Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ehikidrauhl    23/01/2014    3 recensioni
-eih piccola, un giorno sarai mia.- mi girai -uh, mi sente anche quando è in coma profondo.- continuava ad accarezzarmi dolcemente, sentivo il suo respiro sulle mie labbra, cercai di non sorridere, di restare ferma -vorrei sapere se tu mi vuoi come ti voglio io. Mi sto rendendo conto che è inutile parlarti se tu dormi, quanto sono stupido...-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi rassicurava il fatto che Justin si fidasse di me, insomma la fiducia è tutto in una relazione, e la nostra durava da anni, cioè non propriamente, ma la base del nostro fantastico rapporto negli anni era la fiducia, la lealtà e blablabla. Comunque, Justin era sempre più fiero di me, della mia laurea breve, del mio lavoro... -Ciao sei Aravis?- disse una voce abbastanza sensuale, e roca. Mio Dio, divenni rossa.
-Sì.- risposi sedendomi. 
-Sono Ryan.- Ryan? Cosa? stavo per scoppiare a ridere, ricordandomi la nostra quasi prima volta insieme.
-Ryan, quale dei due?- 
-Ryan piccolo.- rispose ridendo.
-Hai una bella voce al telefono sai?- dissi. 
-Sì lo so, risulto sempre sexy. Venite qua ogni tanto?- chiese. 
-Abbiamo un pò di impegni al momento...- dissi, Justin mi fissava dalle tenebre della casa, gli lanciai un sguardo stile "che cazzo vuoiii?" e lui tornò in camera. 
-Voi avete sempre impegni.- 
-Noi abbiamo una vita sociale, stupido.- dissi ridendo. 
-Anche io ho una vita sociale.- 
-Pft, non si direbbe sai?- 
-E' Ryan?- chiese Justin. 
-Sì sono io amoooree.- urlò Ryan. 
-Sì te lo passo, le manca la tua presenza.- dissi. 
-Presenza di che tipo?- chiese Ryan. 
-Non specificata.- risposi, Justin prese il mio telefono. 
-Sì amore? No, quella presenza, sì quella. Non scendiamo nei particolari, la mia ragazza è gelosa.- 
-Justin, attento.- dissi prendendo una bottiglietta di cola. -Potrei mettere dentro questa bottiglietta con il tuo nome...aggiungerci una Mentos, e vederti esplodere, lentamente.- mi guardò mooolto perplesso -...lentamente.- sospirai. 
-Sta impazzendo sì, no, la nostra vita sessuale è meno attiva.- 
-HAHAHAHAH taci.- 
-Non esattamente. Sì tesoro, ti amo anche io...- disse Justin. -...Sì te la passo.- mi diede il telefono. 
-Tornate qui.- disse Ryan.
-Vieni tu qui.- risposi.
-No voi.- disse.
-Perché?- 
-Dai. Almeno una settimana.- 
-No.- 
-Due giorni?-
-Ryan non contrattare con me.- 
-Ma io ti amo.- 
-Cosa?- E' SERIO, E' FOTTUTAMENTE SERIO OH MIO DIO. 
-Nulla...- 
-Okay, ci sentiamo...- 
-Sì...- disse, chiusi la chiamata e rimasi semplicemente perplessa. La settimana dopo ci incontrammo tutti ad Atlanta, solo per una velocissima visita di tre giorni, che sarebbero stati i più lunghi della mia vita. 
-Tutto bene?- chiese Justin vedendomi un pò persa nei miei pensieri appena arrivati ad Atlanta.
-Sì, solo un pò di mal di testa. Ti spiace se mi corico?- 
-No, tranquilla.- mi abbracciò e mi diede un bacio sul naso. -Notte. Ti amo.- I ti amo in quei giorni suonavano così pesanti. E se Ryan fosse stato serio? Che figura ci avrei fatto? Lo conoscevo da anni, ed era il migliore amico del mio ragazzo, ed era tutto così difficile.
-Anche io, notte.- mi baciò e andai a dormire. Prima mi feci trilioni di domande, poi arrivò Justin, ero quasi sicura mi parlasse, ma si coricò abbracciandomi. Devo ammettere che sembrava davvero un pirla quando mi abbracciava sapendo che mi avrebbe svegliato.
-Buongiooooornoooo.- mi arrivò un colpo di cuscino dritto sul fianco, poche persone mi svegliavano così tranquillamente, ma solo una aveva quella voce. Mi girai con gli occhi chiusi a fessura. -Allora? ti alzi sì o no?- 
-Non ci vediamo da anni e tu non mi abbracci? Dico Cait, mi aspetto di più da te.- mi sedetti e abbracciai Caitlin come se fosse l'ultimo giorno al mondo, e noi due le uniche sopravvissute. Era la mia unica amica femmina sin dalla nostra tenera età, ed ero troppo gelosa di lei. Aveva il pieno controllo su Justin, più di me.
-Mi sei mancata.- disse. 
-Anche tu.- 
-Abbiamo molto da dirci vero?- 
-Alzati, ci raccontiamo tutto facendo colazione.- tutto escluso quel "ti amo".
-Va bene. Siamo sole?- 
-Sì, hanno appena iniziato una lotta sanguinosa a basket.- disse Cait scendendo dal letto. Io mi cambiai e mi sistemai per sembrare un briciolo normale. -Quindi? Come va la vita?-
-Procede, a te?- chiesi prendendo i cereali. 
-Bene, sì.- 
-Uh, cosa si festeggia?- 
-Nulla. Com'è successo?- lasciai correre i secondi, indecisa se raccontarle tutto o no.
-...Genesis, aveva appena partorito e si è dichiarato...dopo un paio di mesi eravamo insieme.- 
-Com'è NY?- 
-Fantastica.- 
-Ow, vorrei venirci ogni tanto.- 
-Non mi dispiacerebbe.- dissi sorridendo. 
-L'ho sempre visto...- 
-Cosa?- chiesi. 
-...Il modo nella quale guardava le tue labbra mentre parlavi, i tuoi capelli al vento, i tuoi occhi, ha sempre esaminato ogni tua minima mossa, è davvero molto carino che ti tratti come una principessa ora che state assieme, finalmente.- sorrisi, il pomeriggio Christian, Chaz e Justin uscirono, Caitlin tornò a casa sua e io restai a casa di Justin con Ryan. 
-Odio ogni parte di questa casa.- dissi. 
-E' comprensibile.- silenzio -possiamo parlare?- 
-Preferirei...- 
-Fa nulla.- 
-...di no.- 
-Non mi importa, sono anni che...- 
-Ryan, cosa c'è?- 
-...C'è che non ho mai detto nulla di più reale di un "ti amo". Ed era a te.- Volevo sprofondare nel divano, mi guardava così impaurito, così dolcemente, forse mi amava veramente, ma io amavo Justin. Non sapevo che dirgli, ero così spaventata. Non volevo ferirlo. Ero confusa, volevo piangere.
-Ma tu sai benissimo, chi amo.- sicura...Aravis? SI SONO SICURA, MOLTO ANCHE. 
-Non lo sai neanche tu.- 
-Io sì che lo so, lo so benissimo, lo so da anni!- 
-Ma non sei comunque felice.- 
-Io sono felice Ryan, non ho motivo di non esserlo.- 
-Ma io sì. Avevamo undici anni e ci siamo baciati, e Aravis io già sapevo come sarebbe andata a finire, Justin non era l'unico che provava qualcosa!- 
-Tu mi hai sempre fatto scegliere Justin, non te, non puoi piombare così e dirmi che mi ami da un giorno all'altro, non siamo in una serie tv, dove le persone vanno e vengono, muoiono e risorgono!- dissi veramente infastidita, e lui mi baciò senza alcun contegno. Mi sentii nuda, come se una cerniera sul mio petto si fosse aperta e avesse liberato un'ondata d'acqua. Volevo spingerlo farlo cadere da un precipizio. Lo stavo odiando come non avevo mai odiato nessuno, se non me.  Justin entrò da solo in casa e ci vide, io mi staccai da Ryan quando sentii la porta, che evidentemente si era  chiusa per il vento, perché Justin era davanti a noi, in piedi, piangendo. E lo vidi solo correre via. Tirai uno schiaffo a Ryan e seguii Justin. 
-Risparmiami, mi basta. E' la verità noi non siamo fatti per stare assieme, ci feriamo a vicenda, tu non sei felice con me, l'ho sempre saputo di essere di troppo nella tua vita, scusa.- mi diede un bacio sulla fronte e andò via, forse per sempre, o forse no.
  
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