Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
Segui la storia  |       
Autore: The Ghostface    20/01/2014    1 recensioni
Sapeva benissimo che in quella cella sigillata, dove per qualche strana ragione i suoi poteri e la sua magia non avevano effetto, immersa nelle tenebre che le impedivano di vedere e ragionare, disarmata senza neanche una veste per coprirsi era perfettamente in balia di quell’essere oscuro che la conosceva, la vedeva e avrebbe fatto di lei ciò che voleva.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Raven
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 3- Notte
 
Passò così un lasso di tempo che le pareva interminabile, oppressa da quell’oscurità e sentendosi sempre addosso lo sguardo della creatura silente, in agguato nelle tenebre.
Corvina fece appello a tutto il coraggio rimastole, era un’eroina, aveva affrontato con cuore impavido ogni sorta di avversario, ma lì era diverso, lì non c’erano i suoi amici ad aiutarla, era sola e quella creatura non solo sembrava metterle addosso una fifa blu con la sua sola presenza, ma pareva pure succhiarle via tutto il coraggio dal corpo.
Ugualmente però pronunciò a voce alta la frase aggressiva, sia per sfidare la creatura, sia perché non sopportava più la sua situazione di totale impotenza, e voleva sapere cosa l’attendeva -Sei solo un codardo! Ti nutri della mia paura, e quando non ne ho senti il bisogno di generala, che vuoi fare? Vuoi che muoia di spavento? È questo che vuoi?-
-No, dolce Corvina, non mi sognerei mai di farti venire un infarto, io e te siamo legati per la vita, se tu muori, muoio anch’io perché seppure indipendente di azioni e pensiero, resto una costruzione mentale, se il cervello che mi a creato si spegne anch’io mi spengo- rispose calda la voce del buio sempre più fitto, tangibile e opprimente.
-Allora che intenzioni hai?!- urlò la ragazza al limite dell’esasperazione mentre le lacrime ricominciarono a correre sulle guance cadaveriche.
- Non vuoi uccidermi, che vuoi fare allora!? Vuoi ferirmi? Vuoi violentarmi? Vuoi farmi impazzire di terrore? Vuoi tenermi segregata in questa prigione, oppressa da questo buio così presente e dalla paura? Che c&##o vuoi farmi!!!-
Rise la bestia davanti alla razione della giovane maga, carezzandole dolcemente il viso e scostandole una ciocca dei corti capelli viola dal viso, era sorprendente come gli artigli del mostro fossero delicati, come se il velluto le sfiorasse la guancia.
-L’isteria non ti si addice, dolce Corvina, ad Azarath non ti hanno insegnato a celare le tue emozioni?, ad autocontrollarti ?- commentò lui con tono di scherno.
Continuò il suo discorso con voce bassa e distaccata, ma sempre sinuosa -Comunque non ho intenzione di farti alcun male, quanto alla cella in cui ti trovi… ti ritroverai nella tua stanza, nel tuo letto, dai tuoi amici, non appena ti risveglierai, ho qualità evaporative e posso teleportarmi nei luoghi bui; ma adesso chiudi gli occhi e dormi, dolce Corvina, presto, molto presto mi farò vivo io…-
-SMETTILA DI CHIAMARMI IN QUEL MODO!!!- urlò la ragazza tra le lacrime, era furente.
-Perché?- fece eco lui col tono di chi conosce perfettamente la risposta, adesso si erigeva in tutta la sua altezza dando le spalle a Corvina rannicchiata sul materasso, non lo vedeva ma lo percepiva, la creatura voleva che lei sapesse dov’era, la coda smise di frustare l’aria, seguì il solito silenzio riflessivo, sembrava che la bestia assimilasse ricordi e sensazioni in questi brevi ma frequenti lassi di tempo, poi aggiunse sogghignando pieno di malizia.
- Ti ricorda Malchior vero? Era lui che ti chiamava sempre così, “Dolce Corvina”- rise sommessamente.
–Taci! Sta zitto! Non voglio parlarne-
- Perché no? Il primo amore non si scorda mai, e tu eri innamorata di lui-
-Non è vero, mi ha usata!-
-Lo so, c’ero anch’io, quel drago ti ha mentito, ti ha sedotto affinché tu lo liberassi dal maleficio e poi ha tentato di distruggerti, tipico dei maschi-
-Basta cosi!, quel drago mi ha illusa, mi ha ingannata, e mi ha spezzato il cuore, mi ha ferita! capisci?-
Per l’ennesima volta Corvina ricominciò a piangere, stavolta in silenzio, lei normalmente così riservata non riusciva a controllare le proprie emozioni in presenza della creatura, forse perché effettivamente esso era l’incarnazione di una di esse, egli era il buio e la paura.
-Oh capisco perfettamente Corvina- incalzò la creatura con voce seria e costante -Fu quand’eri innamorata che io rischiai di morire, lui ti tranquillizzava, ti faceva sentire al sicuro, con lui nulla riusciva a spaventarti, l’amore scacciò da te tenebre e paura, per un breve lasso di tempo tornasti persino a essere pura come da bambina, per poco quella relazione d’amore così incondizionato non mi uccise, la paura aveva smesso di esistere in te, le tenebre si dissipavano nella tua mente, era così difficile trovare riparo dalla tua luce interiore, infine paura e buio scomparvero del tutto e con loro, anch’io presto sarei scomparso, ma il drago ti ha tradita, e tu sei tornata la ragazza triste introversa e spaventata che eri, forse anche di più…fidati so cosa vuol dire essere consumati dall’interno-
A queste parole Corvina non poté fare a meno di chiedere alla creatura
- Ma se l’amore rischia di ucciderti, perché mi hai permesso di vivere così a lungo coi miei amici, lo sai che io li amo, vero?-
 -Ma certo che lo so! Sono parte di te, so tutto quello che provi, e l’affetto che nutri per i Teen Titans non mi spaventa, anzi e grazie a esso se sei n pensiero e hai paura quando accade qualcosa e uno di loro, hai paura anche per loro; il compito dell’eroe è difficile, rischioso e talvolta spaventoso, fidati, loro non mi danno alcun fastidio, il loro affetto verso di te incrementa la paura che provi per la loro sorte, nessuno rappresenta una minaccia alla mia sopravvivenza-
Ma la creatura si volse verso la maga aggiungendo - A parte forse quell’inutile omarino verde, egli sembra provare nei tuoi confronti qualcosa di più di semplice affetto tra amici, se il vostro rapporto sfociasse in una relazione d’amore vero la mia esistenza sarebbe compromessa, perché se tu non hai paura, se tu non mi temi, perderò il mio corpo e tornerò a essere una delle tante ombre che si affollano nella tua mente, forse la più buia e sfuggevole, ma un giorno potresti trovare il modo di eliminarmi, perciò non posso correre il rischio di perdere il mio corpo, quindi mi vedo costretto a impedirti di avere una storia d’amore con lui, o chiunque altro ci voglia provare-
La ragazza si sentì leggermente sollevata, anche la creatura aveva paura, la Paura stessa temeva qualcosa…l’Amore.
-Come conti di fare, non puoi controllarmi, tu non sei influenzabile da me, ma anche io non lo sono da te- ribatté la ragazza con tono di sfida, un sorrisetto affiorò sulle labbra sottili, si era ripresa appena dalla crisi di pianto e ora era tornata a pensare e ragionare normalmente senza venire travolta dalle emozioni senza più controllo.
-Fattene una ragione, prima o poi io mi innamorerò di nuovo, starò con lui, forse ci sposeremo, ma di sicuro io lo amerò… e tu morirai-
Per la prima volta da quando si parlavano la creatura sembrò turbata dalle parole di Corvina.
Le situazioni si stavano invertendo.
-Ebbene- si affrettò ad aggiungere minaccioso -Vuol dire che dovrò impedire a chiunque nutra un amore troppo profondo nei tuoi confronti di avvicinarti- ora Corvina riusciva a distinguere del tutto le fattezze della creatura.
La bestia stava perdendo il controllo di se.
Ma la creatura si riscosse, sorrise mostrando i denti col capo chino su di lei, aprendo a ventaglio le dita della mano terminanti in artigli - E lo farò con questi, a cominciare dal tuo piccolo amico verde, il primo che ucciderò in tuo onore- un'altra risata sommessa della bestia seguì.
- Non ti permetterò di far del male a BB!- fulminea la creatura agguanto la bocca di Corvina serrandogli il volto tra le dita fredde e nere.
-E come conti di fermarmi? Hai troppa paura di me per affrontarmi a cielo aperto, e riuscirò a raggiungerlo, perché io mi muovo di buio in buio, di ombra in ombra, io sono la creatura che abita le tenebre, e solo la luce mi può scacciare dal mondo dei terrestri ricacciandomi nella tua mente per un tempo limitato, ma anche BB resterà al buio prima o poi, e ricordati…- le fauci della creatura si avvicinarono all’orecchio di Corvina e la bestia sussurrò cupa -Io sono la Notte-
La ragazza si divincolò, scalciando e aggrovigliandosi nel lenzuolo per tentare di liberarsi dalla presa della creatura che però non la lasciava, tentò di mugugnare qualcosa che la mano della bestia davanti la viso le impediva di pronunciare una sillaba, la creatura le mise la bocca di fronte al naso e con voce dolce disse -Ora basta, lottare dolce Corvina è tempo che tu dorma e ti risvegli dai tuoi cari compagni, tra poco sarà ora di svegliarsi, ma questo non è un sogno piccola mia, è tutto vero, ricordati dunque di me, la bestia nera, il buio e la paura, …la Notte, perché tornerò presto, prima di quanto immagini, ma ora dormi dolce Corvina dormi- detto ciò alitò sulla maga, dalle fauci del mostro uscì una nube nera, Corvina inalò il gas e tutto si fece lento e sfocato, voleva reagire, voleva opporsi alla Notte ma in breve perse i sensi,e cadde nell’oblio.
Il buio avvolse la sua mente.
 
La creatura adagiò delicatamente il corpo inerme di sua madre e sorella sul morbido letto nella stanza di Corvina all’interno della T-Tower, ne coprì con delicatezza il corpo nudo della ragazza immersa nel sonno, e si allontanò in silenzio.
Un ultimo sguardo alla bella ragazza che ora dormiva beata, dopo tanto terrore, la creatura volse il capo verso di lei, sorrise e infine scomparve, dissolvendosi nel buio della stanza.
Diventando parte stessa della Notte.
 
 
Erano circa le 5 del mattino quando BB passò davanti alla stanza di Corvina, il mutante si era svegliato per un impellente bisogno dovuto alla gara di miglior bevitore di Coca fatta la sera precedente con Cyborg; sostò un attimo davanti alla porta della ragazza, udì una voce, dolce  e calda come caramello fuso, provenire dalla stanza della maga.
-Dolce Corvina non permetterò mai a nessuno di farti del male..- la voce misteriosa mutò tono in uno ora triste -Ma non posso neanche permetterti di farne a me, mi dispiace-
Incuriosito si mutò in un moscerino e passando dalla fessura sotto la porta si infiltro nella stanza proibita della T-Tower, la camera di Corvina, tornò umano e esaminò la stanza con gli occhi, ma vide solo la ragazza che dormiva profondamente e il buio, li guardò entrambi a lungo…e il Buio guardò il lui.
Un ghigno malvagio si dipinse sul volto della Notte…
Era ancora troppo debole per colpire…poco male, avrebbe atteso nell’ombra.
 
Nella totale incoscienza del sonno solo un pensiero si fece largo nella mente di Corvina…un pensiero che non l’avrebbe più lasciata.
 
-Ancora non so come…ma ti fermerò Notte. Io non ho paura del Buio-
 
 
 
 
“Così la Paura è rinchiusa nel profondo dell’anima dell’eroe, sconfitta…almeno per adesso”
Pat Mchale
               
Ghostface.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans / Vai alla pagina dell'autore: The Ghostface