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Autore: 956AncyFra    22/01/2014    0 recensioni
I ricordi dovrebbero rimanere in un angolo buio della nostra mente, soprattutto quelli tristi, lontano dai pensieri felici e da tutto ciò che li potrebbe riportare a galla.
Com'è che era? Ah...sì.
Meglio prevenire che curare.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*vi consiglio di ascoltare Everything Has Changed ft. Ed Sheeran: http://www.youtube.com/watch?v=w1oM3kQpXRo *

Painful memories

 

13 Settembre 2003

 

primo giorno d'asilo per i bambini, tutti giocano in cortile in attesa del richiamo delle maestre per entrare. Hanno già iniziato a fare amicizie, si possono notare vari gruppetti da tre, quattro o cinque ognuno, sembrano felici...
tutti tranne una bambina, alta in confronto ai bambini della sua età, capelli castano scuro che le arrivano alle spalle, occhi marroni, per niente magra
è sola
rannicchiata su sé stessa con le gambe al petto e osserva...osserva tutti divertirsi, anche lei vorrebbe unirsi a loro ma è timida e nessuno è ancora venuto da lei a chiederle di giocare.
Vide più della metà dei bambini ammucchiarsi in cerchio per scegliere a sorte chi avrebbe contato a nascondino, prese coraggio e si avvicinò al cerchio con il cuore che batteva a mille, picchiettò sulla spalla di una bambina più bassa di lei, ella si voltò e la guardò stranita

“C-ciao” disse abbassando la testa
“Ciao” rispose l'altra
“Ehm...p-posso g-giocare con voi?” chiese torturandosi le mani,
la bambina la squadrò prima di rispondere con un secco “No”
“p-perchè?”ritentò insicura,
“Perchè sei brutta vai via” sputò la bambina alzando la voce così che anche gli altri sentissero e così fu, smisero di contare e voltarono lo sguardo verso di lei guardandola male.
Gli occhi le pizzicavano, non voleva piangere davanti a tutti così girò i tacchi e senza ribattere tornò a sedersi con la schiena contro l'albero.
Attese pochi minuti prima di scoppiare a piangere
“Perchè piangi?” chiese una voce con tono dolce.
Alzò lo sguardo di scatto puntandolo in quello del bambino piegato di fronte a lei, aveva gli occhi verdi e i capelli castani mossi
“Nessuno mi vuole” rispose tirando su con il naso
“Perchè?” ribattè con tono dispiaciuto il bambino
“Perchè non piaccio e nessuno vuole giocare con me” disse ricominciando a piangere
“vuoi giocare con me?” chiese lui con un sorriso.
quelle parole sul volto della bambina apparve un sorriso sincero, annuì
“Io sono Mark tu?” chiese lui porgendole una mano,
M-Mabel” rispose lei prendendogli la mano e sorridendo di rimando.

 

13 Settembre 2007

 

Ormai i due bambini erano migliori amici, da quel 13 Settembre divennero inseparabili, era vero non avevamo altri amici all'infuori di loro poiché quando uno dei due veniva insultato o preso in giro l'altro arrivava in soccorso, ciò significava mettersi contro tutti.
Ma a loro non interessava, a loro bastava la certezza di essere e di rimanere migliori amici,
poi il resto erano solo parole.
Oggi, per loro rappresentava un giorno importantissimo,
Oggi, il 13 Settembre sarebbero stati 5 anni, 5 anni di amicizia, 5 anni di felicità, 5 veri anni.
Quel pomeriggio dovevano incontrarsi al parco per passare un pomeriggio speciale, tutto loro.
Mabel tormentò tutta la mattinata e tutta la durata del viaggio in macchina per il ritorno a casa sua madre ricordandole continuamente dell'incontro che ci sarebbe stato al parco quel pomeriggio con Mark costringendola a partire 20 minuti prima del previsto.
Anche Mark fece la stessa cosa, così i due bambini appena si videro si strinsero in un abbraccio urlando
“BUON CINQUIVERSARIO!” l'uno all'altro.

Il resto del pomeriggio lo passarono giocando sullo scivolo e ogni tanto gridare nuovamente

“Buon cinquiversario”

 

21 Aprile 2009

 

Quella mattina Mabel, che ormai aveva 9 anni, si svegliò con il sorriso stampato in faccia, sua madre notò subito che c'era qualcosa che non andava
“May cosa c'è?” chiese infatti lei con tono dolce
“Niente mamma” rispose sorridendo
“Perchè sei così solare oggi?” ritentò la madre
“Perchè c'è il sole, mentre ieri pioveva” mentì Mabel
“Va bene, sei pronta che dobbiamo andare?” rispose sorridendo alla figlia,
Mabel annuì, corse in camera mise il giubbotto e di nascosto tirò fuori una busta infilandola nello zainetto, dopo di che raggiunse la madre in macchina.
La bambina salutò la madre e scese dall'auto, attese che ella se ne andò per tirar fuori la busta dallo zainetto. La strinse al petto e varcò il cancello, cercò con lo sguardo Mark e lo vide seduto su una panchina girato di spalle. Silenziosamente si diresse verso di lui, quando fu abbastanza vicina si catapultò su di lui abbracciandolo dal dietro e gli urlò

“Buon compleanno Mark!” dandogli la busta.

 

13 Settembre 2010

 

Era un giorno come altri, la solita routine per Mabel.
Si alzò fece colazione e partì con sua mamma verso la scuola, come ogni mattina avrebbe dovuto incontrasi con Mark.
Salutò la madre e si diresse verso Mark intento a guardare le sue figurine, lo salutò con un abbraccio e quando si staccò notò in Mark qualcosa di strano
“Che hai?” chiese sospettosa
“Niente, ma oggi facciamo una cosa ok” rispose lui sorridente
“Si, cosa?” domandò incuriosendosi la bambina
“Non te lo dico, se no non è più una sorpresa” rispose deciso Mark
“daii!” lo implorò Mabel
“nono” disse nuovamente scuotendo la testa.
Detto questo entrarono dentro l'edificio e si sedettero, come ogni giorno, vicini. Le ore di scuola passarono in fretta, fino a quando suonò la campanella che avvertiva i bambini della fine della giornata scolastica.
Mabel era sempre fra le nuvole, pensava a cosa avrebbero fatto lei e Mark, finchè a risvegliarla fu Mark stesso
“Su May sbrigati se no arrivano i nostri genitori e non facciamo in tempo” disse trascinandola fuori dall'edificio fino ad una siepe,
“Allora? Cosa dobbiamo fare?”chiese ancora più curiosa del mattina Mabel.
Mark prese il gambo di una delle rose dei vasi posti accanto al muro della scuola.
“Ma che fai?!” disse allarmata Mabel vedendo che Mark si era procurato, apposta un graffio sul palmo della mano.
“Fallo anche tu” disse poi
“M-ma perchè?” rispose la bambina confusa
“Fidati di me May” disse sorridendo.
Maibel fece la stessa cosa di Mark sulla mano opposta alla sua.
Mark prese la mano con il graffio di Mabel e la strinse alla sua altrettanto graffiata,
“Questo è un patto di sangue, mio papà lo fece con i suoi amici del cuore, ancora oggi sono migliori amici, io lo faccio con te. Con questo saremo amici per sempre ci stai?” disse lui lasciando la mano della bambina.
Sul viso di Mabel apparse un sorriso a 32 denti.
“amici per la vita” disse lei stringendolo in un abbraccio
“amici per la vita” rispose lui ricambiando

 

* * *

 

Oggi è il 13 Settembre 2014 e sono passati due anni
due anni da quando loro non si sentono più,
due anni da quando inconsapevolmente si sono allontanati l'uno dall'altro

due anni da quando non sono più migliori amici.

Ormai i due bambini sono adolescenti, si sono fatti altri amici e ognuno ha la sua vita. Nonostante vivano nella stessa città non si parlano, non si salutano e non fanno più niente insieme, Mabel è cresciuta come anche Mark.
Ora lei è stesa sul letto e scrive...
scrive dei ricordi, di come si sono conosciuti lei e Mark,
di tutte le marachelle combinate,
della promessa...
del fatto che le manchi terribilmente il suo migliore amico.
Non capisce come il fatto di essere stati separati alle scuole medie li abbia in qualche modo separati, si sentiva colpevole,
se solo si fosse tenuta stretta il suo migliore amico,
se solo avesse mantenuto la promessa,
magari in quel momento non si sarebbe trovata a piangere....piangere per i ricordi troppo freschi, piangere la sua stupidità,
sì, perchè infondo era colpa sua.
Tutti li avevano sempre considerati dei fidanzatini, dicevano che erano innamorati e infondo avevano ragione lei amava il suo migliore amico,

sì lo amava, ma di bene.

Erano inseparabili, Mark veniva considerato un giullare uno stupido perchè pensava diversamente dagli altri, anzi loro venivano considerati stupidi,
perchè quando i loro compagni bambini disegnavano le casette con la famiglia e magari anche un cagnolino loro no.
Loro erano diversi, loro disegnavano i tornadi, disegni astratti e se finivano in punizione ci finivano insieme.
Mentre tutti i loro compagni giocavano a “nascondino”, a “lupo mangia frutta”, a fingere una famiglia, loro no.
Loro erano diversi, facevano finta di scappare da un mostro e di salvare il mondo semplicemente toccando una pietra o il muro o meglio la siepe, fingevano di essere dei cercatori di tesori entrando nella siepe dal dietro e spaventando tutti.
A lei mancava tutto questo, la verità era che a lei mancava lui, le mancava terribilmente, era la ragione del suo sorriso.
Ogni sera da quando si era resa conto di aver perso Mark pensava a come chiedergli di ritornare ai vecchi tempi, se magari gli andasse si andare in giro insieme in onore dei due bambini inseparabili che erano...
in onore della promessa.
Ma era una codarda, non aveva coraggio di andare da lui, di parlargli e nemmeno lei sa il perchè.

 

 

                           “E spera che un giorno il suo migliore amico legga tutto questo e torni da lei,

                            spera nell'impossibile...”



_________________

inizio con il dire che come avrete capito dalla one shot e dall'introduzione non c'entra niente con i One Direction, 
tralasciando come i due bambini si erano incontrati il resto è tutto vero, ci ho impiegato molto a scriverla e spero che vi sia piaciuta :)


ne approfitto per fare dei ringraziamenti:
- a chi mi ha aggiunto tra gli autori preferiti

 

 - BlueEyes_1D  
LONDON_1D 
 


-chi ha aggiunto la mia fanfiction (non importa ciò che siamo...) alle  preferite
 

Ale_Styles__ 
avrilssmjle_23_ 
CraxyMofosYolo 
Hope Destyne 
LONDON_1D

-chi le segue
 

 - CraxyMofosYolo 
Directionerkia00 
 - Francy_horan16
ivanaaa 
Niall hug me 
 - xKOALAx 
 - _harrieth_ 

- chi l'ha aggiunta ai "ricordare"
CraxyMofosYolo 

e anche chi l'ha letta silenziosamente ;) grazie di tutto e alla prossima 
   
 
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