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Autore: bolt    22/01/2014    2 recensioni
La storia inizia una mattina a casa Hattori. Tutto era tranquillo fino a quando la signora Hattori non andò ad aprire la porta di casa. All’ingresso c’era una ragazza con una coda di cavallo che salutò cordialmente la signora e poi si diresse a tutta velocità su per le scale. Era da anni che frequentava quella casa e sapeva dove andare per trovare il suo obiettivo.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In ospedale
Heiji aveva passato tutta la notte a parlare con il padre nella stanza di un ospedale. Aveva raccontato a Heizo tutti i dettagli dello scontro con il criminale.
Poi nella sua stanza era entrato il signor Toyama che voleva sapere perché sua figlia era svenuta e piena di graffi e lividi. Heiji gli raccontò che Kazuha aveva fronteggiato il criminale prima che lui tornasse a casa e che quel pazzo l’aveva spintonata e afferata per il collo. I graffi e i lividi erano dovuti ai colpi che il pazzo le aveva inflitto con mosse di arti marziali. Kazuha si era difesa con coraggio e il criminale si era infuriato afferrandola per il collo. A quel punto era intervenuto lui che appena rientrato a casa, aveva visto l’uomo maltrattare Kazuha.
Così iniziò la lotta tra lui e il criminale. Poi il signor Toyama sapeva come era finita.
-Perché prendersela con una ragazza innocente?- domandò il signor Toyama.
-Per colpa mia signore. L’uomo si voleva vendicare di me per aver testimoniato contro di lui. Aveva scoperto che il mio punto debole era Kazuha e ha tentato innumerevoli volte a spaventarla. Anche l’attentato alla vostra vita era per incutere paura in Kazuha.
-Heiji rispondi sinceramente, non l’ha toccata in quel modo.
-No signore. Sono arrivato in tempo. Non permetterò mai più che un criminale la sfiori. Non capisco come si faccia a prendersela con una ragazza indifesa e così buona. Ora il criminale resterò in carcere per sempre, vero?
-Sicuro. Heiji mia figlia si sveglierà solo domani mattina, prova a dormire qualche ora. Se ti vedesse con quella faccia, penserebbe che è colpa sua.
-Signore, non si sa perché è svenuta e non si sia ripresa?
-Heiji lo svenimento è per la paura e la stanchezza. Mia figlia è provata dagli avvenimenti degli ultimi giorni. Un’altra ragazza sarebbe crollata subito dopo il rapimento. Lei ha affrontato faccia faccia uno squilibrato. Comunque i dottori ci sapranno dire qualcosa di più domani. Ora riposa. Non è un consiglio ma un ordine.
-Buonanotte signor Toyama.
La madre di Heiji entrò nella sua stanza per dargli un cambio di abiti e per accertarsi che si stendesse a letto per riposare.
Con grande meraviglia di Heiji, la madre rimase tutta la notte accanto al suo letto. Lui non poteva muoversi di un millimetro che lei gli domandasse se aveva qualche dolore. Sperava anche di infilarsi nella stanza di Kazuha per controllare come stava ma aveva guardie ovunque. Fuori nel corridoio c’erano suo padre e il signor Toyama che parlavano della fine delle indagini.
Heiji si sentiva come in trappola. L’unica cosa che desiderava era vedere la sua Kazuha. Purtroppo mancavano ancora cinque ore alle otto di mattina. Si doveva arrendere e dormire.
Cosa combinava, il grande detective di Osaka non riusciva a fuggire da una camera e entrare in un’altra. Non era da lui arrendersi così facilmente. Se Shinichi Kudo l’avesse visto ridotto in quello stato si sarebbe messo a ridere.
Heiji doveva uscire da quella camera o sarebbe impazzito senza vedere Kazuha. Bastava che la vedesse dal corridoio e sarebbe stato meglio.
Heiji si sentiva in colpa a causa di quello che era successo a Kazuha, ma non poteva farlo notare alla ragazza. Sapeva che si sarebbe sentita a pezzi se avesse notato la tristezza e l’angoscia nei suoi occhi.
Ecco l’occasione perfetta per scappare. La madre si allontanò con suo padre e il signor Toyama verso la caffetteria dell’ospedale. Appena ebbero svoltato l’angolo Heiji si precipitò nel corridoio, guardò che non ci fossero infermiere in giro e si infilò nella stanza di Kazuha.
Era stesa sul letto e dormiva tranquilla. Aveva un flebo attaccata al braccio. Heiji non poteva guardarla lì stesa inerme. Non era la sua solita Kazuha con il sorriso stampato sulle labbra e con le guance leggermente rosse. La sua ragazza era stesa sul letto e era molto pallida. Sembrava una bimba indifesa in attesa del suo angelo custode.
Non avrebbe più permesso che le facessero del male. Non voleva più vederla con quella cera e con quella brutta espressione.
-Piccola da oggi in poi non permetterò a nessuno di farti del male. Sei la ragazza perfetta per me. Kazuha non mi dimenticherò mai di dirti che ti amo.
-Heiji sei uno sciocco- disse Kazuha che aveva sentito tutto il discorso di Heiji.
-Sei sveglia. È meraviglioso.
Heiji si avvicinò alla ragazza e la baciò sulla fronte.
-Sono sveglia già da un po’. Ho sentito le tue parole, smettila di preoccuparti tanto per me. Ho solo qualche graffio. Sono svenuta per la mancanza di sonno e la stanchezza. Forse anche la paura di perderti ha contribuito a mettermi in ansia.
-Io sono salvo. È anche merito tuo se sono ancora al tuo fianco. Nonostante quel criminale abbia fatto di tutto per spaventarti, tu mi sei restata accanto e mi hai spronato a concludere il caso. Kazuha quando ti dimetteranno ti porterò a fare un bel viaggio. Beh vedi, io devo chiederti una cosa importante. Puoi resistere fino al viaggio, poi ti svelerò la sorpresa.
-Heiji posso aspettare finché tu non mi dirai di essere pronto a parlare.
Poi Kazuha si addormentò di nuovo.
Heiji fu costretto a uscire di corsa dalla stanza perché il signor Toyama e i suoi genitori stavano tornando.
Ora Heiji si sentiva il ragazzo più fortunato del mondo, aveva visto che la sua Kazuha stava bene e presto le avrebbe fatto una splendida sorpresa.
Il ragazzo già sapeva dove portarla. Il loro viaggio sarebbe stato indimenticabile.
Heiji si infilò nel letto e si addormentò subito.
Il mattino seguente si svegliò presto, fu medicato con nuove fasciature e si vestì con gli abiti puliti.
Quando si diresse nel corridoio Heiji trovò il dottore che parlava con Heizo e il signor Toyama. Sembrava che li stesse tranquillizzando.
-Sentito Toyama, tua figlia sta bene. Puoi portarla a casa oggi stesso- disse Heizo a alta voce per farsi sentire da Heiji.
-Sì, oggi mi sono preso un giorno libero per portare mia figlia in centro a fare spese. Passerò un’intera giornata con lei.
Heiji sbiancò. Quel giorno non avrebbe potuto passare molte ore con la sua amata.
Poi vide che Kazuha usciva dalla sua stanza dell’ospedale, pronta per tornare a casa. Era più raggiante che mai.
Il signor Toyama l’abbracciò forte e lei diventò rossa perché tutto l’ospedale ora sapeva che il grande capitano era un padre tenero e sdolcinato.
La signora Hattori accolse Kazuha con un mazzo di gligli bianchi in mano e la strinse in un abbraccio.
Heiji non credeva a quello che aveva davanti gli occhi, sua madre si era trasformata in una suocera dolce e con la lacrima facile. Al contrario di suo padre che era rimasto impalato a guardare la scena.
Alla fine Kazuha si diresse verso Heiji e lo abbracciò. Lui ricambiò e la prese in braccio facendola volteggiare per il corridoio.
Tutti li stavano guardando e i due ragazzi sembravano non farci caso. Quando tornarono alla realtà, divennero paonazzi come non mai.
Kazuha salutò Heiji fuori dall’ospedale e andò con suo padre a fare spese.
Invece Heiji passò tutta la giornata a fare allenamento di kendo.
Il giorno dopo di prima mattina
Heiji era davanti casa Toyama e non riusciva bussare. Era come se una forza estranea e invisibile lo trattenesse per la paura.
All’improvviso sentì la porta aprirsi e vide davanti a sé il signor Toyama con una faccia serissima.
-Heiji Hattori, lei è in giardino ti aspetta da tanto tempo. Vedi di non farla soffrire o ti sparerò.
-Signore lei non può spararmi, è un reato.
-No, ti sbagli. Se è per difendere mia figlia posso spararti. Quindi vedi di rigare dritto e di non spezzarle il cuore.
-Non la farò mai soffrire.
-Lo farai, come tutti gli uomini fanno con le donne che amano. Ma lei capirà e ti perdonerà. Ti conosce bene caro Heiji. Tu vuoi diventare un detective e lei sa cosa comporta vivere con un agente. È pronta a tutto per te. Quindi vedi di trattarla con i guanti di velluto- disse minaccioso il signor Toyama.
-Seguirò i suoi consigli signore.
Heiji si recò in giardino e lì vide Kazuha in tutta la sua bellezza. Non riusciva a distogliere lo sguardo da lei. I suoi capelli legati con un nastro verde, la sua pelle candida e morbida e i suoi occhi profondi e espressivi.
-Heiji sei arrivato finalmente. Quando partiamo per il viaggio che mi avevi promesso? Mio padre mi ha dato il permesso di venire con te.
-Allora possiamo partire fra due giorni. Il tempo di acquistare varie cose per la vacanza e si parte. La meta è Kyoto.
-Perché proprio Kyoto?
-Lo scoprirai fra due giorni. Ti amo piccola- disse Heiji avvicinandosi a Kazuha.
-Anche io Heiji.
I due ragazzi trascorsero tutta la giornata a parlare del viaggio e di quello che avrebbero fatto una volta a Kyoto.
Il giorno seguente Heiji acquistò un super regalo per Kazuha e i nuovi vestiti per il viaggio.
Sua madre gli consigliò anche di portare l’anello di famiglia per donarlo alla sua futura sposa. Lei diceva che era arrivato il momento giusto per la dichiarazione ufficiale.
In più Heizo gli aveva prenotato due camere in uno dei migliori alberghi di Kyoto, con terme incluse.
Heiji era al settimo cielo, suo padre lo stava aiutando a realizzare il suo sogno, dichiararsi ufficialmente alla ragazza dei suoi sogni.
Finalmente la mattina della partenza era arrivata e tutto era pronto.
Heiji passò a prendere Kazuha e poi i due si diressero verso la stazione dei treni. Heiji era molto lento perché aveva voluto portare anche i bagagli a Kazuha. Sarebbero stati via due settimane e Kazuha si era portata mezza casa.
In treno i due innamorati si rilassarono e passarono tutto il tempo abbracciati.
Arrivati a Kyoto andarono subito a portare le valige in albergo e poi pranzarono in un ristorante all’aperto.
Nel pomeriggio i due innamorati si rilassarono nella vasca mista delle terme dell’albergo. Kazuha portava un costume a due pezzi magnifico che fece rimanere quasi secco il fidanzato. Poi Heiji iniziò a schizzare acqua su Kazuha che si difese facendo altrettanto. I due ragazzi si divertirono da matti.
Poi Kazuha si accorse di aver perso il fiocco che legava i suoi capelli. Era quello che gli aveva regalato Heiji, non poteva perderlo. Si mise a cercare in tutta la vasca ma niente. Heiji vedendola preoccupata si avvicinò e le chiese cosa aveva per essere così agitata.
-Heiji mi dispiace ho perso il tuo fiocco. Volevo dire quello che mi hai regalato tu l’anno scorso. Quando sono agitata sono un’imbranata.
-Tranquilla piccola. L’ho trovato io e l’ho poggiato sul bordo vasca per non farlo rovinare.
-Grazie. Sei il migliore Heiji.
Kazuha baciò Heiji a fior di labbra. Poi Heiji la prese in braccio e uscì dalla vasca.
-Heiji che combini. Peso mettimi giù o ti farai male alla schiena.
-Non dire sciocchezze piccola, sei una piuma. Ora ci andiamo a vestire e poi ti porto a vedere i fuochi d’artificio sul balcone del palazzo antico di Kyoto. Oggi resta aperto fino a tardi. Poi si va a letto. Domani ci aspetta il parco divertimenti e poi i ciliegi in fiore.
-Hai già pensato a tutto. sei un genio Hattori.
-Ti adoro piccola.
I due ragazzi passarono una splendida serata e si divertirono a parlare tutta la notte di quando erano bambini. Si addormentarono abbracciati in camera del ragazzo e il mattino seguente si alzarono presto per recarsi al parco divertimenti.
Arrivati al parco provarono tutte le giostre. Fino a quando non arrivarono davanti la casa degli orrori. Heiji aveva insistito per entrare ma Kazuha era terrorizzata e restò per tutto il tragitto attaccata al braccio di Heiji.
-Piccola per poco non mi bloccavi la circolazione al braccio per quanto forte lo stringevi. Hai ancora paura di queste attrazione come quando eri piccola. Sei carina quando sei spaventata. Mi fai sentire il tuo principe sul cavallo bianco con la spada in mano.
-E con un ego smisurato.
-Sei sleale piccola. Mi prendi in giro dopo che ti ho protetta. Anche per questo ti amo. Tu mi accetti nonostante i miei mille difetti.
-E i tuoi mille pregi. Sei il ragazzo adatto a me Heiji e non mi stancherò mai do ripeterlo.
-Ora copi anche le mie battute furbetta.
Dopo aver pranzato i ragazzi si riposarono nella stanza di Heiji
Nel pomeriggio
Heiji portò Kazuha in un parco pieno di ciliegi in fiore. Lì la fece accomodare su una panchina e si inginocchiò davanti a lei.
-Kazuha sono innamorato di te da quando era bambino. Ricordo la bambina con la palla che ho visto tanti anni fa in questa città. Piccola quella bambina eri tu. Io mi sono innamorato due volte di te. Questo è destino.
-Heiji così mi farai piangere.
-Aspetta un altro po’ prima di piangere. Kazuha sono felice di essermi innamorato di te. Per questo voglio chiederti ufficialmente se vuoi essere la mia fidanzata.
Heiji tirò fuori dalla tasca una scatolina e la aprì davanti a Kazuha.
La ragazza non poteva credere ai suoi occhi, il suo amato stava per metterle al dito l’anello della sua famiglia. Kazuha iniziò a piangere.
-Sì Heiji, voglio essere la tua fidanzata.
Heiji infilò l’anello al dito di Kazuha e la baciò con passione. Ora niente e nessuno avrebbe potuto separarli.
Le due settimane di vacanza a Kyoto passarono in fretta per i due innamorati.
Tornati a casa Heiji e Kazuha dissero ai loro genitori e ai loro amici che si erano fidanzati ufficialmente. Tutti erano felici per loro.
Finalmente Heiji sentiva di avere trovato la vera felicità, il suo scopo nella vita. Heiji avrebbe passato tutta la vita accanto a Kazuha e l’avrebbe protetta a costo della sua stessa vita.
Heiji e Kazuha erano finalmente liberi di amarsi liberamente per sempre.
  
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