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Autore: gabryweasley    24/01/2014    4 recensioni
"Tutti quei luccichii e quei frammenti di terrore avevano lasciato spazio ad un vuoto, dentro di lui, che in un attimo si era riempito di senso di colpa."
[Everlack - un po' angst]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Colpa
 

- Dio, io… non posso starti cosi vicino, capisci? Il più delle volte tu…
A cosa era servito quello spintone per allontanarla, averle urlato contro? Misurare la cucina di quella casa con grandi passi, portarsi le mani fra i capelli, digrignare i denti. Peeta lo sapeva che tutto quello non serviva. In quel modo l’avrebbe solo spaventata. Voleva calmarsi, ma non ci riusciva.
- Tu mi ricordi tutto! – quello che faceva era continuare ad urlare - Alcune volte ti guardo e… vedo solo la freddezza con la quale hai ucciso! E posso solo sperare che tu non faccia lo stesso con me!
Sedersi. Forse quella era la cosa giusta da fare. Avrebbe chiuso gli occhi, avrebbe evitato di guardarla. Non voleva risultare aggressivo, auspicava di placare quel moto di rabbia – e paura – improvviso e riuscire a fare in modo che lei capisse.
Ma era stato il singhiozzo che aveva sentito provenire dall’angolo in cui si era rifugiata Katniss che lo aveva davvero calmato. Tutti quei luccichii e quei frammenti di terrore avevano lasciato spazio ad un vuoto, dentro di lui, che in un attimo si era riempito di senso di colpa.
Lei non aveva fatto niente di male, infondo. Aveva solo allungato una mano nella sua direzione per posarla delicatamente sulla sua guancia, in uno di quei gesti che Peeta aveva desiderato per così tanto. Un gesto semplice, puro… spontaneo.
Si erano già sfiorati così altre volte per compassione, per consolarsi, per sostenersi.
E, adesso, era ancora arrabbiato ma solo con se stesso, per averla allontanata senza un motivo valido, solo per paura di poter reagire male. Per aver impedito a quel gesto di mettere radici e portarne altri uguali. Era lui il problema e si malediceva per questo.
Si era precipitato da lei per reggerla in piedi un secondo prima che si lasciasse scivolare a terra, poggiata al muro freddo di piastrelle. Un tremore l’aveva scossa non appena le mani di Peeta le si erano strette sotto le braccia per non farla cadere, e successivamente intorno alla sua vita. L’inutile tentativo di non lasciarsi stringere, di non voler essere consolata.
- Scusami Kat. Scusami. Non avere paura di me, ti prego. Sono io, è reale.
Una preghiera sussurrata come un segreto, una speranza. I singhiozzi di Katniss un po’ più regolari.
 


*************
 


Ciao a tutti! ^^
Questa fic è ambientata mesi dopo la ribellione. Peeta chiaramente non è se stesso, ha attimi di rabbia e paura, è spaventato e si sente in colpa quando si rende conto delle sue reazioni a piccole cose.
Nel finale è lui che dice a Katniss “è reale” perché ho immaginato che, essendo anche lei spaventata da momenti del genere, abbia bisogno di essere avvisata in qualche modo quando lui torna in sé, per essere sicura di potersi fidare!
E... niente! Spero che vi sia piaciuta almeno un pochino! *sparge coccole*
A presto,
Gabry
   
 
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