Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Flynn    08/06/2008    5 recensioni
Ambientazione: Harry Potter e l'Ordine della Fenice. Una Corvonero alle prese con la scuola e un simpatico Rosso.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Corvonero, George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nuovo capitolo. Sono già alla stesura dell'ottavo, ma ammetto di essermi bloccata su un passaggio. L'altra notte mi è arrivata l'illuminazione divina, ma al mattino non me la ricordavo più ._. Consueto saluto e ringraziamento alla mia sostenitrice ufficiale, pikappa93, ma anche a doddola93. Prima di mandarvi avanti con questo capitolo premetto che potreste trovare questa parte un po' noiosa. Essendo che ho ripreso la vera storia della Rowling, ho voluto utilizzare molte sue battute, diciamo nei dialoghi, per non alterare l'effetto complessivo. Solo sono sotto un nuovo punto di vista. Spero mi possiate perdonare xD Vi lascio con una domanda: cosa vi aspettate succeda nel prossimo capitolo? Buona Lettura!



Capitolo Settimo - Ripensamenti?
La mattina della gita ad Hogsmeade era limpida ma ventosa. Non avevo parlato alle mie amiche dell’incontro con George perché lui me l’aveva vietato, anche se mi sentivo estremamente in colpa: era la prima volta che raccontavo loro una bugia. Avevo già informato Mandy e Padma che ad un certo punto avrei dovuto lasciarle sole, perché avevo delle cose da sbrigare, cose da fare da sola. Loro mi avevano guardato diffidente ma non avevano commentato. Non so dire se fosse una mia impressione ma i rapporti tra di noi erano stati messi in crisi dal mio comportamento con Cho. Ad ogni modo, arrivata l’ora mi incamminai verso il pub dove mi aveva dato appuntamento George. Quando girai nella traversa giusta, dopo l’ufficio postale, rimasi vagamente inquietata ad osservare la piccola locanda. Una consunta insegna di legno pendeva da una staffa arrugginita sopra la porta, con l’effigie di una testa di cinghiale mozza che gocciolava sangue su un panno bianco. Il vento faceva cigolare l’insegna ed io rabbrividii. Ma che posto avevano scelto? Dovevo ammetterlo: non ero mai stata lì.
Quando spinsi la pesante porta di legno, che ovviamente cigolò, mi trovai in un locale piccolo ed angusto, con un odore nauseabondo. A rendere il posto ancora più soffocante erano le numerose persone, una ventina ad occhio e croce, che si erano riunite davanti al bancone. Erano tutti studenti, tra cui riconobbi qualcuno. C’erano tre ragazzi di Corvonero, Anthony Goldstein, Michael Corner e Terry Steeval. Ginevra Weasley, i due gemelli insieme a Lee Jordan. Katie Bell, Alicia Spinnet ed Angelina Johnson, con diversi altri ragazzi di Grifondoro e Tassorosso. Con mia grande sorpresa vidi Cho e Marietta, che salutai solo con un cenno del capo. Vidi anche il trio magico, già seduto ad un tavolo piuttosto distante dal bancone.
< Possiamo avere.. venticinque Burrobirre per cortesia?> Domandò uno dei gemelli al barista.
< Ventisei.> Dissi io a voce alta per farmi notare. Il gemello che aveva parlato mi sorrise e fece cenno all’uomo dietro al banco di preparare, mentre suo fratello, identico a lui, mi rivolse un cenno entusiastico del capo.
< Hai deciso di venire allora, Perks!> Mi disse con aria furba.
< Avevo scelta?> Dissi io vagamente divertita, prendendo la mia burrobirra e lasciando i soldi sul bancone. Mi avviai insieme al gruppo ciarliero verso Harry Potter e la sua scorta, camminando di fianco a Luna Lovegood, una ragazza stralunata ma simpatica di Corvonero, era di un anno più giovane rispetto a me. Riuscimmo in un modo o nell’altro a prendere tutti posto e a quel punto Hermione Granger si alzò in piedi ed iniziò un breve discorso. Sembrava vagamente nervosa. Parlò di come ci servisse un insegnante di Difesa contro le Arti Oscure perché la preparazione che ci davano ora non era sufficiente, anzi quella porcheria non poteva nemmeno essere chiamata preparazione. Disse che avremmo dovuto studiare bene, sul serio, perché Lord Voldemort era tornato.
Nel sentire quel nome ci fu una reazione immediata. Qualcuno tossì, qualcuno strillò, Marietta addirittura si rovesciò la Burrobirra addosso. A me andò di traverso la bevanda che stavo bevendo e George, seduto al mio fianco, dalla parte opposta a Luna, mi diede qualche pacca sulla schiena per farmi tornare a respirare.
< Dove sono le prove che Tu-Sai-Chi è tornato?> Disse un ragazzo di Tassorosso in tono aggressivo.
< Silente lo crede..> Cominciò la Granger.
< Silente crede a lui , cioè> rispose, accennando a Potter.
< E tu chi sei?> Disse il terzo componente del trio magico, Ronald Weasley.
< Zacharias Smith> rispose il Tassorosso < e credo che abbiamo il diritto di sapere con precisione come fa Potter a dire che Voi-Sapete-Chi è tornato.>
< Senti> intervenne Hermione < non è per questo che abbiamo indetto l’incontro..>
< Va bene Hermione.> disse Harry Potter, parlando per la prima volta < Che cosa mi fa dire che Tu-Sai-Chi è tornato? L’ho visto. Ma Silente ha raccontato a tutta la scuola che cos’è successo alla fine dell’anno scorso, e se non hai creduto a lui non crederai a me, e non ho intenzione di sprecare un pomeriggio a cercare di convincere nessuno.>
< Silente ci ha detto soltanto> riprese Smith, sdegnoso < che Cedric Diggory era stato ucciso da Tu-Sai-Chi e che tu avevi riportato il suo corpo a Hogwarts. Non ci ha raccontato nessun particolare, non ci ha detto com’è stato ucciso Diggory, credo che tutti noi vorremmo sapere..>
< Se sei venuto per sapere che cosa succede quando Voldemort uccide qualcuno, non posso aiutarti> Rispose Potter < Non voglio parlare di Cedric Diggory, va bene? Quindi se è per questo che siete qui potete anche andarvene.>
Alzai un sopracciglio. Caspita. C’era da dire che quel Potter che avevo sempre disprezzato sapeva il fatto suo. Non aveva voluto vantarsi né raccontare di grandi imprese compiute dal suo mirabolante io. Che mi fossi sbagliata su di lui?
Ma bastavano davvero quelle quattro parole per farmi cambiare la mia idea sul Bambino Sopravvissuto?
Tuttavia furono gli altri a tirare fuori i meriti di Harry.
< E’ vero che sai evocare un Patronus corporeo?> Disse una ragazza di Tassorosso, Susan Bones.
< E hai ucciso un Basilisco con la spada che c’è nell’ufficio di Silente?> Proseguì Terry Steeval < Me l’ha raccontato uno di quei ritratti sul muro quando ci sono andato l’anno scorso..>
< E il primo anno> continuò Neville Paciock, un Grifondoro impacciato < ha salvato quella Pietra Filologica..>
Poi fu il turno di Cho < Per non parlare delle prove che ha dovuto superare durante il torneo Tremaghi l’anno scorso.. draghi, sirene, Acromantula e tutto il resto..>
< Sentite..> Disse il Bambino Sopravvissuto vagamente imbarazzato < Io.. non voglio cercare di fare il modesto, ma.. sono stato molto aiutato..>
< Non con il drago!> disse Michael Corner, un ragazzo della mia stessa casa, che sapevo uscire con la più giovane dei Weasley < Quello è stato un gran bel volo..>
Ok, era vero. L’avevo visto anche io ed era stata proprio una cosa eccezionale; dopotutto era risaputo, Potter era un vero asso in cielo. Poi, dannazione, aveva pure una delle più belle scope del mondo.
< Beh sì..> Ammise lui, un po’ riluttante.
< E nessuno ti ha aiutato a liberarti di quei Dissennatori quest’estate.> Rincarò Susan Bones.
< No> rispose Potter < no, d’accordo. Certo, ho fatto delle cose senza l’aiuto di nessuno, ma quello che sto cercando di dire è..>
< Stai cercando di svicolare?> Chiese Zacharias Smith.
Questo ragazzo stava iniziando ad innervosirmi, specialmente per il tono che utilizzava. E dire che io nemmeno ero una fan di Potter.
< Ho un’idea> Disse Ronald < Perché non chiudi quella bocca?>
< Be’ siamo tutti qui per imparare da lui, e ci sta dicendo che non sa fare niente.> si difese.
A questo punto i gemelli Weasley si sporsero dalle loro sedie.
< Non ha detto questo> Ringhiò Fred.
< Vuoi che ti puliamo le orecchie?> Rincarò George, sfilando da uno dei suoi pacchetti con il marchio di Zonko, l’emporio degli scherzi, un lungo strumento metallico dall’aria letale.
< O anche altre parti del corpo, per noi non fa differenza dove lo mattiamo.> disse Fred.
Io sogghignai, cercando di nascondermi nella mia Burrobirra.
Ad ogni modo la cosa andò avanti, cercammo di metterci d’accordo sulla frequenza per incontrarci e altre cose del genere. Ovviamente fu difficile poiché erano presenti ragazzi di tre case diverse e far coincidere gli orari, specialmente con gli allenamenti del Quiddich, fu un’impresa. Ad ogni modo la Granger ci disse che forse era meglio firmare una pergamena, per sapere chi era presente in quel giorno e per confermare che non avremmo divulgato il nostro incontro in giro, specialmente alla Umbridge. Vidi che qualcuno sembrava esitante, ma il foglio cominciò a girare.
Tenevo lo sguardo fisso sulla piuma che si passavano di mano in mano per firmare ma con la coda dell’occhio potevo vedere una zazzera rossa che mi fissava. Sapevo che si stava chiedendo se avrei firmato anche io.
Odiavo Potter? Probabilmente no. Ero certamente infastidita dal Bambino Sopravvissuto che si vantava di sé e delle sue imprese, infastidita dal riguardo che i professori gli avevano sempre dimostrato, e anche da tanti altri piccoli fattori, ma effettivamente non mi ero mai sforzata di capirlo.
Poco prima, ascoltando il suo breve discorso, mi ero resa conto che forse lui non era poi tanto diverso da noi, una persona che cercava di vivere in pace la sua vita, uno relativamente modesto, nonostante avesse compiuto tutte quelle imprese. Sospirai appena.
Forse potevo dargli una possibilità.
E anche se non mi fosse piaciuto, non c’era dubbio che sapesse il fatto suo. Dopotutto di cose ne aveva fatte.. Evocare un patronus, poi! Accidenti.. Un patronus corporeo. Una gran bella figata. Chissà chi glielo aveva insegnato.
Ok, una possibilità potevo anche dargliela.
George mi passò la pergamena ed io rimasi a fissare diversi istanti la sua firma, così simile a quella del gemello scritta poco più sopra. Sospirai quindi, tenendo gli occhi incollati al foglio, firmai e passai a Luna, che appose una scritta svolazzante. Mi imposi di non guardare George per non dargli quella soddisfazione.
A quel punto, imitata anche da altri, mi alzai. Mi rivestii in silenzio e, dopo aver mormorato qualche saluto, mi avviai. Ancora una volta non guardai George, sebbene sentissi il suo sguardo su di me.
Non appena uscii, sentii il vento freddo sulle mie guance, quel tocco era quasi un sollievo. Mi incamminai, riprercorrendo la strada all’indietro, tornando fino alle poste. Svoltai nella strada principale, infilando le mani in tasca e guardandomi intorno. Alle mie spalle sentii tre voci familiari: i gemelli e il loro amico, Lee Jordan. Sembravano diretti all’emporio di Zonko.
< Ne dobbiamo prendere di più, se finiamo le scorte? La prossima uscita ad Hogsmeade è troppo in là, non possiamo permetterci di rallentare i lavori..> Disse Fred.
< Ci sto. Ti lascio i miei falci, sono gli unici che mi rimangono.> Disse George.
Chissà come stavo imparando a distinguere le due voci, oltre che a riconoscerli. George, ma forse era solo una mia impressione, aveva un’inflessione leggermente più dolce.
< Ma che fai tu, non vieni?> Chiese Lee.
< No, ho una cosa da fare.>
< Ah.. Ho capito, amico!>
Io continuavo a camminare imperterrita, senza dar l’impressione di ascoltare le loro conversazioni. Sentii che si lasciavano, anche perché erano davanti all’ingresso di Zonko; io l’avevo appena superato.
Non potei fare che più di qualche altro passo prima che la voce di George mi chiamasse.
< Ehi Perks!>
Non mi voltai, né diedi cenno di averlo sentito.
< ..Perks!> Disse di nuovo. Evidentemente si era avvicinato di più, camminando in fretta, perché ora la sua voce sembrava più vicina.
< Insomma, Caris!>
Mi prese per il gomito, costringendomi a fermarmi e girarmi verso di lui.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Flynn