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Autore: crowdoll    25/01/2014    3 recensioni
Che cosa sccede quando una quindicenne dislessica e iperattiva,annoiata da tutto e con la testa chinata tutto il tempo su una console di gioco sta oer essere uccisa dal so migliore amico e,di conseguenza, catapultata in una realtà dove gli dei dell'Olimpo sopravvivono,hanno rapporti con gli esseri umani ed esercitano il loro dominio sul mondo?
Mi chiamo Sirius Evans e questa è la storia di come ho scoperto di essere figlia di un dio dell'antica Grecia.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter one-Il mio migliore amico tenta di uccidermi.
La sveglia suona ininterrottamente da almeno dieci minuti.
Non ce la faccio più.
Prendo la prima cosa che trovo per terra e la tiro con tutta la forza che posso avere alle 6.40 del mattino contro quell'aggeggio infernale.
-Questo è quello che ti meriti per avermi svegliata.- dico fissando gli ingranaggi della sveglia rotta per terra.
Poi realizzo che svegliami è effettivamente il lavoro che la sveglia deve fare e mi limito ad andare in bagno a lavarmi.
Mi pettino a fatica i nodi nei capelli corti e neri mentre mi lavo i denti. Metto del fondotinta per tentare di coprire le occhiaie sotto gli occhi bicolore (uno marrone e uno azzurro ghiaccio),ma non funziona troppo bene. Mi sistemo il piercing al sopracciglio e mi metto una felpa grigia e pesante con il logo dei nirvana,dei jeans consumati neri e le vans. Preparo la cartella mettendoci il minimo indispensabile: Psp,due quaderni e qualche libro. Faccio per uscire di casa sperando di non essere vista da mio zio,ma purtroppo l'operazione trionfo non mi riesce troppo bene perché inciampo su una bottiglia di birra vuota.
-Dove vai ragazzina?- dice un corpo grasso e semi-pelato dal divano.
-A scuola?-
-Quando torni compra della birra.- dice tossendo.
-Tu invece vedi di fare le pulizie,la casa è un porcile. Non posso fare tutto da sola.-
Mio zio si alza dal divano e mi fissa come se avessi detto una cosa fuori dal mondo.
-Che hai detto?-
-Sei sordo oltre che alcolizzato?-
-Senti piccola idiota,vedi di non fare la spaccona in casa mia.-
-Teoricamente questa sarebbe la MIA cas..- faccio per ribattere,ma lui si alza e avvicina la sua lurida faccia verso di me. Sento il suo alito e mi sorprendo che non mi abbia fatto la permanente.
-Vedi di non discutere,sei solo una quindicenne dislessica e iperattiva che non sa fare altro che giocare ai videogame. Sei un fallimento. Adesso fai quello che dico io e vattene.-
Sento la bile scorrermi nelle vene. Ma perchè devo vivere con un uomo del genere? Volevo fargli più male possibile,volevo vederlo contorcersi al suolo dal dolore. Ad un tratto una lampadina esplose con un grande scoppio. I vetri che cadevano per terra distrassero mio zio quanto basta per farmi uscire da quella casa. Lo odiavo.
* * *
-Evans. Ehi. EVANS!-
Alzo uno sguardo assassino dal mio videogame e vedo che una faccia aguzza e un sorrisetto irritante mi stanno guardando. Un ragazzo mi sta chiamando da più di mezz'ora in tono canzonatorio.
Amore,mi stai già sulle palle normalmente e l'assenza di sonno e l'incazzatura per mio zio non fanno altro che aumentare la mia voglia di uccidere qualsiasi persona mi ritrovi davanti.
Mi limito a guardarlo e a desiderare che la sua testa esploda come la lampadina per qualche secondo.
-Che vuoi Billy?- dico con voce assassina.
-Che muso lungo! chi è morto oggi?-
-Ancora nessuno,ma se vuoi possiamo rimediare con una piccola morticina.- dico con un sorriso inquietante.
Diciamo che avere le occhiaie aiuta qualche volta.
Il ragazzo sgrana gli occhi e si rimette a sedere borbottando.
-Q-questa è tutta matta.-
Mi rimetto le cuffie e continuo a giocare.

Purtroppo non dura molto perché il bus si ferma dopo nemmeno due minuti di viaggio davanti al cancello scolastico. Le porte del bus si aprono e l'autista urla a tutti di scendere.
Appena scesa mi levo una ciocca di capelli neri da viso sbuffando. Eccomi di nuovo nel posto più orribile del mondo.
E io che potevo rimanere a casa a dormire.

Entro in classe butto la mia roba sul banco. Dopo alcuni secondi anche la mia testa cade sul banco.
-Non posso farcelaaa- dico in un lamento.
-Ecco di nuovo la nostra Sirius Evans intenta a rimanere sveglia.-
Sollevo la faccia quanto basta per poter vedere il sorriso divertito di un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi marrone scuro. Lui è il solito tipo un po' suscettibile. Avevo provato simpatia per lui dal primo momento il cui ci ho parlato. Probabilmente è stato il mio unico vero amico da quando sono nata.
-Sta zitto Fred.- dico lamentandomi.
-Come siamo suscettibili oggi. Dormito male?-
-Dormire? Alice Madness fino alle 4.30 del mattino semmai- dico con una faccia ebete ed estasiata.
-La solita patita del creepy- dice lui mettendosi una mano sulla fronte ridacchiando.
-Non è creepy. È particolare.-
-Il filmato iniziale del gioco non è particolare.-
-Ma non..-
-Sirius,è un coniglio alla quale saltano gli occhi e a cui si scioglie la faccia. Il tutto mentre naviga su un fume di sangue dove ci sono bambole rotte che tentano di afferrare e uccidere il personaggio principale-
-E cosa c'è di strano?- dico io rimanendo ferma sulle mie idee.
-Siete pregati di finire la vostra conversazione su questi argomenti...particolari... fuori dall'aula.- dice una terza voce.
La prof,una donna giovane e dalle forme a dir poco prorompenti e truccata in modo appariscente,ci stava fissando contrariata masticando una big bubble.
“suscettibile questa...” penso io fissando la prof inarcando il sopracciglio piercingato.
Io e Fred usciamo dall'aula senza fiatare.

Appena fuori dalla classe io e Fred prendiamo la strada per la palestra.
Probabilmente la prof non ci avrebbe fatti rientrare entro la fine dell'ora,quindi tanto valeva andarsene per fatti propri e la palestra in quell'ora era libera.
Arrivati in palestra butto la mia cartella in un angolo e prendo a giocare con la psp sulle gradinate del campo da basket.
-Hei Fred,questi mostri mi stanno dando un bel da fare. E lo stregatto non aiuta.-
Nessuna risposta.
Alzo gli occhi dalla psp appena in tempo per vedere una gigantesca zampa arrivami addosso.
Volo giù dalle gradinate schiantandomi a terra. La botta allo stomaco e alla schiena mi hanno tolto il fiato per qualche secondo.
“Ma che diavolo succede?” penso spaventata.
Riesco a mettermi seduta tossendo e riprendendo a respirare normalmente. Mi volto verso le gradinate e vedo una creatura mostruosa,grande più o meno quanto un carro armato. Aveva il corpo di un leone dalla pelliccia rossiccia,una coda con la testa di un serpente e una testa di capra sulla schiena. La cosa più terribile era che i suoi occhi erano terribilmente familiari.
-Fred...- mi limito a mormorare con un filo di voce.
  
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