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Autore: La Mutaforma    26/01/2014    1 recensioni
Se batti i pugni su una porta chiusa nessuno ti sentirà, nessuno verrà ad aprirti. Potrai piangere e cadere, ma non potrai guardare nemmeno sotto la porta. Come un cane che è rimasto chiuso fuori. E così è per me. Sono rimasto chiuso fuori. Sono stato chiuso fuori.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sakuya Le Bel Shirogane, Yuuya Sakazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rapporto generale di Nishikikouji Tohri;

Sul luogo del delitto è stato ritrovato l'erede dei Le Bel, ferito e sanguinante al suolo, con un fazzoletto stretto attorno spalla.

Hanno trovato un ragazzino che piangeva e chiamava “Yuuya”.

L'assassino è scappato. Ma lo ritroveremo presto. Mister Leone JB si è già attivato mentre pensavamo ai soccorsi.

 

Rapporto generale di Nishikikouji Tohri - revisione;

Abbiamo sbagliato. Il ragazzino piangente è stato riconosciuto dal signor Le Bel come suo figlio.

Il ferito è stato portato d'urgenza in ospedale.

Che sia un miracolo o no, hanno detto che si salverà.

 

 

Più bianche delle porte chiuse c'erano solo le stanze ospedaliere. Si risvegliò in una branda bianca, immerso nell'odore aspro di bendaggi puliti e antibiotici.

Provò a sollevare la schiena, e il dolore immediato alla spalla lo risvegliò del tutto.

Signorina?” chiamò l'infermiera gentilmente, la voce roca.

Oh, siete sveglio signor Sakazaki” disse la ragazza con un sorriso “Erano tutti in ansia per voi. Ricordate quello che è successo?”

Qualcosa”

Lei gli versò un bicchiere d'acqua e lo aiutò a dissetarsi, mantenendogli dolcemente la nuca con una mano.

Da quanto tempo sono qui?”

Tre giorni”

Tre giorni?”

Avevate perso molto sangue. È stato grazie solo ad un bendaggio provvidenziale che siete riuscito ad arrivare ancora vivo in ospedale”

Yuuya cercò di alzarsi, facendo forza sull'unica spalla che non gli doleva.

Vi consiglierei di riposare ancora, siete ancora molto debole”

Ce la faccio” mormorò il ragazzo, mettendosi in piedi. L'infermiera sorrise ancora, e lui le fu grato per quella gentilezza professionale.

Il signorino Le Bel sarà felice di vedervi”

Lui aggrottò le sopracciglia. “Sakuya?”

Esatto. È nell'ingresso. Non ha mai lasciato l'ospedale dal giorno del vostro ricovero. Deve esservi molto affezionato”

Sorrise commosso. Non riusciva nemmeno a figurarselo. E forse stava davvero solo sognando tutto. Cominciò a chiedersi se quello non fosse soltanto il sogno delirante che lo avrebbe portato al risveglio. Ma quel dolore era troppo reale, troppo vero, per essere solo un sogno.

Voglio vederlo”

Avete bisogno di aiuto?”

No, riesco a camminare. Ora sono pieno di energie”

In realtà, non aveva mai sentito un dolore così secco in tutta la sua vita. Avvertiva i muscoli così indolenziti al punto da fare fatica ad abbassare la maniglia della porta e uscire.

Era solo, seduto in mezzo a una fila di poltrone rosse di plastica, le spalle abbassate e il capo chino. Sembrava dormire. Era vestito in modo modesto, semplice, ma non sarebbe mai stato come tutti gli altri.

Yuuya si avvicinò e gli sfiorò appena la spalla. Tanto basto per fargli sollevare di scatto la testa.

Sakazaki!”

Lui si limitò a sorridere, già rasserenato nel vederlo davanti a lui.

Stai... stai bene?”

Sto bene, grazie. E tu?”

Sakuya arrossì, distogliendo lo sguardo. “Avevo pensato di passare a vedere come stavi”

Sei un bugiardo, ma ti perdono.

Grazie per il tempo che mi hai dato. Spero che tu non ti sia preoccupato troppo”

Lui vagò con gli occhi sotto il camice bianco dell'ospedale, cercando la stretta fasciatura che gli avvolgeva la spalla. Non riuscì a trattenere la mano dal toccarla, dal sentirla più vera, più viva, più dolorosa.

L'espressione di sofferenza che risultò sul volto del fratello gli fece ritirare la mano di scatto come un animale spaventato. “Mi dispiace”

Non mi hai fatto male”

Mi dispiace che sia successo”

Non è colpa tua, non potevi saperlo”

E tu come facevi a saperlo?”

Yuuya vagò con lo sguardo altrove, cercando una risposta. “Ma ovviamente è perché sono tuo fratello! È mio dovere proteggerti e sapere quando sei in pericolo, e in caso, prendermi una pallottola al posto tuo!”

Rise, ma fu il solo.

Ti devo la vita”

Yuuya scosse la testa. “La devo io a te. Mi hai bendato la spalla. Se non lo avessi fatto, beh, non sarei arrivato in ospedale”

In ospedale ti hanno tolto la benda dalla spalla. Era un fazzoletto di lino. Il simbolo dei Le Bel era scomparso sotto il sangue.

Come volevasi dimostrare, non c'è nobile casata che resista al puro sangue bastardo.

Aspetta. Non è proprio così.

Io... non ho fatto nulla”

Che dire, Dio salvi le lezioni di pronto soccorso!”

Sakuya sorrise, per la prima volta dacché si erano visti quella mattina. O forse da molto più tempo. “Mi mancava il tuo spirito”

Per me è un piacere e un onore”

Trascorse un lungo, interminabile, istante di silenzio che nell'intensità delle sensazioni non poterono nemmeno contare.

Credo...” si morse le labbra “Credo che tu debba andare adesso”

Vuoi che ti lasci solo? Forse hai bisogno di pensare.

Oui, hai ragione. C'è un'infermiera molto graziosa che aspetta solo di prendersi cura di me”

Marpione” lo accusò.

Fece per girarsi e andare via, ma la sua voce lo fermò. “Yuuya”

E la sua voce era esattamente come l'aveva sempre sognata, e si convinse che un sogno era anche quello, oltre il dolore, oltre la morsa di irrequietezza che gli stringeva lo stomaco.

Avevi detto che dovevi dirmi qualcosa”

No. Non posso dirtelo ora. Ogni cosa verrà col suo tempo. Perdona la mia mancanza di coraggio. Un giorno lo sapremo entrambi.

Esitò. Poi rispose, come fan molti, nel modo più semplice di tutti. “Ti voglio bene”

Sakuya sorrise leggermente. “Lo so, l'ho sempre saputo”

Poi scosse la testa, meravigliato dalla sua stessa sicurezza, e guardò in basso. “Adesso è meglio che tu vada”

Lui si voltò senza aggiungere null'altro e posò con difficoltà la mano sulla maniglia della porta. Non aveva fatto nemmeno due passi che si sentì abbracciare alle spalle.

E anche stavolta, non avrebbe mai potuto prevederlo, né immaginarlo.

Era una forza disperata, fatta di mani che tremano, di occhi che piangono, di labbra che sussultano. Era uno di quegli abbracci che si danno per sbaglio, in silenzio, eppure riuscì ad avvertire tutta la sua dolcezza, il suo singhiozzare sommesso. Yuuya gli accarezzò la mano debolmente e sentì gli occhi umidi e ardenti.

Abbassò lo sguardo.

Sì, lo so. Anche io, l'ho sempre saputo”

 

 

 

 

 

 

 

Dopo quel giorno Sakuya parlò col signor Le Bel. L'accaduto aveva sconcertato anche lui e di fronte alla sua richiesta non poté che accettare.

Diventò la sua guardia del corpo. Sakuya non avrebbe voluto nessuno al suo fianco se non lui. Aveva detto che Sakazaki Yuuya era il migliore sulla piazza, e lui aveva urgente bisogno di protezione. E della sua vicinanza, ma questo non lo avrebbe detto mai a nessuno.

Gli aveva anche proposto di trasferirsi nella villa insieme a lui. Aveva rifiutato, e nonostante l'amarezza, non insistette oltre.

Capì che tra i due, era lui quello che era stato chiuso dentro. E in tutto quel tempo Yuuya non aveva fatto altro che cercare di liberarlo, o di dividere insieme a lui il peso della sua dorata prigionia.

Ogni mattina prima di andare a scuola, Sakuya lo aspettava in piedi davanti alla macchina e gli mostrava l'orologio picchiettando l'ampio quadrante, lamentandosi per il ritardo.

Yuuya gli apriva la portiera per educazione, e lungo il tragitto rimaneva in silenzio, ad ascoltare le sue lamentele e i suoi insulti.

Con la testa appoggiata contro il finestrino, mentre il mondo sfrecciava confusamente fuori, pensò che non avrebbero mai trovato in vita loro qualcosa di più bello di insultarsi tenendosi per mano.”

 

 

 

 

 

 

Doverosi -seppur brevi- ringraziamenti:

Questa storia è stata scritta in una settimana, con tutti gli errori e le imprecisioni che una settimana di lavoro fornisce. È stata ideata senza grandi riflessioni -da come si evince dalla trama povera di contenuti- e quasi ogni dettaglio è stato immaginato camminando per strada il pomeriggio.

Contrariamente alle altre storie, in cui ringraziavo dieci milioni di persone, stavolta ne ringrazio solo una, e a buon motivo. Grazie Najmee di avermi trascinata nel baratro di Hatoful Boyfriend, di aver avuto pazienza leggendo questa storia, e di avermi segnalato tutti gli errori di battitura che altrimenti non avrei mai visto.

Grazie infinitamente a te e a chiunque abbia letto questa breve storia. 

 

   
 
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