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Autore: Lady Viviana    24/01/2014    1 recensioni
Un blogger e il suo amico sociopatico (o meglio “sociopatico ad alta funzionalità”, come ama autodefinirsi) che corrono per le strade di Londra alla ricerca di assassini e terroristi. Ma anche John e Sherlock, due uomini come tanti che hanno deciso di condividere un appartamento. Questa raccolta di dieci one-shot celebra appunto loro due e la vita quotidiana al 221B di Baker St. Perché è anche questo che li rende così speciali.
Spoiler-free (ma possibili riferimenti alle prime due serie)
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: OOC, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Christmas in 221B
by stargaza


 
 
Link alla storia originale: https://www.fanfiction.net/s/9957692/1/Christmas-in-221B
Link al profilo dell'autrice originale (stargaza): https://www.fanfiction.net/u/3577032/stargaza
 

John
Sherlock
 
“Jooooooooooooohnnnnnnn…” gemette Sherlock dal divano, con ancora addosso il pigiama e la vestaglia, nonostante non avesse dormito “Dobbiamo proprio partecipare a queste feste insignificanti?” John sospirò e mise nelle mani del detective una tazza di thè forte. “Sì, Sherlock, è una tradizione festeggiare il Natale. Inoltre stanno arrivando tutti dal Yard, dopotutto è pur sempre la nascita di Gesù…” “Beh, tecnicamente Gesù è nato…” Ma John ignorò il resto della lunghissima spiegazione decise di accendere il computer, per mandare l’invito per quella sera a chiunque fosse in grado di sopportare l’atteggiamento di Sherlock.
 
“Seriamente, John, chi vuoi che verrà…non piaccio a nessuno…” disse Sherlock con nonchalance, ma John percepì una leggera (anche se quasi insistente) amarezza e della tristezza nella sua voce. Sospirò e controllò il suo computer “Lestrade e Molly hanno già accettato l’invito e ci sarà anche Mrs Hudson
 
“Sì, ma tutti loro mi sopportano, non c’è differenza…” la sua voce si affievolì e John improvvisamente capì cosa voleva, a cosa stava puntando Sherlock “Tu…tu vuoi irene qui, vero? Lei ti piace”. Il viso di Sherlock divenne bianco come la neve “No – digrignò i denti – Sì, sì, fallo”, ma John se ne tirò fuori “No. Non lo farò”. Sherlock allora si alzò e velocemente, barcollando, lasciò la stanza.
 
Sospirò, poi sorrise. Era una distrazione perfetta per trovare il regalo per Sherlock nel caos che era la stanza di John.
 


 John stava dando gli ultimi ritocchi alla mensola del caminetto (qualche lucina colorata), quando ritornò Sherlock, indossando la camicia viola e i pantaloni neri,  i capelli leggermente schiacciati. “Hey, ho qualcosa per te” John stava per prendere qualcosa, quando Sherlock replicò “Anch’io”.
 
Oh”.  John era sorpreso: non avrebbe mai creduto che Sherlock gli avesse preso qualcosa.
Sherlock mise qualcosa nella mano di John e la chiuse e, quando questi la aprì, sorrise: si trattava di una lente d’ingrandimento richiudibile, uguale a quella di Sherlock. John gli sorrise “Wow, Sherlock….grazie mille
 
“Le tue capacità deduttive sono migliorate notevolmente – disse, esitante – e sentivo che era necessario che avessi anche tu una lente d’ingrandimento”. John mise giù il piccolo rettangolino e premette la scatola che aveva in meno contro il petto di Sherlock finchè questi non la prese. “Spero ti piaccia….è stata una scelta dell’ultimo minuto. Il tuo regalo è difficile da battere….”. John si grattò dietro la testa, mentre Sherlock, con un’eleganza prima sconosciuta, tolse delicatamente la carta che ricopriva la scatola e, nel sollevare il coperchio, sussultò: era una nuova sciarpa, di uno splendido blu scuro. John lo guardò, in attesa di vedere una qualche reazione sul suo volto. Il più piccolo dei sorrisi toccò le labbra di Sherlock “John, io….io non so cosa dire. Nessuno aveva mai…” John poteva giurare di aver visto un luccichio negli occhi di Sherlock che presagiva delle lacrime, prima che tirasse su con il naso e tornasse lo stesso di sempre “Grazie mille, finisco qui, se vuoi andare a prepararti”
 
Ummmm, sicuramente, Sherlock”. John lasciò la stanza, ma rimase nel corridoio per qualche minuto. Sherlock tirò su con il naso ancora una volta e si strinse la sciarpa al petto, sorridendo come un bambino. John non l’aveva mai visto così felice e, mentre andava a prepararsi, capì che niente avrebbe potuto rovinare quella serata.
  
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