Ed eccoci ad un'altra domenica! :D Sinceramente non ho molto da dire (e allora perché scrivo le introduzioni?? lol), quindi passo subito ai ringraziamenti!! :D
Dato che l'INTERA fanfiction è dedicata alle "vere" All-New Time Ladies, credo che smetterò di ringraziarle ad ogni capitolo che metto... NAH, vi metterò sempre, almeno avrò sempre qualche riga da scrivere! xD E grazie comunque a blue riza/Dreamer per aver recensito il suo stesso capitolo xD e grazie anche ai tuoi sogni, sempre così "particolari" :D
Grazie a Bbpeki, per seguire entrambe le mie fanfic a lungo termine ^^ spero che ti piaccia anche questa parte :D
E grazie anche a tutti coloro che hanno aggiunto la storia alle seguite! :D LolaBlack, Marty Evans, sarasmith11... grazie veramente! :D
All-New Time Ladies
presents
A Four-Sided Food Shopping
.II.
Cosa vuol dire essere compassionevoli
(Well-Wisher)
Mentre
Fighter finiva di scrivere la
lista della spesa, Well-Wisher si assicurò che i taschini
applicati alla sua
cintura avessero abbastanza bustine di zucchero e dichiarò
di essere pronta per
andare al supermercato: era infatti giunto il momento di rifornirsi di
provviste e Fighter, che andava pazza per il cibo terrestre, aveva
proposto di
fare tappa sulla Terra.
Lei e
Magician, già pronta anch’ella, uscirono dal
Tardis e notarono che sulla
Terra era una bella giornata di sole, anche se piuttosto fredda.
“Che
città sarà questa?” chiese Well-Wisher:
avevano deciso di parcheggiare il
Tardis in un angolo poco frequentato di un parco, in modo da non
attirare
troppo l’attenzione.
“Non
ne ho idea, Double” le rispose Magician, guardandosi intorno
“ma non deve
essere troppo grande: meglio così, troveremo subito il
Dyunn!”
“Dyunn”
era il nome del supermercato verso il quale erano dirette, mentre
“Double”… Beh, ormai era quasi diventato
il nome vero di Well-Wisher, dato che
praticamente tutti la chiamavano così: qualcuno aveva
iniziato a chiamarla
“Double-W”, ma alla fine si era giunti al
più immediato “Double”.
“Torneremo
il prima possibile, Dreamer!” stava intanto dicendo Fighter
alla
loro collega, che sarebbe rimasta con il Tardis fino a che non
sarebbero
tornate con la spesa.
“Mi
raccomando, fai la guardia al Tardis!” disse infatti Magician
a Dreamer.
“Credo
che sarà il Tardis a fare la guardia a lei ^^”
aggiunse Well-Wisher, e Fighter
e Magician ridacchiarono. Dopo un ultimo scambio di battute e un
estremo saluto
a Dreamer, le tre Time Ladies si avviarono finalmente verso il
supermercato,
pregustando tutte le cose buone che avrebbero potuto comprare. In
realtà
Well-Wisher non era un’esperta di alimentazione terrestre, ma
qualsiasi cibo
dolce l’avrebbe più che accontentata.
“Sicura
di non voler guidare il carrello al posto mio, Double?” le
chiese
Magician mentre le tre passeggiavano guardandosi in giro.
“È
il tuo turno, ricordi? ^^” le fece notare Well-Wisher
“Ma ti avviserò se
passerai vicino a qualche crepa, ok? Così non ti incastrerai
con le rotelline
^^”
“Odio
i carrelli…” commentò Magician,
sbuffando “Piuttosto, Fighter… ti sei
ricordata di segnare l’ovetto Kinder? È da quando
me ne hai parlato che ne
voglio avere uno!”
Fighter
tra loro quattro era, infatti, la più esperta sul pianeta
Terra e,
quindi, sull’alimentazione degli esseri umani.
“Ora
guardo…” rispose Fighter, frugando in tasca.
Frugò, frugò e frugò ancora e
ancora, ricontrollando più volte, ma non riuscì a
trovare la lista della spesa.
“Aspetta…”
disse Fighter, alzando gli occhi al cielo “vuoi vedere che ho
lasciato il foglio nel Tardis?! Voi iniziate ad andare al Dyunn, io
corro a
prenderla e vi raggiungo il prima possibile!”
“Ok
^^” rispose Well-Wisher.
“Ma
fai in fretta, altrimenti compreremo solo robe a caso!” disse
Magician, ma Fighter
aveva già iniziato a correre lungo la strada che avevano
appena percorso.
Per
fortuna Fighter aveva spiegato nei minimi dettagli come raggiungere il
supermercato, così Well-Wisher e Magician lo trovarono quasi
subito. Non c’era
nessuno nelle immediate vicinanze e il parcheggio del Dyunn era
deserto:
mancava solo la balla di fieno che attraversava la strada per rendere
quel
posto ancora più desolato.
“Mh…
sarà chiuso?” chiese Magician.
“Proviamo
^^” disse Well-Wisher “I carrelli fuori ci
sono!”
“Che
gioia…” commentò Magician, poi
infilò nel primo carrello che trovò la
moneta da un euro che Fighter le aveva dato prima di uscire.
Le porte
d’ingresso del supermercato si aprirono all’arrivo
delle due Time
Ladies (quindi doveva essere aperto), eppure lì dentro non
c’era nessuno: pure
le casse erano deserte, e non si vedeva nemmeno un cliente.
“Magari
ha appena aperto… ma mi sembra strano, è pieno
pomeriggio!” disse
Magician, studiando circospetta lo spazio intorno a sé.
“Qui
c’è qualcosa che non va…”
affermò Well- Wisher “Ma non vedo altra
soluzione se non dare un’occhiata in giro!”
“Idem”
le diede ragione la collega “Basta che ci sia il cibo sugli
scaffali!”
E in
effetti c’era, perché nell’aspetto il
Dyunn era un supermercato in tutto e
per tutto, solo che era completamente deserto.
Well-Wisher
camminava davanti a Magician, la quale notò con gioia che il
pavimento di quel supermercato era liscio e privo di qualsiasi crepa.
Nessuna
delle due spiccicò bocca, mentre si addentravano sempre di
più tra gli scaffali
del supermercato: Well-Wisher pensò che era come trovarsi in
un labirinto
gastronomico, con la differenza che c’erano cartelli ad
indicarti dove ti stavi
perdendo: “Salumi”,
“Abbigliamento”, “Etnico” e
molti altri ancora.
“Mi
perderei volentieri nei pressi del cartello
‘Dolci’” si disse Well-Wisher,
e iniziò quindi a cercare quel reparto, dimenticandosi per
un attimo che si
trovava in un luogo, se non pericoloso, almeno sospetto.
Stava per
chiedere a Magician se era il caso di aspettare il ritorno di Fighter,
quando il pavimento iniziò a tremare, cogliendola di
sorpresa. Le due Time
Ladies si guardarono, stupite, e Well-Wisher stava per urlare la parola
“terremoto!”, quando una scossa più
forte della precedente rischiò di farle
cadere a Terra: Magician si aggrappò al carrello per
reggersi in piedi e Double
si appoggiò al primo scaffale che trovò.
“Ma
che sta succedendo?!” strillò Magician, ma venne
interrotta da una scossa
ancora più violenta. Dopo pochi secondi il pavimento del
supermercato non si
limitò a tremare ma addirittura iniziò a rompersi
sotto i piedi delle Time
Ladies, e una serie di crepe cominciarono a frantumare le piastrelle
mentre le
scosse diventavano man mano sempre più forti.
“CREPE!
MALEDETTE CREEEEEPE!” gridò spazientita Magician
e, mentre cercava di
evitarle, sembrava che stesse ballando una folle danza insieme al
carrello.
Anche Well-Wisher iniziò a saltellare di qua e di
là, sperando che niente
cadesse dal soffitto, e nel mentre sfilò il suo cacciavite
sonico dalla cintura
e lo attivò per trovare l’epicentro di
quell’insolita attività sismica. Gli
ingranaggi dello strumento iniziarono a ruotare, cigolando un
po’ (“La prossima
volta li dovrò oliare!” si disse Double) e la Time
Lady seguì le sue
indicazioni, lasciando Magician dietro di sé, ed
iniziò a correre verso quella
che sperava essere la fonte dei loro guai. La luce verde la condusse,
guarda
caso, proprio nel reparto “Dolci” e, anche se la
situazione era abbastanza
critica, Well-Wisher non poté fare a meno di sorridere. Si
spicciò ad entrare
nella corsia indicatale quando si rese conto che le crepe sul pavimento
si
stavano allargando in veri e propri baratri dove, cadendo,
chissà dove sarebbe
potuta finire!
Barattoli
di crema, marmellata e quant’altro facevano bella mostra di
sé mentre
Well-Wisher correva lungo gli scaffali, alla ricerca
dell’epicentro. Alla fine
il cacciavite le ordinò di fermarsi proprio davanti alla
sezione riservata al
miele e Double cominciò a studiare i barattoli con
attenzione, evitando
all’ultimo quelli che si schiantavano a terra a causa delle
scosse… sperando
che non le cadesse addosso l’intero scaffale!
Well-Wisher
avvicinò il cacciavite ai vasetti di miele e alla fine
notò,
stupita, che la causa di quelle scosse si trovava in uno di quei
barattoli. Che
non si trattasse di un terremoto normale, quindi? In effetti, quelle
crepe
erano troppo anomale per un terremoto che, sì, aveva
spiazzato lei e Magician,
ma che comunque non si stava rivelando così catastrofico da
far sprofondare
l’intero edificio sotto terra!
Double
rimise il cacciavite al suo posto e solo in quel momento
notò che in
quei vasetti non c’era solo il miele, ma anche delle piccole
creaturine
dormienti che la Time Lady non riuscì ad identificare in
un’unica specie: erano
infatti completamente diverse l’una dall’altra e
l’unica cosa che avevano in
comune erano le dimensioni!
Well-Wisher
afferrò il barattolo che il cacciavite sonico le aveva
indicato:
anche in quello era stato rinchiuso un esserino, che poteva essere
tutto tranne
che di origine terrestre! Era addormentato ed immerso nel miele,
esattamente
come tutti gli altri, ed era simile ad una piccola lucertola, solo con
un muso
più simile a quello di un mammifero: dagli zigomi alla coda
era ricoperto di
lucide scaglie che andavano dal blu all’azzurro chiaro ed era
provvisto di
quattro zampette con piccole unghie nere. Well-wisher aprì
il barattolo e mise
un dito dentro la sostanza che avrebbe dovuto essere miele…
e, dall’odore e
dalla consistenza, sembrava proprio esserlo. Pensò se
sarebbe stato saggio
assaggiarlo per accertarsene ma, mentre rifletteva, il piccolo
animaletto aprì
gli occhietti e allungò la testolina fuori dal miele (se lo
era).
Il
minuscolo alieno iniziò a fissare Well-Wisher con un paio di
iridi color blu
elettrico e la Time Lady ricambiò lo sguardo, studiando
attentamente l’animale
per capire da che pianeta provenisse e chiedendosi come aveva fatto a
finire
sulla Terra.
“Mi
hai trovato, finalmente!” esclamò inaspettatamente
il piccolo alieno.
Oddio, sapeva parlare!
“Ehm…
mi stavi aspettando?” domandò Well-Wisher, sempre
più confusa. Notò che
le scosse di terremoto si erano fermate e si chiese dove fosse finita
Magician.
“Ho
sentito la presenza di due persone diverse da Dyur e Cyann e ho cercato
di
farmi trovare!” rispose l’alieno, che aveva la
vocetta sottile di un bambino
piccolo.
“Quindi…
tu hai provocato quelle scosse?!” esclamò Double,
sorpresa. Un
terremoto: che modo originale per farsi trovare!
“Sì,
sì! Ma pensavo di essere in magazzino… Questo
è il punto vendita!” disse
l’alieno, guardandosi intorno “deve esserlo
senz’altro, non ha l’aspetto della
stanza delle prove!”
“Il…
punto vendita?” Well-Wisher non riusciva a capire
“Si può sapere che posto
è, questo?!”
“Qua
è dove Dyurr e Cyann vendono i loro schiavi di piccola
taglia” spiegò
l’alieno “Di solito tengono gli alieni che
catturano in un magazzino, così
possono stabilire qual è il loro prezzo e, una volta deciso,
li mettono su
questi scaffali! A quanto pare hanno dato un prezzo anche a
me… quanto valgo?”
Well-Wisher
era allibita, ma lesse ugualmente l’etichetta con il prezzo e
notò
che non era indicato con una delle valute terrestri.
“Uhm…
700 thyss e 85 van” lesse.
“Mh…
non ho idea di cosa significhi” commentò
l’alieno, e poi continuò tutto
orgoglioso: “Ma deve essere tanto, perché sono
particolarmente raro! Sono un Fegon!”
“Un…
Fegon?!”
Well-Wisher
era
allibita: i Fegon erano un popolo in via d’estinzione che
viveva in alcune
riserve, nei lontanissimi pianeti gemelli di Varyl e
Meyrigh… che ci faceva,
sulla Terra, un cucciolo di Fegon?!
“Dyur
e Cyann mi hanno catturato quand’ero piccolo”
continuò l’alieno “in
pratica sono cresciuto in cattività!”
Da quello
che le aveva spiegato il piccolo Fegon, questi Dyur e Cyann dovevano
essere una coppia di schiavisti che vendeva al mercato nero cuccioli di
alieni
e alieni di piccola taglia, come se fossero schiavi. In effetti
posizionare la
propria base su un pianeta lontano dalle questioni intergalattiche come
la
Terra era stata una scelta ben ragionata… E dovevano aver
fatto in modo che gli
umani non prestassero troppa attenzione al Dyunn, anche se non poteva
immaginare in che modo.
“Come
ti chiami, piccolino?” chiese Well-Wisher, mentre un altro
pensiero le si
formava nel cervello: doveva assolutamente liberare tutti gli alieni in
schiavitù e trovare quella coppia di commercianti
clandestini!
Il Fegon
fece per rispondere, ma poi chiuse la boccuccia e distolse lo sguardo
dalla Time Lady.
Double
dal suo silenzio capì. “Non hai mai avuto un nome,
vero?”
“Sono
l’articolo n° 24601” disse il Fegon,
tristemente “ma, anche se sono quasi
sempre stato chiuso in un barattolo, so che i numeri non sono
nomi!”
Well-Wisher
prese il piccolo alieno con la mano e appoggiò il vasetto
sullo
scaffale dove lo aveva trovato. Si pulì sui pantaloni il
dito che aveva immerso
nel “miele” (probabilmente era una sostanza che
faceva entrare in “stasi” gli
alieni che i due schiavisti volevano vendere, ma i Fegon non erano
alieni
qualunque: discendevano infatti dagli antichi draghi di Varyl e
Meyrigh, e
possedevano ancora alcune delle capacità dei loro antenati)
e ritornò a fissare
il Fegon, ora sulla sua mano.
“Se
vuoi, posso darti io un nome!” propose Well-Wisher,
sorridendo “e poi
andremo a liberare tutti gli altri alieni! Hai parlato di un magazzino,
vero?”
Il Fegon
saltellò allegramente sulla sua mano e fece un cenno
affermativo con
il muso. “Sì, è proprio sotto di noi!
Veramente puoi darmi un nome?”
“Tutti
possono dare un nome” rispose Well-Wisher “ma solo
te puoi decidere se
tenerlo o no”.
“Voglio
un nome! Voglio un nome!”
La Time
Lady ci pensò un po’ su e, senza un particolare
motivo, le venne in
mente una fiaba terrestre che una volta Fighter le aveva raccontato:
parlava di
un ragazzino che trovava in una lampada magica un genio in grado di
realizzare
tre desideri. Lei in realtà aveva scoperto un Fegon in un
barattolo di miele,
ma, chissà perché, si ritrovò a
paragonare la sua scoperta con quella storia.
“Ti
chiamerò ‘Little Genie’”
scelse alla fine Well-Wisher “ti piace?”
Little
Genie continuò a saltellare e ripeté il suo nome
una decina di volte,
prima semplicemente urlandolo e poi canticchiandolo come se fossero le
due
parole più musicali del mondo.
“E,
quando sarò grande, potrò essere ‘Big
Genie’?!” domandò tutto contento.
“Potrai
essere chi vorrai” gli rispose Well- Wisher “e
ora… cerchiamo questo
magazzino!”
La Time
Lady aprì uno dei taschini della cintura e ci
adagiò Little Genie con
tutta la delicatezza di cui era capace: il piccolo Fegon si
accoccolò in una
posizione a lui comoda, e… finalmente la missione di
salvataggio ebbe inizio!
* * *
Il ritorno dell'autrice /o/
Ri-ciao! :D allora, una piccola parentesi sulla struttura di questa
fanfiction: come avevo scritto due domeniche fa, saranno in tutto
sedici capitoli e un epilogo, ma in realtà è come
se fosse formata da quattro parti, una per ogni Time Lady... quindi
alcune cose (soprattutto nella prima e nell'ultima parte di tutte) per
forza di cose si ripetono :) poi però i cammini delle
quattro Signorine del Tempo si separeranno, e vivranno tutte esperienze
diverse... anche se collegate tra loro in qualche modo! Spero di
"rivedervi" tra due domeniche! :D