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Autore: _AppleJack_    22/01/2014    4 recensioni
Distretto 12.
17 anni dopo la fine della rivolta.
Capitol City ieri, Capitol City oggi, Capitol City domani.
Nuovi personaggi, nuova storia, ma soprattutto: Nuovi Hunger Games.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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CAPITOLO DICIOTTO





Esco correndo dalla casetta. Il cielo inizia a tingersi di rosa, ormai dovrebbe sorgere il sole. Corro incurante del dolore al labbro rotto e colante di sangue caldo. L’unico pensiero che ho è che devo raggiungere il più velocemente possibile Kelan e portarlo via. Haymitch prova a urlarmi che ormai è troppo tardi ma io non lo ascolto. Mi sono sempre sbagliata su di lui. Sul bene che ha finto di voler nei miei confronti. Era solo per tenere pronto e sotto controllo il suo piccolo esperimento. Ma non è questo il momento dei sentimentalismi, devo raggiungere il più veloce possibile mio fratello e portarlo via da qui. Corro veloce come non mai, quasi non tocco neanche il terreno da quanto vado veloce. Anche Ame fatica a tenermi il passo. Arrivo alla recinzione e la scavalco con un salto incredibilmente alto. Una volta atterrata riparto con la mia corsa frenetica. La gente sta ancora dormendo, a parte alcuni. Arrivo a casa apro la porta e vado in camera di Kelan. Sta ancora dormendo. Lo sveglio agitandolo dicendogli che dobbiamo andarcene immediatamente da qui. Lui vede il terrore nei miei occhi e non fa domande, si alza e si veste, io nel frattempo ho già fatto due zaini con dentro roba da mangiare vestiti e tutto quello che potrebbe servirci compreso un gran numero di coltelli. Appena finisco ne lancio uno a lui e lo trascino fuori di casa. “ Tieni il mio passo ok? E seguimi!” gli dico non appena riparto a correre. Lo vedo titubante, ma non appena si rende conto che sono veramente veloce accelera anche lui. Rifaccio a ritroso la strada fino ad arrivare nel bosco. E lì li sento. Urla di centinaia di pacificatori che arrivano dalle strade. Urlano di trovarci e di prenderci vivi. Fortunatamente da qui non riesco a vederli, anche se so già che distruggeranno tutto pur di trovarci. Ma ora non posso pensare a questo. Devo solo mettere in salvo me e mio fratello. Recupero due archi e tutte le frecce che riesco a portare. E riparto con la mia corsa stando ben attenta a non prendere la strada per la casetta e a lasciare impronte. Kelan mi segue senza dire una parola. Non so bene dove sto andando, sto cercando di allontanarmi il più possibile. Dopo circa tre ore mi dico che siamo abbastanza lontani e decido di fermarmi ad un piccolo laghetto per rinfrescarci. Siamo sfiniti e l’adrenalina non fa più il suo effetto. Kelan mi guarda con il fiatone “ Si può sapere cos’è successo? Perché siamo scappati così? E perché i pacificatori ci stavano cercando?” io mi concedo due lunghe sorsate d’acqua prima di rispondergli. “ Non ho abbastanza tempo per spiegartelo adesso. Dobbiamo mettere più distanza possibile tra noi e loro. Fidati di me ok?!” lui annuisce “ Almeno sai dove andare?” io ci penso un attimo “ Si. Ho un amico nel distretto quattro che ci aiuterà di sicuro. Adesso rimettiamoci in marcia.” Riempiamo le borracce e ripartiamo. Non più correndo ma comunque con un’andatura sostenuta. Continuiamo anche un pezzo durante la notte, dato che entrambi riusciamo a vedere abbastanza bene. Dopo ben quattordici ore di cammino mi dico soddisfatta e ci concediamo una cena veloce. “ Ora mi spieghi almeno perché stiamo scappando?” mi chiede mio fratello. “ Sai bene che entrambi abbiamo queste capacità, intendo la resistenza, la velocità, un udito molto sviluppato come anche la vista, no?” chiedo io. Ormai ho capito che anche lui lo sa. Da quando la notte sul treno mi aveva tappato la bocca per non farmelo dire. Lui annuisce piano. “ È per questo che stiamo scappando Kelan. Loro ci rivogliono.” Mi giro dall’altra parte e dico piano “ Ora dormi. Faccio io il primo turno.” So di non aver risposto alla sua domanda ma non mi va proprio di parlarne adesso. Sono ancora troppo sconvolta da quello che è successo oggi. Rimango a riflettere per un paio d’ore e quando sto per svegliare Kelan per farmi dare il cambio mi rendo conto che ha preso ad agitarsi e a mormorare parole incomprensibili. Provo a svegliarlo chiamandolo e scuotendolo piano ma mi accorgo di non ottenere risultati. Anzi, inizia ad agitarsi ancora di più e fatico a tenerlo fermo. Lancia un grido e apre gli occhi di scatto. Anche io grido. I suoi occhi. Hanno la pupilla allungata come era capitato a me. Sembrano proprio gli occhi di un lupo. Ma noto che anche lui mi sta guardando così. “ Cos’hanno i tuoi occhi?” domandiamo all’unisono. Entrambi ci alziamo di scatto e  prendiamo tra le mani l’uno la testa dell’altro per garantire una miglior vista alla poca luce che filtra. Osservandolo bene non noto nulla di insolito. Eppure ero convinta di aver visto bene. Ci stacchiamo e gli chiedo se ha voglia di darmi il cambio. Appena mi sdraio a terra mi addormento sfinita dalla lunga giornata. Mi risveglio un po’ di ore dopo, il cielo ha appena iniziato a tingersi di rosa. Facciamo una breve colazione e ci rimettiamo in marcia. Parliamo pochissimo. Io sono sempre avanti mentre Kelan mi segue stando zitto e tenendo il mio passo. Noto che è molto migliorato rispetto a quando eravamo nell’arena. Lì faticava a starmi dietro o a riconoscere una pista di un animale mentre adesso è molto più bravo. Ogni volta che sento un rumore, anche lontano, accelero. Mi sono fissata di voler raggiungere il distretto quattro in massimo cinque giorni. Ancora non capisco perché ho paura di affrontare l’argomento con mio fratello. Non ha più fatto domande, sul perché della nostra fuga. Ci fermiamo per la notte ed è lui a fare il primo turno. Mi addormento quasi subito. Ma anche il mio non è un sonno tranquillo. Tutti i fantasmi mi perseguitano, e tra di loro c’è anche Haymitch che continua a ripetermi le ultime parole che mi ha detto l’altro giorno “ non era previsto che diventaste così.. ” e poi quella terribile parola che ha detto. Mi si è spezzato il cuore! Anni buttati proprio nel cesso, anni dove ha sempre fatto finta di volermi bene, invece ero solo la sua ultima speranza.  Vengo svegliata da Kelan che mi guarda preoccupato. Appena si rende conto che sono sveglia si allontana e si risiede. Ci guardiamo per un po’ fino a quando lui non rompe il silenzio. “ Tu cosa sogni?” ma certo, non sarò mica l’unica che fa sogni inquietanti tra i due. “ Tutti i tributi che si arrabbiano con me dicendo che io non meritavo di tornare a casa. Che non avevo nessuno a piangere per me mentre loro avevano una famiglia. E solo quando sono arrivata a casa me ne sono resa conto. Quando sono scesa dal treno e in piazza ho visto la famiglia di Austin che piangeva. Te invece?” lui scuote piano la testa “ Mi rivedo uccidere tutti i ragazzi che ho fatto fuori con così tanta semplicità. Sono stato preparato per una vita intera a partecipare agli Hunger Games. Tutti nel mio distretto non fanno altro che ripetere che è un onore potervi partecipare e dimostrare alla capitale la propria forza. Ma alla fine non è vero. Ti preparano una vita per andare ad ammazzare bambini più piccoli di te e basta. Dovevi vedere le loro facce quando sono tornato a casa. Le loro facce mentre guardavano i filmati delle morti che avevo provocato. E mi sono reso conto che fino a due mesi fa anche io ero come loro. E poi guardo te. Il tuo distretto quando ti ha accolta. Erano tristi. Ma non perché fossi tornata tu. Perché questo voleva dire che da adesso avrebbero ripreso a vivere nell’ansia per un’altra mietitura. Avevano paura per i loro figli o per quello che sarebbe successo.” Non mi ha mai guardata negli occhi. E adesso si è girato e messo a dormire. Faccio il mio turno ripensando alle parole che mi ha detto. E appena il cielo si rischiara ci rimettiamo in marcia. Passiamo così altri tre giorni. Camminando in silenzio e fermandoci solo per mangiare e dormire. Non ho mai avvertito dei suoni o rumori di persone quindi sono abbastanza tranquilla. Arriviamo in vista del distretto quattro il sesto giorno. Siamo un po’ indietro sulla mia tabella di marcia ma per ora non me ne preoccupo troppo. Decido di aspettare sera per andare nel punto dove mi aveva portata Nick una volta. Ovvero l’unica in cui ero stata qui. Nella speranza che ci vada ancora tutte le sere per una ‘ Nuotata rinfrescante’ come l’aveva chiamata lui quella volta. Verso mezzanotte ci portiamo in questa piccola rientranza nella spiaggia, ben nascosta e coperta dagli scogli. Lui lo chiamava il suo piccolo paradiso privato, dove suo padre portata spesso Annie, sua mamma. Non parla molto spesso dei suoi genitori. Ma so per certo che vuole un mondo di bene a sua mamma e che la difende sempre. Molte volte i suoi compagni di scuola dicevano che Annie era pazza perché era rimasta vedova, e che l’aveva chiamato uguale al padre solo perché voleva sostituirlo. E che non lo avrebbe mai amato come una madre perché troppo intenta a pensare al marito morto. Quella volta ero presente anch’io e oltre al pugno di Nick quegli stronzi ricevettero un sacco di calci anche da me. Conosco bene Annie e, non posso ammettere che sia proprio sana di testa, ma so il bene che vuole a lui e che voleva a Finnick. Approfittiamo del tempo per darci una sciacquata, dopo giorni di cammino nel bosco e con l’umidità, siamo arrivati ad avere uno strato di fango e sporco pietoso. Dopo un po’ sentiamo un rumore di passi e un fischiettare. Ci nascondiamo e aspettiamo nell’ombra. Vedo comparire Nick con un asciugamano sulla spalla e un costume blu notte. Si appoggia a una roccia e guarda il mare. Rimango stupefatta dalla perfezione dei suoi muscoli e del suo viso illuminati dal riflesso della luna nell’acqua. “ Vieni fuori Gio, so bene che sei qui!” ma come diavolo fa a sapere sempre dove sono? Esco piano dal mio falso nascondiglio e gli vado incontro. “ Sapevo che saresti venuta proprio qui. E conoscendoti, che ci avresti messo cinque o sei giorni massimo, sapendo il passo che riesci a tenere.” Sorrido piano. Non è cambiato di una virgola. È sempre il mio unico e vero amico Nick. “ Su questo ci hai indovinato. Ma avevi pensato che avrei portato con me anche mio fratello?” la vista di Kelan che esce dal suo rifugio pare sconcertarlo. No, non lo aveva immaginato. Almeno in questo non sono stata prevedibile. Si stringono la mano e si presentano. “ Allora, come mai tanta strada?” chiede lui. “ Lo sai benissimo perché.  Sai che danni ci sono stati?” chiedo a mia volta, dimenticandomi della presenza di mio fratello che è ancora ignaro di tutto. “ Si, ho chiamato Katniss oggi e molto discretamente con il solito messaggio in codice mi ha detto quello che è successo.” Io scoppio a ridere. “ O si certo il messaggio in codice. Come se si facesse troppi problemi a parlare al telefono.” Anche a lui scappa una piccola risata “ Si beh, ha detto qualcosa come ‘ Sta succedendo un fottuto casino. Questi brutti pezzi di merda di pacificatori del cazzo stanno ribaltando mezzo distretto per trovare quei due. Hanno buttato giù la mia porta di casa, ma non lo sanno che quello era mogano! Me l’aveva regalata Effie per il matrimonio. O quando ne becco uno lo uccido con le mie stesse mani.’” Dice tutto aiutandosi con una vocina stridula che riproduce esattamente quella di Katniss quando è furiosa con qualcuno. Kelan pare non reggere più la situazione di non sapere quello che è successo perché dopo un po’ sbotta urlando “ Qualcuno di voi mi vuole spiegare che cacchio sta succedendo?” Nick guarda prima lui e poi me. Si sta chiedendo come mai non gli ho detto nulla. “ Kelan, sta per iniziare. La terza rivolta dei distretti sta per iniziare. E tutto grazie alla vostra vittoria, alla vostra storia. E soprattutto alla vostra fuga.”







Buona sera a tutti :3
Spero che possiate perdonarmi per il terribile ritardo :(
Ho un pò di cose da dire oggi. Allora, per prima cosa vorrei ringraziare tantissimoo 
Mockingjay01 per aver scelto la mia storia da pubblicare sulla sua pagina Facebook, che consiglio a tutti voi in quanto davvero molto bella!( Metterò il nome e il link in fondo)
Ringrazio per le recensioni che avete fatto e continuate a fare, per chi mette la mia storia tra preferiti, seguite o ricordate e anche a chi continua a seguirmi " nell'ombra ". Ringrazio tuuuuutti voi. Sappiate sempre che ci tengo davvero tanto a sapere cosa ne pensate, eventuali suggerimenti o critiche. 
Al prossimo capitolo un bacio G.



Link: https://www.facebook.com/pages/Affronter%C3%B2-gli-Hunger-Games-con-la-bacchetta-di-Sambuco-%CF%9F/218839421603679?ref=hl
Pagina:" Affronterò gli Hunger Games con la Bacchetta di Sambuco "

 
  
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