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Autore: iloveroseandrosie    23/01/2014    1 recensioni
La vita di Chloe era abbastanza semplice e monotona. La mattina si svegliava, faceva colazione cercando di non uccidere il suo fratellino che la importunava da sempre, prendeva la macchina, andava a scuola, tornava a casa – se non restava a casa di qualche suo amico per cena – faceva i compiti, cenava e andava a letto. Insomma, una normalissima vita di una normalissima adolescente all’ultimo anno del liceo. O almeno così era fino a che non incontrò Lucy. Da quel momento, tutta la sua vita e di chi le stava intorno prese un’altra piega.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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“Hey, guarda chi si rivede. Ti sei innamorata di questo vecchio edificio eh?” chiese scherzando Chloe, allontanandosi dai suoi amici.
“Devo dirti, anche se l’edificio è molto bello, che quello che mi attira qui è un’altra cosa…” disse lasciando sospesa nell’aria quella frase, che poteva essere interpreta in tutti i modi possibili e immaginabili.
“Hai portato Paige a lezione? Sapevo che l’altra classe iniziava ora… che culo!” dissi, cercando di non sembrare in imbarazzo.
“Si esatto” e avvicinandosi un po’ di più aggiunse “Sai, non mi hai nemmeno detto il tuo nome, bellezza”.

Dopo qualche secondo, il suo cervello capì che ci stava provando con lei e, per niente infastidita ma anzi, stando al gioco, rispose “Beh, il mio nome lo sanno solo quelli che mi conoscono più a fondo… che ne dici, challenge accepted?”.

on riusciva a credere che quelle parole fossero uscite dalla sua bocca! Eppure, la cosa stava funzionando, infatti dopo qualche secondo di silenzio, nei quali le due ragazze avevano fatto balenare lo sguardo dagli occhi alla bocca, Lucy sorrise.

“Cosa fai ora?” disse Lucy, sempre sorridendo, questa volta con una voce un po’ più profonda di prima.
“Teoricamente letteratura… praticamente dimmelo tu” Chloe si era scoperta molto più sexy di quanto immaginasse. Stava flirtando con una ragazza che le piaceva un sacco, senza neanche dover pensare a cosa dire!
“Vieni” e la prese per mano, correndo verso la sua macchina. Gli amici di Chloe cercarono di chiamarla, ma era già troppo lontana. Per fortuna che aveva preso tutto dalla classe, borsa, portafoglio e cellulare, se no sarebbe dovuta poi tornare lì e spiegare ai suoi amici cosa le era preso.

La mano di Lucy era calda, calda ma allo stesso tempo morbida e liscia. Era rassicurante stare vicino a lei, e, in qualche modo, Chloe si ritrovò a pensare che in fondo, anche se la giornata era cominciata con il piede sbagliato, poteva finire anche con quello giusto, per una volta.

“Dove vuoi andare?” chiese Lucy con un po’ di fiatone a causa della corsa.
“Non lo so, scegli tu, mi va bene tutto”

Dopo qualche svolta, un paio di semafori e aver lasciato passare sei ragazzini sulle strisce, Chloe si girò verso Lucy. Era di una bellezza quasi impossibile, la pelle bianco latte, i capelli rosso fuoco e gli occhi verdi che neanche i più bei prati potevano essere messi a confronto.

“Arrivate. Vedrai, ti piacerà” disse Lucy aprendo la portiera.

Cosa stiamo facendo? Io non sono una che balza la scuola per passare il pomeriggio con una persona. Se poi è una sconosciuta ancora di più! Pensò Chloe aprendo a sua volta la portiera.

Si ritrovò in un parco, che riconobbe subito: era quello dove andava sempre da bambina con sua mamma e sua nonna, prima che quest’ultima morì d’infarto. Era il suo posto preferito, come faceva Lucy a saperlo?

“Dai, vieni, non stare lì impalata” e la prese per mano, guidandola attraverso una scorciatoia che portava ad un piccolo spiazzo d’erba, circondato da alberi e cespugli.

Era magico, c’era il sole e si stava davvero bene, per terra erano sparsi qua e là dei fiori gialli e viola, e Chloe ebbe come una sensazione di déjà-vu.  E il tempo si fermò.

“Stai bene? Sembri un po’ scossa… Se vuoi ti posso riport…”
“No, non ci pensare neanche” la interruppe subito Chloe, prima che potesse finire la frase. “Sono contenta di essere qui, con te. È solo che mi sto chiedendo perché avessi scelto proprio questo posto”
“Questo era il mio posto preferito da bambina e adolescente. Ci venivo sempre quando mi arrabbiavo con qualcuno, ero triste, oppure quando non riuscivo più a stare tra la gente che credeva di sapere tutto di me. Allora venivo qui, mi sedevo davanti a quell’albero, e cominciavo a sfogarmi e a raccontargli tutto quello che mi passava per la testa. Mi sentivo libera e felice poi quando tornavo a casa”

Lucy non guardava Chloe, fissava un punto un po’ più lontano, l’albero che conosceva tutti i suoi segreti forse.

“Perché me lo hai chiesto?” chiese Lucy, questa volta guardandola dritta negli occhi.
“Perché questo è anche il mio posto preferito in assoluto. Ci venivo sempre con mia mamma e mia nonna e, che tu ci creda o no, io e la nonna ci sedevamo sempre sotto il tuo albero a fare la merenda e a parlare delle nostre cose. I ricordi più felici che ho sono sotto quell’albero” disse di getto, senza neanche pensarci. Non lo aveva mai detto a nessuno, neanche ai suoi due migliori amici. Però in quel momento, con Lucy di fianco, si sentiva al sicuro, protetta, in qualche modo.

Si sedettero per terra, a gambe incrociate, una vicino all’altra. Stavano in silenzio, ma non era uno di quei silenzi imbarazzanti che cerchi disperatamente di rompere parlando di qualsiasi cosa ti venga in mente al momento. Era un silenziose rassicurante, confortante.

“Facciamo un gioco?” disse ad un certo punto Lucy, sorridendole.

Quel sorriso la faceva sciogliere, era bellissima quando sorrideva.

“Ovvero?”
“Obbligo o verità è troppo infantile?”
“No, se a proporlo è una ragazza di vent’anni che ha già fatto un anno all’estero” disse scherzando Chloe.
“Bene comincio io. Obbligo o verità?”
  
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