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Autore: helhime    24/01/2014    1 recensioni
Sono passati alcuni anni dalla guerra contro Voldemort, e ormai Ron e Hermione sono una coppia solida. O forse no? Uno strano biglietto di Ron minaccia di rovinare tutto: cosa diavolo passa per quella testa dai capelli rossi?
Un piccolo regalo per una mia fedele lettrice: spero che i miei tentativi di essere romantica non si dimostrino pessimi! XD
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“Cosa significa questo, Ron?”

Hermione aveva fatto irruzione in casa Weasley come una furia, e ora stava lì davanti al fidanzato con occhi che mandavano letteralmente saette.

Sventolava davanti al naso di Ron un semplice foglietto di carta.

   Il ragazzo dai capelli rossi aveva l’aria di uno che stesse camminando sui carboni ardenti.

“Beh, c’è scritto…”

   “Lo so cosa c’è scritto!” Lo interruppe la ragazza, quasi urlando. “Ti sto chiedendo cosa significa.”

Benché ormai Ron fosse cresciuto al punto da essere imponente rispetto alla minuta fidanzata, Hermione riusciva a guardarlo dall’alto in basso quando era arrabbiata – e in quel preciso momento era decisamente furibonda.

“Allora?”

   Per fortuna, quella sera la casa era relativamente vuota: c’erano soltanto Ginny, chiusa nel bagno da mezz’ora per prepararsi, e un imbarazzatissimo Harry, che la aspettava seduto accanto a Ron, al tavolo della cucina.

   “Beh, a te cosa sembra che significhi?” borbottò il ragazzo dai capelli rossi dopo un lungo silenzio.

   Una sola occhiata in direzione di Hermione, avvertì Harry che avrebbe fatto meglio a trovarsi velocemente qualcosa da fare fuori di lì – a meno che non volesse affrontare una battaglia che avrebbe fatto impallidire al confronto lo scontro finale contro Voldemort.

Cercando di essere il più silenzioso possibile, si diresse quindi verso la stanza di Ginny.

   Ron invece non guardava affatto in direzione della fidanzata, ma teneva gli occhi fissi sul libro aperto davanti a lui: non era mai stato un gran lettore, eppure in quel momento pareva avesse tra le mani il tomo più interessante della storia dell’umanità, a giudicare dall’ostinazione con cui ci rimaneva incollato.

“Ora… Ecco, io sarei molto impegnato. Potremmo parlarne un’altra volta, ok?”

   La ragazza lo trafisse con uno sguardo tale che Harry, dall’altro lato della stanza, si affrettò ad accelerare il passo per trovarsi il prima possibile fuori dalla zona a rischio. Una tempesta stava per abbattersi sulla testa del suo sfortunato amico, e lui non aveva nessuna intenzione di rimanere lì a condividerne la sorte.

Le labbra strette in una linea sottile, Hermione alzò la bacchetta e la puntò sul libro aperto davanti a Ron.

“Vingardium leviosa.”

Il pesante volume schizzò subito in aria, lontano dalla presa del ragazzo, costringendolo finalmente ad alzare lo sguardo su di lei.

E’ meglio se ci lasciamo.” Lesse, il biglietto nella mano sinistra e la bacchetta nella destra.

La voce era a stento controllata.

“Potresti – non so – elaborare il concetto?”

   Nessuna risposta.

   “Te lo chiedo ancora una volta.” Insistette lei, fissandolo con durezza. “Cosa vuol dire questo?”

   “Mi sembra chiaro cosa vuol dire.”

La voce di Ron era ridotta a un sussurro flebile, quasi non avesse la forza di sostenere quella conversazione.

   “L’unica cosa chiara qui è che ti sei bevuto il cervello!” Esplose Hermione, appallottolando il foglio. “Si può sapere cosa ti prende?!”

   “Io… AHIA!”

Il libro aveva smesso di levitare e gli era caduto sulla testa.

“Io…” ricominciò, massaggiandosi la fronte.

   “Esci con un’altra, non è vero?” Lo incalzò, senza lasciarlo parlare. “Chi è? E’ qualcuno del Ministero? DEVO saperlo!”

   Ron trasalì, stupito.

“N – No! Che ti salta in mente?!”

   “Oh, insomma, Ronald Weasley!”

Hermione ora aveva gli occhi lucidi.

“Solo tu puoi essere così – così idiota da lasciare qualcuno con uno stupidissimo bigliettino! Non siamo più a scuola, te ne rendi conto?! Direi che una spiegazione almeno me la devi, non ti pare? Lo so che il mio carattere non è sempre facile, ma io…”

   Ron agitò la mano, come a scacciare l’idea che fosse in qualche modo colpa sua.

“Senti, in fondo non sarebbe meglio così per te?”

   Hermione lo fissava, confusa.

   “Pensaci. Sei una ragazza bella e intelligente. E ho visto come ti guarda la gente quando siamo insieme. Potresti uscire con altri, magari vederti con qualcuno che sia…”

La voce gli morì in gola.

   “Che sia?”

   “Migliore di me.”

Finalmente Ron si decise a incontrare il suo sguardo.

   La ragazza pareva però solo più confusa di prima.

“Non riesco a capire.”

   “Oh, andiamo!”

Si alzò di scatto dalla sedia, voltandole le spalle.

“Non è con uno come me che dovresti stare! Non potrai mai essere davvero felice con una persona mediocre come il sottoscritto! Meriti molto di più e io ti sto precludendo la possibilità di avere quel molto di più. Così ho pensato che fosse meglio finirla qui.”

   Hermione si massaggiò le tempie.

“Mi stai dicendo che il motivo di quell’assurdo biglietto è questa idiozia?”

La sua voce era sollevata.

   “I – Idiozia?”

Il ragazzo dai capelli rossi si voltò a guardarla, preso in contropiede: evidentemente non si aspettava quella reazione.

   “Ascoltami bene, Ronald Weasley, perché non lo ripeterò un’altra volta.”

Gli prese le mani.

“Io voglio stare con te. Non con altri. Con te.”

   “Ma perché?!”

   “Perché gli altri non sono te.”

Se anche Ron fosse stato sul punto di continuare il discorso, ogni altra protesta fu messa a tacere da un delicato bacio sulle labbra.

Il ragazzo la strinse a sé, meravigliandosi per l’ennesima volta di come una persona così meravigliosa potesse aver scelto, tra tutti, proprio lui.

Non era alla sua altezza, di questo era sicuro al di là di ogni dubbio. Ed era anche sicuro che lei avrebbe fatto meglio a uscire con qualcuno al suo livello.

Eppure, a quanto sembrava, non aveva scelta.

Visto che Hermione era così assurdamente testarda nel credere nell’imbranato Ron Weasley, non aveva altra scelta che diventare proprio lui l’uomo degno di starle accanto.

 

  
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