Lentamente
i loro corpi si spostarono
all'indietro, fino a quando la schiena di Efestione incontrò
il muro
gelato, trasalì. Alessandro sorrise sulle sue labbra
nell'udire quel
piccolo gemito ma non volle staccarsi da esse, con una mano lo
strinse di più a se e l'altra la passò lentamente
sotto la sua
tunica bagnata dal sudore. La fece salire lungo il fianco, sfiorando
appena la sua pelle, e sentì i respiri affannosi del ragazzo
farsi
sempre più veloci. Sorrise ancora e si staccò
appena dalle sue
labbra, andò a guardarlo attentamente negli occhi e quando
incrociò
il suo sguardo fece passare la punta della lingua, lentamente, sulle
sue labbra secche e socchiuse, poi scese sul mento fino ad arrivare
alla gola, che morse con leggera forza. Efestione trasalì
ancora una
volta e portò di scatto una mano sulla nuca del ragazzo, che
strinse
con forza, leccandosi a sua volta le labbra.
"Alessandro.." riuscì a
sospirare, ma il ragazzo non si ferò, capì cosa
volesse dire e
lentamente passò sul lato del collo, iniziando a baciargli
un lembo
di pelle con passione e quasi avidità.
Efestione si lasciò
andare totalmente ai suoi gesti e inclinò il capo da un
lato,
schiudendo nuovamente le labbra, ma per respirare con ancora
più
affanno, facendo scendere la mano libera sulla coscia di Alessandro,
stringendola con forza.
Alessandro chiuse del tutto gl'occhi e
strinse ancora di più a se il ragazzo, sentendo salire uno
strano
calore interno che quando raggiunse la sua gola si sprigionò
in un
forte sospiro. Si staccò dal collo del ragazzo e mordendogli
il
labbro inferiore lo prese velocemente in braccio.
Efestione
sorrise come non mai e avvolse le braccia intorno al suo collo e le
gambe intorno alla sua vita, riempiendo di baci il viso di
Alessandro. Quest'ultimo si diresse verso il letto a baldacchino, che
era poco distante da loro, vi adagiò il ragazzo e rimase
un'attimo a
guardarlo. Efestione si tirò su, mettendosi sulle ginocchia,
e
inclinato il capo da una parte si morse il labbro inferiore
sorridendogli.
"A cosa stai pensando ora, mio
Achille?" sussurrò mentre si avvicinò a lui,
posando le mani
sui suoi fianchi, che strinse con forza.
"Sto pensando che i miei occhi,
non hanno mai visto niente di più perfetto. Niente di
più puro."
sussurrò anche lui guardandolo dall'alto e poi
sfiorò le labbra
alle sue, passandogli le mani tra i capelli ancora sudati.
"Oh Alessandro." emise
Efestione socchiudendo le labbra e sentì il cuore aumentare
i
battiti. Sorrise nell'udirlo e tornò a riaprire gl'occhi per
guardare il viso di quell'uomo che gli stava regalando i momenti
più
belli della sua intera esistenza. Portò le mani sui lembi
della sua
tunica e lentamente gliel'alzo, Alessandro allungò le
braccia verso
l'alto e se la fece togliere. Efestione la lasciò cadere a
terra e
si tirò meglio su, passando le mani sulla schiena del
ragazzo,
coperta ormai da parecchie cicatrici, con le dita le tracciò
una ad
una, prima di posare le labbra sotto il suo orecchio. Ne
lasciò un
caldo e umido bacio, prima di scendere sul collo e infine sulla
spalla. Non smise di baciargli la pelle con una delicatezza tale che
Alessandro rabbrividì ad ogni suo gesto. Inclinò
il capo
all'indietro e socchiuse le labbra, gemendo flebilmente.
Efestione lo sentì e sorrise ancora di
più prima di passare le labbra socchiuse sul suo petto,
scendendo
sullo sterno dove si fermò posando altri baci, ma con sempre
più
passione.
Le mani di Alessandro vagavano tra i
capelli del ragazzo, poi sul suo collo.
Iniziava a sentirsi sempre
di più in un'altro mondo. Iniziava a sentire quella voglia,
che
poche volte aveva provato.
Efestione, senza smettere di
sorridere, passò la lingua dove prima aveva lasciato diversi
baci e
si spostò lentamente verso la parte del cuore, lì
si fermò e andò
a passarla intorno al capezzolo, poi salì un po' andando a
lasciargli un piccolo morso.
"Per Zeus.." gemì
Alessandro, che aveva spalancato le labbra al suo gesto e velocemente
abbassò lo sguardo verso il ragazzo e i loro sguardi si
incrociarono
ancora una volta, ma questa volta tra loro non c'era più
quella
dolcezza, quell'ammirazione, che di solito parlava per loro, questa
volta nei loro occhi si leggeva un desiderio irrefrenabile, un
desiderio che non riuscivano più a contenere, un desiderio
che si
stava facendo sempre più insistente dentro ai loro corpi.
Alessandro portò subito le mani sulle
guance rosee del ragazzo e premette con forza le labbra sulle sue,
salendo sul letto anche lui in ginocchio. Strinse il suo capo tra le
mani passando la lingua tra le sue, baciandolo con sempre
più
passione, gemendo talvolta dalla foga. Efestione dal canto suo
trattenne il fiato e fece salire le mani sulle scapole del ragazzo,
stringendole con forza quasi volendogli graffiare la pelle.
Nella foga dei loro gesti i loco corpi
si sfregarono insistentemente l'uno all'altro, volendo quasi
diventare un tutt'uno. Le loro labbra si cercavano con sempre
più
desiderio, i loro respiri erano costantemente accellerati. Le mani di
Efestioni scesero velocemente sui pantaloni arabi del re e lentamente
cercò di toglierglieli, facendo fatica per via delle loro
posizioni,
ma Alessandro lo aiutò, gettandoli per terra una volta
sfilati.
Altrettanto velocemente Alessandro sfilò i pantaloni del
ragazzo,
che scagliò giù dal letto e quando, finalmente,
riuscirono a
staccarsi uno dall'altro presero fiato e si ritrovaroni stretti in
un'abbraccio, i loro corpi ormai completamente nudi erano come
uniti.
Quella
sensazione provocò ad entrambi un forte brivido e sulle
labbra di entrambi, ormai rosse e gonfie, naque un sorriso carico di
malizia ma con un velo di amore.
Efestione interruppe il silenzio.
"Ti desidero Alessandro, ti
desidero ora e per il resto della mia semplice e umana vita. "
sussurrò portando una mano sulla sua guancia, mentre lo
guardò
negli occhi.
"Oh Efestione, ti desidero anche
io. Ti desidero quanto un'assetato desidera trovare un'oasi. Ti
desidero più dell'intero mondo che mi attende là
fuori."
gemette fissando negli occhi la persona più importante della
sua
esistenza.
"Mi vuoi veramente?" sussurrò
ancora Efestione, intrecciando la mano tra i capelli del ragazzo,
all'altezza della nuca.
"Ti voglio realmente. Nessuna
bugia, tutta verità." sospirò Alessandro, senza
smettere di
sorridere, e poi posò un dito sulle labbra di Efestione
quando stava
per parlare "..e ora taci." sussurrò ancora prima di
spingerlo steso sul letto, si mise sopra di lui e si chinò
verso il
suo petto, iniziando a dargli caldi baci.
Efestione sorride, dimenticandosi ciò
che stava per dire e socchiuse gl'occhi facendo salire le mani sulle
braccia possenti del re. Ne sentì ogni ferità
rimarginata, ogni
segno di lama, ogni cicatrice. Per un momento si senti la sua
cura.
Ma era
all'oscuro del fatto che lui era realmente la cura di ogni suo
male, ogni suo dolore, ogni sua ferita.
Si lasciò andare a lui ancora una
volta, rilassando ogni muscolo e poi tirò su il capo andando
a
dargli diversi baci sulla guancia, poi sulla spalla, prima di
mordergli con leggera forza il lobo dell'orecchio. Alessandro sorrise
sulla sua pelle e scese lentamente verso il suo ombelico,
tracciandone molto lentamente i contorni con le labbra socchiuse
prima di scendere con la punta della lingua verso l'inguine.
Questo provocò un forte brivido ad Efestione, che inarcò appena la schiena sotto di lui. Il re sorrise ancora una volta e gli diede alcuni baci all'attaccatura della coscia, scendendo poi su essa che morse diverse volte facendo passare le mani sui suoi fianchi e poi sul suo petto. Scese lungo le braccia fino ad arrivare alle sue mani, così morbide, che strinse con forza.
Passò
sull'altra coscia e nel mentre alzò lo
sguardo verso il viso del ragazzo, notandolo in totale estasi,
riprese a mordergli la pelle salendo nuovamente verso l'inguine, sul
fianco, passò sul petto e infine fermò le labbra
sulle sue,
sussurrando "Voltati, Patroclo."
Efestione, che fin'ora
si era catapultato in un mondo parallelo, aprì gl'occhi
nell'udire
la sua voce e lo guardò negli occhi, sapendo quello che
stava per
accadere. Annuì sorridendo e dopo avergli lasciato un
delicato bacio
sulle labbra si voltò lentamente, portandosi un braccio
sotto il
mento, poi voltò il viso da un lato andando a guardare il re
con la
coda dell'occhio.
Alessandro lo fissò, quasi incantato, e posò
una mano sulla sua nuca spostandogli i capelli su una spalla e poi
fece scendere un dito lungo la sua colonna, fermandosi alle fosse di
venere, passando infine la mano sul basso fianco che strinse con
forza. Poi delicatamente si posizionò sopra di lui, unendo
nuovamente i loro corpi.
Efestione socchiuse un'attimo gl'occhi e poi torno a guardare il re, che aveva portato il viso vicino al suo e lo stava guardando. Il ragazzo capì, sapeva che stava aspettando il suo consenso, allora prese la mano libera del re e delicatamente la intrecciò alla propria, prima di baciargli il palmo delicatamente. Alessandro sorrise e appoggiò le labbra alla sua spalla, respirando l'odore della sua pelle, e una volta socchiusi gl'occhi spinse lentamente il bacino contro il suo, gemendo delicatamente. Efestione strinse con forza la sua mano e ancora una volta si inarcò sotto di lui, spalancando le labbra. Finalmente erano uniti, uniti nel modo più intimo che l'essere umano potesse conoscere. Erano una cosa sola, una volta per tutte.
Alessandro
rimase per un'attimo fermo,
respirando con affanno sulla spalla del ragazzo, poi gli strinse
anche lui la mano con forza e iniziò a muoversi contro di
lui.
Sentiva nuovamente quel calore, nascergli dal profondo e crescere
lentamente. Si sentiva come rinato. Si sentiva amato. Sentiva che lui
gli apparteneva, che era suo.
E con questo senso di possessione
spinse di più il bacino contro il suo e gli morse la spalla,
in
preda al forte desiderio di quel momento.
Efestione appoggiò la
nuca alla spalla del re, sentendosi come mai prima d'ora. Anche lui
si sentì amo, ma sopratutto si sentì suo. Fino
all'ultima cellula
del suo corpo.
Portò la mano libera all'indietro e andò subito a
stringere il suo fianco, premendo le dita sulla sua carne, mentre si
abbandonava a sospiri sempre più costanti e decisi.
Alessandro
più lo sentiva così, più il suo
desiderio aumentava. Più si
sentiva quel calore interno, ardere come un fuoco.
Questa volta non
erano le loro labbra a cercarsi, questa volta erano i loro corpi. Si
cercavano, si volevamo, si trovavano.
I loro corpi si mossero
all'unisono, le loro mani non si lasciarono mai andare, i loro
respiri si intrecciarono, il loro desiderio vinse.
Quella notte si amarono, si amarono in
modo umanamente carnale. Quella notte si sentirono legati da un
legame indissolubile. Quella notte..consacrò ogni cosa.
Salve a
tutti, eccomi ritornata a
scrivere.
Scusate la mia lunga assenza, ma la mia fantasia era un
po' sparita, e ho preferito non scrivere proprio che scrivere
qualcosa di banale e senza senso.
Spero mi possiate perdonare e
possiate perdonare anche i miei errori grammaticali.
E inoltre
spero di non avervi delusi nemmeno questa volta.
Grazie a chi ha
letto e continuerà a leggere questa storia.
Grazie di cuore. <3