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Autore: Ruka_odinson    27/01/2014    1 recensioni
Ciao a tutti/e questa é la mia prima volta su efp come autrice. Sono sempre stata una lettrice pił o meno silenziosa, ma questa volta ho deciso di mettermi in gioco e di provare a mettere qualcosa nero su bianco.
La mia storia č ambientata fra un paio d'anni, in un periodo non ben stabilito. Racconta di una ragazza, a cui per facilitą di immedesimazione ho dato il mio nome, che si trasferisce a Londra con un amica per cambiare vita e realizzare il suo sogno. La tranquillitą finisce dal momento in cui scopre di avere come vicino di casa, niente popó di meno che il signor Thomas William Hiddleston, suo idolo da una vita, che la trascinerą in un turbine di situazioni imbarazzanti , ma anche di opportunitą.
Spero che apprezziate l'impegno e che vi divertiate a leggere tanto quanto mi sono divertita io a scrivere.
Un bacio -Ruka-
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 20.

 
"Respect" 





 

ELENA POV.

 

*Andati*
Elena continuava ad affacciarsi al di fuori del locale per accertarsi che l'oggetto, anzi gli oggetti della sua momentanea nevrosi, fossero definitivamente andati via.
Continuava a tormentarsi i capelli con le dita, non facendo altro che aggrovigliarli sempre di pił, cosa che ovviamente non giovava al suo aspetto generale, gią scarmigliato nonostante il fallimentare tentativo di renderesi pił presentabile.
Era stata una vera e propria tortura averli li.
*Ben, Tom , loro! Oh mio Dio*
Anzi, pił che una tortura, era stato un dolce tormento.
Se da una parte era terrorizzata dall'idea di doverli fronteggiate, ogni volta che era costretta ad uscire per servire ai tavoli.
Aveva oltremodo appurato, che la sola vicinanza fisica a quei due, le provocava un repentino blocco e/o interruzione del collegamento occhi-cervello-bocca, e che quindi, le era impossibile partecipare ad una conversazione intelligente, o per lo meno civile.
Dall'altro, avrebbe volentieri lasciato perdere grembiule, vassoio e cappellino per sedersi di fronte a loro in un estatico stato di adorazione e contemplazione, semplicemente ad osservarli.
Ogni gesto, ogni risata, ogni sfumatura di quell'adorabile accento inglese la mandava in visibilio.
* Elena dovresti vergognarti, sei una donna adulta *
A quel pensiero la ragazza sospiró.
Sarebbe potuta restare ferma per giorni a bearsi della loro sola presenza, in preda ad una sorta di sindrome avanzata di Sthendal.
Mentre Tom e Benedict prendevano il loro caffč, si era inesorabilmente ritrovata pił di una volta ferma dietro ad una fioriera, nel fallimentare tentativo di nascondersi, incantata a spiarli e a tentare di afferrare qualche frammento di conversazione.
Cosa che ovviamente non era sfuggita agli occhi attenti di Cindy che non aveva di certo mancato di canzonarla e riprenderla pił volte.
* Donna senza cuore, non puoi capire tutti i feels del mio povero cuoricino *
Elena scosse la testa.
Si era persa in ogni piccolo gesto.
Le lunghe dita di Ben si erano alzate per stringersi intorno alla tazzina del caffč, per portarla alle labbra. 
* Quelle mani, quelle labbra! Ah.... *
Questo, mente stava sorridendo per qualcosa che aveva detto Tom, e , aveva , come Elena si aspettava arricciato leggermente il naso, facendo in modo che fossero visibili tutte le sue piccole rughe di espressione.
* Adorabile, awwwwn *
Elena si ritrovó involontariamente ad alzare i pugni vicino al viso.
Mentre osservava estatica aveva notato che Tom aveva perso la sua solita compostezza, o meglio quello che lei credeva fosse la sua solita compostezza.
Sembrava esagitato per qualche motivo e i suoi incredibili occhi azzurro/verdi saettavano di qua č di lą nella luce pomeridiana accompagnando le sue innumerevoli espressioni del viso.
* Questo č troppo! Č troppo! *
L'argomento di cui stava parlando, evidentemente, lo aveva fatto particolarmente infervorare e perciņ accompagnava il racconto con un gesticolare frenetico.
* Ti prego, ti prego finiscila di essere cosģ adorabilmente espressivo! *
I suoi piccoli momenti di estasi erano stati perņ bruscamente interrotti 
dai richiami e perfino da una gomitata della sua cara collega cameriera.
<< Elena ti aspettano a quel tavolo! Muoviti! >>
Aveva commentato stizzita.
* Maledetta non copriró pił le tue uscite clandestine con il magazziniere *
La ragazza, era stata cosģ, pił di una volta costretta a riconnettersi con la "triste" realtą.
<< Arrivo... >>
Bonfocchiava ogni volta.
Quei costanti e repentini cambi di direzione, avevano ovviamente causato anche qualche incidente. 
* Che strano Elena, sei una ragazza cosģ posata! *
Arrossģ all'idea.
Considerando la sua proverbiale agilitą.
* Viva me! *
Era riuscita a prendere in pieno la fioriera dietro la quale si era ripetutamente nascosta, spostandola di qualche cm con un calcio.
Tutto ciņ ovviamente non era sfuggito agli avventori del tavolo dietro la suddetta fioriera, che era stato motivo di grande interesse per la ragazza fino a qualche secondo prima.
<< Tutto bene? >>
Chiese preoccupata una voce profonda.
La domanda peró non ebbe mai risposta, in quanto Elena nel frattempo si era gią proverbialmente data alla fuga.
Dopo questo increscioso incidente la ragazza aveva attentamente evitato volontariamente di uscire dal locale.
Era perņ stata costretta a ritornare al loro tavolo per portare loro il conto, nonostante avesse pregato Cindy di detrarlo pure dal suo stipendio in modo da non doverla costringere ad uscire.
La risposta era stata:
<< Se non muovi il..." Cough cough" volevo dire... Se non vai subito fuori ti detrarrņ lo stipendio per avermi fatto saltare i nervi! Benedict non lo permetterebbe mai! Non essere ridicola! Esci!!! >>
Si era cosģ lentamente diretta verso il tavolo, dove era stata costretta a subire un'accecante esibizione di sorrisi e gentilezze da parte dei due inglesi, che sembrava facessero a gara a chi si dimostrava pił gentleman.
* Questi due mi porteranno alla tomba prima della fine del turno, io lo so! *
Questa estenuante conversazione tra un "darling", "sorry" e "thank you" si era infine conclusa con un riuscito tentativo di Benedict di lasciarle una mancia esagerata, ed un variopinto kaleidoscopio di colori sul volto della ragazza.
<< A presto cara, č stato un piacere conoscerti! >>
La salutó con un sorriso sghembo Benedict.
* Ho visto gli angeli del paradiso! E nessuno mi convincerą del contrario! Sono morta! *
<< A.. A presto! >>
Aveva mungugnato lei prima di svignarsela, recependo appena il saluto di uno sbigottito Tom.
<< Grazie ancora Elen... >>


 

TOM POV.

 

 

* Č chiaro che non vuole pił vedermi *

Tom fissó con insistenza il posacenere di fronte a lui.
Elena si era appena volatilizzata da sotto il suo naso, senza neanche salutarlo.
<< Tom... Thomas... >>
Lo chiamava Benedict.
<< Tom >>
Continuó con voce ferma lui.
<< Thomas William Hiddleston ! >>
Ripetč a voce alta l'amico tossicchiando.
Tom si voltó velocemente verso Benedict.
<< Se non ti dispiace... >>
Inizió con un eloquente segno della mano l'amico.
<< Avrei un impegno nel pomeriggio, e per quanto io possa apprezzare e mi diverta ad osservare le tue reazioni da quindicenne alla prima cotta sono costretto a congedarmi... >>
Benedict si era alzato dalla sedia posizionata di fronte a lui, e con un sorriso tirato indicava la strada.
<< Quindichč?? Oh cielo! Scusami scusami Ben, ero solo... soprappensiero... Si credo... Credo dovremmo andare! >>
Risposte Tom alzandosi quasi di scatto e finendo per colpire rovinosamente la sedia dove era seduto.
<< Ouch! >>
Si lamentņ.
Benedict sospiró č si guardo intorno.
<< Tutto bene? >>
Chiese con aria interrogativa.
* Che cosa mi prende, santo cielo, non č da me comportarmi in maniera cosģ sciocca! Sono un uomo grande e vaccinato! *
Tom arrossģ lievemente e si sistemó la camicia con fase nervoso.
<< Hai la testa fra le nuvole Thomas... >>
Benedict si prese un attimo di pausa.
<< Ma credo tu ti stia preoccupando troppo per questa faccenda... La fai pił complicata di quanto č... >>
Disse Benedict con fare acuto.
<< O meglio penso che tu ti stia preoccupando inutilmente... Per Elena intendo... >>
Tom lo guardó con sguardo contrito.
* Vecchia volpe non gli sfugge niente * 
<< Non capisco Ben, o meglio non so cosa fare. Mi sembra chiaro che lei sia provata da questa faccenda dei giornali... >>
Disse passandosi una mano fra i capelli ondulati.
<< Č nervosa e scostante verso di me, credo che sia anche un pó delusa... >>
Disse in tono sommesso.
Benedict alzó un sopracciglio .
<< Non che io la biasimi certo, se non vorrą pił rivolgermi la parola... Lo capisco! Si insomma... Io non dovrei disturbare la vita quieta delle persone... Come dire... Normali! >>
Fece Tom esasperato. 
<< Oh cielo! Ma io non volevo... Si insomma! >>
Con aria decisamente preoccupata l'inglese distese le braccia di fronte a se, come a chiedere una soiegazione.
Benedict sospiró per l'ennesima volta e lo guardó con fare fraterno.
<< Thomas lei non ti detesta! E questo č chiaro come il sole! Č solo imbarazzata... Č evidente! Cristallino direi... >>
Tom alzó lo sguardo verso l'amico con aria da cane bastonato.
<< Non riesce neppure a reggere il tuo sguardo! >>
Continuó Benedict con fare pratico accompagnando la spiegazione con un leggero gesticolare.
<< Eh.. Ecco vedi! Appunto! >>
Rispose Tom tentando di sistemare la sedia al proprio posto.
Una volta di fronte all'amico riprese con pił convinzione.
<< Perché lei dovrebbe sostenere il tuo sguardo e il mio no? >>
Benedict tentó di aprire la bocca per parlare ma fu subito bloccato dall'amico.
<< Ci ho pensato, sai, che sia... Insomma perché sono famoso, ma... Anche tu sei una celebritą, eppure č stata pił naturale con te! >>
Continuó imperterrito Tom.
<< Sicuramente č imbarazzata dalla mia presenza per quello che č successo! Almeno credo... Si insomma é sicuramente cosģ! >>
Benedict alzó gli occhi al cielo.
<< Mi sembra ovvio che sia imbarazzata dalla tua presenza Thomas, visto che č evidente che tu... >>
Benedict tossicchió.
<< Visto che č una tua fan appassionata... >>
Tom lo guardó di sottecchi e parve zittirsi.
Benedict ricambió lo sguardo speranzoso e fece qualche passo verso la strada.
Ma Tom scosse la testa energicamente.
<< No... No..No! Sicuramente si č imbarazzata perché č stata costretta a rivolgermi nuovamente la parola dopo quello che č successo! Si alla fine ci siamo gią.. Ehm come dire... Conosciuti e... >>
Benedict si portó pollice ed indice alla tempie.
<< Thomas... >>
Tom parve non sentirlo.
<< Cioé é assurdo! Mi ha visto praticamente nu... Si insomma! >>
Benedict si guardó nuovamente intorno č lancio uno sguardo torvo a Tom.
<< Che imbarazzo dovrebbe avere! La veritą č che non mi sopporta! Gli sono scaduto! >>
Continuava esasperato.
Benedict punto gli occhi dritti su quelli di Tom facendolo sussultare per un attimo.
* Quando fa cosģ mi fa paura *
Si avvicino all'amico ed esordģ:
<< Tom, sei un uomo molto intelligente, ma alle volte la tua stupiditą mi sconcerta! >>
Tom si immobilizzņ un attimo
<< Come prego? >>
Chiese d'istinto.
Ben rise fra sč e sé, gli mise le mani sulle spalle e addolcģ il tono della voce.
<< Tom, vecchio mio, non so esattamente cosa passi per la testa di tutti e due, e francamente non sono sicuro di volerlo sapere... >>
Ridacchió a labbra chiuse.
<< Ma di una cosa sono certo... Lei non ti odia! Anzi l'opposto! >>
Concluse la frase con un sorriso appena accennato.
Tom lo fissó un pó imbambolato. 
Abbassó lo sguardo e arrossģ appena.
<< Cielo Thomas! Non rivolgermi quello sguardo! Č inquietante! >>
Sbottó irritato Benedict spostando le mani dalle spalle dell'amico.
Tom sorrise e si passó una mano sulla nuca.
<< Sai, forse hai ragione tu Ben, tutta questa situazione sta diventando ridicola >>
Benedict ricambió questa affermazione con uno sguardo furbo.
<< Sono una persona adulta e matura, e lo č anche lei. Le parlerņ e sistemerņ la cosa! >>
Ripetč convinto Tom, pił a se stesso che all'amico.
<< Esatto! Parlale, e capirai che č tutto un grosso malinteso! >>
Disse Benedict con convinzione.
Si sistemó la giacca, e fece un leggero check up del proprio aspetto, prima di dirigersi finalmente verso la strada per chiamare un taxi.
Tom lo seguģ a ruota controllando l'orario sull'orologio da polso.
* Effettivamente si č fatto un pó tardi *
<< Ah... E povera ragazza...stai attento con lei! >>
Disse Benedict che lo precedeva di un passo.
Tom si fermó un attimo.
<< Non coinvolgerla in queste cose, se non č niente di serio... Mi sembra una brava ragazza...Non fare idiozie! >>
Terminó Ben quasi sorridendo. 
Tom lo guardó sconcentrato.
<< Non capisco a cosa ti riferi... >>
Benedict si giró un attimo a guardarlo da sopra la spalla, e rivolgendogli uno sguardo eloquente lo salutó con un semplice cenno del capo, chiamando il primo taxi di passaggio.
Tom spalancó appena la bocca.
<< Ben ti ho gią detto che tra me e lei... >>
Provó ad insistere lui.
<< Si... Si lo so! Solo.... Fai attenzione! >>
Disse infine l'amico mentre saliva sull'auto che si era appena fermata. 
* Nessuno mi prende pił sul serio ! Io e Elena... Mah! *
Tom scosse la testa, ma non poté fare a meno di sorridere.
Prese il cellulare in mano e compose il numero di Luke.


 

ELENA POV.



Elena si levó finalmente il grembiule e si avvió verso il bagno del personale dove aveva lasciato la borsa , per cambiarsi e tornare finalmente a casa.
Era esausta, prima la fiumana di clienti, poi quei due.
* Non voglio neanche pronunciare il loro nome *
Ed infine una agguerrita Cindy che tentava di estorcerle qualche commento su Benedict in modo da poterla nuovamente additare come "esagitata Fangirl in preda alla crisi ormonale "
Queste le zuccherose parole che si era sentita dire dalla Proprietaria del Monna Lisa.
Mentre passava di fronte al bancone, Cindy la guardó con un sorriso a 32 denti stampato in faccia in segno di vittoria mentre controllava l'incasso del giorno.
Quando era nervosa, Cindy sembrava avere una strana predilezione per prendersela con lei, o meglio per pretendere da lei la risoluzione di ogni problema.
* Cosa avró fatto di male per meritarmi questo sadismo? *
<< Elena, ottimo lavoro oggi! >>
Le disse facendole un occhiolino.
* Questa donna č bipolare *
<< Grazie Cindy... >>
Mugugnó lei passandole davanti.
Forse la veritą č che Cindy aveva capito che sotto tutta quella corazza da timida impacciata Elena era una ragazza molto forte, e sopratutto affidabile, quindi scuoterla un pó le faceva solo bene. 
Voleva assolutamente far venir fuori il suo carattere, e quindi scaricarle addosso un pó di "responsabilitą" non le sembrava tanto cattivo.
Elena si guardo furtivamente allo specchio prima di acchiappare la borsa appesa vicino a quelle del resto del personale.
* Orribile *
Inforcó gli occhiali e si avvió fuori dal locale.
<< A domani ragazzi >>
Salutó, č un coro di voci ricambió il saluto.
Rovistó nella borsa alla ricerca del portafoglio, e si avvió distrattamente verso la fermata dell'autobus.
* Alla fine non sono riuscita a chiedere nessun autografo, forse č meglio che non faccia menzione a Sofia dell'incontro di oggi, potrebbe uccidermi per non aver scattato almeno una ventina di foto *
Alzó gli occhi al cielo come ad invocare la benedizione di qualche dio, continuando a cercare invano il portafoglio.
<< Ma... Dove cavolo l'ho messo quell'affare! >>
Proverbialmente, come se non bastasse, il telefono prese a squillarle nella tasca.
DRIIIIN DRRIIIIIN
<< E ora chi cavolo č?  >>
Elena continuó a camminare borbottando e ignorando il telefono.
* Dove diamine č il mio portafoglio? *
DRIIIIN DRIIIIN
<< Oh santo cielo!  >>
Sbottó contro la propria tasca.
DRIIIIIIN!!
SBAM!
Era andata a sbattere contro qualcosa.
O meglio contro qualcuno.
* Un classico *
<< Cosa... Stia pił attenta signorina! Insomma che modi! >>
DRIIIIIIIIN!
Una scorbutica voce maschile la sgridó.
Alzó lo sguardo e incontró due severi occhi grigi dietro a degli altrettanto severi occhiali da vista, che adornavano un viso arcigno e rugoso.
<< Mi mi scusi... >>
Elena si affrettó a scusarsi e provó a sgattaiolare via.
DRIIIIIN DRRRIIIIIN!
<< Le sembra questo il modo di comportarsi! Lei dovrebbe avere rispetto per le persone pił grandi di lei!  >>
Sbraitó adirato l'uomo.
<<  Le ho gią detto che mi dispiace... Mi scusi stavo cercando una cosa nella borsa e...  >>
DRIIIIIIN
<< Risponda a quel telefono per amor del cielo!  >>
Elena lasció perder la borsa č prese in mano il telefono.
Muto.
2 chiamate perse
4 SMS
* E che č successo oggi? *
Il signore la guardó torvo e sbuffó.
<< Stia attenta a dove mette i piedi la prossima volta!  >>
Elena ricacció il telefono nella borsa e si scusó nuovamente.
<< Naturlamente... Mi scusi ancora  >>
* VOGLIO TORNARE A CASA *
In quel momento arrivó il suo autobus e con un pó di fortuna trovó posto a sedere.
Accomodatasi il pił lontano possibile dal signore che aveva preso il suo stesso bus, infiló nuovamente le mani nella borsa, e come se si fosse materializzato, finalmente trovó il portafoglio.
Si illuminó di un radioso sorriso ed alzandolo al cielo come un trofeo esclamó.
<< ECCOLO!  >>
Il signore di prima la guardó con aria interrogativa.
<< Bah! I giovani d'oggi!!! >>



 

 

"ANGOLINO DELL'AUTRICE"

Ciao a tutti\e!
LO SO! LO SO! Merito i peggiori insulti per aver lasciato passare cosģ tanto tempo tra un aggiornamento e l'altro.
Problemi personali infiniti, il pc andato e l'universitą hanno fatto quello che il poco tempo a disposizione ha concluso di fare. 
Bloccare la ff.
Ho buone notizie (?), certo per chi ancora abbia voglia di seguire la storia xD
Ho altri due capitoli in forno e spero di darmi da fare presto!
Aggiungo alle mie inutili gistificazioni che il dialogo Tom-Ben č stato infernale da scrivere!
Anche se ovviamente non conosco personalmente ( PURTROPPO), nessuno dei due, ho cercato di non sfalsare troppo la loro "personalitą". O perlomeno quella che arriva a noi dalle interviste.
In tutta questa assenza ci č scappato anche un viaggio a Londra, e SI HO VISTO CORIOLANO ( emette cuoricini), ma questa č un altra storia!
Questo viaggietto inotre č stato utilissimo per aggiungere particolari e veridicitą ai luoghi , ai rumori e ai profmi di Londra
Spero mi perdoniate * fa inchino*

Enjoy



 
xx 

-Ruka-
  
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