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Autore: JoshPaperson    20/01/2014    0 recensioni
La società è ora perfetta e sicura.
A diciassette anni ogni individuo deve necessariamente sottoporsi alla Cerimonia della Scelta, ove un macchinario deciderà il loro futuro.
Dentro o Fuori.
Dentro se condurrai una vita normale.
Fuori se verrai semi-schiavizzato, costretto a lavorare a forza e a fare cose che nessuno vorrebbe mai fare.
Ma in Josh Paperson c'è qualcosa di sbagliato, qualcosa di estremamente pericoloso per la società di Porthner.
Qualcosa che potrebbe scatenare cose potenzialmente rischiose.
Josh Paperson è una minaccia per il Presidente Viliarum Timideus.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente non faccio in tempo a svegliarmi che mia madre entra in camera e, immettendo il codice, ordina alle tende di scorrere e lasciare entrare la luce.

-Su cucciolo, è ora di alzarsi- Sussurra mia madre.

Per quanto possa sussurrare la sua voce rimarrà sempre stridula, e turberà per sempre il mio timpano.

Avverto un raggio di sole invadere i miei occhi. Socchiudo gli occhi e appoggio il braccio sopra la fronte per contrastare il fascio luminoso.

A quanto sembra è una bellissima giornata abbastanza calda, sarebbe la giornata ideale per girovagare senza una precisa meta in città, se non fosse per la Cerimonia.

Oh, la Cerimonia, quasi dimenticavo. Due giorni, poco meno di quarantotto ore all'inizio di quella sentenza di morte per molti, e grazia divina per altri.

Deciderà se sarò un Dentrepis o un Forantis.

Dentrepris, anche detto “Dentro”, se sarò degno di condurre una vita con tanto di matrimonio e figli, Forantis anche detto “Fuori”, se sarò costretto a lavorare in miniera, a costruire edifici o a pulire strade e case.

La Cerimonia è molto semplice e veloce.

L'individuo, chiamato candidato in questa circostanza, ha il dovere di presentarsi al Grande Palazzo alle ore otto in punto.

Non un minuto di ritardo.

Non un minuto di anticipo.

Tutti i candidati vengono fatti accomodare in una grande sale, dove si ha l'obbligo di mantenere un livello di decibel molto basso.

Vengono chiamati in ordine alfabetico, uno per uno, i candidati. Il candidato deve andare in una stanza più piccola posta alla fine di un interminabile corridoio. Il candidato si sdraia, e il Governantis immette un ago fino alla vena. L'ago trasporterà una minima quantità di sangue e Lo Sceglitore pronuncerà il risultato.

Il risultato non è segreto, tutt'altro, viene liberamente comunicato tramite un altoparlante in tutte le stanze del Grande Palazzo.

Già riesco ad immaginare la voce automatica,che sbaglia quasi ogni accento, pronunciare: Attenzione prego. Il risultato di Josh Paperson, Lappius 11 è Fuori. Esperto in lavori di manutenzione tecnica e sostenimento a servizio del cittadino.

Così chiamano i Forantis, “esperti in lavori di manutenzione tecnica e sostenimento a servizio del cittadino”.

Una frase generica per raggirare la pietosa condizione dei Forantis.

Costretti a lavorare, per una intera vita, a servizio dei Dentrepis e di tutte le persone che si occupano di economia e politica di Porthner.

Patetico. L'aggettivo che descrive meglio di tutti questa situazione.

Date le ottime condizioni meteorologiche, decido di uscire a fare una passeggiata.

Le vie del Lappius 11 sono lunghe e larghe con case su ogni lato e negozio ogni due o tre isolati.

Ovviamente è tutto molto semplice e curato, regolarmente pulito. In tutto il Lappius c'è solamente un parco, chiamato La Zona Verde poiché è l'unico spazio con alberi e prato di tutta la città.

Non dista molto da casa mia, dunque decido di incamminarmi.

Dopo circa cinque minuti di cammino a passo svelto, arrivo nel parco.

La Zona Verde si stende per un intero isolato, occupando la superficie paragonabile a quella di due case. Decido di sedermi su una panchina in ombra. Passa una leggera brezza fresca che fa oscillare i miei capelli biondi e corti.

Nella panchina accanto alla mia siede un uomo abbastanza vecchio. Non riesco a riconoscerlo poiché la luce diretta del sole fa sì che la sua faccia diventi un grande ovale luminoso.

Dopo vari tentavi di riconoscimento distolgo lo sguardo dalla sagoma luminosa.

Poggio il gomito sul braccio della panchina e accosto la testa sopra la mano.

Improvvisamente le mie orecchie sentono un suono. La voce dell'uomo accanto a me.

-Ragazzo..- comincia balbettando. Tossisce come per schiarire la cupa e possente voce.

-Quanti anni hai... ora?- conclude.

Ora? Probabilmente deve conoscermi per usare quel termine. Prima che la mia testa formuli altri pensieri, l'uomo si alza e viene accanto alla mia panchina.

Ha un viso leggermente gonfio, deve avere su per giù quarantacinque anni. I suoi pochi capelli sono quasi tutti grigi, e partono dal centro della sua testa fino a stendersi verso il basso.

Ha dei baffi folti, ma non ha la barba. I suoi occhi sono neri, di un nero molto intenso. Un nero che sembrerebbe modificato, perché non riesco a capacitarmi della maestosità di quel nero.

L'uomo è alto, un fisico normale, un tempo atletico.

Non riesco a riconoscere chi sia.

Perché allora mi ha chiesto quanti anni avessi ora? Chi è?

-Diciassette- dico con una tonalità di voce secca.

Il suo viso sembra diventare scuro. Sembra come che la risposta data non gli sia piaciuta. Che problema ha con la mia età?

-Ah. Diciassette- sussurra.

Voglio trattenermi dal chiedere chi sia e perché mi conosce, secondo le regole non sarebbe buona educazione. Ma stringere i denti per evitare di dar fiato alla mia bocca si rivela totalmente inutile.

-Chi sei?-

-Martin Reversbee- dice l'uomo.

Il nome mi dice qualcosa, e dopo qualche pensiero collegato con altri mi rendo conto che l'uomo che mi sta parlando è un uomo che conosco. Non direttamente, ma lo conosco. Lo conosco di fama.

Martin è il padre del ragazzo che hanno ucciso lo scorso anno dopo la Cerimonia.

Apparentemente il risultato di Thomas, il figlio di Martin, era negativo. Ma non negativo perchè era un Forantis. Negativo perché Lo Sceglitore considerava Thomas un MEZZIS.

Un mezzis è un ibrido, una persona incompleta, potenzialmente pericolosa.

Chi infatti è un mezzis non è in grado di aiutare la società in alcun modo, anzi, cerca di distruggerla.

Thomas venne condannato a morte.

Pochi mesi dopo si è scoperto che Thomas non era un Mezzis, ma che Lo Sceglitore aveva avuto un problema di riconoscimento del sangue, probabilmente perché l'ago non era ben pulito.

-Mi dispiace per suo figlio- Dico, con una voce soffocata.

No, non è vero. Non mi dispiace. Non ci ho mai pensato. Ma credo sia una cosa carina da dire.

-Non preoccuparti figliolo- Risponde l'uomo.

Non so cosa lo induca a darmi tanta confidenza, ma ignoro le sue forme colloquiali.

Mi diede una pacca sulla spalla pronunciando qualcosa di terribile, qualcosa che non riesco a capire, qualcosa di cui la mia mente si rifiuta di pensarci.

-Tu, meglio di chiunque altro, capirai l'agonia di Thomas. Tu aiuterai tutti in una lotta ormai spenta. Tu, mio caro, farai qualcosa che nessuno è in grado di fare-.

Prima che io possa replicare quanto detto, l'uomo si allontana a passo svelto alla fine della Zona Verde.

Sono perplesso, disturbato, non riesco a capire.

Cosa?

Farò qualcosa che nessun altro è in grado di fare?

Un attacco di isteria invade il mio corpo. Menzogne. La rabbia detta insulti gratuiti verso l'uomo.

Inizio ad avvertire dei capogiri. Quell'uomo ha acceso qualcosa dentro me. Sento che ciò che l'uomo ha appena detto sia qualcosa di pericoloso, qualcosa da ignorare per la mia incolumità. Non voglio guai. Non voglio problemi con il Presidente Viliarum.

Però quell'uomo aveva un'aria estremamente familiare, un qualcosa che riconoscevo nella sua voce, nel suo modo di parlare.

Avevo già parlato con Martin. Ma dove? Quando? In quali circostanze? A quale scopo?

Non ho risposte. Solo ipotesi probabilmente lontane dalla verità.

Sono confuso, preoccupato, nel mio corpo l'ansia sale a un livello altissimo.

Inizio a tremare dalla preoccupazione, dalla paura. Una paura irrazionale. Molto probabilmente ciò che ha detto è finzione.

Costringo a me stesso di credere che tutto ciò che Martin mi ha riferito sia falso, anche se so che non è così. 










 

 

La storia si ispira alla trilogia di Veronica Roth composta da Divergent, Insurgent ed Allegiant. 
La storia però non copia personaggi, ambientazioni o simili. 
La storia è completamente originale, soltanto ispirata in alcuni tratti. 
Continuate la lettura e ve ne accorgerete.
Buona lettura e non dimenticare di lasciare una recensione, possibilmente costruttiva! :)

  
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