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Autore: Sognatrice_2000    26/01/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe se quella sera all'Haido City Hotel Conan non riuscisse a salvare Ai da Pisco,e Gin scoprisse il suo segreto?
La giovane scienziata sarà costretta a tornare a lavorare per l'organizzazione,per mettere al sicuro i suoi amici,ma proprio quando Shinichi la verrà a liberare,ella scoprirà che non vuole andarsene.Qualcosa dentro di lei è cambiato,i suoi sentimenti sono mutati. Shiho si ritroverà a vivere una lunga lotta interiore,combattuta tra ciò che è giusto e i suoi personali desideri,scoprendo un sentimento nuovo dentro di sè.Riuscirà l'amore a trionfare per la coppia più bella e misteriosa del manga?
Dedicato alla fantastica scrittrice Aya Brea,che mi ha fatto sognare ed emozionare con la sua magnifica fanfiction ''Mia cara Sherry''.
Un bacione e grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno la storia!
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2:un’amara decisione
A quelle parole la piccola scienziata fu scossa da un tremito. I battiti del suo cuore erano sempre più corti e affannati,una strana morsa di ansia e terrore si era impadronita del suo stomaco. Tutto di lui la terrorizzava: i suoi occhi gelidi,il suo sguardo freddo come il ghiaccio,il suo tono basso e roco,con il quale sembrava rivolgersi alla sua vittima.
‘’Sai,credo proprio che Pisco avesse ragione. La tua grande intelligenza potrebbe essere ancora utile a noi dell’organizzazione’’proferì in tono basso,distogliendo Ai dai suoi pensieri.
‘’ E poi,se ti uccidessi non potrei fare ciò che ho sempre desiderato’’ aggiunse.
Lo sguardo di Ai balenò sul suo volto: ma cosa aveva intenzione di fare?
Cercò di liberarsi dalla sua presa,ma si sentiva molto debole, inerme e priva di qualsiasi protezione,e non riuscì a muoversi di un millimetro.
‘’Lasciami,ti prego. Cosa vuoi fare?’’chiese in preda al panico.
Gin non rispose,si limitò a fissarla negli occhi. Ai intravide nei suoi una luce folle,ma allo stesso tempo qualcosa di sinistro,di perverso. Un luccichio di eccitazione e di desiderio.
Ai provò ad allontanarsi,si dimenò,ma l’uomo le avvolgeva i polsi tra le sue dita forti,e lei era talmente stremata che non riuscì a muovere un muscolo.
Il volto buio di Gin fu illuminato da un ghigno malefico.
 La bambina chiuse gli occhi,e sentì le sue labbra morbide schiudersi sul collo,per poi scorrere fino alla spalla nuda.
Ai si sentì terribilmente disgustata,non aveva alcuna intenzione di concedersi a lui. Si sentì terribilmente umiliata,usata come un giocattolo,come un burattino. Non avrebbe permesso che accadesse una cosa simile.
Finalmente riuscì a raccogliere tutte le sue forze e a scrollarselo di dosso. Si allontanò,passandosi una mano sulla pelle,come a voler cancellare ciò che era successo.
Si sentiva terribilmente sporca,come se quell’uomo fosse riuscito a contaminarla con la sua cattiveria.
Indietreggiò ancora. Si sentiva in trappola,come se fosse sprofondata in un vortice buio e senza fine,in un abisso oscuro,in un baratro talmente profondo che sembrava non finire mai.
Avrebbe preferito morire,piuttosto che rivivere quelle sgradevoli sensazioni di cui si era impadronita la sua mente.
‘’Non tornerò mai più a lavorare per voi’’asserì poi in un tono che non ammetteva repliche,risoluto,pieno di disprezzo e risentimento,ma che tuttavia tradiva la paura che provava realmente.
Gin non ebbe tempo di fare né di dire altro,poiché in quel momento la porta si spalancò,lasciando intravedere la sagoma di una donna bionda alta e bella,che teneva in braccio un bambino addormentato di circa sette anni.
‘’Vermouth …’’notò Gin infastidito ’’ cosa sei venuta a fare qui?
La donna gli rivolse uno sguardo risentito:’’Nel corridoio ho trovato questo bambino,e sono stata costretta a stordirlo perché si dirigeva proprio verso questa stanza.’’
‘’E allora?’’ domandò Gin sempre più seccato. Non capiva proprio dove volesse arrivare.
‘’Ho pensato che fosse strano,visto che questo magazzino è in un’ala completamente isolata rispetto al resto dell’albergo,e inoltre non capisco cosa venga a fare un bambino così piccolo in un deposito di liquori. Penso che questo marmocchio abbia qualche legame con la nostra Sherry. Ha un’aria familiare,mi sembra di averlo visto da qualche altra parte ….’’ concluse lei,pensierosa.
Ai,non appena riconobbe Shinichi in quel bambino,si dimostrò sollevata dal fatto che fosse ancora vivo,ma allo stesso tempo disperata per ciò che avrebbero potuto fargli.
Doveva agire in fretta. Non poteva permettere che gli succedesse nulla per causa sua.
‘’Non possiamo restare nel dubbio,siamo costretti a toglierlo di mezzo’’disse Gin,dopo aver ascoltato le parole della sua collega,estraendo la pistola dalla tasca.
Nell’udire quelle poche terribili parole,una nuova forza si impadronì di Ai.
Si avvicinò lentamente,ma con passo deciso a Gin e a Vermouth.
Aveva preso la sua decisione,per lei il bene di Shinichi era la cosa più importante.
‘’Va bene,tornerò nell’organizzazione’’ aveva pronunciato quelle parole velocemente,poiché le pesavano come un macigno sul cuore,non avrebbe mai voluto scendere a quel compromesso per salvare i suoi amici. Ma sentiva che era la decisione più giusta,nonostante lei non volesse fare più del male a nessuno. Non avrebbe permesso che fosse capitato qualcosa di grave alle uniche persone che le avevano voluto bene in tutta la sua vita.
‘’Ma ad una condizione. Non voglio che facciate del male alle persone che sono venute in contatto con me’’aggiunse subito dopo.
Gin le rivolse un sorriso sprezzante:’’ Ci chiedi troppo,mia cara. Non possiamo sapere se i tuoi amici sappiano dell’esistenza dell’organizzazione.’’
‘’Loro non sanno nulla della mia vera identità,mi sono presentata come una bambina qualunque’’replicò Ai in tono serio,sperando di riuscire a convincerlo.
‘’ Quanto a questo bambino,’’continuò indicando con lo sguardo il piccolo Conan’’non l’ho mai visto prima d’ora.’’
A quel punto Vermouth si inserì nella loro conversazione:’’Credo che stavolta Sherry abbia ragione. E poi,anche se questo ragazzino ci conoscesse,è abbastanza innocuo,non abbiamo motivo di preoccuparci. Non ha mai visto le nostre facce,e non penso che la polizia crederebbe ad un bambino così piccolo.
Gin non sembrò molto convito,ma sul momento volle provare a credere alle parole di Sherry.
‘’Va bene,per il momento rispettiamo il tuo desiderio e li lasciamo stare. Se però ci accorgeremo che ci hai traditi e che hai rivelato il nostro segreto,non avranno scampo.’’disse in tono tagliente,facendo capire ad Ai che con lui non si scherzava.
La piccola decise di continuare a mantenersi fredda e tranquilla,per dimostrare che stava dicendo la verità.
‘’Vi sto dicendo la verità,non avrei alcun motivo di mentirti. Farò quello che volete,ve lo prometto’’
Pronunciare quella frase le risultò abbastanza difficile,ma non vedeva alcuna alternativa.
‘’Vedo che hai capito con chi hai a che fare,Sherry ….’’sussurrò l’uomo biondo,mentre un sorriso malvagio si delineava sulle sue labbra.
Poi si rivolse a Vermouth: ‘’Occupati di lei e di quel moccioso. E non dimenticare di controllare se hanno qualche microfono addosso.’’ Sembrò quasi ordinarglielo.
Vermouth,sebbene stizzita,non replicò ed eseguì ciò che le era stato chiesto,in fin dei conti quella bambina aveva bisogno di essere cambiata e medicata,e non vi era nessun altro che potesse farlo a parte lei. Inoltre voleva scoprire chi era quel bambino,era certa di conoscerlo.
Ai non oppose resistenza,stava per seguirla,quando all’improvviso si sentì colta da una grande debolezza,le gambe non le reggevano più. Aveva perso molto sangue,il dolore delle ferite che aveva cominciò a farsi sentire nuovamente. Cadde a terra,e l’ultima cosa che vide prima di perdere conoscenza fu il braccio di Vermouth che l’afferrava e la trascinava via.
Poi,più nulla. Solo il buio totale.
 
 
 
 
Era mattina,la luce filtrava attraverso le finestre della camera d’albergo di Vermouth. La donna era seduta comodamente su una poltrona di pelle,aspettando che la bambina castana che riposava nel suo letto si svegliasse. La sera prima le aveva dovuto disinfettare e fasciare tutte le ferite,infatti ora il suo corpo era avvolto da numerose bende e cerotti. Aveva anche dovuto procurarle dei vestiti della sua taglia,un piccolo maglioncino bianco di lana e dei pantaloni dello stesso colore.
Così vestita,sembrava un angelo candido e puro,dall’incredibile bellezza. Eppure il suo volto trasmetteva ansia e terrore,sembrava immersa in un incubo remoto ed inafferrabile. Ciò che era successo la sera prima con Gin era ciò che più la tormentava,anche nel sogno. Si sentiva macchiata di un enorme peccato,terribilmente impura.
La sua unica consolazione era il fatto che Shinichi fosse salvo. Era l’unico spiraglio di speranza e di luce nel suo cuore. Era l’unica cosa che le trasmetteva coraggio,la forza di poter andare avanti.
Non era sola. Questo pensiero riscaldava più di qualsiasi altro il suo cuore.
D’improvviso la piccola si svegliò,con un sonoro sbadiglio.
Vermouth se ne accorse,si alzò dalla poltrona e venne vicino al suo letto.
‘’Ti sei svegliata,Sherry’’ esclamò in tono soddisfatto.
La scienziata si sentiva molto meglio della sera prima,ma faceva abbastanza fatica a muoversi. Le ferite le dolevano ancora,sebbene cercasse di mascherare il suo disagio.
Aveva la vista ancora un po’ appannata,a causa del veloce risveglio,e si stropicciò gli occhi nel tentativo di vedere meglio.
Quando li riaprì,notò che Vermouth si era avvicinata al letto,ed era proprio davanti a lei.
A quel punto decise di chiederle ciò che più la angosciava,il tarlo della preoccupazione che si era insinuato nella sua testa la faceva stare troppo male,le sembrava di essere sull’orlo di un baratro di confusione ed incertezza,sul punto di precipitare da un momento all’altro.
‘’Cos’è successo al bambino che avevi trovato ieri sera?’’domandò,ricordandosi che doveva far finta di non conoscerlo,per evitare di fargli correre dei rischi.
Vermouth la fissò con uno sguardo ironico.
‘’Non parlare come se non lo conoscessi’’ disse in tono beffardo.
Ai a quel punto spalancò gli occhi,stupita. Che lei sapesse?
‘’Cosa intendi dire’’ chiese,continuando a fare finta di niente.
Ella le strizzò l’occhiolino.
‘’Non preoccuparti,il  tuo caro amico Shinichi sta bene’’continuò,con un sorriso perfido.
 
 
 
Conan era nell’aula della scuola elementare,fingendo di essere attento alla lezione. Teneva gli occhi fissi sul libro di matematica,ma in realtà il suo cervello era altrove. Non faceva altro che pensare alle parole che gli aveva detto quella strana donna di nome Vermouth,che a quanto pare apparteneva all’organizzazione ….
 
INIZIO FLASHBACK:
Conan era sdraiato sui sedili posteriori di una macchina,e aveva ripreso conoscenza soltanto parzialmente. I suoi occhi scrutavano l’ambiente nel buio,nel vano tentativo di capire dove si trovasse. Nella sua mente si affollò una miriade di pensieri: dov’era Ai? Cosa le era successo?
Con tutte le sue forze,si alzò e si mise a sedere. Notò che alla guida vi era una donna bionda. Chi era? Gli pareva di averla già vista. Ma certo,era Chris Vineyard,la giovane attrice sospettata dell’omicidio all’Haido City Hotel.
La sua voce languida risuonò nel piccolo abitacolo.
‘’Vedo che ti sei svegliato,Shinichi’’disse Vermouth,lanciando un’occhiata allo specchietto retrovisore.
Il piccolo detective trasalì,nel sentirsi chiamare con il suo vero nome.
‘’Chi sei veramente?’’domandò allora.
Una risata.
‘’Il mio nome è Sharon Vineyard,o se preferisci Vermouth.’’
Conan capì.
‘’Anche tu fai parte dell’organizzazione?’’
La donna sorrise,un sorriso ironico e compiaciuto.
‘’In fondo noi ci conosciamo molto bene. Non ti ricordi che ci siamo già incontrati?’’
Conan venne illuminato da un ricordo improvviso. Sharon Vineyard. Quello era il nome dell’attrice amica di sua madre,che aveva incontrato una volta a New York insieme a Ran. Ma come faceva a sapere la sua vera identità?
Che sciocco. Sicuramente ,notando la somiglianza tra lui e quel giovane detective che aveva visto,non ci aveva messo molto a capire come stavano le cose.
‘’Mi sono ricordata di averti visto a New York,e notando la grande somiglianza tra Shinichi e te,ho capito che eravate la stessa persona. Probabilmente hai preso lo stesso farmaco di Sherry,e sei tornato bambino anche tu.
A quelle parole,Conan spalancò gli occhi,incredulo. Dunque lei sapeva? Sapeva che Ai e Sherry erano la stessa persona?
‘’Non ti preoccupare,la tua amica sta bene.’’
Doveva realmente credere alle sue parole?
‘’Ti vuole davvero molto bene,sappilo. Ha accettato di tornare a lavorare per noi pur di metterti al sicuro,devi esserle grato.’’
Conan non riusciva a crederci. Ai aveva fatto questo per lui?
‘’Ai …. ti ringrazio. Presto ti tirerò fuori da quella banda di mostri,non preoccuparti ’’ pensò Conan,risoluto più che mai ad aiutarla.
Non c’era dubbio,glielo doveva per il grande sacrificio che aveva compiuto a causa sua.
‘’Quanto a te,non ti ucciderò’’continuò Vermouth.
Non era possibile,di sicuro lo stava prendendo in giro.
‘’A New York mi hai salvato la vita,quando mi ero travestita da malvivente,quindi sono in debito con te.’’
Conan si sentì più sollevato,ma restava comunque il problema di Ai,che ormai era nelle loro mani.
‘’Ascoltami. Ho in mente un piano per liberare la tua amica e distruggere l’organizzazione. Anche io voglio liberarmi di loro da un pezzo,e questa potrebbe essere l’occasione giusta. Vuoi diventare mio alleato?’’
Quelle parole lo spiazzarono del tutto.
‘’Perché dovrei crederti? Tu sei una di loro,cosa ci guadagneresti?’’domandò sprezzante.
‘’A dire la verità quello di liberare Sherry consideralo un favore personale. Se vuoi rivederla sana e salva,ti consiglio di fidarti di me’’ gli tese la mano.
‘’Ci stai o no?’’chiese.
Conan non aveva scelta. Non sapeva perché,ma quella donna gli sembrava più buona degli altri membri dell’organizzazione,sembrava sincera.
‘’Va bene’’rispose senza pensarci due volte. Forse così facendo avrebbe potuto davvero salvare Ai.
‘’Allora incontriamoci tra due giorni al parco di Beika,così potrò spiegarti cosa fare. E adesso dimmi dove abiti,così ti accompagno a casa’’concluse lei.
Dieci minuti dopo lo scese davanti all’agenzia investigativa Mouri.
Conan osservò la sua macchina allontanarsi,poi salì le scale che conducevano alla porta.
Aveva sbagliato o no a fidarsi di quella donna? Presto l’avrebbe scoperto. In ogni caso,con o senza il suo aiuto,avrebbe salvato Ai. Lo giurò sul suo orgoglio di detective.
 
FINE FLASHBACK
 
Conan alzò gli occhi verso la finestra,osservano la piccola porzione di azzurro davanti ai suoi occhi.
‘’Ai,non temere,presto verrò a liberarti’’promise.
 
  
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