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Autore: Moonlight_Pleasure    24/01/2014    3 recensioni
Severus Piton si asciugò le lacrime, cercando di trattenerle senza successo.
Poggiò la testa del suo amore, ormai perduto, sul cuscino e le diede un bacio sulla fronte.
La osservò cercando di farsi forza e si allontanò dalla stanza.
Lasciando lì un pezzo del suo cuore.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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…Ti tengo stretta tra le mie braccia, non lascerò che anche il tuo corpo si allontani da me....
Non posso permetterlo, dopo che la tua anima mi ha abbandonato per sempre.
La bellezza di un tempo non sbiadisce neanche dopo la morte.

La vecchia Signora ha disteso la tua fronte corrugata dalla preoccupazione e dalla paura, donandoti un espressione di serenità, poiché, prima che la Morte ti tendesse la mano, sei riuscita a compiere la tua missione. Donare tutto per le persone che ami, inclusa la vita.  
Il tuo obiettivo è stato raggiunto.
Proteggere chi ami.


Spero che la mia mente e i miei pensieri possano raggiungerti, ovunque tu sia, per chiederti di perdonarmi.
Lily, mia amata Lily.

Come può il mondo essere stato tanto crudele con te? Come posso io essere stato tanto crudele con te, la persona che occupava interamente il mio cuore? Non meritavi questo destino, non poteva essere scritto per te.

Sono un idiota, Lily Evans, un idiota mascherato dal suo stesso cinismo. Odio me stesso per non averti salvato, mi odio più di quanto tu mi possa mai aver odiato.

E’ troppo tardi e lo so, ma devo dirtelo. Lily ti amo, ti ho amato dalla prima volta che ti ho vista sotto quel salice piangente. E ti amerò per sempre. Ricordo quando eri dolce e piena di vita, quanto eri il mio opposto. I tuoi capelli rossi che ondeggiavano al richiamo del vento così diversi dai miei, i tuoi occhi vispi e la tua felicità ( e la mia) nello scoprire che eri uguale a me.
Che appartenevamo allo stesso mondo.


Che, nonostante fossimo diversi esteriormente, eri uguale a me.
Volevo conoscerti, Lils, non desideravo altro. Avevo paura che se provassi ad avvicinarmi,  ti saresti allontanata da me, come facevano tutti a Spinner’s End.

Ma tu non eri tutti, avrei dovuto capirlo subito.
Eri unica, eri sensibile e mi hai dato una possibilità. Non pensavo di avere un cuore, fin quando tu non me l’hai smosso con un semplice “Ciao”.
Dal tuo sguardo non traspariva nessun pregiudizio riguardo al mio aspetto esteriore, poiché tu eri più matura di qualsiasi altra persona avessi mai conosciuto. Non ti importava nulla dei miei vestiti stravaganti, tu riuscivi a guardare oltre la superficie.
Mi sorrisi e il mio stomaco si contrasse.
Avrei voluto dirti quanto tu fossi importante per me. Ogni giorno, prima di incontrarti davanti al lago, mi ripetevo che quella volta sarebbe stata l’occasione giusta. Ma mi bloccavo Lils, non volevo che il mio peggior incubo si avverasse.
Non volevo perderti.

Eri mia amica e io il tuo. Quando ti stavo vicino desideravo essere rinchiuso in una bolla dove il tempo si fermasse. Volevo che le ore e i giorni si trasformassero in secondi. Perché osservare le tue spalle allontanarsi da me mi rattristava. Ricordo la tenerezza che mi feci quando avevi paura di finire ad Azkaban per magia minorile.
Risi perché sapevo che non avrei permesso mai a nessuno, tanto meno a un dissennatore, di portarti via da me.


Per farti stare con me, imparai decine e decine di piccoli incantesimi, con la speranza che io diventassi interessante ai tuoi occhi, così come tu lo eri sempre stata per me.

Sapevo che ad Hogwarts non ti saresti unita al tavolo dei Serpeverde, con me. Ma intrinsecamente lo speravo. Solo i tuoi occhi sprigionavano una luce, una forza e un coraggio che non aveva eguali. Dentro di me sapevo che saresti stata una Grifondoro, ma sperai fino alla fine che non fosse vero…
In quel momento scoprì il sentimento della gelosia, quando vidi James Potter avvicinarsi  al tavolo, dopo essere stato smistato, sorridendoti . E la cosa peggiore, fu vederti arrossire.
Il mostro della gelosia mi divorava dall’interno.

Avrei voluto, avrei voluto…
.. niente.
Non avrei potuto fare niente. Per te ero solo un amico.


Mi rammarico di averti allontanata da me con la mia gelosia e la mia cattiveria. Capì a mie spese che insultarlo non poteva fare altro che andare a mio sfavore.
L’intestino mi si accartocciava ogni volta che vi guardavo e realizzavo il potere che aveva lui su di te.
Era snervante, mia Lils.Lo detestavo, lo odiavo.
Lui non teneva a te quanto me, perché mai gli hai dato la possibilità di infilarsi nel tuo cuore?


Ero sempre stato accanto a te, eppure non ti sei mai accorta del perché.
Era estenuante.
Per quanto provassi, tu avevi già scelto. Potter.


La rabbia e la vergogna di quel giorno mi fecero uscire dalla bocca le ultime parole che pensavo ti avrei mai detto.
Sono stato crudele e idiota. Uno stupido, Lils.
Avrei voluto tirarmele indietro nel momento stesso in cui le stavo dicendo. Ti ho ferita e quegli occhi che mi rivolsi, delusi e disgustati, perseguitano ancora oggi i miei incubi.
Potrai mai perdonarmi, Lils? Non so quante volte te l’ho chiesto.
Non sapevo più che fare per sfondare quella porta che mi avevi chiuso in faccia.


Smisi di combattere e feci la scelta del codardo.
Assecondai la tua rabbia e ne creai una tutta mia, del tutto fasulla. Preferivo essere cattivo che un idiota. Non ho mai rimpianto tanto una scelta come quella.

Avrei dovuto continuare  a farmi umiliare e continuare farmi calpestare sotto i piedi da te, perché sì, era quello che meritavo. La mia gelosia per te contribuì a farmi proseguire per la strada sbagliata.
Ma la cosa che ho paura di dirti, perfino ora, ora che non posso più vedere i tuoi occhi verdi illuminarsi di rabbia, è soprattutto una. E credimi Lils, preferirei vedere i tuoi occhi trafiggermi con una lama al cuore, piuttosto.
Ciò che mi fa rabbia è che non posso più vedere i tuoi occhi, sentire la tua spensieratezza, le tue risate. Vedere i tuoi capelli rossi ondeggiare, il tuo sguardo cercarmi. E di questo dovrò incolpare sempre e solo me stesso.

E’ colpa mia, Lils. E’ tutta colpa mia.

Non avrei dovuto riferire quella stupida profezia, ne, tantomeno, avrei dovuto seguire il diavolo. E’ solo colpa mia, Lils. Se non fossi mai esistito, nessuno gli avrebbe mai riferito della sua minaccia e tu non saresti morta ora. Avresti vissuto la vita che ho sempre desiderato per te, felice. Avresti continuato a cullare tuo figlio e a raccontargli storie della buonanotte. Gli avresti insegnato tutto ciò che tu sai già.

Vorrei essere morto io al posto tuo. Meritavo di morire io al tuo posto.


Ma ti faccio una promessa, Lils. Qui e ora. Passerò il resto della mia vita, cercando di meritarmi il tuo perdono. Per sempre.
 
Severus Piton si asciugò le lacrime, cercando di trattenerle senza successo. Poggiò la testa del suo amore, ormai perduto, sul cuscino e le diede un bacio sulla fronte. La osservò cercando di farsi forza e si allontanò dalla stanza. Lasciando lì un pezzo del suo cuore. 
  
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