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Autore: honeyandthemoon    23/01/2014    1 recensioni
Dea vive con Louis, Niall e Zayn in una casa rosa a Notting Hill.
Sono tre persone completamente diverse, ma ugualmente imbarazzanti.
Dea si è trasferita da loro dopo la rottura con il suo ragazzo, beccato a letto con la sua 'migliore amica'.
All'inizio questa convivenza sarà dura, strana e a volte pazzesca, ma dopo qualche tempo i tre ragazzi capiscono che si sono davvero affezionati a Dea.
Vivranno situazioni pazzesche, serate ballerine e mattinate esilaranti.
Loro quattro, insieme impareranno qualcosa di più su ognuno di loro, sulla vita, e anche su quel sentimento che fa così paura: l'amore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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That Girl





“Dea, il tuo cazzo di cane ha fatto pipì davanti alla porta d’uscita” Le urla di Louis mi svegliarono, odiavo quando urlava perché assomigliava più ad una checca isterica che ad un ragazzo etero. Scesi dal letto imprecando in tutte le lingue del mondo.
“Non chiamare Buck cazzo di cane, lui è cane più cane di tutti!” dissi accovacciandomi per accarezzargli il musetto.
“Invece lui rimarrà cazzo di cane finché non impara a farla fuori.” Rispose togliendo il pentolino dal gas.
“Buck, dovrai imparare ad aprire la porta e di richiuderla di notte, sappilo” dissi al cane, come se realmente potesse capire che gli stavo dicendo una stronzata.
“Non sei simpatica” il tono stizzito di Louis mi face sorridere.
“Ehi, raggio di sole, belle mutande” uno Zayn vestito di tutto punto era entrato in salotto, prendendo una fetta biscottata imburrata e versandosi del succo di frutta.
“Grazie gioia, lo so” mi sedetti a tavola, con solo la maglia malconcia di qualche band ormai morta, trovata la sera prima sul divano.
Fare colazione con Zayn e Louis era rilassante, nessuno dei due amava parlare al mattino, ma poi arrivava Niall…
“Buongiorno a tutti! Come state? Cos’avete in programma di fare? Stasera andiamo a ballare?”
Ecco, Niall al mattino parlava, parlava davvero troppo.
D’istinto presi il cuscino dalla sedia di fianco a me e lo lanciai addosso a Niall.
“Cazzo, stai mai zitto una volta? Sono le otto del mattino” ripresi a mangiare la mia fetta biscottata piena di nutella, e cercai di pensare a cosa dovevo fare quel giorno.
 Pochi minuti dopo sentii due colpi alla porta, nella mia testa passarono circa duecento insulti in almeno tre lingue diverse. Chi diavolo bussava alla porta come un indemoniato?
“Louis va tu. Io potrei staccare la testa a chiunque bussi così forte la porta alle otto del mattino” urlai buttandomi sul divano.
Accesi la televisione, cercando qualche vecchia puntata di “Una mamma per Amica”, cercando le sigarette che solitamente Zayn lasciava in giro per casa.
“Ciao troia” una voce femminile, che non apparteneva a Louis, due gambe lunghe e magre, che non appartenevano a Zayn, e dei capelli lunghi sul biondo cenere si presentarono davanti a me.
“O porca puttana” mi alzai urlando come se avessi appena incontrato Taylor Momsen.
Davanti a me c’erano due ragazze, più alte di me, con lunghi capelli chiari, occhi color cioccolato, ma completamente diverse nei tratti del viso.
“Ma voi cosa ci fate qui? Che cosa ci fate a Londra? A casa mia? Alle otto del mattino?”
Non vedevo le mie amiche da almeno un anno, durante il mio ritorno a casa loro erano fuori città una per lavoro e l’altra per ferie.
Rebecca e Olimpia, Bec e Olly.
Quando abitavo ancora in Italia, nel nostro paese noi eravamo semplicemente una forza della natura. Chiunque in paese ci conosceva, sapeva il nostro nome e sì, qualche ragazza più piccola di noi aveva anche paura.
“Siamo venute a vedere come stavi. Ci avanzava del tempo…”
Senza perdere tempo le abbracciai senza volerle lasciare mai più.
“Ommioddio, non potevate farmi sorpresa migliore” prendendo una sigaretta dal pacchetto lasciato tra i cuscini del divano le trascinai al piano di sopra.
“Ehm ehm.. non pensi che potresti anche presentarci le tue amiche?” una voce con uno spiccato accento irlandese mi arrivò all’orecchio come una zanzara.
“Sfigati, loro sono le mie amiche super fighe, amiche super fighe loro sono i miei coinquilini sfigati”  
Le ragazze li salutarono mandandogli un bacino e notai che Niall stava facendo la radiografia al culo di Bec.
“Biondo, il culo di Bec lo posso toccare solo io, quindi evita di farci pensieri perversi” urlai lanciandogli un bacino e sorridendo notando il rossore sulle sue guance.
Lasciai che si sedettero sul mio letto, mentre mi lanciavo a peso morto sulla poltrona davanti alla finestra.
“Bella casa Dea, ma non vivi più con Ben? Si chiama così no?”
“Ben l’ho lasciato qualche mese fa, dopo averlo trovato sotto le coperte a farsi fare un servizietto da Natasha.
“Ma Natasha quella Natasha? L’amica che avevi trovato qui?” chiese scioccata Olly, sperando la stessi prendendo per il culo.
“Sì lei. Anche  perché se stessi ancora con lui perché dividerei la casa con tre ragazzi?” chiesi lanciando la sigaretta fuori dalla finestra.
“Effettivamente me lo stavo chiedendo anche io. Ma non mi sembrano tanto sfigati” ecco, Bec partiva a razzo quando si parlava di ragazzi “quello con i capelli scuri e gli occhi chiari non è affatto male”
“Ehi, giù le mani. L’ho già adocchiato io” urlò Olly tirando a Bec una cuscinata.
“Dimmi che almeno te ne sei fatta uno di loro” sussurrò la ragazza dai capelli scuri con gli occhi che brillavano.
“No, puttanella. Non mi sono fatta nessuno di loro” risposi sorridendo e guardando il sorriso di Bec sparire dal suo viso.
“Ma com’è possibile? Cioè l’hai visto quello con il ciuffo e gli occhi marroni?” chiese spalancando le braccia.
“Sì tesoro l’ho visto, e l’ho visto anche in mutande se lo vuoi sapere” mi alzai dal divano scendendo in salotto seguita dalle urla delle mie amiche.
Non sembrava passato molto tempo dalle giornate che passavamo insieme, guidando su motorini scassati e fumando sigarette nascoste dietro enormi alberi.
 
 
“Dea! Chiama questo cazzo di cane, lo sai che mi fa paura”
Olly ed i cani erano un’accoppiata non molto vincente. Praticamente lei li amava solo se li vedeva sulla copertina di un giornale o dietro una gabbia.
“Buck, vai in camera di Zayn. Muoviti!” richiamai il cane aprendo con un calcio la porta della camera del pakistano, trovandolo intento a infilarsi una maglietta grigia senza collo, abbinata a dei pantaloni neri e delle blazer grigie.
“Ciao gioia. Scusa ma il cane deve stare qui, Olly ne ha paura” dissi uscendo dalla camera.
“Dea, è possibile che tu non abbia una matita per gli occhi?” urlò Bec dalla mia stanza.
“Porca puttana, è da cinque anni che non uso la matita. Lo sai!” risposi entrando in bagno.
Olly si era seduta sulla tavoletta del wc e si stava infilando un paio di tacchi viola, mentre Bec si stava passando per la quarantott’esima volta il mascara sulle lunghe ciglia. Avevano sotterrato il bagno con prodotti di bellezza, profumi, vestiti e bottiglie di prosecco.
“Ubriacone, siete pronte?!” presi il profumo dalla trousse di Bec e me ne spruzzai un po’.
Quella era una delle cose che mi mancavano di più. Le loro risate, i loro sguardi, il loro profumo, i nostri discorsi.
“Ma alla fine quanto vi fermate qui?” chiesi sistemandomi la gonna a vita alta.
“Penso una settimana, poi dobbiamo tornare a lavoro” rispose Olly, alzandosi e lasciando cadere il lungo vestito viola melanzana che le fasciava perfettamente i fianchi stretti.
“Bene, allora mi prenderò un settimana di pausa dall’università” presi la pochette lasciata sulla lavatrice e uscimmo da quella che ormai sembrava una camera a gas più che un bagno.
“Hey sfigati, siete pronti?” trovai Niall, Louis e Zayn seduti al tavolo intenti a azzannare del pollo lasciato in frigo a pranzo.
“Ma che cazzo state facendo?”
“Beh, voi siete lentissime ed avevamo fame..” Zayn lasciò cadere la coscia di pollo nel piatto e prese una sigaretta dalla tasca interiore della giacca di pelle.
“Fate schifo” esclamai lasciando una sberla sulla nuca di Niall.
Si alzarono anche Niall e Louis, buttando i piatti nel lavabo e pulendosi con i dorso della mano.
“Party hard baby!” urlò Niall prendendomi da sotto il braccio.
 
La musica rimbombava tra le pareti del locale, sentivo le mani di Zayn sui miei fianchi, Bec e Olly ballavano sul cubo, mentre Niall e Louis stavano ballando con due biondine che sembravano più barbie che persone normali.
Le note di “Take me the other side” di Chris Brown si insinuarono nella mia testa. Presi la rincorsa e salii sul cubo con le mie amiche, niente di più bello poteva succedere quella sera.
Zayn mi sorrise e lo vidi dirigersi verso il bar.
“Ti prego Dea, non ci credo che non ti sei mai fatta Zayn! Insomma, tu sei Andrea! Le cose che facevi tu a quattordici anni io e Olly le sognavamo si notte!” le parole di Bec mi fecero sorridere.
“No Bec, non me lo sono fatto.” Urlai continuando a muovermi come se non ci fosse un domani.
Io e le ragazze continuavamo a ballare come pazze, avevo perso di vista i ragazzi ma non mi interessava. Le due depravate di fianco a me mi erano mancate più di quanto pensassi. Ognuna era troppo presa con la sua vita, con i proprio drammi, con il proprio lavoro per cercare di rimanere in contatto con le altre.
Bec era ormai una modella affermata, Olly lavorava in un ristorante a Parigi, ed io mi ero rifugiata nella fredda e desolata Londra. A volte non mi rendo conto che le persone con cui sono cresciuta sono quelle che mi mancano di più, ma che alla fine ci sono sempre.
 
Alle quattro del mattino ero ancora su quel cubo, con le mie amiche. Ad un certo punto due mani forti mi presero per i fianchi e mi fecero scendere.
“Dea, forse è meglio che ce ne torniamo a casa, eh?” la voce calda di Zayn mi fece rabbrividire.
“Perché? Divertiamoci ancora un po’ Zayno!” sbiascicai talmente tanto che se non le avessi dette io quelle parole, la frase non avrebbe assunto nessun senso.
“Bene, come sempre ti devo portare sulle spalle” con una mossa al quanto veloce mi ritrovai sulle spalle del mio coinquilino, la testa mi sembrava parecchio pesante. Alzando lo sguardo notai Bec e Olly che mi salutavano stralunate, sorrette da Louis e Niall.
“Perché loro possono camminare?” chiesi tirando un pugno sulla schiena di Zayn, senza grandi risultati.
“Perché loro hanno ancora la capacità di tenersi in piedi, a differenza tua.”
Una ventata di aria gelida mi inondò le chiappe lasciate scoperte a causa della strana posizione in cui mi trovavo.
“Pakistan, fa freddo!” urlai dimenandomi come un ossessa.
L’unica risposta che ricevetti fu una pacca sul culo dal ragazzo sotto di me.
“Dea! È il tuo momento, vai!” le voci delle mie amiche rimbombavano nella mia testa, con molta nonchalance alzai il dito medio e feci loro una linguaccia.
“Bruttte troie, non mettete le mani sui miei coinquilini eh!” urlai guardando Bec e Olly completamente spalmate sui miei coinquilini.
Mi salutarono con la mano, ed io sprofondai in quello che mi sembrava un universo pieno di unicorni e zucchero filato. 


Yo.
Mi vado a nascondere, non aggiorno da troppo tempo!
Ma.... oggi sono tornata! :))))
Spero il capitolo vi piaccia, e prometto che d'ora in poi cercherò di aggiornare più spesso possibilie!
Lot of love! 


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