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Autore: Thiliol    06/06/2008    6 recensioni
Una lettera di un vecchio amico,i ricordi di un passato di avventure,il dolore per qualcuno che non tornerà.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bilbo, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo Hobbit si alzò dalla sedia su cui sonnecchiava e si avviò, con passo lento ma sicuro, verso la piccola scrivania ingombra di carte. Da quanto tempo ormai aveva deciso di riordinarla? Non lo ricordava… Infilò velocemente dei fogli nella sua borsa da viaggio, pronti per l’ultimo passo che gli restava da compiere.

Improvvisamente, da un vecchio libro che non sapeva nemmeno di possedere, scivolò fuori una busta ingiallita. Bilbo osservò la calligrafia scorrevole che riportava scritto il suo nome come destinatario. Aprì velocemente la lettera e una lacrima andò a macchiare il collo della sua camicia, quando riconobbe il proprietario di quella scrittura:

Caro Bilbo,

sono passati moltissimi anni dall’ultima volta che ci siamo visti e forse troppe cose sono cambiate. Eppure oggi, nella difficoltà e nel dubbio, ho deciso di scriverti questa lettera, forse per nostalgia, forse semplicemente per poter ricordare, insieme a te, il nostro passato.

Non ti ho mai confessato quale fu la mia prima impressione su di te: beh, devo ammettere che mi sembrasti uno sprovveduto, un intralcio alla nostra amata missione. Ma, in fin dei conti, devo ringraziare Gandalf, senza la sua ostinazione, non ti avrei mai conosciuto e, credimi, la mia vita ne avrebbe perso moltissimo.

Mi ricordo le nostre avventure, quelle che tu volevi a tutti i costi evitare e che io immensamente agognavo e che, ancora adesso, non smetto di cercare. E nonostante tutto, e dispetto della tua apparenza, se non fosse stato per te io non starei scrivendo questa lettera ma, e ora rido nel ricordare, sarei diventato la squisita cena di un Troll! Non ti sembra buffo, amico mio? Abbiamo rischiato tutti la vita in quella situazione e ora ne sento nostalgia…

E se non fosse stato per la tua intelligenza e il tuo coraggio, starei ancora marcendo nelle buie prigioni del re degli elfi! Forse non lo perdonerò mai… o forse mi piacciono gli elfi più di  quanto non voglia ammettere io stesso! Sei stato tu a farmeli apprezzare sai? Con le tue storie e la tua natura, sempre pronto al riso, quello che si alzava giusto in tempo per andare a tavola e che faceva sentire una nullità persino un nano come Thorin!

Non l’avrebbe mai ammesso, ma anche lui ti ammirava, come tutti noi, e ti amava. Tutti ti amavamo e continuiamo ad amarti!

Ma allora perché non sono venuto più spesso a trovarti, laggiù nella tua Contea? Difficile dirlo con precisione, nemmeno io conosco con esattezza il motivo, so solo che c’è qualcosa in me, come un vento impetuoso che mi spinge all’avventura, un vento che tu stesso hai scatenato.

Io dovevo andare, dovevo raggiungere la mia meta, dovevo riportare indietro lo splendore del popolo di Durin e ricondurlo a casa. Dovevo riprendere Moria! Lo so cosa starai pensando “pazzo di un nano!”, eppure ti scrivo questa lettera proprio perché so che potrai capirmi, solo tu riuscirai a comprendere veramente il mio bisogno di avventure.

Ti conosco e sono sicuro che anche tu, guardando dalla finestra ogni mattino, ti senti stretto nel tuo piccolo mondo, sono sicuro che tutto ciò che desideri, tutto ciò che sogni e poter rivedere le montagne. Per questo ti scrivo, perché sai cosa significa bramare un luogo più di qualsiasi gioiello.

Per questo ti scrivo, amico mio, per condividere con te il mio trionfo, la mia gioia e la mia libertà. Per questo, dall’oscurità di Moria ti mando questa lettera, pensando al sole che illumina la Collina e a te, seduto sull’uscio di casa, fumando comodamente una pipa, e sogno la luce che presto brillerà nuovamente nei saloni sotterranei del mio popolo. Allora sarai tu a venirmi a trovare e così potremo finalmente fare insieme anelli di fumo.

                                                                                                                   

       Balin figlio di Fundin, signore di Moria.

Bilbo si asciugò le lacrime e guardò la data della lettera, in cima al foglio: Moria 2994 terza era. Proprio quell’anno Balin era stato ucciso e la colonia dei nani fu distrutta. Bilbo prese la lettera, la ripiegò con cura e la infilò in una tasca interna. Ora poteva attraversare il mare più leggero.


   
 
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