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Autore: Jules Lawliet    20/01/2014    2 recensioni
Chi è Manola?
Se lo dicessi, sarebbe come confessare chi è il colpevole senza il gusto di averlo prima incastrato.
Genere: Comico, Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Beyond Birthday, L, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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~~So che stai guardando la macchia che ho sulla maglia. Non è andata via.
Potrebbe essere sangue. O marmellata.
Se fosse sudicio fresco potrei dirlo senza problemi, ho un fiuto canino, io. Ma la maglia è stata lavata tante di quelle volte che probabilmente anche uno come L con la sua memoria di ferro avrebbe perso il conto.
È proprio colpa di quella Gremignaccia se non butto mai via niente.
Io non mi affeziono alle cose. Cambi di stagione? Cosa sono? Potrei prendere l’armadio e semplicemente buttar via tutto. Via il vecchio, dentro il nuovo.
Ma no, non mi è possibile. Perché LUI, da buon cumulatore compulsivo, trova sempre un buon motivo per tenere tutto e riempire stanze di cose inutili.
E poi sono io quello mentalmente instabile.
Comunque, tornando alla macchia, marmellata o sangue.
Marmellata, credo.
Manola, lo zucchero fa bene al cervello. Io mi nutro quasi esclusivamente di quella sostanza appiccicosa, è il mio carburante.
Mangio marmellata da quando sono impazzito.
Devi sapere Manola, che la Wammy’s sotto la facciata di vecchio orfanotrofio, non è altro che un’industria di cervelli. Si è in continua ricerca di nuove piccole e fresche menti adatte a competere per diventare successori di un’utopia.
Perché nessuno degli ipotetici successori, tranne me ovviamente, ha mai visto L.
Come vivevo la competizione?
Abbastanza bene all’inizio. Studiavo e scalavo facilmente la classifica, finché raggiunta la cima ho cominciato ad aver paura.
Paura di essere superato dopo tanti sforzi: mi avevano detto che se fossi rimasto primo per un po’ di tempo avrei finalmente incontrato la gremignaccia, che era ed è venerata come una divinità là dentro.
Sono diventato sempre più ossessionato, credevo persino che i miei compagni d’istituto stessero complottando contro di me per spodestarmi. Ogni sussurro diventava minaccia.
L’unica persona di cui mi fidavo era una ragazzina chiamata A. soltanto con uno sguardo riusciva a farmi passare gli attacchi di panico.
Ma quanto ero stupido Manola. Accecato dal mio dolore e dalle mie paranoie non mi accorgevo che chi realmente soffriva era lei.
Si suicidò il quattordici giugno del millenovecentottantotto, e la sua passione erano le fragole
 
  
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