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Autore: Ronnie17    26/01/2014    0 recensioni
Sam vive la sua vita come una normalissima adolescente, ma non è una ragazza come tutte le altre. Infatti, spesso succedono cose strane in sua presenza, cose che rispecchiano il suo umore e che possono essere orribili come meravigliose.
Ma improvvisamente la sua vita viene messa sotto sopra.
La sua lettera per Hogwarts arriva ad annunciarle l'esistenza di un mondo a lei sconosciuto, quello della magia.
Ma quando tutto ció avviene, lei non ha 11 anni, come dovrebbe, bensì 16.
Nel magico castello conosce il significato della parola amicizia, impara incantesimi e magie che le appaiono meravigliose e uniche, ed incontra Nicolas, l'affascinante serpeverde.
Lui è diverso dagli altri, ha qualcosa di insolito, ma Sam si tiene ben lontana da lui: un odio reciproco li accomuna dal principio.
Ma quest'odio non è destinato a rimanere, bensì si trasformerà in altro.
E c'è un motivo per cui la lettera di Hogwarts di Sam è in ritardo, c'è un motivo per cui riesce a fare cose agli altri impossibili, c'è un legame tra lei e Nicolas, un legame che proviene da qualcosa di piú antico e oscuro, qualcosa avvenuto molto prima di loro: la storia sta per ripetersi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Sam si guardava intorno smarrita.
Era stata tante volte alla stazione di King's Cross, ma non si sarebbe mai immaginata nella situazione in cui si trovava in quel momento.
Stringeva nella mano desta un biglietto dorato, che le sarebbe servito per imbarcarsi nell'espresso che l'avrebbe portata nella sua nuova scuola.
Trascinó a fatica il carrello stracolmo di roba in giro per la stazione.
Dopo aver scoperto di essere una strega, la sua vita era totalmente cambiata.
Non era passato molto tempo, semplicemente un mese, ma lei si sentiva una persona del tutto diversa.
I suoi genitori erano babbani, ovvero senza poteri magici, ma conoscevano comunque il mondo della magia.
Infatti, il nonno di Sam era un mago, ed era stato lui ad aiutarla a capire meglio la situazione in cui si trovava.
La cosa strana era, peró, che la sua lettera fosse arrivata quando ormai aveva 16 anni.
Nessuno si capacitava dell'accaduto.
Era stata a Diagon Alley per procurarsi tutta la roba che le occorreva, sempre con suo nonno.
Le era sembrato tutto cosí fantastico e meraviglioso...ma in quel momento aveva problemi piú urgenti: il binario 9 e 3/4 non esisteva.
Continuava a fissare il biglietto in cerca di spiegazioni, mentre accarezzava con la mano il becco della civetta che aveva scelto, Jasy, accovacciata in una gabbia sul carrello.
Alla fine decise di chiedere aiuto a suo nonno, chiamandolo al telefono di casa.
-devi passare attraverso la colonna tra i binari 9 e 10-
-come?!- la ragazza fissava quella colonna incredula.
-passaci attraverso!- ripetè la voce del nonno, dall'altra parte della cornetta.
-non posso...cioè..-
-Sam, prendi la rincorsa e corrici incontro-
Lei sospiró, gonfió il petto e, con tutta la forza che aveva, corse contro la colonna ad occhi chiusi.
Non sentì nessun tonfo, così come l'impatto con la colonna.
Quando riaprì gli occhi si trovó davanti un treno meraviglioso, quasi surreale, e attorno decine di ragazzi e genitori intenti a salutarsi e abbracciarsi.



Il viaggio in treno fu meraviglioso.
Conobbe alcuni ragazzi e ragazze, che, successivamente allo sbalordimento per il ritardo della lettera della ragazza, le riassunsero la vita di Hogwarts.
A Sam sembró meraviglioso.
La prima volta che vide il castello fu indimenticabile: era immenso, pieno di torri e finestre, incantato.
Lo raggiunse in barca, insieme agli altri studenti.
Attraversarono il cortile per poi entrare tutti all'interno della fortezza.
Furono condotti dentro un'immensa sala, che Sam scoprì chiamarsi Sala Grande.
Ma notó che tutti sapevano esattamente dove andare a sedersi, eccetto gli alunni del primo anno, che rimasero fuori insieme ad una professoressa.
-ehi Sam, dovresti uscire anche tu...sai, non ti hanno ancora assegnato una casa- le sussurró Bonnie, una ragazza Grifondoro che Sam aveva conosciuto sul treno.
-oh..giusto- le sorrise lei, per poi andare dalla professoressa dai capelli rossi che badava ai primini.
-em...mi scusi...io sono...-
-quella nuova- la interruppe la vecchia signora, con un sorriso.
Gli occhi verdi la ringiovanivano, assieme ai denti bianchi, mentre le rughe che le ornavano la faccia svelavano un'età avanzata.
-cara, vieni pure, io sono la professoressa Wisley. Adesso entrerai con noi...vedi, anche questi ragazzi devono ancora essere smistati nelle proprie case. Tu rimani al mio fianco, ci penso io a te- sorrise ancora.
-ma..davanti a tutti?-
-sí, ma stai tranquilla, il cappello parlante ti assegnerà ad una casa in men che non si dica!-
La ragazza strinse i pugni.
Odiava essere posta al centro dell'attenzione, ma cercó di non agitarsi. Sapeva bene cosa sarebbe successo altrimenti.
Sbuffando, Sam la affiancó mentre entrava nella Sala Grande, seguita da tutti i nuovi studenti.
Notó che la sala era arredata principalmente da quattro lunghe tavolate.
Pensó che ognuna doveva appartenere ad una casa differente.
Tutti gli sguardi degli studenti a lei sconosciuti erano puntati sulla sua persona, più che sui piccoli, che la seguivano spaesati.
Evidentemente la domanda comune era : "perchè la sua lettera era arrivata così in ritardo?"
Tutti sapevano della situazione di Sam, se ne era parlato molto ovunque, anche se lei era ignara di tutto questo, come del resto era ignara di molte cose.
La professoressa Wisley lesse uno ad uno i nomi degli studenti del primo anno da una pergamena, che il cappello smistó con facilità.
Ad ogni nuovo arrivato, la casata corrispondente applaudiva e gioiva, mentre lo accoglieva nella propria tavolata.
I giovani alunni terminarono, cosí la professoressa guardó sorridendo la ragazza dai capelli chiari davanti a lei, per poi rivolgersi a tutti:
-quest'anno, per la prima volta, avremo il piacere di ospitare una nuova studentessa che frequenterà il sesto anno: Sam Jonson! Vieni pure...-
Lei si accomodó sullo sgabello sul quale precedentemente avevano seduto tutti i presenti, in attesa di essere smistata, mentre le veniva posizionato sulla testa il vecchio cappello parlante.
Seguí un attimo di silenzio.
Sam osservò gli studenti seduti ad ogni tavolo.
Uno in particolare attirò la sua attenzione.
Doveva certamente appartenere ai serpeverde, visto che si ricordava di un ragazzino appena smistato in quella casata dirigersi in quella direzione.
Vide solo le sue iridi blu, ma poi la sua attenzione venne richiamata dal cappello.
-mmm- sbuffó. Tutti erano in silenzio.
-è strano-
-cosa è strano?- domandó la ragazza.
-è come se mi fosse già capitato di guardare nella tua testa...ma è stato molto tempo fa.-
Sam non sapeva come rispondere.
-mi chiedo se...-
-cosa?- l'attesa la stava uccidendo.
-la tua testa è esattamente uguale a quella di un altro studente che ha frequentato questa scuola. Ma, come ho già detto, è stato molto tempo fa-
-chi era questo studente?-
-mmm...-
Seguirono altri secondi di puro silenzio.
-Grifondoro!- esclamó poi il cappello.
E la sua tavolata esplose in un boato.
  
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