strano…»
«Non è vero!» Hermione arrossì «Bene, scusa se ti ho portato via del tempo… Magari andrei a dare un’occhiata…»
«A cosa?»
«Oh, alla Casa di Aslan…»
«Perché?»
«Perché mi incuriosisce! Cosa c’è di male?»
«Nulla, ma… Nulla. Va bene, ti ci porto io»
«Cosa? Ma tu hai mille impegni!»
«Mi serve una pausa»
Hermione strinse gli occhi.
«Bugiardo»
«Perché vuoi andare alla Casa di Aslan?» chiese ancora il re.
«Perché sono curiosa» ribatté lei, ferma.
Si fronteggiarono per un minuto, in silenzio, poi Caspian fece un cenno secco con la testa.
«Bene. Farò finta di crederti. Ci vediamo domattina, all’alba, nelle scuderie»
Hermione gemette.
«Perché all’alba? Vuoi farmi un dispetto, confessalo!»
«Perché così impari a dirmi una bugia» concluse lui, inflessibile. 


***
Buon pomeriggio!
In questi giorni sono attiva con una nuova storia nel fandom Ben Barnes (sì, lo so: ancora... Eh sì! Quest'uomo è la mia rovina!!) e quasi dimenticavo di aggiornare!
Se desiderate darci un'occhiata, questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2402160&i=1 Ricordatevi di seguire la vostra autrice senza testa sulla sua pagina Facebook: 
https://www.facebook.com/Joy10Efp
Grazie e buona lettura!
Joy

   
 
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