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Autore: legolas_thranduil_mjj    23/01/2014    0 recensioni
Sento il calore del sole sul mio viso. Non sembra reale, io non posso essere reale. Apro gli occhi, la luce quasi mi acceca. Sono sdraiata su dell’erba verde, intorno a me ci sono alberi. Tutto è rigoglioso e luminoso. Mi alzo. Mi sento strana, forte e giovane. Non ho idea di dove mi trovi, ma so chi ero. Cerco un ruscello d’acqua. Mi specchio, e mi accorgo di essere giovane.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio, Orchi, Thranduil, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Camminiamo a passo lento. Thranduil è davanti a me e Legolas e ci fa strada… o per lo meno fa strada a me.
Stiamo percorrendo un lungo corridoio che assomiglia molto al ramo di un albero. Alla mia destra si aprono delle stanze, e da sinistra filtra la luce del sole facendo risaltare le sfumature ramate delle pareti. Alla fine del corridoio ci sono delle scale che portano al piano inferiore. Qui entriamo in una stanza, anche se a me sembra più un grande salone, e mi fanno accomodare su una sedia. Legolas e Thranduil restano in piedi, davanti a me.
-Non essendo nata da un elfo, credo sia difficile stabilire quale sia…
Legolas è il primo a parlare, io mi limito ad osservarli.
-Hai ragione. Tuttavia bisogna darle un titolo.
-Allora scegline uno.
-Non posso dare titoli a caso, lo sai.
-Non importa. Dalle il titolo di elfo Silvano e falla stare qua.
Si guardano. Poi il Re guarda me.
-Potrei farlo, ma questo implicherebbe che lei deve prestarmi servizio.
-Le troveremo una collocazione.
-Voglio sentire cosa ne pensa lei prima…
Si girano verso di me e mi fissano… ok, io non so bene cosa dire… Cosa intende per prestare servizio? Spero non si aspettino che io combatta!
-Vuoi restare qui, con noi?
Fisso entrambi, cerco di darmi un po’ di tono.
-Sarebbe un onore.
Accenno un lieve inchino con il capo… spero vada bene…
 Il re sorride, un po’ maliziosamente e poi prosegue
-Molto bene. Da oggi sei un mio suddito e un Elfo Silvano. Ti faccio preparare una stanza, dormirai nel palazzo. Verrai istruita qui. Intanto studierò il tuo caso.
-Grazie…
Si gira di scatto e mi fissa. Sono preoccupata, non riesco a capire cos’ho detto di sbagliato…
-Sono dei modi umani. Lei non sa come ci si comporta in queste situazioni.
-Affascinante, vorrei capire di più di questa razza. Per ora puoi andare.
Sorride. Io faccio il solito cenno con il capo e esco dalla stanza preceduta da Legolas.
Risaliamo le scale e ripercorriamo il corridoio.
-Sei stata brava
-Come…?
-Sei stata brava, prima, con il Re. Non hai fatto passi falsi e sei stata corretta.
Mi spunta un sorriso, sono sollevata.
Legolas mi conduce ad una grande stanza, o forse è solo un effetto dato dalla luce argentea e ambrata delle pareti e dei mobili.
-Che bella!
Si gira e sorride.
-Ti piace? Sei vicina alle nostre stanze. Se hai bisogno non esitare a venire da me o da mio padre.
Gli sorrido. Esce e rimango sola. Giro per la stanza… C’è un letto a baldacchino fatto con rami e decorato da foglie rossissime. Le lenzuola sono morbide, argentate. Di fianco ci sono due comodini, uno con lo specchio. La luce filtra la un’apertura, nella parete opposta all’ingresso, a forma circolare.ci sono due altri mobili, uno sotto la finestra, piccolo e ramato, l’altro sulla parete davanti al letto, grande e già rifornito di vesti di ogni tipo. Li osservo uno a uno.
-Ti piacciono?
Faccio un salto indietro e mi giro. È il Re!
Mi guarda sorridendo, un sorriso sincero…Credo che attenda una mia risposta…
-Sono belli…
-Ma…?
-Non sono abituata a portare abiti lunghi… Ho sempre indossato pantaloni.
Mi guarda, sempre sorridendo, e all’improvviso è di fianco a me.
 
Non so come abbia fatto a convincermi ma ora sto indossando uno di quegli abiti… Mi sento ridicola… Spero non si metta a ridere…
-Come… come mi sta’?
Azzardo una domanda…
Il Re si gira e mi osserva, mi sto’ agitando…
-Tu non saresti abituata a portare questo genere di abito? Beh, è meglio che ci ripensi, si adatto molto a te.
Sorrido imbarazzata.
-Grazie…
E abbasso la testa.
Con un altro scatto è di nuovo vicino a me e mi fa alzare il capo.
Si congeda ed esce dalla stanza…
Sono molto confusa.
  
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