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Autore: _KimNui_    20/01/2014    1 recensioni
Kyungsoo non si voltò neanche verso quella voce calda come i granelli di sabbia che scivolavano sui suoi piedi, semplicemente si voltò verso il mare, quella distesa blu che aveva sempre trasmesso una sensazione di tranquillità e lanciò quell’ oggetto a lui insignificante tra le mani dell’ oceano. Accanto a lui il ragazzo sorrise come per ringraziarlo di quel gesto. E lì, in quel momento, nell’ incrociare quegli occhi la sua prima scelta fu fatta.. "le lacrime non avrebbero mai superato quel confine formato da quegli occhi" Improvvisamente la sua passeggiata non fu più solitaria, e forse anche la sua vita. Affianco a lui? Jongin.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘’Raccontami la tua storia’’... Quante volte ho sentito pronunciare queste parole, quante volte al loro risuonar nell'aria ho sentito dentro di me sensazioni fin troppo conosciute e altre che cambiavano aumentando la confusione dentro di me.
La mia storia... A che cose poteva servire l'essere a conoscenza della mia vita. Avrei potuto iniziare con un "c'era una volta.." come tutte quelle fiabe che i nostri genitori ci raccontavano da piccoli, ma la vita non è una fiaba anche se alle volte nasconde, tra le infinite e fitte reti quella morale tanto attesa sconosciuta al protagonista fino alla fine. Avrei potuto mentire raccontando la vita del ragazzo che abitava nell’ appartamento di fronte al mio, ma poi mi resi conto che non la conoscevo, non lo conoscevo. Allora ho sempre iniziato con quella semplice frase che dava il via ad un susseguirsi d'azioni ma sopratutto di decisioni...
È iniziata così, lì in quel giorno d'estate , era come essere in quei film romantici o nei sogni di una ragazzina innamorata. Un giorno d'estate, un sole nel cielo, una scelta di un ragazzo.

Kyungsoo camminava lungo quella spiaggia affollata, lasciando che la sabbia calda, quasi bollente ricoprisse i suoi piedi scalzi. In quel momento forse si stava soltanto chiedendo perchè non indossasse le sue ciabatte che teneva strette tra le dita della mano, ma non gli importava andava bene così. Era quasi rassicurante quel calore; ad un tratto una conchiglia interruppe la sua passeggiata solitaria, perchè anche se attorno a lui la gente  continuava la propria vita, lui era solo.

Lentamente abbassò il suo corpo permettendo alla conchiglia di graffiare con la sua superficie ruvida il palmo della sua mano. Era semplice nulla di particolare, uguale a molte altre.

Poi si accorse di quella leggera imperfezione, un simbolo? No un nome intagliato tra quel color corallo. Gli sembrò buffo probabilmente, chi poteva scrivere su una conchiglia un nome... Che significato poteva avere?

-Ho pensato che se avessi scritto il suo nome su quella conchiglia e l’avrei lasciata tra le onde del mare, il suo ricordo si allontanasse da me- quelle parole erano la risposta alla sua muta domanda, era il vento che soffiava lento, erano parole di un ragazzo che non voleva lasciare. Kyungsoo non si voltò neanche verso quella voce calda come i granelli di sabbia che scivolavano sui suoi piedi, semplicemente si voltò verso il mare, quella distesa blu che aveva sempre trasmesso una sensazione di tranquillità e lanciò quell’ oggetto a lui insignificante tra le mani dell’ oceano. Accanto a lui il ragazzo sorrise come per ringraziarlo di quel gesto. E lì, in quel momento, nell’ incrociare quegli occhi la sua prima scelta fu fatta.. "le lacrime non avrebbero mai superato quel confine formato da quegli occhi" Improvvisamente la sua passeggiata non fu più solitaria, e forse anche la sua vita. Affianco a lui? Jongin.

I giorni passavano e quel giorno d'estate diventava un ricordo lontano, quasi dimenticato in quanto sovrastato dai momenti passati giorno dopo giorno.

-Hey- la sua voce risuonava distorta attraverso la cornetta del telefono  - Senti oggi ho lezione va bene se ci vediamo per il pranzo? Questa volta offri tu- alla fine di quelle parole si poteva quasi vedere il ghigno che si era formato sulle labbra di Jongin. Kyungsoo sorrise a quelle parole o forse sorrise a quel ghigno che si era immaginato -Okok va bene mi devo far perdonare ho capito- disse immaginando la sera di qualche giorno fa dove a causa sua non avevano potuto finire la serata in bellezza, o sarebbe più giusto dire tra le braccia di qualche ragazza. Con il sorriso ancora tra le labbra e dopo aver concluso quella conversazione si avviò verso l'università, ma quel sorriso non era più dovuto al ricordo di quella sera, ma bensì al pensiero del futuro ormai prossimo trascorso con lui. Perchè ormai si era reso conto che quella sera, quello sbaglio non era stato un ingenuo errore, ma era stata una risposta a quelle carezze troppo profonde, a quei sorrisi troppo sinceri, a quelle parole troppo sensuali non dirette a lui, ma ad una ragazza sconosciuta, non a lui.

Dopotutto il destino aveva scelto così a Jongin importava soltanto del calore che una qualsiasi ragazza poteva donargli e non a quel filo che li teneva uniti, ma forse quel filo era visibile soltanto ai suoi occhi.
Soltanto lui vedeva quel legame che superava l'amicizia e sconfinava in qualcosa di più grande.
Jongin  l'aspettava come sempre in quel bar scoperto per caso durante le loro "ore di lezione"  che trascorrevano gironzolando di qua e di là. Accanto a lui Sehun un suo vecchio amico, si era presentato a  Kyungsoo come l'amico di avventure, e a quelle parole una fitta di gelosia colpì il suo cuore.
Si sedette al tavolo come nulla fosse e trascorse quel tempo non nel modo da lui sperato.

Al ritorno a casa però qualcosa fece si che la sua routine subisse un cambiamento. Un post-it giallo si distingueva dal marrone, e nello stesso modo una scritta blu risaltava tra quel mare giallo ":)" nulla di più.
Un semplice smile riempiva quel pezzetto di carta. La cosa lo fece sorridere, era da un po’ che riceveva qualche dono o bigliettino ma non era ancora a conoscenza della persona che alleviava le sue brutte giornate con quei semplici pensieri. Non erano nulla un semplice bigliettino con parole incoraggianti o con un piccolo disegnino, oppure poteva trovare un fiore o un cioccolatino niente di più.

All' inizio aveva sperato in Jongin ma le sue speranze svanivano ogni volta che si domandava come aveva potuto fare tutto quello se passava il tempo con lui, quando avrebbe potuto compiere quei piccoli gesti. I suoi pensieri poi si rivolsero a quella ragazza che arrossiva sempre in prima fila al corso d'inglese, era sempre gentile con lui e quei sorrisi che gli rivolgeva erano pieni di significati e speranze. Oppure sarebbe potuto essere quel ragazzo della mensa, lo trovava sempre a guardarlo. In ogni caso non  aveva importanza chi fosse lo ringraziava soltanto di risollevare le sue giornate.

Non aveva mai raccontato a Jongin di quei regali, gli sembrava stupido, ma quando fu lui a trovare il fiore all'interno della sua borsa non seppe che dire. Sapeva che quel fiore proveniva dalla persona misteriosa e stava aspettando le risa di Jongin e le sue prese in giro, ma la reazione che si verificò fu completamente differente da quello che si stava immaginando. Jongin gli chiese che cosa significava e lui guardando quel piccolo fiore sorrise - non lo so il significato di questo gesto anzi… - il sui viso arrossì leggermente- …tutto questo può avere soltanto un significato, ma va bene così- rispose Kyungsoo senza distogliere lo sguardo dal fiore che Jongin teneva tra le mani.

Quello che successe dopo fu totalmente inaspettato, era quasi un sogno. -Bene da quando continua questa storia? Evidentemente non sono abbastanza importante da esserne a conoscenza- disse Jongin, nella sua voce si poteva quasi sentire una nota diversa dal solito. Gelosia? Kyungsoo era troppo confuso per riuscire a distinguere quella piccola differenza. Era troppo confuso per notare quella strana luce negli occhi, era troppo confuso per rispondere. Jongin si allontanò non voleva aggiungere nulla e Kyungsoo lo guardò andarsene senza riuscire a dire nulla. Perchè era rimasto in silenzio? Non lo sapeva dire neppure lui, sorpresa? Confusione? Mistero.

Lungo la strada di ritorno ripensò a quel momento, i suoi occhi erano immersi in quegli attimi passati.

Giunto al suo appartamento cercò le chiavi che come sempre per mistero finivano in fondo alla sua tracolla. Per trovarle dovette togliere il suo blocco per gli appunti, il quale una volta circondato dall'aria senza limiti fa scivolare lievemente un foglio a quadretti a terra. Rivelando il disegno di un volto, il suo volto.

Kyungsoo lo raccolse guardandolo attentamente. Iniziò a sentire una strana sensazione nascergli dentro.. Non per il disegno, era bello non poteva dire nulla, ma da quella scritta nera nell'angolo "smettila di vietare al tuo viso di sorridere, una semplice discussione non può permettere di togliere il sole a questo mondo’’.
Non riusciva a capire come quella persona era riuscita a mettere quel disegno all'interno della sua borsa dopo quell’ incontro confuso con Jongin. Era impossibile. Mille dubbi crescevano.

Chi era quella persona?

Il giorno seguente non aveva lezione così decise di rimanere a letto fino a tardi. Fu svegliato da una chiamata di Jongin . -Hey, scusa per come mi sono comportato ieri posso venire un attimo da te?- ovviamente accettò, non gli avrebbe mai negato nulla. Quando Kyungsoo arrivò era appena uscito dalla doccia dopo una rinfrescata mattutina, appena lo vide non poté negargli un sorriso. Jongin iniziò a scusarsi, ma lui non capiva quelle frasi troppo veloci, troppo confuse. Si sentiva frastornato da tutta quella situazione. Poi un gesto inatteso, una bacio soltanto sognato.

Le mani di Jongin accarezzavano piano il suo viso, poi le spalle per finire su suoi fianchi. Il suo cuore batteva veloce, aveva iniziato una corsa senza meta, come lui aveva iniziato un viaggio senza destinazione.

Quel pomeriggio si sentì amato, niente problemi inutili, niente fatti strani. Soltanto lui e Jongin. Nulla più. Il tutto toccava l'impossibile, ma non ci voleva dare  peso quello che aveva soltanto animato i suoi sogni si era trasformato nella realtà.

I giorni passavano e la storia con Jongin viveva scalpitante nel suo cuore. Erano diventati momenti indimenticabili.

L'unica nota stonata in quella fantastica sinfonia?? Quei regali non più attesi ma temuti. All'inizio era ritornato all'idea iniziale: Jongin, ma lui continuava a dire che non sapeva nulla e anzi era diventato più protettivo nei suoi confronti, e quel senso di sicurezza non faceva che tranquillizzare Kyungsoo. Ma la situazione non faceva che peggiorare, i messaggi iniziavano a diventare opprimenti e preoccupanti.
   
 
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