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Autore: Eylis    06/06/2008    1 recensioni
“Andrea?”
“Mh?” Apro gli occhi, schermandoli subito con una mano. Sta arrivando la sera, ma il sole ancora ferisce con la sua calda luce. Giro la testa verso di te, mi sfiorano i fili d’erba.
“Saremo assieme per sempre?” È preoccupazione la tua, piccola mia? Lo sai che non devi averne, soprattutto in una giornata così splendida. Ma forse non sei davvero inquieta, vuoi solo che io ti ripeta ciò che più ami sentire, vuoi solo che la mia voce accarezzi la tua anima. Ti sorrido.
“Certo cucciola mia, per sempre.”
[...]

Questa è una raccolta di brevi racconti che più che narrare una storia vogliono descrivere una situazione, un’impressione, un’emozione. Ogni capitolo, ogni storia ha quindi l’intento di precipitare chi legge in un mondo a parte trasmettendo le sensazioni e le emozioni vissute dai personaggi. Leggete ogni racconto lasciandovi trasportare dalle parole, dai suoni, dalle immagini. Il genere principale è quello romantico, ma ogni storia ha una diversa sfumatura.
1. Cantar di grilli ed erba cipollina, 2. La farfalla nera vola in sogno, 3. Sillogismi e deduzioni, 4. Filastrocca, 5. In missione, 6. Indicibile farsa, 7. Bisogni primari vs importanti novità, 8. Al centro dell'universo, 9. Aria, 10. Profumo di pesco, 11. Stoffa, 12. Luna riflessa, 13. Patto col diavolo, 14. Grigio di dea, 15. Cantar di grilli ed erba cipollina - II
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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15. Cantar di grilli ed erba cipollina - II

“Andrea?”
“Mh?” Volti la testa verso di me aprendo gli occhi, mi specchio un attimo dentro di te. Ho bisogno di chiederti una conferma, ho bisogno di sentire la tua voce dire che quello che sta succedendo non è solo un sogno. A volte temo di potermi risvegliare e non trovarti più al mio fianco, come se fosse stata tutta un’unica fantasia…
“Saremo assieme per sempre?” Non ho dubbi sui tuoi sentimenti, ma dimmelo ancora, ti prego. Mi sorridi, dolcemente. È così bello il tuo sorriso, così rassicurante!
“Certo cucciola mia, per sempre.” Mi sento pervadere da una dolce sensazione. Sentire la tua voce, i tuoi sentimenti espressi, ogni volta mi inonda di pace e mi sembra quasi di poter volare per esprimere la mia felicità! Anche se ora hai richiuso gli occhi, a causa del sole, continuo ad osservare il tuo viso vicino al mio, nell’erba.
“Andrea?” Voglio sentire nuovamente la tua voce…
“Mh?”
“Senti i grilli? Mi piace il loro canto, ci fa compagnia!”
“Li sento, ma secondo me non stanno cantando per allietarci.”
“Beh, no, immagino stiano facendo i loro affari… Ma così era più bello da immaginare!” A volte sei davvero poco romantica, lo sai? Ma mi piaci così, non ti cambierei per nulla al mondo. Improvvisamente ti sollevi e ti avvicini terribilmente al mio volto, facendomi quasi sussultare. Il mio cuore inizia a battere così forte che mi meraviglia che tu non riesca a sentirlo. O forse invece l’hai percepito, ma non me lo vuoi dire.
“Ed invece ti sbagli, sai perché cantano?” Con tono malizioso sussurri al mio orecchio.
“Perché?”
“Perché sono invidiosi, e tentano di conquistare la vera bellezza con questa melodia!”
“Invidiosi?”
“Certo, invidiosi di me, perché ho al mio fianco il tesoro più prezioso.” Ti guardo, mi hai appena fatto un complimento? Non mi sembra quasi possibile… Stai parlando proprio di me?
“Io?”
“No, tua nonna… Certo, sciocchina!” Sento le mie guance avvampare a quella risposta, ti diverti a prendermi in giro sapendo che ogni volta mi trovo incapace di replicare. Perché i tuoi complimenti mi fanno sentire importante per te, e mi ritrovo così piena di felicità che non una parola è più in grado di uscire dalle mie labbra. Spero tu sappia quanto sei importante per me, Andrea.
Ti rialzi sedendoti nell’erba, ti vedo sfiorare le punte di quei delicati fili verdi. Nell’aria c’è un odore dolce, è il profumo dell’erba cipollina. Quell’erba che una volta mi hai insegnato a riconoscere, entusiasta, senza accorgerti che già sapevo quale fosse. Sembravi così ingenuamente bambina in quel momento, che non sono stata capace di dirti che estraevo quelle piccole cipolle dal terreno quasi da quando ero nata, perché nel giardino della casa in cui vivevo un tempo crescevano ovunque. Mi siedo a mia volta e scuoto la mano davanti al tuo volto, vedendoti assente.
“Ehi, ci sei? A cosa pensi?” Scrolli il capo in risposta.
“A niente, ricordavo.” Sorrido, sei così dolce a volte!
“Lo sai che nelle cipolle di quest’erba a volte si nasconde un piccolo folletto?”
“Certo, come no. E magari se lo trovi esaudisce anche un tuo desiderio.”
“È proprio così! Però non è mica facile da trovare… A me è successo una volta sola.” Mi guardi incredula, so benissimo che non mi credi. Ma non mi importa, ti ho incuriosita, e conosco il modo per farti dubitare delle tue certezze.
“E quando ti sarebbe successo?”
“Non te lo dico!” È ancora presto per darti soddisfazione, mia dolce streghetta… Ma presto saprai a cosa sto pensando ora. Per ora preferisco lasciarti in sospeso.
“In ogni caso non ti credo.”
“Come vuoi… Guarda, questa è una cipolla normale.” Ho estratto dal terreno una di quelle piccole cipolle, tirandone delicatamente lo stelo, te la porgo. So quanto ti piacciono, è un modo per me, anche se piccolo, per farti capire quanto ti voglio bene. La prendi fra le mani e con la punta dell’unghia la sfogli fino a lasciarne solo il cuore. Nell’aria l’odore dolciastro si fa più forte, lo posso avvertire chiaramente. Osservo il tuo viso concentrato, dimentico di ogni altra cosa.
“Ecco qua.” Mi porgi quella piccola pallina bianca che è rimasta dopo la tua opera di selezione, la prendo delicatamente. Ti sorrido felice, ricevere qualcosa da te, qualunque cosa, è per me un grande dono. Mi viene in mente ciò che mi diceva mia mamma quand’ero piccola a proposito di quelle piccole cipolle.
“Credo si possano mangiare, sai?”
“Sarà, ma mi accontento di vederle… non mi piacciono le cipolle!” Sorrido. So che non ami le cipolle, proprio per questo quando cucino per te non le uso mai.
Ora sei tu a voler estrarre una cipolla dal terreno, ma provi con troppa forza, gli steli delicati si spezzano ogni volta. Sorrido nel vedere la tua irritazione, ancora una volta mi trovo a pensare a quanto a volte tu possa essere simile ad una bambina, suscitando in me tenerezza. Attendo qualche secondo vedendo il tuo sforzo per ignorarmi, offesa nella tua dignità. Dolce monella, non mi sai ingannare… So perfettamente che non sei arrabbiata. Mi alzo, in silenzio, mi sdraio al tuo fianco e ti abbraccio piano sfiorandoti i capelli.
“Andrea?” Sussurro il tuo nome all’orecchio.
“Mmh…” Sorrido per il tuo tentativo di sembrare poco interessata ed ancora oltraggiata.
“Ti amo.”
“Mh.” Devo attendere solo pochi secondi. Ti giri su di un fianco, mi stringi a te in silenzio, finalmente mi degni del tuo sguardo. Vedo nei tuoi occhi quell’amore che fatichi a trasmettermi ad alta voce. Mi baci dolcemente, a lungo ci specchiamo l’una negli occhi dell’altra.
“Sai quale desiderio ho espresso al folletto della cipolla?” So che stavi ancora aspettando questo momento, anche se non credi alle mie parole… Ti conosco, sei troppo curiosa.
“Quale?”
“Incontrarti…” Non rispondi. Come me stai pensando che quel folletto, chiunque sia, ci ha donato la felicità più grande. Ancora una carezza, poi chiudo nuovamente gli occhi, tranquilla. Contornata dal canto dei grilli e dal profumo dell’erba cipollina.




Ringrazio di cuore angelica e triglia, fenice87, HarryEly, jaja_chan, ladyultraviolet, Loner e Maharet per aver recensito questa storia e fenice87, Giangie, HarryEly, Isult, jaja_chan, KIba sensei, ladyultraviolet, Loner e pucca_ per averla inserita nei preferiti!!
  
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