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Autore: SymboliqueVain    26/01/2014    1 recensioni
Quattro novelle Signore (anzi, "Signorine") del Tempo si fermano con il loro Tardis sulla Terra per un semplice rifornimento... e non immaginano di certo che si imbatteranno in una coppia di schiavisti intergalattici dentro un supermercato, in una razza aliena ereditata dall'universo precedente e... in tre rigenerazioni di un certo Time Lord.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Doctor - 11, Doctor - 9, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Introduzione dell'autrice (Allons-y! :D) SPOILER PER CHI NON HA VISTO LO SPECIALE DEL 50° E DI NATALE
Ed eccoci ad un'altra domenica! :D Sinceramente non ho molto da dire (e allora perché scrivo le introduzioni?? lol), quindi passo subito ai ringraziamenti!! :D
Dato che l'INTERA fanfiction è dedicata alle "vere" All-New Time Ladies, credo che smetterò di ringraziarle ad ogni capitolo che metto... NAH, vi metterò sempre, almeno avrò sempre qualche riga da scrivere! xD E grazie comunque a blue riza/Dreamer per aver recensito il suo stesso capitolo xD e grazie anche ai tuoi sogni, sempre così "particolari" :D
Grazie a Bbpeki, per seguire entrambe le mie fanfic a lungo termine ^^ spero che ti piaccia anche questa parte :D
E grazie anche a tutti coloro che hanno aggiunto la storia alle seguite! :D LolaBlack, Marty Evans, sarasmith11... grazie veramente! :D

*     *     *

All-New Time Ladies

All-New Time Ladies
presents

A Four-Sided Food Shopping

.II.
Cosa vuol dire essere compassionevoli

(Well-Wisher)

Well-Wisher


Pianeta Terra, dicembre 2013 (secondo il calendario dei terrestri prima della colonizzazione dello spazio)

Mentre Fighter finiva di scrivere la lista della spesa, Well-Wisher si assicurò che i taschini applicati alla sua cintura avessero abbastanza bustine di zucchero e dichiarò di essere pronta per andare al supermercato: era infatti giunto il momento di rifornirsi di provviste e Fighter, che andava pazza per il cibo terrestre, aveva proposto di fare tappa sulla Terra.  
Lei e Magician, già pronta anch’ella, uscirono dal Tardis e notarono che sulla Terra era una bella giornata di sole, anche se piuttosto fredda.     
“Che città sarà questa?” chiese Well-Wisher: avevano deciso di parcheggiare il Tardis in un angolo poco frequentato di un parco, in modo da non attirare troppo l’attenzione.   
“Non ne ho idea, Double” le rispose Magician, guardandosi intorno “ma non deve essere troppo grande: meglio così, troveremo subito il Dyunn!” 
“Dyunn” era il nome del supermercato verso il quale erano dirette, mentre “Double”… Beh, ormai era quasi diventato il nome vero di Well-Wisher, dato che praticamente tutti la chiamavano così: qualcuno aveva iniziato a chiamarla “Double-W”, ma alla fine si era giunti al più immediato “Double”.
“Torneremo il prima possibile, Dreamer!” stava intanto dicendo Fighter alla loro collega, che sarebbe rimasta con il Tardis fino a che non sarebbero tornate con la spesa.          
“Mi raccomando, fai la guardia al Tardis!” disse infatti Magician a Dreamer.       
“Credo che sarà il Tardis a fare la guardia a lei ^^” aggiunse Well-Wisher, e Fighter e Magician ridacchiarono. Dopo un ultimo scambio di battute e un estremo saluto a Dreamer, le tre Time Ladies si avviarono finalmente verso il supermercato, pregustando tutte le cose buone che avrebbero potuto comprare. In realtà Well-Wisher non era un’esperta di alimentazione terrestre, ma qualsiasi cibo dolce l’avrebbe più che accontentata.     
“Sicura di non voler guidare il carrello al posto mio, Double?” le chiese Magician mentre le tre passeggiavano guardandosi in giro.  
“È il tuo turno, ricordi? ^^” le fece notare Well-Wisher “Ma ti avviserò se passerai vicino a qualche crepa, ok? Così non ti incastrerai con le rotelline ^^”
“Odio i carrelli…” commentò Magician, sbuffando “Piuttosto, Fighter… ti sei ricordata di segnare l’ovetto Kinder? È da quando me ne hai parlato che ne voglio avere uno!”   
Fighter tra loro quattro era, infatti, la più esperta sul pianeta Terra e, quindi, sull’alimentazione degli esseri umani.           
“Ora guardo…” rispose Fighter, frugando in tasca. Frugò, frugò e frugò ancora e ancora, ricontrollando più volte, ma non riuscì a trovare la lista della spesa.         
“Aspetta…” disse Fighter, alzando gli occhi al cielo “vuoi vedere che ho lasciato il foglio nel Tardis?! Voi iniziate ad andare al Dyunn, io corro a prenderla e vi raggiungo il prima possibile!”
“Ok ^^” rispose Well-Wisher.          
“Ma fai in fretta, altrimenti compreremo solo robe a caso!” disse Magician, ma Fighter aveva già iniziato a correre lungo la strada che avevano appena percorso.         
Per fortuna Fighter aveva spiegato nei minimi dettagli come raggiungere il supermercato, così Well-Wisher e Magician lo trovarono quasi subito. Non c’era nessuno nelle immediate vicinanze e il parcheggio del Dyunn era deserto: mancava solo la balla di fieno che attraversava la strada per rendere quel posto ancora più desolato.    
“Mh… sarà chiuso?” chiese Magician.         
“Proviamo ^^” disse Well-Wisher “I carrelli fuori ci sono!”           
“Che gioia…” commentò Magician, poi infilò nel primo carrello che trovò la moneta da un euro che Fighter le aveva dato prima di uscire.  
Le porte d’ingresso del supermercato si aprirono all’arrivo delle due Time Ladies (quindi doveva essere aperto), eppure lì dentro non c’era nessuno: pure le casse erano deserte, e non si vedeva nemmeno un cliente.    
“Magari ha appena aperto… ma mi sembra strano, è pieno pomeriggio!” disse Magician, studiando circospetta lo spazio intorno a sé.    
“Qui c’è qualcosa che non va…” affermò Well- Wisher “Ma non vedo altra soluzione se non dare un’occhiata in giro!”  
“Idem” le diede ragione la collega “Basta che ci sia il cibo sugli scaffali!”
E in effetti c’era, perché nell’aspetto il Dyunn era un supermercato in tutto e per tutto, solo che era completamente deserto.          
Well-Wisher camminava davanti a Magician, la quale notò con gioia che il pavimento di quel supermercato era liscio e privo di qualsiasi crepa. Nessuna delle due spiccicò bocca, mentre si addentravano sempre di più tra gli scaffali del supermercato: Well-Wisher pensò che era come trovarsi in un labirinto gastronomico, con la differenza che c’erano cartelli ad indicarti dove ti stavi perdendo: “Salumi”, “Abbigliamento”, “Etnico” e molti altri ancora.   
“Mi perderei volentieri nei pressi del cartello ‘Dolci’” si disse Well-Wisher, e iniziò quindi a cercare quel reparto, dimenticandosi per un attimo che si trovava in un luogo, se non pericoloso, almeno sospetto.     
Stava per chiedere a Magician se era il caso di aspettare il ritorno di Fighter, quando il pavimento iniziò a tremare, cogliendola di sorpresa. Le due Time Ladies si guardarono, stupite, e Well-Wisher stava per urlare la parola “terremoto!”, quando una scossa più forte della precedente rischiò di farle cadere a Terra: Magician si aggrappò al carrello per reggersi in piedi e Double si appoggiò al primo scaffale che trovò.     
“Ma che sta succedendo?!” strillò Magician, ma venne interrotta da una scossa ancora più violenta. Dopo pochi secondi il pavimento del supermercato non si limitò a tremare ma addirittura iniziò a rompersi sotto i piedi delle Time Ladies, e una serie di crepe cominciarono a frantumare le piastrelle mentre le scosse diventavano man mano sempre più forti.         
“CREPE! MALEDETTE CREEEEEPE!” gridò spazientita Magician e, mentre cercava di evitarle, sembrava che stesse ballando una folle danza insieme al carrello. Anche Well-Wisher iniziò a saltellare di qua e di là, sperando che niente cadesse dal soffitto, e nel mentre sfilò il suo cacciavite sonico dalla cintura e lo attivò per trovare l’epicentro di quell’insolita attività sismica. Gli ingranaggi dello strumento iniziarono a ruotare, cigolando un po’ (“La prossima volta li dovrò oliare!” si disse Double) e la Time Lady seguì le sue indicazioni, lasciando Magician dietro di sé, ed iniziò a correre verso quella che sperava essere la fonte dei loro guai. La luce verde la condusse, guarda caso, proprio nel reparto “Dolci” e, anche se la situazione era abbastanza critica, Well-Wisher non poté fare a meno di sorridere. Si spicciò ad entrare nella corsia indicatale quando si rese conto che le crepe sul pavimento si stavano allargando in veri e propri baratri dove, cadendo, chissà dove sarebbe potuta finire! 
Barattoli di crema, marmellata e quant’altro facevano bella mostra di sé mentre Well-Wisher correva lungo gli scaffali, alla ricerca dell’epicentro. Alla fine il cacciavite le ordinò di fermarsi proprio davanti alla sezione riservata al miele e Double cominciò a studiare i barattoli con attenzione, evitando all’ultimo quelli che si schiantavano a terra a causa delle scosse… sperando che non le cadesse addosso l’intero scaffale!        
Well-Wisher avvicinò il cacciavite ai vasetti di miele e alla fine notò, stupita, che la causa di quelle scosse si trovava in uno di quei barattoli. Che non si trattasse di un terremoto normale, quindi? In effetti, quelle crepe erano troppo anomale per un terremoto che, sì, aveva spiazzato lei e Magician, ma che comunque non si stava rivelando così catastrofico da far sprofondare l’intero edificio sotto terra!           
Double rimise il cacciavite al suo posto e solo in quel momento notò che in quei vasetti non c’era solo il miele, ma anche delle piccole creaturine dormienti che la Time Lady non riuscì ad identificare in un’unica specie: erano infatti completamente diverse l’una dall’altra e l’unica cosa che avevano in comune erano le dimensioni!         
Well-Wisher afferrò il barattolo che il cacciavite sonico le aveva indicato: anche in quello era stato rinchiuso un esserino, che poteva essere tutto tranne che di origine terrestre! Era addormentato ed immerso nel miele, esattamente come tutti gli altri, ed era simile ad una piccola lucertola, solo con un muso più simile a quello di un mammifero: dagli zigomi alla coda era ricoperto di lucide scaglie che andavano dal blu all’azzurro chiaro ed era provvisto di quattro zampette con piccole unghie nere. Well-wisher aprì il barattolo e mise un dito dentro la sostanza che avrebbe dovuto essere miele… e, dall’odore e dalla consistenza, sembrava proprio esserlo. Pensò se sarebbe stato saggio assaggiarlo per accertarsene ma, mentre rifletteva, il piccolo animaletto aprì gli occhietti e allungò la testolina fuori dal miele (se lo era).  
Il minuscolo alieno iniziò a fissare Well-Wisher con un paio di iridi color blu elettrico e la Time Lady ricambiò lo sguardo, studiando attentamente l’animale per capire da che pianeta provenisse e chiedendosi come aveva fatto a finire sulla Terra.       
“Mi hai trovato, finalmente!” esclamò inaspettatamente il piccolo alieno. 
Oddio, sapeva parlare!         
“Ehm… mi stavi aspettando?” domandò Well-Wisher, sempre più confusa. Notò che le scosse di terremoto si erano fermate e si chiese dove fosse finita Magician.        
“Ho sentito la presenza di due persone diverse da Dyur e Cyann e ho cercato di farmi trovare!” rispose l’alieno, che aveva la vocetta sottile di un bambino piccolo.       
“Quindi… tu hai provocato quelle scosse?!” esclamò Double, sorpresa. Un terremoto: che modo originale per farsi trovare!          
“Sì, sì! Ma pensavo di essere in magazzino… Questo è il punto vendita!” disse l’alieno, guardandosi intorno “deve esserlo senz’altro, non ha l’aspetto della stanza delle prove!”         
“Il… punto vendita?” Well-Wisher non riusciva a capire “Si può sapere che posto è, questo?!”  
“Qua è dove Dyurr e Cyann vendono i loro schiavi di piccola taglia” spiegò l’alieno “Di solito tengono gli alieni che catturano in un magazzino, così possono stabilire qual è il loro prezzo e, una volta deciso, li mettono su questi scaffali! A quanto pare hanno dato un prezzo anche a me… quanto valgo?”        
Well-Wisher era allibita, ma lesse ugualmente l’etichetta con il prezzo e notò che non era indicato con una delle valute terrestri.          
“Uhm… 700 thyss e 85 van” lesse.  
“Mh… non ho idea di cosa significhi” commentò l’alieno, e poi continuò tutto orgoglioso: “Ma deve essere tanto, perché sono particolarmente raro! Sono un Fegon!”
“Un… Fegon?!” Well-Wisher era allibita: i Fegon erano un popolo in via d’estinzione che viveva in alcune riserve, nei lontanissimi pianeti gemelli di Varyl e Meyrigh… che ci faceva, sulla Terra, un cucciolo di Fegon?!
“Dyur e Cyann mi hanno catturato quand’ero piccolo” continuò l’alieno “in pratica sono cresciuto in cattività!”           
Da quello che le aveva spiegato il piccolo Fegon, questi Dyur e Cyann dovevano essere una coppia di schiavisti che vendeva al mercato nero cuccioli di alieni e alieni di piccola taglia, come se fossero schiavi. In effetti posizionare la propria base su un pianeta lontano dalle questioni intergalattiche come la Terra era stata una scelta ben ragionata… E dovevano aver fatto in modo che gli umani non prestassero troppa attenzione al Dyunn, anche se non poteva immaginare in che modo.
“Come ti chiami, piccolino?” chiese Well-Wisher, mentre un altro pensiero le si formava nel cervello: doveva assolutamente liberare tutti gli alieni in schiavitù e trovare quella coppia di commercianti clandestini!    
Il Fegon fece per rispondere, ma poi chiuse la boccuccia e distolse lo sguardo dalla Time Lady. 
Double dal suo silenzio capì. “Non hai mai avuto un nome, vero?”
“Sono l’articolo n° 24601” disse il Fegon, tristemente “ma, anche se sono quasi sempre stato chiuso in un barattolo, so che i numeri non sono nomi!”      
Well-Wisher prese il piccolo alieno con la mano e appoggiò il vasetto sullo scaffale dove lo aveva trovato. Si pulì sui pantaloni il dito che aveva immerso nel “miele” (probabilmente era una sostanza che faceva entrare in “stasi” gli alieni che i due schiavisti volevano vendere, ma i Fegon non erano alieni qualunque: discendevano infatti dagli antichi draghi di Varyl e Meyrigh, e possedevano ancora alcune delle capacità dei loro antenati) e ritornò a fissare il Fegon, ora sulla sua mano.    
“Se vuoi, posso darti io un nome!” propose Well-Wisher, sorridendo “e poi andremo a liberare tutti gli altri alieni! Hai parlato di un magazzino, vero?”
Il Fegon saltellò allegramente sulla sua mano e fece un cenno affermativo con il muso. “Sì, è proprio sotto di noi! Veramente puoi darmi un nome?”    
“Tutti possono dare un nome” rispose Well-Wisher “ma solo te puoi decidere se tenerlo o no”.  
“Voglio un nome! Voglio un nome!”           
La Time Lady ci pensò un po’ su e, senza un particolare motivo, le venne in mente una fiaba terrestre che una volta Fighter le aveva raccontato: parlava di un ragazzino che trovava in una lampada magica un genio in grado di realizzare tre desideri. Lei in realtà aveva scoperto un Fegon in un barattolo di miele, ma, chissà perché, si ritrovò a paragonare la sua scoperta con quella storia.
“Ti chiamerò ‘Little Genie’” scelse alla fine Well-Wisher “ti piace?”         
Little Genie continuò a saltellare e ripeté il suo nome una decina di volte, prima semplicemente urlandolo e poi canticchiandolo come se fossero le due parole più musicali del mondo.    
“E, quando sarò grande, potrò essere ‘Big Genie’?!” domandò tutto contento.    
“Potrai essere chi vorrai” gli rispose Well- Wisher “e ora… cerchiamo questo magazzino!”         
La Time Lady aprì uno dei taschini della cintura e ci adagiò Little Genie con tutta la delicatezza di cui era capace: il piccolo Fegon si accoccolò in una posizione a lui comoda, e… finalmente la missione di salvataggio ebbe inizio!

*     *     *

Il ritorno dell'autrice /o/
Ri-ciao! :D allora, una piccola parentesi sulla struttura di questa fanfiction: come avevo scritto due domeniche fa, saranno in tutto sedici capitoli e un epilogo, ma in realtà è come se fosse formata da quattro parti, una per ogni Time Lady... quindi alcune cose (soprattutto nella prima e nell'ultima parte di tutte) per forza di cose si ripetono :) poi però i cammini delle quattro Signorine del Tempo si separeranno, e vivranno tutte esperienze diverse... anche se collegate tra loro in qualche modo! Spero di "rivedervi" tra due domeniche! :D

   
 
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