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Autore: Catnipp    25/01/2014    2 recensioni
e se Katniss avesse ascoltato Gale e fosse scappata con lui nei boschi prima della mietitura? cosa sarebbe cambiato? avrebbe conosciuto lo stesso Peeta?
Questa fan fiction è una storia alternativa a quella del libro che ci può portare in una nuova, ma non meno complicata, avventura. Basta poco a cambiare il destino delle persone, basta una scelta diversa..
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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-Potremmo farlo, sai?- dice Gale sottovoce.
-Cosa?- chiedo io.
-Lasciare il Distretto. Scappare. Vivere nei boschi. Tu e io potremmo farcela.-
Non so cosa rispondere. È un’idea completamente assurda.
-e Prim? Mia madre? La tua famiglia?-
-li porteremo con noi.- dice convinto.
È un’impresa rischiosa, non ha senso il discorso che stiamo facendo, ma ammetto che la faccenda mi attira molto nonostante i pericoli che preannuncia.
-Non lo so Gale…- dico ancora in cerca della risposta giusta.
-Andiamo Catnip! Questa è l’ultima occasione che abbiamo per andarcene e non essere solo pedine di Capitol City. Pensa se più tardi estrarranno il mio nome o il tuo da quella boccia. O ancora peggio potrebbe capitare quello di uno dei nostri fratelli. Noi potremmo cavarcela in un modo o nell’altro, ma loro?-
Esamino rapidamente la situazione. In effetti non fa una piega il discorso di Gale, anche se resta il fatto che potremmo finire in situazioni di gran lunga peggiori se venissimo beccati. Come di mia consuetudine decido di non ragionarci troppo su e rispondo impulsivamente: -ci sto.-
 
 
Corro dirigendomi verso casa senza preoccuparmi di ricambiare i saluti della gente che mi appare di fronte. Spalanco la porta e trovo mia madre davanti allo specchio intenta a intrecciare i capelli di mia sorella Prim. Si stanno preparando al meglio alla mietitura. Prim si volta verso di me con lo sguardo di chi sta per svenire da un momento all’altro e con uno spiraglio di voce sussurra:
-non…non ce la faccio Katniss.-
Per lei è il primo anno è normale che l’ansia si faccia sentire.
-Non ti preoccupare, ho io la soluzione.- dico in tono deciso.
Mia madre mi fissa con aria interrogativa ma con il solito sguardo assente che ha da quando è morto mio padre. Decido di dare una spiegazione anche se nessuno me l’ha chiesta esplicitamente:
-Scapperemo. Scapperemo nei boschi.-
-Ma Katniss…-
Tronco immediatamente un’obbiezione di qualunque tipo sapendo di non essere in grado di accettare un no come risposta.
-Gale e la sua famiglia verranno con noi, fidatevi di me.-
Dopo attimi di incertezza l’orologio cittadino batte la una esatta. Siamo già in ritardo.
Fiumi di gente stretta negli abiti migliori inizia a lasciare le case per dirigersi verso la piazza.
Mi volto di scatto giusto in tempo per incrociare lo sguardo di Prim in preda al panico.
In quel momento capisco che ha preso la sua decisione e ha deciso di fidarsi di me.
Inutile chiedere il parere anche di mia madre che è ancora assorta nei suoi pensieri. Probabilmente sta rivivendo ancora l’orrore dell’esplosione che ha causato la morte di mio padre. Sappiamo quanto sia difficile per lei superare questa perdita, è difficile per tutti noi, ma in questo momento non c’è tempo per rimpiangere il passato. Dobbiamo scappare. E dobbiamo farlo subito. Non possiamo permettere che qualche pacificatore se ne accorga e mandi in fumo tutto il nostro piano.
Prendo per mano Prim e guido mia madre verso l’uscio della porta. Le faccio uscire nel minor tempo possibile. Mi dirigo velocemente verso l’armadio sulla mia destra e afferro lo zaino che tengo sempre pronto in caso di emergenza. Do un ultimo sguardo malinconico al soggiorno e alla cucina della casa nella quale sono cresciuta e chiudo la porta per evitare che le lacrime prendano il sopravvento.
Le vie sono sempre più affollato e diventa sempre più difficile muoversi. Cerco disperatamente Gale nella massa, ma di lui nessun segnale.
Ad un certo punto vedo spuntare un ciuffetto famigliare da dietro l’angolo: è lui.
-Gale! Gale!- urlo.
Inizio a tirare spintoni e destra e a sinistra nel tentativo di aprirmi un passaggio verso di lui.
Sembra non accorgersi della mia presenza.
Decido di urlare più forte:
-Gale! Sono qui!-
La sua testa si volta con uno scatto ed ecco i nostri sguardi che si incontrano.
-Katniss!- lo sento urlare.
Finalmente ci troviamo faccia a faccia. Non c’è tempo per parlare, sappiamo entrambi cosa dobbiamo fare. Partiamo di corsa nella direzione dei boschi. Io trascinando mia madre e tenendo per mano Prim, lui con la sorellina in braccio seguito dai fratelli e da Hazzelle. Corriamo.
Una volta davanti alla recinzione la passiamo senza problemi perché come al solito non è elettrificata e riprendiamo la nostra corsa.
 
 
Dopo un’ora di corsa quasi insensata decidiamo di fermarci. Manca poco alle due il che significa che la mietitura sta per cominciare. Prendo l’iniziativa e decido di guidare il gruppo. Conduco tutti su per una collinetta dove so di trovare una piccola casetta in legno. Ci andavo sempre con mio padre le domeniche in cui ci sentivamo più ispirati del solito e volevamo andare oltre quello che ormai era diventato il “nostro laghetto”.
Nella casa avevamo un televisore collegato alla rete del Distretto 12 dal quale avremmo potuto seguire la mietitura in diretta. Accendiamo l’apparecchio e ci accomodiamo per terra a gambe incrociate nell’attesa di notizie. Mi volto verso Gale e vedo che già mi sta guardando. Distolgo un attimo lo sguardo incapace di sostenere il suo. Poi torno seria e mi siedo accanto a lui.
-Avremo fatto la scelta giusta?- dico.
-Non ti preoccupare, nessuno si accorgerà della nostra assenza.- dice cercando di convincere anche se stesso della verità contenuta nelle sue parole.
















spero vi piaccia, continuerò presto.
Nel frattempo voi lasciate un commento:)
  
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