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Autore: AmericanDream    22/01/2014    0 recensioni
Seguito di “Un nuovo inizio... Insieme”.
È venuta più lunga del previsto quindi l'ho divisa in due parti, spero che vi piaccia. Recensite ;)
DAL TESTO:
Era come essere tornati ai vecchi tempi ma adesso qualcosa stava cambiando, non volevano evitare l'argomento "scottante" ma semplicemente fare un passo alla volta, senza bruciare le tappe. Entrambi sentivano che da questa storia poteva nascere qualcosa di importante e non volevano rovinare tutto solo per soddisfare i loro bisogni momentanei.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Primo appuntamento

Amy sta facendo avanti e indietro tra l'armadio e lo specchio nel salotto. Dalla notte in cui Dylan la trascinò fuori dal suo appartamento quasi a forza, lei riprese in mano la sua vita, ritornò a lavoro, recuperò i contatti con le sue amiche e iniziò di nuovo ad uscire. Lei e Dylan, inoltre, iniziarono a vedersi molto più spesso solo per semplici serate tra amici in cui vedere vecchi film o parlare del passato. Era come essere tornati ai vecchi tempi ma adesso qualcosa stava cambiando, non volevano evitare l'argomento "scottante" ma semplicemente fare un passo alla volta, senza bruciare le tappe. Entrambi sentivano che da questa storia poteva nascere qualcosa di importante e non volevano rovinare tutto solo per soddisfare i loro bisogni momentanei. Preferirono, dunque, aspettare alcune settimane prima di cimentarsi in qualcosa di concreto, in modo da poter stabilizzare la loro amicizia e poi fare il grande passo.

Ebbene era giunto il momento, oggi era il loro primo appuntamento ufficiale. Amy era terribilmente nervosa, Dylan non le aveva detto niente a proposito dell'appuntamento e lei non sapeva cosa indossare o cosa aspettarsi, stava andando nel panico. Era ferma davanti all'armadio da ben due ore, aveva provato sei vestiti diversi, quattro paia di jeans e otto magliette e l'unico risultato che ottenne fu un armadio svuotato e un appartamento a soqquadro. Alla fine optò per un pantacollant nero aderente, dei stivali marroni a tacco 12 e un top che giocava sulle diverse tonalità del marrone, le arrivava poco sotto al sedere, era leggermente tagliato sul davanti e stretto da un cinturino nero sotto al seno. Era abbastanza elegante nel caso fossero andati in un ristorante di lusso ma non troppo nel caso fossero andati in una pizzeria, in poche parole era perfetta per un primo appuntamento. A completare il suo magnifico look vi erano una collana color marroncino scuro che le scendeva morbida fino al seno, un filo di trucco e alcune mollette che intrecciavano i suoi capelli dorati.
Come al solito, Dylan si presentò puntuale come un orologio svizzero, sorprendendola con un mazzo di lilium colorati.
"Sei bellissima Amy" le disse tutto emozionato non appena la vide. Sapeva sempre come farla arrossire.
"Allora, neanche questa volta hai intenzione di dirmi dove stiamo andando ?" domandò mentre lo invitava ad entrare giusto il tempo per prendere un vaso e metterci i fiori dentro.
"No, sarà una sorpresa"
"Ah già dimenticavo che ti piace essere al centro dell'attenzione"
"Senti chi parla 'miss io non esco dal mio appartamento fino a quando non vedo il principe azzurro con la carrozza' , ma per favore"
"Sai sapevo che me lo avresti rinfacciato e sentiamo saresti tu il principe azzurro? Più che una carrozza questa sembra una slitta trascinata da un asino" osservò divertita Amy quando arrivarono davanti all'auto di Dylan.
"Ha ha molto divertente, questa macchina apparteneva a mio nonno, ha un valore affettivo" le rispose a tono Dylan mentre entravano nell'auto, non nascondendo, tuttavia, il viso imbronciato. Quanto poteva essere adorabile? Amy lo guardò intenerita ma decise comunque di non assecondarlo.
"Sai queste sorprese stanno iniziando ad essere snervanti"
"Mi dispiace per lei milady ma ci dovrà fare l'abitudine perché ho intenzione di usare tutte le armi a mia disposizione pur di conquistare il suo cuore." disse teatralmente Dylan per poi accendere la macchina e partire, soddisfatto dall'espressione imbambolata di Amy, la quale, invece, rimase senza fiato.
Dopo una quarantina di minuti, Dylan, si fermò davanti ad un ristorante.
"Harusaki? È un ristorante giapponese questo?" domandò Amy con tono scettico leggendo il nome del ristorante."Sì e allora? Da quando ti conosco dici sempre che ti piacciono le cose esotiche e che vorresti provare i tipi di cucina più strani. Ora vedremo se hai il coraggio per farlo" la sfidò Dylan.
"Guarda che non è per me che mi preoccupo."
Quando entrarono nel ristorante Amy poté osservare lo stile classico misto a quello orientale che caratterizzavano l'arredamento del locale. Era evidente che il ristorante aveva una certa classe, l'ingresso era segnato da un arco di mattoni ornato ai lati da due tende rosse dalla stoffa pregiata, davanti ad essa vi era un bancone di legno di ciliegio dietro al quale sedeva una donna dai tratti orientali che non appena vide la giovane coppia, la accolse con un sorriso.
"Buonasera, avete una prenotazione?"
L'accento ben udibile della giovane ragazza fece scappare una risatina ad Amy che cercò, invano, di nasconderla per paura di sembrare maleducata. Non appena Dylan diede il nome con il quale aveva fatto la prenotazione, la donna li fece accompagnare da un cameriere fino al tavolo. La sala era enorme e molto ben arredata, dalla parte destra c’erano enormi finestre con vista sul fiume e coperte anch'esse da tende rosse su entrambi i lati, la parte sinistra, invece, era decorata con vasi di fiori e piccole statue sopra le quali, appeso alla parete, vi era un immenso quadro che riportava un dipinto fatto a mano della maestosa muraglia cinese. Il pavimento era fatto di parquet e un gigantesco lampadario a goccia illuminava tutta la sala. Il tavolo che Dylan aveva esplicitamente richiesto si trovava proprio vicino ad una delle finestre e quando si accomodarono Amy poté osservare la splendida vista che si ritrovò davanti. L’estate e il caldo si stavano avvicinando mentre le giornate si stavano già allungando quindi Dylan decise di giocare questa carta a suo vantaggio scegliendo un ristorante in prossimità dell’Hudson e prenotando, appunto, un tavolo vicino alla finestra in modo che Amy si lasciasse trasportare dalla bellezza degli ultimi raggi di sole che si nascondevano dietro le acque del fiume e dei bellissimi colori che variavano dal giallo chiaro all’arancione, al rosa e, prima che scendesse la notte, al lilla. Come da lui previsto infatti, questo paesaggio non passò inosservato alla ragazza che per tutta la durata della serata si concesse diversi istanti per osservarlo.

Il cameriere li fece accomodare al tavolo e porse loro due menù per poi allontanarsi in attesa delle loro ordinazioni.

“Allora, come hai trovato questo ristorante?”

“Bè sai ho chiesto un po' in giro, mi sono informato e voilà”

“Hai cercato su internet non è vero?”

“Ok mi hai preso, non potevo andare dai miei amici e dire 'ehi chi conosce un ristorante giapponese, si insomma avete presenti quelli dove ti servono il pesce con l'amo ancora attaccato alla bocca che cerca di scappare? Si proprio uno di loro, sapete vorrei portarci una ragazza' dai sarebbe ridicolo. Al giorno d'oggi nessuno va in ristoranti del genere!”

Amy non poté fare a meno di ridere guardando la sua ridicola espressione.

“Sai hai proprio ragione, sarà per questo che la cucina giapponese è in crisi al punto da conquistare un quarto del mercato economico internazionale”

Dylan le sorrise incassando il colpo e, sorvolando il sarcasmo di Amy, le si avvicino sussurrandole

“Secchiona”

“Scemo”

Scoppiarono entrambi a ridere, la serata si stava svolgendo nel migliore dei modi e loro non potevano desiderare altro.

“Allora cosa ordiniamo?”

“Qualcosa di ben cotto possibilmente”

“Non penso che tu sia venuto nel posto giusto”

“Sono con te, non può essere il posto sbagliato”

Amy lo guardò negli occhi ma non riuscì a reggere il suo sguardo così profondo quindi abbassò gli occhi sul menù arrossendo. Dylan vedendola in imbarazzo decise di alleggerire a tensione.

“Allora ti piace il ristorante?

“Sì, non è come lo avevo immaginato, insomma nei film è diverso hai il cuoco che cucina davanti a te e tutte le persone sono sedute intorno al tavolo a semicerchio, come se fosse al bar e non al ristorante. Qui invece è diverso, il ristorante ha classe, è lussuoso, insomma mi piace”.

Dylan fu sollevato nel sentire la sua approvazione.

La serata prosegui tranquilla tra chiacchiere e risate, Dylan rischiò diverse volte di strozzarsi, prima con gli antipasti e poi con i secondi, mentre Amy non riuscì a smettere di sorridere nemmeno per un momento, riempendo di gioia il cuore del ragazzo.

  
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