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Autore: Breathy    21/01/2014    2 recensioni
La vita di Zoe era totalmente cambiata da quando suo fratello Harry era morto insieme ai genitori in un incidente stradale.
Era difficile andare avanti da sola, lavorare e allo stesso tempo studiare.
L'unica cosa che voleva era finire il suo ultimo anno di superiori e andare via da Holmes Chapel.
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Louis era il migliore amico di Harry.
Prima della morte del ragazzo, trascorrevano la maggior parte del loro tempo libero insieme, si conoscevano da tanto di quel tempo che ormai si consideravano fratelli.
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Zoe e Louis si odiavano da quando quest'ultimo aveva staccato una gamba alla Barbie preferita di Zoe.
Fin quando dopo la morte di Harry, Louis inizierà a prendersi piano piano cura di Zoe.
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«Lo so che tu ti reputi abbastanza forte da farcela da sola ma io so che non è così. Voglio prendermi cura di te e starti vicino. Voglio prepararti la colazione al mattino, venirti a prendere a scuola e farti ridere così tanto da farti dimenticare tutto il male che hai provato».
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pranzo, a cui si era aggiunto anche il patrigno di Louis, era trascorso in modo piacevole.
Johannah era un'ottima cuoca e oltre ad aver cucinato quel delizioso arrosto, aveva preparato una torta alle mele che Louis aveva divorato in meno di un minuto sotto lo sguardo minaccioso della madre.
Si trovava bene in quella famiglia, era accolta come una figlia. In quella casa poteva essere se stessa, senza avere quella paura di essere guardata con compassione, perchè se c'era una cosa che li univa tutti era lo stesso dramma, la morte dei loro cari.
La giornata passó troppo in fretta in compagnia della famiglia Tomlinson, aveva passato il pomeriggio con le sorelline gemelle di Louis, Daisy e Phoebe che l'avevano obbligata a guardare i cartoni animati con loro. Poi, era stata trascinata da Charlotte nella camera di quest'ultima e avevano chiaccherato a lungo.
Zoe e Charlotte era migliori amiche da sempre. Si erano consolate a vicenda quando avevano ricevuto un due di picche da un ragazzo, avevano passato pomeriggi davanti alla TV con una vaschetta di gelato al cioccolato sulle gambe ed erano inseparabili.
L'unica cosa strana che Zoe aveva notato quel pomeriggio, era la mancanza di Louis. Di solito quel rompiscatole era in giro per casa a lamentarsi di qualcosa o a torturare la povera ragazza. Non osò chiedere a Lottie dove fosse, preferì rimanere in silenzio sull'argomento. Non voleva che la sorella del moro pensasse che da parte di Zoe ci fosse interessamento per quel ragazzo dagli occhi azzurri.



Era giunta ora di cena e a Zoe sembrava maleducato rimanere dopo aver trascorso tutto il giorno in quella casa, così prese la borsa e si diresse verso la sala da pranzo dove tutta la famiglia si era riunita per apparecchiare la tavola: li salutó tutti sotto lo sguardo minaccioso di Lottie che avrebbe voluto che la ragazza.rimanesse, Johannah che le chiedeva di restare e le due gemelline che le si erano attaccate alle gambe a mo' di koala impedendole di muoversi.
«Tesoro, non dai alcun fastidio. Puoi rimanere anche a dormire qui, la stanza degli ospiti è libera».
«No, Jo. Grazie lo stesso ma preferisco andare».
«Come vuoi, cara. Sentiti libera di tornare quando vuoi. Sei sempre la benvenuta».
Zoe le rivolse un'ultimo sorriso prima di dirigersi verso la porta, ma prima che potesse mettere la mano sulla maniglia questa si aprì di scatto, rischiando di prenderla in pieno.
Sulla soglia della porta comparve Louis, bagnato dalla testa ai piedi.
«Che ci facevi dietro la porta? Volevi giocare a nascondino? Se è così mi unisco anche io!» disse il ragazzo ridacchiando.
«No, idiota. Sto andando a casa» disse Zoe aprendo la porta, ma venne subito bloccata da Louis che le si mise di fronte.
«Levati Louis!».
«No, no. Tu rimani qua» disse il ragazzo prendendola per le spalle e dirigendola verso la sala da pranzo.
«Mamma, aggiungi un posto a tavola. Zoe rimane» le gemelline iniziarono a saltellare felici mentre Johannah le rivolse un sorriso.
«Fuori piove» aggiunse il ragazzo poco dopo.
«Non l'avremmo mai detto, Louis. Pensavamo avessi preso parte ad una festa in piscina, oltretutto in autunno» disse Lottie ironica alzando gli occhi al cielo facendo ridere Zoe.
«Si vede che sei amica di Zoe, fate tutte e due le stesse battute penose» disse il ragazzo ridacchiando «Vado a cambiarmi, torno subito» aggiunse.
«Siediti pure, cara. Sono contenta che alla fine tu sia rimasta» disse Johannah sorridendo a Zoe.



La cena era ormai in tavola da mezz'ora e tutti aspettavano solo l'arrivo di Louis per iniziare a mangiare.
«Mamma, io ho fame!» si lamentò Phoebe.
«Felicite, vai a chiamare tuo fratello» disse Johannah.
«Non può andarci Lottie? ».
«Ma vado sempre io a chiamarlo!» rispose Charlotte.
«Non è vero» ribattè Felicite.
Iniziarono a litigare fin quando Zoe non si alzó dalla sedia e annunciò che sarebbe andate lei a chiamare Louis.
Johannah le rivolse uno sguardo di ringraziamento.
Salí le scale e si soffermó sulle foto incorniciate e appese al muro del corridoio.
Ritraevano la famiglia Tomlinson, la nascita delle gemelline, la festa dei quindici anni di Lottie. Era arrivata di fronte alla porta della camera di Louis e proprio accanto a questa era appesa l'ultima foto: Harry e Louis il giorno del loro diploma.
Si vedevano chiaramente le loro espressioni di felicità, forse più per aver finito la scuola che per aver preso il diploma. Fissó la foto per alcuni secondi fin quando non sentì le lacrime scorrere silenziose sul suo viso. Ormai quei tempi erano solo ricordi. Harry era morto. Proprio lui che le aveva promesso che l'avrebbe difesa sempre, che avrebbe preso a pugno il primo che l'avrebbe fatta star male. Lui che avrebbe voluto scegliere il nome del primo figlio di Zoe, lui che scriveva canzoni e che gliele canticchiava nell'orecchio quando stava male. Era arrabbiata con Harry, lui l'aveva lasciata sola, lui non aveva mantenuto le sue promesse.
Si asciugó le lacrime e bussó alla porta di Louis. Attese qualche secondo e quando non ricevette risposta decise di aprire la porta.
La prima cosa che vide fu Louis con addosso solo un paio di pantaloni, era di spalle e stava ascoltando della musica.
Ed era senza maglietta. Poteva vedere i muscoli tonici delle sue braccia e le sue spalle larghe.
Zoe arrossì ancora di più quando Louis si voltò. Immediatamente si levò le cuffie dall'orecchio e se in un primo momento parve imbarazzato, un sorriso malizioso prese posto sul suo viso.
«Se avessi saputo che saresti venuta mi sarei preparato per bene».
«Smettila e vestiti in fretta. Stiamo aspettando te per mangiare» disse Zoe dirigendosi verso la porta ma Louis fu più veloce di lei, la prese per un polso e la bloccò, per la seconda volta in quel giorno.
«Te ne vai già?» sussurrò all'orecchio di Zoe.
Non che Louis le piacesse ma quel comportamento la mandó in iperventilazione. Il ragazzo iniziò a fissarla a tre centimetri dalle labbra. Tra di loro era iniziato una specie di gioco e Zoe non aveva intenzione di perdere: prese la prima maglietta che vide e la lanciò al ragazzo.
«Vestiti in fretta. Le gemelle hanno fame» disse la ragazza uscendo dalla stanza.




«Ho messo le lenzuola nuove al letto, qui ci sono le coperte. Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi. Buonanotte, Zoe» le disse Johannah.
«Grazie mille, buonanotte».
Alla fine, si era lasciata convincere dalla famiglia e aveva accettato di trascorrere la notte da loro, anche se inizialmente aveva intenzione di rifiutare.
Quella casa le ricordava troppo Harry, c'era foto sue e di Louis in ogni stanza.
Dopo aver infilato il pigiama leggermente piccolo imprestatole da Lottie, si mise a letto e chiuse gli occhi cercando di addormentarsi.
Si rigirava nel letto da ormai un'ora non riuscendo a trovare una posizione comoda.
Decise di uscire dalla stanza per andare a prendere un po' d'aria in giardino. 
Si sdraiò su una delle tante sdraio poste vicino alla piscina e fissó il cielo. Nonostante Holmes Chapel avesse un clima piovoso, quella sera si vedevano le stelle anche se la temperatura fredda che caratterizzava le sere autunnali si faceva sentire.
Si sentì sola anche guardando le stelle.
Loro era miliardi mentre lei era sola.
Nessuno si sarebbe più preso cura di lei; nessuno le avrebbe preparato la colazione, nessuno la sarebbe venuta a prendere a scuola. Nessuno le avrebbe organizzato le feste di compleanno, nessuno si sarebbe preoccupato di come sta. Le mancavano così tanto.
Harry le aveva promesso che lui non l'avrebbe mai fatta star male perchè lui era suo fratello. E allora perchè stava piangendo per lui? Perchè non era lí a consolarla?
Iniziò a singhiozzare e a tremare dal freddo contemporaneamente. 
Lei non era abbastanza forte per farcela da sola.
«Manca tanto anche a me» una voce alle sue spalle la fece sussultare «Ma anche se non lo vedi, lui è sempre con te Zoe» era la voce di Louis «E so che non vorrebbe vederti piangere».
Il ragazzo si fece spazio sulla sdraio e fece appoggiare la testa di Zoe sul suo pezzo e inizió ad accarezzarle i capelli.
«Mi ha lasciata sola» sussurrò la ragazza.
«Non avrebbe mai voluto farlo» iniziò Louis «Ma dobbiamo essere forti, lui,vorrebbe questo per noi» finì il ragazzo iniziando a piangere.
Zoe lo guardò per un attimo: per tutto questo tempo non si era accorta che.anche Louis soffriva, era troppo impegnata ad odiarlo per accorgersene.
Infine, si addormentò tra le braccia di Louis cullata dai battiti del suo cuore.






  
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