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Autore: ally6611    26/01/2014    0 recensioni
''Mi sembrava di aver già visto quell’uomo, di aver già vissuto quella situazione. Ero spaventata ma non avevo paura e fu in quel momento che mi tornò in mente come cominciò la nostra storia, quella di me e Daniel.''
Questo è il flashback iniziale del mio racconto. E' la storia di una giovane ragazza, Cathy, che una sera conosce il ragazzo che le cambierà la vita per sempre, svelandole un dettaglio della sua vita che fino a quel momento ignorava completamente.
Spero sia di vostro gradimento, Buona lettura ;)
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sembrava di aver già visto quell’uomo, di aver già vissuto quella situazione. Ero spaventata ma non avevo paura e fu in quel momento che mi tornò in mente come cominciò la nostra storia, quella di me e Daniel.
 
Era una serata d’estate ed avevo appena finito di cenare con uno di quei disgustosi panini da fast food scadente. Mi alzai e mi diressi verso la casso dove mi attendeva una cameriera assonnata, la quale mi prese i soldi dal palmo della mano come un cane feroce farebbe con un biscotto.
Uscii dalla porta sul retro, che dava sul ciglio della strada, poiché l’entrata principale era stata distrutta durante l’alluvione che si era scatenata in Minnesota qualche mese prima. Stavo percorrendo il piccolo sentiero che si congiungeva al cortile del locale, per poter raggiungere la mia macchina e tornare in fretta a casa dal mio gatto Nigel, quando ad un tratto sentii delle voci; qualcuno parlava della luna piena,di una maledizione e di una ragazza che aveva il mio stesso nome: Cathy.

Subito pensai che stessero parlando di un libro o di un film per ragazzi, di quelli che trattano temi come il vampirismo e i sortilegi, ma ben presto capii che si trattava di qualcosa di reale, qualcosa di serio, e che la ragazza di cui discutevano non era solo una mia omonima, ero io!
Questo non lo capii solo perché le due persone erano attaccati alla mia macchina, ma perché stavano parlando a proposito della mia vita: della mia scuola, del mio gatto, dei miei amici e ripetutamente della mia data di nascita, la quale era tanto facile quanto strana: 6 Giugno 1986.

Coraggiosamente mi avvicinai alla macchina e chiesi spiegazioni ma dovetti ripeterlo svariate volte prima che uno dei due si girasse. In quel momento pensai che la cameriera del fast food mi avesse avvelenata, era il ragazzo più magnetico e misterioso che avessi mai visto, e mi stava fissando come se avesse visto un fantasma, con quegli occhi penetranti a metà tra l’azzurro e il verde che sembravano illuminare la notte.
A quel punto iniziai a balbettare qualcosa di incomprensibile mentre i ragazzi si lanciarono un’occhiata veloce per poi rimettere lo sguardo su di me e pronunciare le quattro parole che mi avrebbero cambiato la vita per sempre: «Ci daresti un passaggio?»

Il viaggio verso Newport durò circa un’oretta, passammo i primi 10 minuti in silenzio poi mi feci avanti e chiesi loro il nome, ma solo uno rispose, si chiama Daniel -un bellissimo nome, pensai-.
Continuammo il viaggio alternando minuti di silenzio imbarazzante a brevi domande con le quali riuscii a scoprire che Daniel si portava tremendamente bene i suoi 25 anni  e che il suo amico era uno di quei tipi per cui ogni momento è buono per dormire.

Arrivati in paese, parcheggiai davanti a casa mia non curandomi della loro presenza, scendemmo dall’auto e l’amico assonnato del ragazzo mi guardò sbadigliando rumorosamente, Daniel subito gli tirò un colpetto sulla spalla, come per ricordagli l’educazione. In quel momento stavo per domandare loro dove sarebbero andati ma lui mi precedette, chiedendomi se poteva entrare in casa. Io mi irrigidii per qualche secondo e inconsciamente risposi di sì, fino a quel momento non avevo minimamente pensato alla possibilità che potessero essere le creature della notte di cui si parla tanto, i vampiri, ma improvvisamente si accese in me il dubbio.
Diedi loro il permesso di entrare, stavo per offrirgli qualcosa da bere quando mi accorsi che mi stavano accerchiando
«Chi-chi siete?? Cosa volete da me??» chiesi con la voce tremante.
«Tu sai già tutto scommetto, cara Cathy» mi rispose l’uomo che per tutto il tempo mi era sembrato stanco.
A quel punto provai a scappare, ma mi braccarono alle spalle senza darmi via di scampo e quando tentai di gridare aiuto, ricevetti un colpo fortissimo alla nuca, che mi fece perdere conoscenza.
  
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