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Autore: Margaret24    27/01/2014    5 recensioni
Harry, dopo essere tornato a Hogwarts per sbrigare alcune faccende alla fine della Seconda Guerra, si reca nell’ufficio del preside e, incapace di trattenersi, guarda nel Pensatoio, dove sono conservati i ricordi di Lupin.
ATTENZIONE! Se salta subito al capitolo "La Prima Guerra è finita", sappiate che non è il primo, ma non so come aggiustarlo!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Ordine della Fenice, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
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Harry non si rese subito conto di quello che gli si presentò davanti agli occhi, finché non riconobbe le persone protagoniste della scena. C'erano cinque figure incappucciate, ma Harry riuscì a distinguere i lineamenti dei loro volti. Poteva vedere i peli scuri ricoprire la maggior parte del viso di quattro di loro, i denti sporchi e appuntiti scoperti in un ringhio famelico. Circondavano il quinto, occupando ogni lato da cui, presumeva Harry, sarebbe potuto fuggire, data la loro posizione di attacco, una gamba in avanti e una dietro, le braccia leggermente sollevate e le mani irsute aperte che sfoderavano unghie lunghe simili ad artigli.
Il sole stava tramontando, e illuminava debolmente la prateria deserta dove si trovavano. La figura più alta, che stava proprio di fronte a quella in mezzo al gruppo, si tolse il cappuccio: era Greyback. Ridacchiò sommessamente, poi disse:
"Credevi che non me ne sarei accorto, Remus Lupin?"
Harry sobbalzò e guardò l'uomo al centro. Anche lui scoprì il capo, e il proprietario del ricordo si rivelò. Il suo sguardo era accigliato, duro, ma il ragazzo notò che le mani tremanti tradivano la sua paura.
Greyback mise una mano nella tasca del mantello, forse l'unico indumento che indossava, giacché le gambe e i piedi erano nudi, come quelli degli altri. Ne estrasse una fiala vuota. A quella vista, gli occhi di Lupin si dilatarono allarmati. Si tastò fugacemente il mantello, mentre il panico si dipinse sul suo volto, il respiro accelerato. Il Lupo Mannaro tolse il tappo di sughero dalla fiala e l'annusò avidamente.
"Mmm..." disse con gli occhi chiusi. "Ortiche... Valeriana... Aconito..." Riaprì gli occhi. "Pozione Antilupo, presumo" concluse, richiudendo la fiala. "Bene... Questo semplifica le cose..."
Lupin girò su se stesso, ma non successe niente. Girò ancora, barcollando e guardandosi intorno disorientato. Greyback rise più forte.
"No no no, Remus" disse, muovendo l'indice come se avesse sorpreso un bambino a fare una marachella. "Non nel mio territorio. Ti piace l'idea? Un po' come ad Hogwarts, non trovi?"
Lupin si limitò a stringere i pugni.
"Avrei dovuto immaginarlo" Greyback sputò a terra. "'Non è giusto mordere gli umani, bla bla bla...'. Chi poteva esserci dietro se non tu? Tutte quelle panzane sull'umanità, l'uguaglianza... Solo per fregarmi gli alleati. Non ci credi nemmeno tu, Lupin"
Con uno scatto rapidissimo, quest'ultimo mosse un braccio per sfoderare la bacchetta, ma non fece nemmeno in tempo ad estrarne la punta, che Greyback balzò in avanti. Scaraventò Lupin a terra, e in un attimo fu sopra di lui, una mano che gli bloccava il collo, il viso vicinissimo a quello dell'altro.
"Potevi essere mio" sibilò minaccioso. "Potevi scegliere di stare dalla mia parte. Invece sei stato uno sciocco... come tuo padre"
Lupin cercava di divincolarsi, ma c'era qualcosa di strano: non sembrava avere la forza di reagire. Harry non l'aveva mai visto così spaventato, così inerme. Aveva gli occhi spalancati e boccheggiava sotto il peso del suo peggior nemico. Greyback gli strattonò con forza il braccio sinistro e strappò la manica, soffermandosi sulla cicatrice del morso che lui stesso gli aveva dato molti anni prima.
"Sento l'odore... del tuo terrore" gli sussurrò all'orecchio.
Harry si lanciò contro di lui, ma l'unico risultato fu quello di passargli attraverso. Accecato dalla rabbia, si era dimenticato di essere meno di un'ombra. Alzò gli occhi al cielo...
Gli ultimi raggi solari sparirono oltre le montagne lontane, e la luna si fece più luminosa, un cerchio perfetto. Greyback si alzò e si allontanò da Lupin, cominciando ad ululare col naso verso l'alto. Gli altri tre lo imitarono. Tremante, Lupin rotolò su se stesso, a pancia in giù. Camminò carponi spostandosi di qualche centimetro, ma una fitta improvvisa lo trattenne. Tirò fuori la bacchetta dalla veste e con le poche forze rimaste la tirò lontano. Poi gemette e cadde a terra, mentre gli ululati continuavano a riempire l'aria. Si coprì le orecchie con le mani e lanciò un grido, raggomitolato su se stesso, gli occhi chiusi, come se stesse rivivendo un incubo.
Questa volta il ricordo rimase nitido, ed Harry restò a guardare impotente la trasformazione dei Lupi Mannari. Tutti si contorcevano dalla sofferenza, ma Greyback sembrava goderne. Il ragazzo ricordò le parole di Silente, e si chiese quanti lo volessero davvero. Lupin cominciò a strisciare sull'erba, un braccio teso in avanti, le pupille contratte e i canini aguzzi. Poco prima che la sua testa prendesse una forma lupesca, mosse le labbra, e disse debolmente:
"Dora..."
In poco tempo, un meraviglioso lupo grigio e castano prese il posto dell'uomo. Ansimava e giaceva a terra su un fianco. Harry udì dei ringhi, e guardandosi attorno vide gli altri lupi che avanzavano verso di lui, i peli del collo ritti. Riconobbe Greyback perché era il più grosso e il più vicino, e ringhiava più forte degli altri. Qualcosa spinse Lupin a rialzarsi. Harry si aspettò una reazione pari alla precedente, invece il lupo scoprì i denti, anche se indietreggiava lentamente. Greyback lo assalì di nuovo, ma questa volta Lupin era pronto, e lo schivò, balzando di lato. La scena si ripresentò più volte, finché non si attaccarono entrambi nello stesso istante. Per un attimo, Harry rivide un grosso cane nero al posto del Lupo Mannaro, tanto il suo ricordo era simile alla visione che aveva davanti. Greyback mordeva e graffiava senza pietà, sembrava impazzito di rabbia. Con una feroce zampata, colpì Lupin sul muso, sbattendolo su un piccolo masso dietro di lui. Lupin provò a rialzarsi, ma anche gli altri gli furono addosso.
"Remus!" gridò Harry, ma nessuno poteva sentirlo. E poi...
Dal nulla, il ragazzo udì un canto. Una musica meravigliosa, che aveva già sentito prima. Da lontano, vide una figura rossa e oro che volava verso di loro. La riconobbe immediatamente.
Fanny.
Il suo richiamo sovrastette i ringhi furiosi dei Lupi Mannari, mentre la fenice volava sempre più basso, preparandosi ad attaccare. Harry stette a guardare col fiato sospeso il meraviglioso uccello di fuoco che aggrediva le bestie, che finalmente smisero di mordere Lupin per dare la caccia a lui. Fanny attaccò ancora e ancora, una fiamma impetuosa nella notte, poi volò più in alto, costringendo i lupi ad inseguirla, lontano. Poi il silenzio.
Harry aspettò circa mezz'ora a vegliare su Lupin, sebbene fosse consapevole di non potergli essere di alcun aiuto. Il lupo era ancora cosciente e si stava leccando le ferite. Alcune sembravano proprio profonde. A un tratto Fanny ritornò, sola. Lupin alzò il muso e uggiolò piano. Tentò di rialzarsi sulle zampe, ma cadde immediatamente. La fenice atterrò e gli si avvicinò, tubando sommessamente. Posò dolcemente la testa sul corpo dell'animale e pianse. Le lacrime scorrevano fluide dai suoi occhi sulle ferite. Harry notò che non si rimarginavano del tutto, sebbene smettessero perlomeno di sanguinare. Fanny sollevò il capo, e il lupo alzò debolmente una zampa in segno di ringraziamento.
Il ricordo si oscurò, per poi illuminarsi di nuovo...

Silente e un Lupin umano occupavano la scena. Si trovavano in un vicolo cieco, ma Harry non riuscì a capire di quale luogo. Forse Diagon Alley.
"Ho... Ho fallito..." stava dicendo Lupin un po' ansante a testa bassa. Come nel ricordo precedente, era sporco e sudato, il mantello ridotto a brandelli, il viso pallido e pieno di graffi, una benda che gli fasciava la mano sinistra.
"Se si tenta, non è mai un fallimento" disse Silente poggiandogli delicatamente una mano sulla spalla. "Hai fatto il possibile, Remus. Anche un solo Lupo Mannaro dalla nostra parte significa molto, e tu ne hai attirati più di uno. Vedrai che faranno la cosa giusta"
Ma Lupin scosse il capo rapidamente.
"Greyback mi ha attaccato, e io ero come... impietrito" disse Lupin incredulo, guardando Silente negli occhi.
"Hai avuto paura" disse quest'ultimo con semplicità. "E' normale. Sei un essere umano"
"Non negare l'evidenza, Albus" scattò Lupin, e una strana luce selvaggia attraversò i suoi occhi. "Non sono un essere umano"
"Sei più uomo di quanto ti ostini a credere, Remus" sentenziò Silente, e sembrava la sua ultima parola.
"Mentre ero in missione..." continuò Lupin, appoggiandosi al muro con una smorfia dolorante,"un ragazzino... ha detto qualcosa... a proposito di Hogwarts..."
Silente attese in silenzio.
"Ha sentito Greyback parlare con i Mangiamorte. Ha detto che Hogwarts non sarebbe stata più la stessa... dopo"
"Ha detto altro?" chiese Silente gravemente.
Lupin scosse di nuovo il capo.
"C-cosa voleva dire?" chiese, guardandolo. Silente lo fissò per qualche secondo con espressione enigmatica.
"Ci sono cose... che vanno al di là del nostro potere, Remus"
Harry capì a cosa si riferiva Silente, ma non poté fare a meno di immaginare lo sgomento che doveva provare Lupin in quel momento. Glielo leggeva negli occhi chiari.
Anche quel ricordo si oscurò del tutto, ed Harry non vide più nulla.

 

 

 

Angolo autrice:
Ciao a tutti! Eccomi qui con un nuovo capitolo. Solo un chiarimento:
Severus Piton non è l'unico a saper preparare la Pozione Antilupo. Si presume che gli Auror debbano essere anche degli esperti in pozioni per esercitare la professione, e l'Ordine della Fenice ne dispone, e poi può darsi che la si possa trovare anche a Diagon Alley, sebbene sia molto costosa. Quindi, almeno per questa volta, Remus la usa per restare lucido.
No, non avete saltato nessun capitolo: il ragazzino di cui Remus parla è solo Marcus di "We can always choose" ;)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto =) Grazie mille a tutti per il sostegno in questa ardua impresa!
Meg

 

 

 

  
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