Lui sa che non dovrebbe essere attratto da lei.
Lei sa che dovrebbe fermarlo.
Loro sono consapevoli e non fanno nulla.
«Dovrei fermarmi. »
«Dovresti. »
Ma i baci aumentano.
Ed a loro seguono le carezze.
I sospiri.
«È sbagliato, Morgana. » la bacia ancora, mentre la spoglia febbrilmente dai suoi ricchi abiti.
«Taci, Merlino.»
È lei a baciarlo, mentre lo tira contro il suo corpo caldo.
È lei a strappargli via la camicia, prima di avvolgerlo in un abbraccio lussurioso.
È lei che geme, quando lui l’accarezza voglioso e pieno di desiderio.
Si inarca, sotto le sue carezze, ed ancora quando la penetra con foga.
Non è la prima volta, la loro.
Altre volte ci sono state.
Tante altre volte a dirsi che era l’ultima.
Che dovevano smettere.
Ed invece si ritrovavano sempre in quel luogo.
Lontano da tutto e tutti.
Lontano dalla magia.
Lontano dalla guerra che imperversava.
Lontano da ogni potere.
I gemiti sono sempre più forti, causati da movimenti altrettanto decisi.
Si stringono forte a vicenda, come se temessero di veder andare via l’altro.
«Non me ne vado.»
«No. Non te lo permetto.»
Lei sorride prima di gemere nuovamente.
«Ti amo, Morgana.»
«Ti amo, Merlino. »
Si baciano.
Si guardano.
Ed all’unisono emettono un’ultima frase.
«Tutto deve finire.»
***
Tutto è finito, quella notte.
E si trovano , l’un di fronte all’altra.
Pronti per l’ultima battaglia.
Mentre i momenti passati , riaffiorano nei ricordi. Prepotenti.
Si guardano ancora una volta.
«Ti amo.»
Due parole, dette all’unisono.
Due parole veritiere.
E loro cadono.
Colpiti dalla loro stessa magia.