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Autore: kiku_san    08/06/2008    2 recensioni
Gaia ha un sogno: quello di poter incontrare Bill Kaulitz, di cui è innamorata perdutamente. Sa che questa è l’unica cosa realistica in cui può sperare e cerca con tutte le sue forze di ottenerla. Inaspettatamente occasione dopo occasione gli si avvicinerà, lo conoscerà, inizierà con lui una storia, come aveva sempre sognato…..ma spesso i sogni non corrispondono alla realtà.
Non fatevi ingannare dalla trama, la storia è molto diversa da altre che trattano lo stesso tema.
Una ff insolita, dove si comincia dalla fine per percorrere a ritroso tutti i momenti più importanti che hanno scandito la storia di Gaia e Bill… Ma questa sarà davvero la fine?
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I brani in corsivo sono tratti dalla canzone “A te” di Jovanotti. Ho pensato che fosse la canzono più azzeccata per concludere questa storia.

CAPITOLO 15

“Tieni il numero” siamo in pausa, mi sto bevendo una coca, Gusti mi si accosta.
Mi da in mano un foglietto: “Questa volta vedi di non perderlo”
“Perché hai cambiato idea?”
“Ho pensato che lei vorrebbe che lo facessi. Ricordati comunque che quella ragazza ci tiene veramente a te”
Sono solo in camera. E’ mezz’ora che mi rigiro il suo numero tra le mani. Alla fine mi decido.
Quando sento la sua voce mi prende un senso di tenerezza che mi fa stare subito meglio.
“ Ciao”
“Bill?” la sua voce trema.
“Sì, scusa ma non posso parlare molto, sono in un locale…..” Che cazzo sto dicendo, non ho più voglia di fingere: “Non è vero, sono solo, in camera mia….”
Silenzio, solo il suo respiro affannoso.
“Gaia volevo dirti che non ti chiamerò più te lo giuro, se non vuoi…”
“Io …perché hai chiamato?”
“Voglio rivederti, voglio che ci diciamo tutto quello che non ci siamo mai detti.”
Silenzio…. Silenzio profondo.
“Hallo, Gaia ci sei?” penso che sia caduta la linea.
“Sì sono qui…………”
“Allora cosa ne dici” azzardo.
“Io… sto facendo una fatica che tu non puoi sapere per riuscire a mettere insieme i pezzi della mia normalità, io ….non posso disfare tutto di nuovo, non ce la farei più a riprendermi……..non posso fare ancora assenze a scuola, perderei l’anno…”
“No, non voglio che tu ti muova, non voglio che tu vada da nessuna parte, dammi il tuo indirizzo, vengo io da te questa volta”

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro…
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei..



^^^^^^^^^^^^^^^^



Tu sei qui, a casa mia, seduto sul divano, come se fossi un ragazzo normale che è venuto a trovare la sua tipa, mentre la mamma non c’è.
Sono in cucina e sto versando due bibite nei primi bicchieri che ho trovato.
Dove avrai lasciato le guardie del corpo? Saki ti ha accompagnato? Ora se ne starà in auto nel parcheggio qui sotto? Che scema avrai preso l’aereo di sicuro!
Tutte domande assolutamente irrilevanti per non pensare a quella fondamentale, perché sei qui? Che cosa vuoi da me?
Non me la sento di ricominciare a stare male per te, ho già fatto la mia parte abbondantemente. Ma ora spiandoti dalla porta socchiusa della cucina ti vedo un pochino ingrassato, l’aria distesa, i capelli lisci coperti da un berretto, con solo un filo di trucco e mi sembra che la mia vita, appena te n’andrai ritornerà a non avere più senso. No basta, non voglio che accada più.
Eppure il mio cuore non ha ancora ripreso il battito normale e le mani mi tremano. Bill perché mi fai questo effetto anche ora, anche dopo che ti ho conosciuto in tutti i tuoi aspetti, anche adesso che non mi appari più come la star irraggiungibile, ma come un ragazzo con un sacco di pregi ma anche di difetti. Te li potrei elencare uno ad uno e la sofferenza che ho provato il giorno in cui mi hai lasciato, la sento ancora sotto pelle e non ci vorrebbe nulla, se non un piccolo sforzo, per risentirla dentro allo stomaco.

Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio e anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre lo stesso.


“Da adesso in poi m’interessa solo quello che è vero, persone vere, tutto vero….Tu sei vera.” mi stai dicendo con voce dolce che sembra una carezza leggera sulla pelle, “Ho capito una cosa, c’è voluto un po’ di tempo ma poi l’ho capita: non sto mai bene come quando ci sei tu. Io posso vedere me stesso quando mi guardi, me stesso capisci! Mi sono reso conto che tu mi ami non perché sono Bill Kaulitz dei Tokio Hotel, ma nonostante lo sia. Da tre anni a questa parte tutto è stato travolgente, fantastico, il mio sogno di ragazzino moltiplicato per mille; ma perché il sogno continui devi pagare un prezzo. Devi sempre essere all’altezza, non ti si perdona niente, tutti gli occhi sono sempre puntati addosso a te per criticarti, insultarti, offenderti, giudicarti.
Se è questo che bisogna pagare, lo pago, ma ho bisogno di una persona che mi ami per quello che sono e che sia vera con me. Nel momento in cui ti dicevo che era finita una parte di me non voleva, ma un’altra parte non si poneva neppure il problema: bisognava farlo per un mucchio di ragioni valide, che David mi aveva spiegato così bene. Non voglio diventare così, ti chiedo scusa, ti chiedo di ritornare con me”

A te che hai reso la mia vita bella da morire,
Che riesci a render la fatica un immenso piacere,
A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
A te che sei ,semplicemente sei, sostanza dei giorni miei ,sostanza dei sogni miei…
A te che sei,semplicemente sei, compagno dei giorni miei…sostanza dei sogni miei….


Le parole di una canzone a volte riescono ad esprimere ciò che proviamo più di cento discorsi.
Queste sono le parole che io ti vorrei dire Bill.
Queste sono le parole che mi vuoi dire?

lass dich zu mir treiben
ich lass mich zu dir treiben
vertrau mir


Ultimo capitolo!! Avevo pensato ad un finale nel quale Gaia e Bill si chiariscono ma non tornano insieme, ma non ce l’ho fatta, amo troppo l’happy end. So che in questo modo la storia diventa un po’ banale, ma mi affeziono troppo ai miei personaggi per farli soffrire. Spero che siate comunque soddisfatte.
Grazie a tutte quelle che mi hanno letto e un grazie speciale a quelle che mi hanno recensito, in particolare un kuss a Lovelylory che ha avuto la pazienza di recensire tutti i miei chap. Se ne avete voglia, lasciate un commento sulla storia in generale, sono ben accette anche le critiche se costruttive.
Ultima cosa: se non avete niente da fare potete leggere la mia ultima “fatica” (si fa per dire), sempre sui TH: “Macky89 @hotmail.de”

  
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