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Autore: _Sometimes_    27/01/2014    0 recensioni
Jacqueline, per gli amici Jackie, è una ragazza di 18 anni.
Testarda, socievole, sfacciata, ribelle.
Una ragazza come tutte, però segnata da un trauma, la morte di sua madre.
Alexander, per gli amici Alex, è un ragazzo di 19 anni.
Stronzo, bello e affascinante, irruente, ironico, ma cresciuto senza una figura paterna.
I due si detestano, non si sopportano, ma.. se imparassero a conoscersi meglio potrebbero riempire il vuoto dentro di loro?
-
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Beyond the hope                                
                                                                         1. 

Alexander 

Oh no. 
Quella dannata sveglia che suona.
Mi rigiro assonnato nel letto: la mia voglia di alzarmi per andare a scuola equivale a 0.
-"Alexander, svegliati!"- urla mia madre facendo baccano con due padelle in mano dopo 
essere entrata in camera mia.
-"Si, dammi il tempo, accidenti!"- borbotto stroppicciandomi gli occhi. 
Mia madre fa entrare luce nella stanza aprendo la finestra, il che mi acceca letteralmente.
-"Quante storie per andare a scuola.."- aggiunge alzando gli occhi al cielo -"Pagherei chissà
quanto per tornare alle superiori e per non aver incontrato certe persone."-
Detto ciò, scende velocemente le scale andando in cucina.
Strano che mia madre si sia svegliata a quest'ora,dopotutto oggi ha la giornata libera al lavoro.
Sicuramente avrà un appuntamento mattutino con qualche sua amica o con qualche suo spasimante.
Vado in bagno non ancora lucido e mi lavo la faccia con dell'acqua fresca, giusto per svegliarmi un po'.
Rivolgo il mio sguardo allo specchio di fronte e non posso non notare le mie sorte occhiaie, che rendono
quasi più piccoli i miei occhi azzurri. I miei capelli castano scuro sono più guastati del solito e li sistemo
frettolosamente.
-"Ecco, ti ho fatto un bel pancake e succo di frutta"- mi annuncia mia madre con un sorriso in viso.
-"Grazie.."- mormoro io, sedendomi come un sacco di patate sulla sedia.
-"Sai, ieri sera, quando sono rientrata dal lavoro..ho trovato questo"- dice un po' infastidita mostrandomi
un reggiseno nero, in pizzo. Una sensazione di imbarazzo mi pervade per qualche secondo, poi mi riprendo.
-"Ahahah volevo farti un regalo"- rispondo divertito, guardandola dritta negli occhi, mentre si sa che
la realtà è un'altra, cioè che mi sono portato l'ennesima ragazza a letto.
-"Che simpaticone mio figlio.."- mormora lei, nascondendo un sorriso e sedendosi di fronte a me.
Credo che mia madre Vera sia la donna più 'ragazzina' e 'allegra' di questo mondo,l'ammiro molto per 
questo. Non è per niente antica o altro, è molto mondana e davvero si comporta come se fosse 
una 2Oenne. E' alta, bionda tinta, occhi verdi, fisico slanciato anche se in volto ci poche rughe che
mostrano un indizio sulla sua vera età, cioè 4O anni, ma ne dimostra moolto di meno.
Non crede nell'amore e se conosce un uomo, con lui ci instaura una relazione di poca durata. 
Penso che se non crede nell'amore sia a causa di mio padre..non l'ho mai conosciuto e francamente
nemmeno ci tengo a conoscerlo, dato che praticamente ha abbandonato mia madre da giovane.
Nonostante sia cresciuto senza figura paterna, mia madre ha saputo in parte coprire quella mancanza.
Le voglio davvero bene, non mi definisco mica un mammone - anzi - ma comunque sono devoto a lei.
-"Mh, ho preso da te.."- le rispondo sorridendole.

*****
L'aria è fredda, tipica degli inverni di New York, perciò sento un freddo cane mentre parlo con alcuni
miei amici fuori dalla scuola. 
La scuola ha un ampio cortile, dove gli studenti parlano tranquillamente e fanno le loro cose. 
L'istituto è ampio, grande, molte classi e ampi corridoi ma ha una mensa a dir poco schifosa.
-"Ieri quella Jennifer della C, mi ha dato una lettera in cui scriveva i suoi sentimenti.. forse qualche
botta gliela do, in fondo non è male"- ci dice Christian, un po' perplesso, appoggiandosi al cancello
della scuola. 
-"Quella ha un culo pazzesco ma.. si vede che è una bimbaminchia, stupida"- continua Luke,sistemandosi
i capelli castani.
Loro due sono i miei più cari amici, li conosco da una vita, da quando avevo 5 anni, invece
gli altri passano in secondo piano. Noi tre siamo piuttosto ammirati dalle altre, sinceramente non
capisco bene il motivo, perché siamo tre fottuti stronzi. Davvero stronzi.
-"Eccola che viene la tua amata"- ci fa un filo Luke indicando Jacqueline che si ferma vicino a noi con Hannah,
la sua migliore amica cretina.
-"Ahah amata? Per favore raga, non scherziamo"- rispondo sorridendo.
-"Quella si che è da fare"- aggiunge Christian -"Non capisco perché ho mirato a Hannah anziché a lei."-
-"Sarà bella, ma è una tale rompipalle.."- aggiungo con un filo di voce, solo perché le ho fatto un complimento.
Indossa un berretto di lana beige, che si intona sui suoi capelli castano ramato, particolarmente 
ondulati, con punte schiarite. Il suo cappotto verde scuro le mette in risalto gli occhi verde-marroni e ha le labbra
carnose sono più rosse del solito per via del freddo. Indossa delle dott. Martins che la fanno sembrare ancor più alta di come non è già.
Purtroppo il cappotto le copre il suo bel sederino che sculetta allegramente nei corridoi quando corre per fare ed. fisica.
Io e Jacqueline ci detestiamo, praticamente. Credo che sarà molto difficile farmela, tanta bellezza sprecata
su una ragazza così cocciuta e testarda, che davvero te le fa girare. Siamo letteralmente due opposti.


***
Jacqueline
-"Allora? Cos'hai intenzione di fare con Christian?"- chiedo ad Hannah per l'ennesima volta.
Stamattina si è coperta per bene, sembra un pupazzo infagottato, ma resta sempre bellissima, a parer mio.
Avessi un po' della sua bellezza. Mi guarda come se fosse una bambina sperduta in cerca della mamma.
Davvero, da una settimana le sto a ripetere di lasciar perdere quello stronzetto, l'ha presa solo in giro,
standoci con lei solo per divertimento. L'ha lasciata per messaggio,senza rivolgerle una parola dal vivo.
-"Tra poco vado a parlargli"- mi comunica, nervosa.
-"Tra poco suona la campanella. Puoi sempre parlargli oggi in mensa.."-
Guardo alla mia sinistra e noto quel deficiente di Alexander che parla con una ragazza,mi pare sia quella nuova
giunta dall'Australia e mi sembra stiano discutendo e l'atmosfera non è delle più tranquille. Nessuna discussione però,potrà superare quelle mie e di Alex 
che accadono praticamente ogni giorno.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.
Ops, la campanella.
Passo davanti ad Alexander. E' di corporatura alta, uno dei pochi ragazzi più alti di me, ha i capelli castano
scuro, quasi sul nero, la carnagione normale, che va un po' sul mulatto, la quale risalta i suoi occhi
color oceano. E' anche muscoloso, ricordo quando Hannah lo vedette sulla spiaggia e stette a parlare
dei 'suoi fantastici addominali' - da cretino- per ore e ore. Per fortuna non ero andata con lei al mare, quella mattina.
I suoi amici, deficienti forse quanto lui, sono già entrati e la ragazza anonima gli continua a parlare
animatamente, intrattenendolo, e si nota che Alex sta letteralmente perdendo la pazienza di starla a sentire.
-"Con chi sei stato ieri sera?"- gli chiede sospettosa, fulminandolo con gli occhi.
-"A casa di un mio amico, punto."- 
-"Davvero? Perché mi dicono che sei uscito con un'altra per poi portarla sotto casa tua! Dimmi la verità,
Alexander Gratford!"-
Ok, l'occasione è troppo ghiotta per tirarmi indietro.
-"Ehi, ragazza anonima"- la saluto con un finto sorriso, mettendomi accanto a quel citrullo.
-"Tu sei la ragazza che ha fatto cadere il preside dalle scale due anni fa,litigando con Alex, giusto?"- mi chiede lei. 
Probabilmente glielo avranno ricordato col chiaro intento di star alla larga da me quando discuto con quell'essere. 
-"Ehm si. In realtà, voglio un gran bene ad Alex. Perciò lo aiuterò ad entrar a scuola prima di Pasqua"-
Alex mi guarda molto nervoso, mi conosce bene e sa che ora devo combinare una delle mie cazzate.
-"Qualsiasi cosa dica, non darle retta"- avvisa pronto lui alla ragazza.
-"Dammi retta. Il caro Alexander, come ripeto spesso, è un ragazzo da cui stare alla larga. Ti dice di 
esser stato a casa con gli amici? Io ieri l'ho visto salire sopra casa sua con una bella brunetta,
purtroppo c'è l'ho come vicino di casa. Abita proprio di fronte e.. spettacolo sconcertante, posso vedere
dalla mia finestra la sua, perciò so parecchie cose che fa."- le dico sorridendo tra me e me.
Forse sono stata troppo malefica, perché questa ragazza gli tira un sorto ceffone in viso facendogli rimanere
il segno rosso.
-"Grazie mille, eh"- mi congeda Alexander massaggiandosi la guancia.
Ben gli sta. Mi andava di divertirmi stamattina, dato che ho passato una serata di pessimo umore ieri sera.
Mio fratello mi trattava acidamente, come se fossi l'impiastro della famiglia. Meno male che dovevamo ricordare
nostra madre.
-"Prego"- gli rispondo.
-"La pagherai molto cara, Jacqueline Turner."- 
-"Staremo a vedere Alexander Gratford"-
Hannah resta dietro di noi letteralmente a bocca aperta, ma divertita.
In fondo, ci dovrebbe essere abituata.

***
Hola chicos :3 Eccovi il primo capitolo della storia, che narra un po' il carattere dei due protagonisti principali, narra una delle mattinate a scuola.
Grazie per coloro che hanno recensito e che seguono la storia,spero vi piaccia:*
Mi farebbe piacere sentire un vostro parere, che sia di critiche o di apprezzamenti, grazie di cuore a tutti:* 
  
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