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Autore: Lady Viviana    25/01/2014    1 recensioni
Un blogger e il suo amico sociopatico (o meglio “sociopatico ad alta funzionalità”, come ama autodefinirsi) che corrono per le strade di Londra alla ricerca di assassini e terroristi. Ma anche John e Sherlock, due uomini come tanti che hanno deciso di condividere un appartamento. Questa raccolta di dieci one-shot celebra appunto loro due e la vita quotidiana al 221B di Baker St. Perché è anche questo che li rende così speciali.
Spoiler-free (ma possibili riferimenti alle prime due serie)
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: OOC, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Either That Mustache Goes or I Do
by WinterSky101


N.d.t.
Buonasera a tutti :)
Solo una piccola parentesi prima di lasciarvi alla storia per ringraziare tutti quelli che leggono, ma soprattutto recensiscono (grazie GoP xD), hanno messo nelle seguite, nelle preferite o nelle ricordate. You made my day! :)
Lady Viviana

p.s. Link alla storia originale: https://www.fanfiction.net/s/9927709/1/Either-That-Mustache-Goes-or-I-Do
Link al profilo dell'autrice originale (WinterSky101): https://www.fanfiction.net/u/1956189/WinterSky101
 

John
Sherlock
Mary
 

E’ la notte prima del matrimonio di John e questi sta per avere un esaurimento nervoso
“Calmati!” disse Sherlock dall’altra parte della stanza, il tono troppo calmo per quella situazione.
Come posso calmarmi?” chiese John, il tono di voce leggermente isterico “Domani mi sposo, Sherlock. Non ce la faccio a stare calmo
“Se hai soltanto intenzione di camminare per tutto l’appartamento, forse dovresti fare qualcosa di produttivo”, suggerì Sherlock e John rispose con un suono frustrato.
 
Perché mi sono trasferito qui con te?
“Non preoccuparti, fra pochi giorni andrai a vivere con Mary” rispose Sherlock sprezzante. Suonava petulante, però e così John sospirò.
Non ti sto abbandonando, Sherlock
“Non ho detto questo” replicò Sherlock e John alzò gli occhi.
Mi sto solo sposando – per poi ripeterlo nuovamente – Mi sto soltanto sposando. Mio, dio, Sherlock, mi sto sposando!
“Sì, ti stai sposando – rispose Sherlock, apparentemente disinteressato della cosa – Lo stai programmando da mesi. Non puoi certo dimenticartelo”
Ma, Sherlock! – scattò John – Quel momento sta arrivando! Prestissimo!
“Sì e lo sai da un po’. Spero che tu non te ne sia reso conto adesso”
SHERLOCK!!!“ scattò di nuovo John, quasi urlando
“Sì?” rispose l’altro pigramente
Domani mi sposerò, è perfettamente normale essere preoccupati e se tu fossi un pochino più d’aiuto, sarebbe meraviglioso!
Sherlock sospirò “La normalità è noiosa. Ma, se proprio insisti, esattamente in che modo posso esserti d’aiuto?”
Non lo so! – scattò su John – Dimmi che andrà tutto bene, che Mary mi ama e che non c’è di nulla di cui preoccuparsi”.
“Beh, ti sei appena detto tutto da solo. Perché dovrei dirtele di nuovo io?” chiese Sherlock.
Dannazione, Sherlock!” John ora stava quasi urlando, ma Sherlock si limitò a reagire alzando un sopracciglio.
“Molto bene. John, sei un’idiota: a Mary importa di te. Posso dirti come faccio a saperlo, ma non sono sicuro che saresti in grado di capirlo. Dovresti preoccuparti di cose come la tua vita matrimoniale e fare cose terribilmente banali come avere figli, non di Mary che ti lascia o di altre cose brutte che potrebbero accadere al tuo matrimonio. Avrai lì anche un ispettore di Scotland Yard: Lestrade non permetterà che accada nulla”.
Era… - John scosse la testa – era sorprendentemente confortante. Um, grazie, Sherlock
“Smetti di balbettare, ora?” chiese Sherlock e John alzò gli occhi.
Sei ridicolo
“Lo prenderò come un sì – replicò – Bene. Sto cercando di fare qualcosa qui”.
Voglio saperlo?” chiese John e Sherlock aprì la bocca per rispondere, ma, prima che potesse farlo, questi scosse la testa “Ho deciso che non voglio saperlo. Non dirmelo
“Noioso” mormorò Sherlock e l’altro alzò ancora una volta gli occhi.
Sei pazzo
“Probabile – replicò tranquillamente Sherlock – ma almeno sono interessante”. John alzò di nuovo gli occhi “Non puoi negare che lo sono” disse Sherlock petulante.
No, sicuramente no” sospirò John, alzandosi dalla poltrona
“Hai intenzione di tagliarti quei baffi?” chiese Sherlock, quasi speranzoso e l’altro sospirò.
Mi piacciono i baffi
“Sei l’unico” mormorò Sherlock e John alzò gli occhi.
Non è vero!
“A Mary non piacciono”
Ora vuoi solo darmi torto” lo accusò.
“Beh, sì, lo faccio spesso – replicò Sherlock, imperturbabile – Ma è comunque la verità. A Mary non piaccio i tuoi baffi”
Smetti subito di essere ridicolo
“Una cosa come questa potrebbe distruggere un matrimonio”
E’ questo che vuoi?
Sherlock rivolse a John un’occhiata terribile “I tuoi baffi sono orribili”
Zitto!” brontolò Jo” Johnhn e Sherlock alzò gli occhi.
“E’ così!”
Me ne vado” John uscì dalla stanza sbattendo i piedi e sulle labbra di Sherlock si dipinse un lieve sorriso. Lasciò l’esperimento per un attimo – che, a essere sinceri, non era così interessante – e andò a preparare una tazza di thè per John.
 
Quando la teiera fischiò, Sherlock riempì una tazza per John, ci mise qualcosa e la portò in camera del suo amico.
“John?” disse, senza bussare prima di entrare nella stanza. John era in pigiama, seduto alla scrivania.
Cosa c’è, Sherlock? – chiese John, distrattamente – Dovrei andare a dormire, sarà un grande giorno, domani
“Ecco qui un po’ di thè” e Sherlock lo tese come un’offerta di pace. John  lo guardò per un attimo “Ti sposerai domani – aggiunse l’altro – E poi traslocherai. Ho pensato di farti una tazza di thè per la nostra ultima sera come coinquilini”
Oh, grazie”. John prese la tazza e la sorseggiando con cautela “Wow. E’ veramente buono”. Sherlock  sollevò un sopracciglio. “Senza offesa”, si affrettò ad aggiungere John e l’altro alzò gli occhi.
“Io sono di sotto” disse, mentre lasciava la stanza. John tornò a qualsiasi cosa stesse facendo seduto alla scrivania e Sherlock riprese il suo esperimento.
 
Circa mezz’ora dopo, Sherlock tornò di sopra. John era accasciato sulla scrivania, completamente addormentato e Sherlock lo sollevò e lo mise sul letto. Non era tanto stupito della cosa.
E, sorridendo leggermente, si mise al lavoro.
 


Sherlock!”  John quasi gridò quando, la mattina dopo, si vede riflesso nello specchio “Sherlock, cosa diavolo hai fatto ai miei baffi?!?
“Non so di cosa stai parlando” rispose Sherlock con disinvoltura, infilandosi la giacca nuova.
I miei baffi non ci sono più”, ringhiò l’altro.
“Devono essersene andati via stanotte” replicò innocentemente Sherlock e John gli lanciò un’occhiata omicida.
Dannazione, Sherlock-” ma fu interrotto da qualcuno che bussava alla porta e scese per aprire, ancora fumante.
 
Ciao, carissimo” disse Mary, non appena John aprì la porta, mentre Sherlock indugiava dietro di lui.
Oh. Ciao, Mary
Hai tagliato i baffi!” disse Mary, sorpresa.
Beh, a dire la verità-“ iniziò John, lanciando un’occhiata a Sherlock.
Stai meglio senza” lo interrupe Mary e John si fermò a metà frase “Senza offesa, ma non mi sono mai piaciuti
 
Sherlock lanciò a John uno sguardo compiaciuto e ritornò nella sua stanza per finire di prepararsi.
Aveva sempre saputo che quei baffi non piacevano a nessuno.
  
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