«Grazie»
Che grande padrona sarebbe stata Lucy, pensò lo Spirito del Leone.
La fissò negli occhi velati di lacrime prima che il suo corpo si disfacesse in tanti granelli di luce e ascendesse finalmente al cielo, nel posto che fino a poco prima non avrebbe mai immaginato di poter rivedere. Un posto che non pensava avrebbe più accolto un traditore come lui. Il Regno degli Spiriti Stellari.
 
Si ritrovò proiettato in un ambiente familiare. Intorno a lui alte colonne luminose si ergevano senza alcun soffitto da sorreggere né pareti a cui appoggiarsi, di fronte a lui si dipanava una scalinata dal percorso irregolare sospesa nel vuoto, la cui fine si perdeva nell’azzurro del cielo.
Come per accertarsi di essere veramente lì, abbassò lo sguardo sul proprio corpo. Si sorprese nel vedere che indossava i suoi vecchi vestiti: il completo elegante nero, la camicia bianca e la cravatta rossa di Leo, il Leone. Gli erano mancati quegli abiti, almeno tanto quanto gli era mancato quel posto. Tuttavia non era abituato a vederlo così vuoto.
Iniziò a pensare che non ci fosse davvero nessuno nei dintorni quando si sentì chiamare.
«Leo…».
Era lei. Quella per il cui bene aveva commesso il suo terribile peccato. Quando lo Spirito si voltò, Aries, l’Ariete, era davanti a lui, più bella di quanto la ricordasse, e il cuore di Leo perse un battito.
Negli occhi di lei, sgranati per la sorpresa, Leo lesse che l’aveva aspettato, che nonostante tutto aveva creduto nel suo ritorno.
Riuscì a dire semplicemente «Sono a casa», in tono strozzato.
«B-bentornato a casa» rispose Aries. «Mi dispiace...».
Quelle parole, il suo tratto più caratteristico, gli fecero uno strano effetto: sentì come se il suo cuore si stesse sciogliendo in una massa calda. Sentì che, se l’avesse abbracciata, il groppo alla gola sarebbe scomparso. E così lo fece.
Attirò a sé il suo corpo snello ricoperto di soffici abiti di lana e lo strinse forte al petto. Abbracciato ad Aries, di nuovo a casa sua: era quella la felicità.
«No, scusami tu» implorò. Le parole faticarono a uscire per la commozione.
Lei alzò subito lo sguardo, paralizzandolo sul posto con quei grandi occhi scuri dei quali Leo ancora ricordava ogni singolo dettaglio, ogni sfaccettatura di colore della pupilla e la lunghezza arcuata di ogni ciglia. Lo sguardo di Aries era dubbioso, ma Leo capì che non avrebbe osato chiedere spiegazioni; perciò si premurò di finire la frase, con la voce rotta dall’emozione di riaverla finalmente vicino.
«Per averti fatto attendere così tanto».
 

♫
 
Dunque… Non aggiorno questa raccolta da molto tempo ma sono stata super-impegnata con gli esami! Questo capitolo l’ho trovato perso nei meandri del pc e ho pensato di pubblicarlo. Tornerò a scrivere a pieno ritmo solo finita la sessione di esami :(
Per il momento, spero che questa Leo x Aries vi sia piaciuta! Non è una delle mie coppie preferite purtroppo, quindi ho paura di non averli resi al meglio…
Almeno apprezzate lo sforzo :P
Alla prossima,
 
Len