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Autore: xforyoutommy    26/01/2014    3 recensioni
Una ragazza, Marianne.. Mille problemi, pochi amici, famiglia divisa, voglia di tornare alla vecchia vita, stanca di tutto. Un ragazzo, Louis.. Scontroso, amici poco fedeli, senza padre e infelice.
TRATTO DAL 5° CAPITOLO
"Aveva un'assurdo cappellino a forma di libro, una maglia lunga bianca a righe blu e un paio di pantaloni rossi con delle bretelle nere.
Continuai a ridere.
-Oh Dio mio..No non ce la faccio- dissi piegandomi in due.
-Hai finito?- disse serio
-No, non ho finito.. questa me l'ero persa! Sai dovrei farti una foto per poi postarla in tutti i social network possibili ed immaginabili! Sarebbe un bel modo per sputtanarti- dissi.
-Smettila!-
-Ma poi il tuo cappellino a forma di libro? Assolutamente di-vi-no-
-Stai rischiando di grosso-
-E quei pantaloni rossi attillatissimi da gay? Oh avanti- dissi tornando a ridere nuovamente.
-Basta cazzo! Ora stai esagerando! Ti ho detto di smetterla.- Urlò.
Entrò nella stanza un uomo sulla cinquantina abbastanza grasso e molto furioso."
Genere: Generale, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi misi le mani tra i capelli nel vedere quegli esercizi di matematica praticamente impossibili da risolvere.. era un sistema di equazioni complesse, molto complesse. Sbruffaì nuovamente mettendomi la matita in bocca com'ero solita fare nei casi di nervosismo.
-Ok ragazzi, vi do 5 minuti di tempo dopodichè chiamerò uno di voi per venirla a svolgere alla lavagna.- disse il professore mentre ci scrutava uno per uno.
Decisi così di aspettare che il prof chiamasse qualcuno per svolgere quel sistema e incominciai a pensare a cosa avrei fatto il pomeriggio visto che era sabato ma non mi venne in mente nulla. Di solito il sabato andavo un pò in giro per i negozi da sola e poi tornavo a casa sempre con qualcosina di nuovo ma quel giorno non avevo proprio voglia di shopping, volevo fare qualcosa di diverso..Alla fine mi rassegnai al fatto di dover restare a poltrire in camera, forse avrei dormito un pò.
-Signorina Styles- mi richiamò il professore.
-Si professore?-
-Allora, vuole venire lei a svolgere l'equazione?-
-I..Io? Perchè proprio io?-
-E' da 10 minuti che non mette mano sul foglio e da lì ho dedotto che lei abbia già finito l'esercizio-
-Mi dispiace professore ma, non sono in grado di svolgerlo..insomma, è troppo complesso!-
-Pensavo che fosse stata in grado di eseguirlo visto la media dei suoi voti-
-Lo so professore ma stavolta non ci sono riuscita, mi dispiace.-
-Ok non si preoccupi, c'è qualcuno che ha svolto l'esercizio?- ripetè il professore guardandosi intorno.
Alla fine nessuno alzò la mano e il professore fù costretto ad eseguire l'equazione.

Svogliatamente e molto lentamente mi avviai verso casa subito dopo la fine delle lezioni. Camminavo tranquillamente a testa bassa mentre ripensavo a ciò che avrei potuto fare una volta arrivata..ecco il mio difetto..pensare troppo!
La mia mente era in continuo movimento, elaborava pensieri su pensiere 24 ore su 24 anche mentre dormivo è per questo che ero molto sbadata, talmente sbadata che appena usci fuori dal cancello della scuola andai a sbattere contro qualcuno cadendo rovinosamente a terra e spargendo tutti i miei libri per il viale. Mi alzai e notai che ero andata addosso al ragazzo che pochi giorni prima era venuto a chiedermi di restituirgli il pallone al campetto ma non ricordai il suo nome..
-Scusami, ero distratta..-riusci a balbettare.
-Non ti preoccupare Mary, è un piacere rivederti- disse sorridendomi.

Sorrisi al pensiero che lui avesse ricordato il mio nome.
Mi piegai e raccolsi tutti i miei libri poi vidi che lui stava facendo lo stesso aiutandomi poi ci rialzammo e lui mi porse i miei libri.
-Grazie mille, sei molto gentile- dissi sorridendo.
-Di niente, figurati. E' anche colpa mia se sei caduta.-
Sorrisi debolmente e mi ricomposi.
-Louis dai andiamo che facciamo tardi- disse una ragazza che agitava la mano per cogliere la sua attenzione...ecco come si chiamava..Louis!
La ragazza era abbastanza alta ma sicuramente molto più piccola di lui, aveva i capelli biondi e gli occhi chiari e si somigliavano molto.
-Scusami ma ora devo andare, mia sorella mi aspetta.- disse.
-Non ti preoccupare, anche io devo andare..-
-Ok, allora ci si vede in giro. Ciao Mary.-
Sorrisi mentre vedevo la sua figura scomparire insieme a quella della sorella e io ripresi il mio cammino verso casa stavolta a testa alta assicurandomi di non rischiare di andare addosso a qualcunaltro.
Quando tornavo a casa era tutto così strano, la gente era più animata e nelle strade di Londra c'era chi girava in bicicletta, chi aveva appena finito di fare la spesa o aveva fatto shopping, chi usciva dal parrucchiere e chi faceva delle lunghe passeggiate da solo o in compagnia e..sembravano tutti allegri..avreì voluto essere come loro certe volte, Allegra e spensierata.
Quando arrivai alla porta di casa mi accorsi che c'erano le chiavi e questo significava che mio padre era in casa.
-Papà?- Strillai entrando ma nessuno mi rispose.
Buttai lo zaino all'ingresso, mi tolsi il giacchetto buttandolo sull'attacca panni e mi accorsi che c'erano già dei giacchetti appesi.
-Papàà- strillai di nuovo ma nessuno mi rispose. Stavo incominciando ad innervosirmi sulserio!
Mi incamminai verso il salotto ed entrai urlando.
-Papà ma che cavolo! sei sor...- ma mi ammutoli subito.
Vidi una signora sulla quarantina che aveva uno straccio in mano e lo stava passando sui mobili. Si voltò e mi sorrise poi si avvicinò a me.
-Ciao, tu devi essere Marianne, giusto?- disse lei allungando la sua mano per poi stringere la mia.
-Si e tu sei?-
-Io sono Johanna, mi dispiace averti spaventato..forse tuo padre non te lo ha detto ma mi ha assunta per fare le pulizie.-
-Oh capisco. No non me lo aveva detto.. Bhè se hai bisogno di qualcosa chiamami, io vado un'attimo di sopra ad indossare qualcos'altro-
Lei mi rivolse un sorriso e poi tornò a pulire.
Corsi in camera mia e chiusi la porta alle mie spalle. Mi avvicinai all'armadio e lo apri scrutandone il contenuto e pensando a cosa avrei dovuto mettermi, alla fine optai per una maglia lunga, pantacollant nere e superga poi scesi di nuovo giù ma Johanna era già arrivata a pulire la camera di mio padre.
-Il pranzo è già pronto.- disse urlando dalla camera.
-Scusami ma oggi non ho molta fame.-
-Ma devi mangiare qualcosa-
-No grazie! Sto bene così-
-Ok, come vuoi- disse. -Posso farti una domanda?- disse poi.
-Certo-
-Come te la cavi con i bambini?-
-Perchè questa domanda?-






SERAAAAAAA
Scusate tanto per il ritardo ma ho avuto da fare questi giorni **
Bene.. come avete visto la nostra Marianne (MARY) ha rincontrato Louis a causa della sua sbadatagine che poi in seguito la porterà a conoscere altre persone.. ma non vi svelo niente.. lascio scopriere tutto a voi..
Volevo anche ringraziarvi per le 135 visualizzazioni e le 5 recenzioni sul primo capitolo.
Grazie mille a tutti :)

  
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