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Autore: iloveroseandrosie    23/01/2014    1 recensioni
La vita di Chloe era abbastanza semplice e monotona. La mattina si svegliava, faceva colazione cercando di non uccidere il suo fratellino che la importunava da sempre, prendeva la macchina, andava a scuola, tornava a casa – se non restava a casa di qualche suo amico per cena – faceva i compiti, cenava e andava a letto. Insomma, una normalissima vita di una normalissima adolescente all’ultimo anno del liceo. O almeno così era fino a che non incontrò Lucy. Da quel momento, tutta la sua vita e di chi le stava intorno prese un’altra piega.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Erano sedute sotto all’albero di Lucy, con le dita intrecciate e le ginocchia che si sfioravano. Sarebbero potute rimanere così per il resto della loro vita, solo loro due in mezzo alla natura. Entrambe non capivano come mia, ma anche se si conoscevano da poche ore, si sentivano al sicuro insieme, come se si conoscessero da una vita.
Ad un certo punto, Chloe si schiarì la voce e cominciò a parlare all’albero.

“Ecco, due giorni fa ho incontrato una persona che subito mi ha fatto sentire speciale e ha occupato la mia mente” disse rivolta all’albero facendo finta che nessun altro la sentisse. “Questa persona è la persona più bella che io abbia mai incontrato, fragile e forte allo stesso tempo, dolce, divertente, insomma mi piace sempre di più” disse stringendo un po’ di più la mano della ragazza seduta accanto a lei, che a quelle parole le si sedette ancora un po’ più vicino. Chloe poteva sentire il respiro di Lucy sulla sua pelle, e si domandava quanto ancora poteva resistere senza girarsi e baciarla. Cercava di mantenere quel pizzico di auto controllo che le rimaneva in corpo, ma era più difficile di quanto pensasse.

“E questa persona io la conosco?” chiese Lucy, con una voce che aveva qualcosa di indagatore.

Chloe la guardò, sorrise e continuò a parlare, facendo finta di non aver sentito la domanda.

“Lucy, mi sembra di conoscerti da una vita intera, mi spaventa un po’ questa cosa” confessò Chloe.
“Posso farti una domanda io ora?”

Chloe annuì.

“Obbligo o verità?”
“Obbligo” disse Chloe. Lucy la stava praticamente spogliando con gli occhi, si mordeva il labbro, una cosa che mandava in tilt il cervello di Chloe, che aveva scelto obbligo, sperando che le dicesse una cosa precisa…
Baciami

Chloe non aspettò che lo ripetesse, e le si avvicinò fino a far toccare i loro nasi e le loro fronti. “Ha un profumo buonissimo” pensò Chloe. Giocarono un po’ con la resistenza dell’altra prima di baciarsi.

Le loro bocche erano separate solo più da pochi centimetri, ma ancora non era arrivato il momento di annientare quella poca distanza, Chloe voleva che Lucy assaporasse il desiderio ancora per un po’, e Lucy stava al gioco. Chloe le baciò prima la punta del naso, poi una guancia, poi l’angolino della bocca e infine, fermandosi per qualche altro secondo a due centimetri dalle sue labbra, posò le sue labbra su quelle di Lucy. Erano morbidissime, così soffici, così dolci. Prese con entrambe le sue labbra, prima il labbro superiore della rossa, poi quello inferiore e poi, quando non ce la fece più a resistere al desiderio di assaporarla, aprì la bocca e cominciarono le danze. Le loro lingue si incontrarono e fu come un esplosione di emozioni.

Restarono abbracciate a baciarsi e a tenersi per mano sotto quell’albero per il resto del pomeriggio, senza rendersi conto che era già arrivata sera.

“Dio, sei bellissima Lucy” disse Chloe dopo che si erano stese una di fronte all’altra. Con la luce del tramonto era ancora più bella.
“Già proprio” e la baciò dolcemente come per ringraziarla. “Lo sai, appena ti ho visto mi sei subito piaciuta… in realtà quel giorno noi eravamo da Starbucks perché volevo incontrarti di nuovo. Ora mi prenderai per una pazza stalker haha” disse accarezzandole una guancia.
“No invece, ti prendo per una dolcissima ragazza che per fortuna ho trovato. Mi piace passare il tempo con te, sei speciale e mi piaci da morire” disse mettendole dietro i capelli una ciocca di capelli che era sfuggita alla treccia. “Sei stupenda” e la baciò teneramente.
“Resterei qui tutta la vita” le disse Lucy. Al che a Chloe venne in mente di avere una famiglia che la aspettava per cena. Si alzò di scatto, spaventando anche un po’ la ragazza con i capelli rossi.
“MERDA! Che ore sono? Alle sette e mezza ceniamo di solito! Se i miei genitori scoprono che oggi ho balzato e che in più arrivo tardi a casa per cena, non mi fanno più uscire per mesi!” disse preoccupata.
“Sono le sette e dieci, ce la possiamo ancora fare, però dobbiamo andare ora” disse Lucy alzandosi e recuperando tutte le cose.

Arrivarono in macchina correndo, e arrivarono a casa di Chloe in meno di dieci minuti. Tirando un sospiro di sollievo, Chloe aprì la portiera e scese. Poi si rese conto di chi la stava accompagnando. Così, prese la sua borsa, chiuse la portiera e girò dall’altro lato della macchina, fermandosi davanti al finestrino del passeggero, che si abbassò del tutto, facendole vedere la faccia della sua bellissima Lucy.

“Grazie per oggi, sono stata davvero bene” disse sorridendo timidamente. Non sapeva cosa doveva fare. Doveva forse baciarla? Dirle che si sarebbero viste il giorno dopo? Non dirle niente? Decise allora di giocare allo stesso gioco al quale Lucy aveva giocato prima.
“Obbligo o verità?” le chiese.
Lucy perplessa disse: “Stiamo ancora giocando?”
“Tu rispondi. Preferibilmente obbligo”

Per metterla in difficoltà decise di rispondere “verità”, sorridendole maliziosamente. Per fortuna che Chloe sapeva cosa fare anche per quella sua risposta.

“Bene. Mi vuoi rivedere?”

Come risposta, Chloe ricevette un bacio pieno di passione. Si era quasi scordata di essere di fronte alla casa dei suoi genitori. Quasi, però. Infatti dopo qualche secondo, si staccò e sorridendole, andò verso casa sua. Arrivata davanti alla porta, si girò per salutare Lucy, che le mandò un bacio prima di ripartire.

In fondo, quella giornata non era andata poi così male.
  
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